Flash
Il padel sbarca al Roland Garros. Carraro (FIP): “Obiettivo? Un campo di padel in ogni angolo del mondo”[ESCLUSIVA]
Intervista a Luigi Carraro, presidente della Federazione Internazionale di Padel, in occasione della presentazione della tappa parigina del Premier Padel, che si svolgerà a metà luglio al Roland Garros. ”Per i giocatori è un sogno che si realizza, il nostro è quello di diventare sport olimpico”

Dal nostro inviato a Parigi
Una presentazione in grande stile, come era giusto che fosse, quella per la tappa parigina del Premier Padel. Perchè non si tratta di una tappa qualsiasi: si tratta infatti del terzo dei quattro Major, che rappresentano i tornei principali – sulla falsariga del quattro Slam nel tennis – del nuovo circuito professionistico mondiale organizzato dalla FIP (la Federazione Internazionale di Padel) con il supporto della PPA (l’Associazione dei giocatori professionisti) e della QSI (Qatar Sports Investments), che si contrappone al World Padel Tour, l’unico circuito professionistico esistente sino allo scorso anno. Per un tappa di prestigio, una location altrettanto prestigiosa: si giocherà infatti in uno dei templi del tennis, il Campo Centrale del Roland Garros, il Philippe Chatrier. Come del resto è stata prestigiosa la sede della seconda tappa, disputatasi la scorsa settimana in un altro dei luoghi più iconici del tennis mondiale, il Foro Italico di Roma. E vinta dalla coppia numero uno del circuito, gli spagnoli Juan Lebron e Ale Galan, che in finale hanno superato in tre set (4-6 7-5 6-4) i loro grandi rivali, la coppia ispano-argentino composta da Paquito Navarro e Martin Di Nenno.
E proprio all’interno dello Chatrier – in una delle sale per le conferenze stampa del Media Center – si è tenuta la presentazione del “Paris Premier Padel Major”, che ha visto il presidente della FIP Luigi Carraro, il presidente della Federtennis francese Gilles Moretton e Arnaud Di Pasquale (sì, proprio l’ex n. 39 del mondo e vincitore della medaglia di bronzo alle Olimpiadi del 2002 ai danni di Roger Federer), responsabile dello sviluppo del padel in seno alla federazione francese e direttore del torneo parigino, illustrare ai giornalisti presenti i dettagli della manifestazione che si svolgerà dall’11 al 17 luglio. Al termine della presentazione abbiamo intervistato il presidente Carraro.
Presidente, siete reduci dal grande successo della tappa romana del Premier Padel Tour, il secondo dei quattro Major, al Foro Italico. Cosa significa per il movimento del padel essere subito dopo qui al Roland Garros, uno dei templi del tennis mondiale, a presentare il terzo Major?
“Significa gioia, significa emozione e significa anche tanta responsabilità. Perché abbiamo organizzato un torneo al Foro Italico in 25 giorni ed è stato un successo straordinario. Adesso veniamo qui con un senso di responsabilità di non poter deludere le aspettative. Veniamo in uno dei luoghi più importanti al mondo in ambito sportivo, avere qui una tappa del Premier Padel è qualcosa che ci inorgoglisce. Però, appunto, ci carica di responsabilità, perché vogliamo che il torneo sia all’altezza del luogo che ci ospita. Faremo tutto il possibile perché sia così. I giocatori hanno un desiderio di venire a giocare qui che non ho mai visto prima. Per loro giocare qui è il coronamento di un sogno. Quindi sono sicuro che ci regaleranno in campo un gioco di livello unico, ed il pubblico francese e lo stadio del Roland Garros faranno da cornice ad un qualcosa che sarà un ulteriore evento straordinario per il nostro sport.”

Vorrei soffermarmi con lei ancora una volta sulla grande crescita del padel. In Italia, ma anche qui in Francia – abbiamo sentito adesso al riguardo le parole di Moretton e Di Pasquale – ed in tanti altri paesi il numero di praticanti è in crescita esponenziale. Quali sono le direttrici, sia a livello agonistico che amatoriale, sulle quali si muove la Federazione Internazionale per gestire questo vero e proprio boom.
“Noi come Federazione Internazionale dialoghiamo quotidianamente con le federazioni nazionali, affinché facciano dei programmi a 360 gradi: sui giovani, sugli amatori, sui veterani e sui giocatori di elite – i professionisti. Per questo bisogna pensare anche a programmi di formazione di maestri, in Italia ad esempio l’Istituto Lombardi ha già tre livelli di formazione (Maestro Nazionale, Istruttore di II grado e istruttore di I grado, come nel tennis, ndr). Il lavoro è tanto è il padel va seguito a 360 gradi, come dicevo. Perché qui vediamo i giocatori di elite, che sono la punta dell’iceberg, che sono la visibilità e lo spettacolo, ma bisogna pensare agli amatori, che sono forse il numero maggiore di praticanti, e bisogna pensare ai giovani, perché uno sport non avrà mai futuro se non ci sono i giovani che lo praticano, che lo praticano in maniera strutturata.”
Chiudo con la più classica delle domande: qual è l’obiettivo – inteso come missione – della FIP? E qual è il vostro sogno nel cassetto.
“L’obiettivo, nel senso inteso dalla domanda, è chiarissimo. Nel padel il campo ha i vetri, e i giocatori parlano tanto degli angoli. Ecco, il nostro obiettivo è che ci sia un campo di padel in ogni angolo del mondo. Il sogno? Quello che il padel diventi uno dei più grandi sport al mondo. Sarebbe strano non dirlo, ma è chiaro che il sogno di qualsiasi sport è quello di diventare un giorno sport olimpico. Ci lavoriamo da anni, siamo già stati inseriti nel programma dei Giochi Europei del prossimo anno a Cracovia, organizzato dai Comitati Olimpici Europei; siamo ormai parte dei Giochi Asiatici, stiamo lavorando per essere parte dei Giochi Panamericani e chiaramente continuiamo a coltivare il nostro sogno di essere un giorno parte del programma olimpico.”
Il tabellone maschile del Roland Garros 2022
Flash
Davide Vavassori, papà-coach di Andrea: “Vittoria più importante della carriera, ha avuto coraggio” [ESCLUSIVA]
Il padre di Andrea sottolinea tutti i progressi del figlio e allievo: “È cresciuto tantissimo dal punto di vista mentale, non possiamo più dirgli nulla”

Una vittoria che Andrea Vavassori non dimenticherà mai: il torinese annulla cinque match point (qui la cronaca di Gibertini) e batte al quinto da 0-2 sotto Miomir Kecmanovic, regalandosi la prima gioia in un primo turno di uno Slam. Adesso affronterà al secondo turno Genaro Alberto Olivieri e ha una buona occasione per andare ulteriormente avanti. A fine partita abbiamo incontrato Davide Vavassori, coach e padre di Andrea. L’emozione per questo successo è palpabile: “Se c’è una partita che uno sogna di vincere in uno Slam, questo sicuramente è il modo giusto, rimane sicuramente impressa. Oltre cinque ore di partita: è cresciuto tanto dal punto di vista mentale, perché prima alcune partite se le faceva sfuggire per problemi di tenuta mentale. Adesso non possiamo più dirgli nulla, il mental coach è stato bravissimo“.
Un match durato oltre cinque ore, difficilissimo anche dal punto di vista fisico: “Lui ha dei piccoli avvertimenti muscolari e sin dal terzo set mi diceva che gli stavano per venire dei crampi. Gli ho detto di integrarsi bene, era normale avesse dei fastidi anche per la tensione. Faccio i complimenti a tutto il mio team, Gianni Stantigli al mental coach, Davide La Tommasina che è il secondo coach, Federico Dal Lago che è il terzo coach e Marco Sesia che è il preparatore atletico. Lui non è abituato a giocare tre su cinque, il primo set si poteva portare a casa, ha sbagliato un dritto abbastanza semplice. Sotto di uno, due set si sentiva in ansia, io gli ho detto di rimanere calmo perché tre su cinque può sempre succedere di tutto. Lui è riuscito a rimanere lì, poi ci vuole un pizzico di fortuna“.
Andrea Vavassori che è stato coraggioso in ogni momento del match; “Con il servizio e il dritto era sopra, mentre con il rovescio era sotto perché lui (Kecmanovic, ndr). Avanti non era semplice andarci, ma quando c’è andato è stato coraggioso. Doveva aver coraggio ed è stato coraggioso nel momento giusto. Sicuramente è la vittoria più importante della carriera, per com’è andata, per essere in uno Slam e perché l’avversario ha giocato per la classifica che gli compete. Passato questo scoglio abbiamo uno spot di tabellone che non è male (al secondo turno dovrà giocare contro l’argentino Olivieri, ndr). Ci godiamo questa soddisfazione da maturi (ride, ndr)”.
Flash
Roland Garros, programma day 4: Giorgi si merita di nuovo il Centrale. Djokovic nel serale. Ci sono anche Musetti e Fognini
Non perdere il LIVE su Ubitennis. Il serbo opposto a Fucsovics. Occhi anche su Arnaldi-Shapovalov e sul numero 1 Alcaraz contro Daniel. In campo Errani, Sabalenka e Kasatkina

Dopo l’esordio con Cornet, Camila Giorgi ritorna sul centrale anche al secondo turno contro la testa di serie n. 3 Jessica Pegula alle ore 11:45. Il programma del day 4 del Roland Garros prosegue con il numero 1 ATP Carlos Alcaraz come terzo match sul centrale opposto al giapponese Taro Daniel. La sessione serale sarà escluisva Novak Djokovic contro l’ungherese Marton Fucsovics non prima delle ore 20:15. Il campo Suzanne Lenglen apre i battenti alle ore 11 con Tsitsipas contro Carballes Baena, e poi una doppietta femminile con tds numero 9 Kasatkina contro l’ex finalista Vondrousova, e poi la tds numero 2 Sabalenka contro Shymanovich.
Non perdere il LIVE su Ubitennis
Compeletando il discorso azzurri, come ultimo match sul campo 7 troviamo Lorenzo Musetti, testa di serie numero 17 che se la vedrà col russo Alexander Shevchenko alle 19 circa; mentre alle 11 aprirà il programma sul campo 6 Fabio Fognini con l’australiano Jason Kubler. Matteo Arnaldi invece impegnato contro Denis Shapovalov alle ore 16 circa sul campo 12. Sul versante donne spazio anche all’ex finalista Sara Errani, come terzo match sul campo 9 alle 16 circa contro la romena Irina Begu. Altri match di spicco sono: Wawrinka-Kokkinakis alle 13 circa sul Court Simonne-Mathieu
Flash
Roland Garros: strepitoso Vavassori, annulla cinque match point a Kecmanovic e vola al secondo turno
Un eroico Andrea Vavassori rimonta due set di vantaggio e sconfigge Miomir Kecmanovic. Prima volta al secondo turno di uno Slam con una grande chance di proseguire

(dal nostro inviato a Parigi)
[Q] A. Vavassori b. [31] M. Kecmanovic 5-7 2-6 7-6(8) 7-6(3) 7-6(9)
Una maratona di quelle che rimangono nella memoria, soprattutto quando arrivano al debutto nel tabellone principale di un torneo prestigioso come il Roland Garros. Andrea Vavassori, da tutti soprannominato “Wave”, dopo aver superato le qualificazioni ha rimontato due set di svantaggio alla testa di serie n. 31 Miomir Kecmanovic e, annullando cinque match point, ha conquistato il secondo turno dello Slam parigino.
Un match-fiume che ha tenuto bloccato il campo n.8 per oltre cinque ore e, anche se non c’era il caldo delle prime due giornate, ha messo a dura prova i due protagonisti, entrambi alle prese con problemi muscolari a un certo punto della partita.
A metà pomeriggio ci si è messo anche il vento a complicare le cose ai giocatori (oltre che a portare un po’ di refrigerio), ma non abbastanza da rovinare una partita che si pone come una delle più emblematiche di questa prima settimana, almeno per i colori azzurri.
LA PARTITA – Iniziato come prima partita del programma alle 11 del mattino, il match ha visto i primi game giocati in una temperatura decisamente più fresca rispetto a quella dei giorni precedenti, che però è andata aumentando nel corso del match senza però mai raggiungere le vette dei primi due giorni.
Lo schema tattico è risultato subito abbastanza chiaro: Kecmanovic provava a dettare il ritmo da fondocampo, specialmente con il diritto, provando ad aprirsi il campo per gli attacchi sul rovescio di Vavassori, mentre il piemontese tentava a giocare sull’uno-due nei suoi game di battuta, chiudendo soprattutto in lungolinea, affidandosi agli slice in recupero nelle fasi difensive dei palleggi.
Le contestatissime palle, che diventano quasi subito dei “gatti arrotolati” risultando particolarmente lente e difficili da spingere per gli attaccanti, davano una mano a Vavassori quando si trovava a subire il martellamento di Kecmanovic da fondocampo, fornendo anche un margine in più alle sue palle corte come soluzioni conclusive.
È stato proprio l’azzurro ad avere la prima palla break, nel secondo game, ben annullata da Kecmanovic, che da quel momento in poi per più di un’ora e mezzo è stato quasi intoccabile sulla propria battuta, con solamente nove punti ceduti nei successivi otto turni di servizio, e mai più di due nello stesso game.
Anche Vavassori ha saputo difendere alla grande i suoi turni di servizio, giocando molto bene sulle traiettorie esterne sia da destra, dove le palle “arruffate” scivolavano basse con lo slice sulla terra battuta, sia da sinistra, dove il kick manteneva Kecmanovic costantemente sulla difensiva.
La svolta all’undicesimo game quando, dopo non essere riuscito a sfruttare un inedito 0-30 sul servizio dell’avversario, Vavassori si trovava impelagato in un complicato turno di battuta, nel quale prima si salvava da 0-30, poi salvava due palle break con il serve&volley, ma alla fine doveva concedere il break dopo 16 punti giocati a causa di un tweener lob che terminava fuori di pochi centimetri.
Quel break di fatto decideva il primo set, e poi dava il via alla fuga di Kecmanovic anche nel secondo set, dopo che nel game di apertura un’altra battaglia di 14 punti costava al piemontese, ormai sempre più votato al serve&volley, il secondo break consecutivo.
Dopo un’ora e 37 minuti il punteggio era di due set a zero in favore del serbo, e quando Vavassori cedeva il servizio a zero sull’1-1 del terzo set si poteva pensare che il match fosse finito. Ma il buon “Wave” non mollava di un millimetro, continuava imperterrito con la sua condotta di gara fatta di serve&volley alternati a parabole più alte con il diritto e tagli molto bassi con il rovescio. Prima rimontava il break, poi lo riperdeva, ma riagganciava comunque Kecmanovic sul 4-4.
Un grande game di Vavassori sul 5-5 gli consentiva di annullare con coraggio quattro palle break che avrebbero mandato il suo avversario a servire per il match, e nel tie-break l’azzurro non si faceva distrarre da due punti ceduti male sul suo servizio con due gratuiti annullando quattro match point (uno dei quali con una splendida palla corta) e finendo poi per chiudere il parziale alla prima opportunità dopo 80 minuti di gioco.
Nel quarto set sull’1-2 il fisioterapista doveva intervenire sulla schiena di Vavassori, quattro game più tardi, al cambio di campo, si occupava delle sue gambe, ma era proprio “Wave” ad andare in vantaggio di un break e ad arrivare al set point sul 5-3, dopo che Kecmanovic aveva passato diversi minuti a litigare con il supervisor per un’ammonizione per lui immeritata ricevuta dal giudice di sedia. Infatti dopo che un punto era stato interrotto da una pallina proveniente da un altro campo, Kecmanovic ha riscaraventato la pallina in una maniera che secondo la signora Thea Finke meritava il warning. Alla ripresa del gioco era Vavassori che ne approfittava per arrivare a set point, ma il servizio di Kecmanovic rimetteva tutto a posto.
Vavassori non riusciva a chiudere il set con la battuta a disposizione né sul 5-4 (dopo un altro set point annullato da una risposta di rovescio vincente), né sul 6-5 dopo che il suo avversario gli aveva concesso un altro break sul 5-5. Si finiva dunque a giocare un altro tie-break, nel quale Vavassori sfoderava due magnifici diritti per andare in vantaggio 4-1 pesante e si involava poi per chiudere 7-3 in 62 minuti. Dopo oltre quattro ore di gioco tutto veniva rimandato al quinto set.
La stanchezza si faceva sentire, Kecmanovic era sicuramente quello con più benzina nel serbatorio e infatti conquistava subito il break in avvio di parziale grazie ad alcuni splendidi passanti. Vavassori però non mollava, rifiutava il 3-0 pesante e rimaneva in scia fino alla fine. Il serbo doveva servire per il match sul 5-4, risaliva con coraggio da 15-40 ma sul match-point (il quinto) si vedeva recapitare un bellissimo rovescio di Vavassori che poi dopo un lungo scambio otteneva il 5-5, costringendo l’avversario ad appoggiarsi ai teloni laterali per un principio di crampo.
Wave effettuava il sorpasso sul 6-5 ed arrivava lui stesso al match point, che però mancava mettendo una risposta di rovescio in rete. Nel tie-break decisivo che seguiva (ai 10 punti, come ricordato personalmente a entrambi i protagonisti dall’arbitro Finke, davvero bravissima durante tutta la partita), su 20 punti in ben 18 occasioni i due giocatori, entrambi sfiniti, mettevano la prima di servizio. Vavassori però riusciva comunque a fare anche serve&volley, e soprattutto a rimanere sempre avanti nel punteggio, almeno fino al 5-5.
Un passante di rovescio lungolinea straordinario mandava Kecmanovic a servire sul 7-6, ma Vavassori non mollava e lo costringeva subito dopo all’errore pareggiando il conto dei minbreak e il punteggio, ancora una volta. Un serve&volley vincente sulla seconda portava Wave al primo match point, annullato bene in pressione da Kecmanovic, che però sul 9-9 metteva lungo un rovescio concedendo il terzo match point all’italiano. Era quello buono: dopo la volée vincente, e 310 minuti di battaglia, Andrea Vavassori si sdraiava a terra a stella marina, in lacrime, prima di salutare avversario, papà e tutto il pubblico e andare a iniziare il recupero per una nuova avventura: il secondo turno in un torneo dello Slam.
UNA GRANDE OCCASIONE – Nel suo prossimo impegno al Roland Garros Vavassori se la dovrà vedere con Gennaro Alberto Olivieri, n. 231 del ranking mondiale, anche lui passato attraverso le qualificazioni, e che nel primo turno ha sconfitto la wild card francese Mpetschi-Perricard per 6-1 al quinto set. Un’occasione d’oro, quindi, per poter sognare un traguardo prestigioso come il terzo turno al Roland Garros. Tra i due non ci sono precedenti.