[8] C. Ruud b. H. Rune 6-1 4-6 7-6(2) 6-3

Gli stili di gioco di Casper Ruud e Holger Rune non sono l’ideale per creare un contrasto che genera spettacolo, o almeno non ancora. Oggi è stata la solidità di Ruud ad avere la meglio sull’estro di Rune, che spesso si potrebbe confondere con incoscienza giovanile. Il match ha regalato momenti di buon gioco solo a sprazzi, e il match è risultato un po’ sfilacciato alla fine, ma i 15.000 dell’ultima sessione serale del Philippe Chatrier per questa edizione del torneo ne hanno avuto per il loro denaro e sono sicuramente tornati a casa soddisfatti (oltre che un po’ assonnati e infreddoliti)

Quando si è visto che per i primi tre giochi del match ci erano voluti 17 minuti, si temeva che ci potesse essere una replica della maratona a notte fonda della sera prima. Tuttavia, una volta che Ruud era riuscito a ottenere il break per il 2-0, consolidandolo nel successivo game abbastanza laborioso, il set era filato via in maniera sorprendentemente rapida. Solo 35 minuti per un 6-1 che sapeva di prologo di una partita rapida.

Anche perché guardando le caratteristiche dei due tennisti non poteva sfuggire che si trattava di due giocatori dal tennis abbastanza simile, ma con uno dei quali fisicamente più prestante e con maggiore punch. Quando Ruud aveva preso un break di vantaggio nel secondo set sul 3-2 si era invece iniziato a temere che la partita potesse essere troppo corta per gli spettatori sugli spalti dello Chatrier, che probabilmente non avevano voglia di andare a casa di lì a poco, soprattutto considerando che la temperatura era molto più gradevole della sera precedente. Ma non si erano fatti i contri con Rune, che dal 2-3 ha recuperato di pura “garra” il break di svantaggio rimontando da 40-0 ed ha poi preso in mano il gioco iniziando ad anticipare molto di più, inserendo anche qualche serve&volley oltre alle solite immancabili palle corte, ma soprattutto prendendo il controllo degli scambi. Ristabilito l’equilibrio nel punteggio, Rune ha piazzato la zampata vincente ottenendo il break a zero sul 5-4 e portando a casa il parziale in 53 minuti.

La sensazione che il gioco fosse passato più saldamente nelle mani del giovane danese si concretizzava sul 3-3 al terzo, quando Rune buttava via un turno di servizio dal 40-15 con un paio di scelte discutibili, ma poi tornava nel set ottenendo immediatamente il controbreak con alcune accelerazioni che l’ancora numeroso pubblico presente (nonostante l’orario prossimo alla mezzanotte) dimostrava di gradire.

Poco prima della mezzanotte si arrivava al tie-break, che Ruud giocava decisamente meglio del suo avversario: una palla corta in rete per Rune sul 2-2, un altro minibreak per il 6-2 con un rovescio lungolinea, e la chiusura con un poderoso diritto anomalo.

Nel quarto set il gioco si faceva molto più confuso: Rune insisteva spesso con il serve and volley, ottenendo risultati alterni, e in fase di risposta tentava di anticipare quanto più possibile, riducendo all’osso la durata degli scambi. Sul 3-4, un doppio fallo iniziale e due diritti fuori di un soffio inguaiavano il ragazzo danese sullo 0-40: quattro punti di grande coraggio lo rimettevano in carreggiata, ma alla fine di un game da 12 punti cedeva la battuta che lo condannava alla sconfitta. Una breve discussione con il giudice di sedia Engzell sull’ultimo punto ha dato un sapore agrodolce alla fine del match, dato che Rune ha stretto la mano in maniera molto distaccata al suo avversario, ma ci sono i presupposti perchè questa possa trasformarsi in una buona rivalità in grado di generare qualche bella partita.

Casper Ruud conquista quindi la sua prima semifinale di un torneo del Grande Slam, dove incontrerà Marin Cilic, contro il quale ha vinto entrambi i precedenti confronti diretti.