Roland Garros, Kasatkina: "A Roma ho sentito un 'click', sapevo che il mio livello stava crescendo"

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Roland Garros, Kasatkina: “A Roma ho sentito un ‘click’, sapevo che il mio livello stava crescendo”

Le parole di Daria dopo la vittoria contro Camila Giorgi. Il divertente scambio con Ubaldo Scanagatta

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Daria Kasatkina - Roma 2022 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Daria Kasatkina torna grande a Parigi, ritrovando i quarti di finale in uno Slam per la prima volta dopo quattro anni grazie alla vittoria su Camila Giorgi negli ottavi del Roland Garros. Di seguito la conferenza stampa della tennista russa.

DARIA KASATKINA: Prima della partita ero davvero nervosa, perché so come gioca Camila, so che tipo di tennis può giocare, per cui ero preparata ma allo stesso tempo non sapevo che tipo di partita sarebbe uscita. Ma sono contenta di aver gestito bene i momenti difficili e ovviamente sono felice del risultato.

D: Sono quattro anni che non arrivavi ai quarti di finale in uno Slam. Come puoi riassumere gli ultimi quattro anni e quanto sei cresciuta come persona da Wimbledon 2018?

 

DK: Non sono cambiata molto, forse solo un po’ più matura. Sono contenta di essere di nuovo nei quarti perché è una sorta di misurazione del mio livello attuale, quindi è importante averli raggiunti.

D: So che ti piace guardare la serie Netflix “Drive to Survive” sulla Formula 1. Cosa ti piace della serie? Pensi che saresti un buon pilota di F1? Che tipo di guidatrice sei e cosa speri che il pubblico veda di te quando sarà pronta la serie Netflix sul tennis?

DK: Non ho la patente, quindi non credo sarei un buon pilota. Non mi piacciono particolarmente la velocità, le cose veloci o pericolose. Non vado nemmeno sulle montagne russe. Non è proprio una cosa per me. Ma mi piace la serie per come mostra le personalità di ogni pilota, è interessante vedere come pensano, come si allenano. Ci vedo molti collegamenti con il tennis.

Quando la serie Netflix sul tennis sarà pronta sarò curiosa di vederla, ma sono certa che saranno molto bravi a realizzarla. Ogni tanto li vedo che riprendono, e credo sarà interessante vedere come la gente ci vede dall’esterno.

UBALDO SCANAGATTA: Hai giocato una partita davvero accorta, dall’agosto scorso ti ho visto giocare solamente le partite con tanto cervello, andando indietro fino a Rio de Janeiro nel 2016 quando sconfiggesti Jabeur in tre set, perdendo poi male da Keys. Che cosa è cambiato nella tua testa in questi ultimi sei anni? Finora in questo torneo hai perso solamente 14 giochi, nessuno ha fatto meglio, ma non sei mai stata in una semifinale Slam. Come te lo spieghi? Il tuo livello di tennis è così alto…

DK: Grazie. Ci sono cose che non si possono spiegare. Alcune cose sono destinate ad accadere e altre no, vediamo cosa c’è in serbo per me.

Non mi ricordo com’ero sei anni fa, ma riguardando le partite di quell’epoca vedo che prendo decisioni più sagge nei momenti più importanti. Sono migliorata anche fisicamente, e credo che questi siano i cambiamenti più importanti.

UBALDO: Hai un gran coach, [Carlos] Martinez, non è vero?

DK: Non è male (letteralmente, “not too bad”)

UBALDO: Non è male, certo. Oggi strategicamente ogni volta che eri in ritardo sei riuscita a recuperare lo scambio, mettendo in campo tante variazioni; sei partita servendo piano ma pio hai aumentato la velocità. È molto bello vederti giocare, ci sono tantissime variazioni

DK: Qual è esattamente la domanda? (ride)
Il mio coach è molto bravo, la cosa più difficile è mettere insieme tutte le idee durante il match perché è completamente diverso rispetto all’allenamento. Sono contenta di essere riuscita a farlo molto meglio di diversi mesi fa.

D: Sentivi di stare raggiungendo questo livello di gioco nelle ultime settimane?

DK: A Roma sicuramente sentivo di essere sulla strada giusta. Nel mio match con Paula [Badosa] credo di aver giocato a un ottimo livello e riguardando la partita mi sono resa conto che le cose stavano andando per il verso giusto. Credo che dopo quella partita ci sia stato un “click”.

UBALDO: Nella prossima partita potresti giocare contro Kudermetova, una tua connazionale, che hai battuto una volta a San Pietroburgo.

DK: E molte volte da junior.

D: Hai detto che ti piacciono i dolci. Riesci a controllarti durante questo Roland Garros? Riesci a mantenere una dieta sana?

DK: Beh, se gioco bene ogni tanto mi concedo qualche strappo. Ma più sul lato salato che non su quello dolce. Dopo l’ultima vittoria ho mangiato le patatine di McDonald’s. Sono così buone. I dolci mi piacciono sempre meno, ma cerco sempre di concedermi qualche premio durante il torneo.

D: Dici di essere più matura che in passato. In che modo ti senti più matura e in quali aspetti credi di dover ancora maturare?

DK: Perché me lo chiedi (ride)? Non so bene in che modo mi sento più matura. Credo si tratti delle decisioni che prendo sul campo, con la gestione del tempo fuori dal campo, nella ricerca di essere più focalizzata su quello che faccio, senza lasciarmi trascinare dalle sciocchezze tipiche dei ragazzini. È molto difficile mantenere la concentrazione, la si perde molto facilmente. Sto lavorando molto per essere più concentrata sul mio lavoro.

UBALDO: Hai detto che tu e Kudermetova avete giocato molte volte quando eravate junior. Siete amiche o solo avversarie? Andate d’accordo? Cosa ti ricordi di quelle partite da junior?

DK: Parliamo di molto tempo fa. Siamo state nella stessa squadra che ha vinto la Billie Jean King Cup lo scorso anno, quindi abbiamo tanti bei ricordi insieme. Anche in precedenza avevamo giocato tante partite nei Campionati Europei perché abbiamo la stessa età, quindi abbiamo vissuto parecchie esperienze insieme.

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ATP Next Gen, Race to Jeddah: tanta Francia tra i possibili partecipanti al torneo arabo

Si disputerà a Gedda l’edizione 2023 delle Next Gen Finals. Ecco la situazione aggiornata

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Arthur Fils – Coppa Davis 2023 (credit: Getty Images for ITF)

Si comincia a fare i calcoli anche in chiave ATP Next Gen Finals. Dopo 5 edizioni il torneo riservato agli 8 migliori under 21 della stagione si sposta da Milano a Gedda, in Arabia Saudita. Data per certa la partecipazione di Alcaraz alle Finals torinesi e per possibile quella di Rune, è giusto allargare a 12 l’elenco degli attuali migliori giovani dell’anno, tra i quali appare per la prima volta tra i migliori 10 il francese Arthur Cazaux.

Dietro i primi due della classifica, c’è la bella scoperta di Ben Shelton esploso agli US Open e che si è messo in evidenza anche alla “Laver Cup”. Il classe 2002 americano precede di appena cento punti il nostro Lorenzo Musetti (la cui adesione all’evento rimane tutta da verificare).

Quinto in classifica Arthur Fils, salito attualmente al n. 44 nel ranking ATP. Tanta la differenza tra il francese e il quinto in classifica, il suo connazionale Luca Van Assche, classe 2004, uno dei più giovani della Top Ten. Ma se in Coppa Davis la Francia ha appena dovuto digerire una pesante eliminazione, Oltralpe possono consolarsi con la crescita delle giovani leve.

 

Pochi i punti che separano il francese da Stricker, ben 21 per la precisione, settimo in classifica. A chiudere la Top Ten c’è Alex Michelsen, un altro talento americano da tener d’occhio. Al nono posto del ranking valido per la Next Gen c’è Hamad Medjedovic, classe 2003,  che ha 11 punti di vantaggio sul francese Cazaux, per la prima volta in Top Ten, e 32 sull’azzurro Flavio Cobolli. Altro francese in dodicesima piazza, Terence Atmane pronto a subentrare in caso di assenza di qualche “big”.

Brandon Nakashima vinse l’edizione 2022: l’americano è stato il quinto campione delle Next Gen Finals, l’ultima manifestazione tenutasi a Milano.

PosizioneGiocatoreNazionePuntiNato nelClassifica ATP
1AlcarazSpagna817520032
2RuneDanimarca305520034
3SheltonUSA1455200220
4MusettiItalia1345200218
5FilsFrancia953200444
6Van AsscheFrancia597200469
7StrickerSvizzera576200290
8MichelsenUSA5182004110
9MedjedovicSerbia4852003120
10CazauxFrancia4742002125
11CobolliItalia4532002122
12AtmaneFrancia3762002147

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WTA Ningbo: Jabeur sul velluto. Vanno ko Cirstea e Blinkova

Ons avanza nel torneo in Cina. Sarà Linda Fruhvirtova l’avversaria di Lucia Bronzetti

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Ons Jabeur - US Open 2022 (foto Twitter @wta)

Dopo il successo della nostra Lucia Bronzetti, prosegue al Ningbo Open il cammino della testa di serie n.1 Ons Jabeur: la tunisina regola in due set la tedesca Korpatsch. A proposito di teste di serie: si fermano agli ottavi di finale i percorsi della n.3 del tabellone, la rumena Simona Cirstea ( sconfitta in due set contro la Siniakova), assieme a quello della n.4 Anna Blinkova, sconfitta in tre set dalla ceca Linda Fruhvirtova.

[1] O.Jabeur b. T. Korpatsch 6-3 6-2

Dicevamo tutto facile per la tunisina Jabeur contro la tedesca Korpatsch sconfitta 6-3 6-2 in 1 ora e 24′. Solito tennis brillante per la n.2 del seeding, ricco di variazioni e quindi imprevedibile. Da sottolineare per Jabeur l’ottima prestazione al servizio (71% di prime giocate) e l’aggressività in risposta, specie sulla seconda palla (70% di punti vinti). Così il primo set è deciso da due break, che la tunisina conquista nel quinto e nel nono gioco, che si rivelerà anche l’ultimo del primo parziale. Nella ripresa la Korpatsch affonda assieme alla sua seconda di servizio, con cui è tropo vulnerabile, lasciando ampio margine di manovra a Jabeur. Due break anche nella ripresa proiettano la testa di serie n.1 ai quarti di finale dove se la vedrà con la sorpresa Zvonareva.

K. Siniakova b. [3] S. Cirstea 6-3 7-5

Una giornata nera quella di Sorana Cirstea a Ningbo, sconfitta in due set dalla ceca Katerina Siniakova (6-3 7-5). Non una partita ad alto tasso di spettacolarità, ma sicuramente imprevedibile e con tanti break (15 in totale!). Un match deciso sostanzialmente nei turni in risposta data la difficoltà delle due interpreti a mantenere i game al servizio. Nel primo set ci sono ben 6 break, tre dei quali nei primi tre game. La maggior efficacia con la seconda palla premia la Siniakova che con freddezza conquista il nono gioco che le vale il primo set.

Nella ripresa Cirstea si aggrappa alla partita, ma la sua prestazione al servizio è insufficiente per poter sperare di ribaltare l’inerzia del match. Nel secondo set i break piovono a cascata, dopo i 6 del primo si assiste ai 9 del secondo. Inizialmente è la rumena ad ergersi sul 3-0 prima di venire rimontata dalla Siniakova che impatta sul 4-4. Dopo altri due break (uno per parte) la ceca si conquista i quarti di finale nel dodicesimo gioco al terzo match point utile. Per lei adesso un quarto di finale opposta a Nadia Podoroska.

GLI ALTRI INCONTRI – Nei restanti match si assiste alla caduta di un’altra testa di serie, stavolta la n.4 Anna Blinkova, sconfitta in tre set (6-3 3-6 6-1) dalla ceca Linda Fruhvirtova, che sfiderà la nostra Lucia Bronzetti ai quarti. Come detto l’argentina Nadia Podoroska accede ai quarti di finale sconfiggendo in rimonta la tennista russa Valeria Savinykh con il punteggio di 4-6 6-0 6-2. Infine si registrano la vittoria in due set (6-3 6-2) di Diana Shnaider contro Kamilla Rakhimova; e la vittoria per ritiro (6-4 1-0) di Vera Zvonareva contro la danese Clara Tauson.

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Novak Djokovic a Roma protagonista alla Ryder Cup

Il serbo si è cimentato sul green: con lui altre celebrità del mondo dello sport

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Novak Djokovic alla Ryder Cup (foto Instagram @atptour)
Novak Djokovic alla Ryder Cup (foto Instagram @atptour)

Profumo di golf nella capitale. A Roma, infatti, è tempo di Ryder Cup e l’evento è stato celebrato dalla presenza di vip e sportivi. Il Marco Simone Golf & Country Club ha accolto i “campioni” per l’All Star Match cominciato all’ora di pranzo.

Non sarà l’erba di Wimbledon, ma rischia di trovarsi comunque a suo agio: Novak Djokovic, tennista più vincente nella storia dei tornei del Grande Slam, è tra i protagonisti della giornata romana. Con lui anche il calciatore Gareth Bale, Leonardo Fioravanti, surfista italiano qualificato per le Olimpiadi di Parigi 2024, lo youtuber Garrett Hilbert e il numero uno mondiale degli atleti paralimpici, l’inglese Kipp Popert.

Uno show unico nel quale si affrontano le squadre guidate dallo scozzese Colin Montgomerie e dallo statunitense Corey Pavin, rispettivamente alla guida del Team Europe e del Team Usa alla Ryder Cup del 2010 quando in Galles i fratelli Molinari, Francesco ed Edoardo, fecero il loro debutto vincente nel torneo.

 

Nole è stato inserito nel “Team Montgomerie“.

Fanno parte del “Team Pavin”, Carlos Sainz, pilota della Ferrari, Andriy Shevchenko, Pallone d’Oro nel 2004, Victor Cruz, ex giocatore di football americano, l’attrice hollywoodiana Kathryn Newton e l’altro giocatore paralimpico, Tommaso Perrino, numero 6 del ranking e CT della Squadra Nazionale Paralimpica Maschile e Femminile della Federazione Italiana Golf.

L’ultimo mese di Novak Djokovic è stato a dir poco straordinario. Un campione totale protagonista nel tennis, spettatore nel basket e adesso sul green del golf. Aveva celebrato l’impresa dell’Arthur Ashe Stadium ricevendo dai suoi concittadini una grande testimonianza di affetto in patria assieme alla nazionale di pallacanestro, finalista ai mondiali di basket. Dopo aver portato la Serbia alle Finals di Coppa Davis, adesso si dedica al suo amato secondo sport.  

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