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Reading: Berrettini in finale a Stoccarda (Marianantoni, Giammò, Bertellino). Nadal verso Wimbledon, Federer lavora per settembre (La Gazzetta dello Sport)
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Rassegna stampa

Berrettini in finale a Stoccarda (Marianantoni, Giammò, Bertellino). Nadal verso Wimbledon, Federer lavora per settembre (La Gazzetta dello Sport)

La rassegna stampa di domenica 12 giugno 2022

Last updated: 12/06/2022 9:21
By Alessia Gentile Published 12/06/2022
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11 Min Read

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Berretto verde (Luca Marianantoni, La Gazzetta dello Sport)

C’è un feeling particolare tra Matteo Berrettini e l’erba di Stoccarda. A tre anni dal torneo che lo lanciò in orbita, il primo appuntamento dopo l’operazione alla mano del marzo scorso vale a Berrettini la prima finale dell’anno: due tiebreak molto combattuti contro il tedesco Oscar Otte. Una semifinale decisa da pochissimi punti che Matteo ha giocato con molta solidità, senza concedere palle break, ma dovendo annullare, con uno dei 18 ace, un pericoloso set point per Otte nel tiebreak del primo set. L’unica opportunità per strappare il servizio l’ha avuta Matteo, sul 4-4 del primo set, ma Otte l’ha cancellata con un serve and volley. «Credo che sia stata una partita di livello molto alto – racconta Berrettini – . Dal punto di vista mentale e fisico sono stato molto presente in tutti i miei turni di battuta e nei due tiebreak. Sono molto contento perché al primo torneo non era scontato che tornassi subito in finale. Nelle ultime settimane ho fatto un grande lavoro con il mio team per poter tornare a questi livelli in così poco tempo. La mano ha reagito mollo bene, il mio fisico pure. Quando torni a calpestare l’erba dopo tanto tempo, ci sono sempre dei doloretti vari, ma è tutto sotto controllo». La vittoria contro Otte permette a Matteo di conservare un posto tra i primi 10 per appena 15 punti nei confronti del britannico Cameron Norrie. Lunedì 20 giugno però Matteo perderà 1 500 punti vinti al Queen’s 2021 e i 90 di Halle 2019. Una doppia cambiale pesantissima che lo potrebbe costringere, anche bissando il titolo al Queen’s, a dover abbandonare il prestigioso club dei top ten. «Alla classifica – ha continuato Matteo – è inutile guardare dopo tutti questi mesi di stop. L’importante è vincere partita dopo partita. Murray su questa superficie è uno che ha scritto la storia del tennis. La giocherò con la massima fiducia possibile». Tra Berrettini e il sesto titolo Atp della carriera c’è di mezzo il 35enne Andy Murray che giunge alla 70′ finale della carriera (la decima sull’erba) dopo il successo in due set su Nick Kyrgios. Un primo set lottato (due palle break salvate da Murray sul 3 pari del primo set) , e dopo il tiebreak l’australiano ha staccato la spina, uscendo di partita dopo il penalty game d’inizio secondo set. «Sono orgoglioso – ha detto Murray – per lo sforzo che ho fatto. È passato tanto dall’ultima finale su erba, da allora ho avuto molti alti e bassi, ma ho continuato a stringere i denti, a lavorare sodo e ora torno a giocarne una. Spesso su erba, quando giochi un tennis molto veloce, le partite vengono decise da uno o due punti. E io mi sono sentito molto sicuro proprio nelle fasi conclusive del primo set». […]

Berrettini sempreverde. Oggi c’è l’esame Murray (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

A giudicare da quanto dichiarato a fine partita – «Era questo il mio obiettivo all’inizio del torneo» – l’unico a crederci, forse, era solo lui. Perché non era affatto scontato che il rientro di Matteo Berrettini a Stoccarda dopo due mesi e mezzo di assenza sarebbe coinciso con una finale. «Certo – ha poi aggiunto il romano – tra il pensarlo e il realizzarlo c’è una bella differenza. Sono felice di essere tornato al mio livello». Alle incognite che sempre accompagnano un rientro, Berrettini aveva infatti deciso di aggiungerne altre, legando la sua ripartenza allo swing sull’erba, superficie dai tempi d’adattamento volubili ma che evidentemente il romano sentiva nelle sue corde. La scelta è parsa all’insegna della strategia: il circuito ha infatti inaugurato questa settimana la stagione sul verde, il che vuol dire meno fatica e meno sudore per tutti, ma anche che tutti sarebbero ripartiti da zero con la superficie che meno si frequenta nel corso della stagione. Il match vinto ieri contro il tedesco Oscar Otte è stato scandito dai rispettivi servizi (18 ace ciascuno) e ha offerto una sola palla break concessa dal tedesco nel nono gioco del primo set. Che a risolvere il match siano stati i dettagli e la tenuta mentale, non fa che aggiungere peso a questa vittoria che vale a Berrettini la nona finale in carriera. Ad attenderlo c’è Andy Murray, vincitore nell’altra semifinale contro Nick Kyrgios. […] Per sir Andy sarà la seconda finale in stagione dopo quella persa in gennaio a Sydney. Un eventuale successo sarebbe il viatico migliore per affrontare i prossimi tornei. «E’ passato tanto tempo dall’ultima finale giocata sull’erba, ma ho continuato a lavorare e alla fine sono riuscito a regalarmene un’altra», ha detto fiero ieri Murray. «E’ un risultato che dimostra che il mio livello è questo e conferma ancora una volta quanto mi senta a mio agio su questa superficie», ha chiosato Berrettini.

Riecco super Matteo (Roberto Bertellino, Tuttosport)

La forza mentale e quella del servizio hanno fatto la differenza nella semifinale vinta dopo un’ora e 46 minuti di gioco da Matteo Berrettini contro Oscar Otte, a Stoccarda nel 250 ATP. Berrettini, al terzo match dopo il ritorno nel tour, ha chiuso in due set, entrambi terminati al tie-break. Nonostante i pochi incontri stagionali si è confermato uno dei leader del tennis su erba. Il primo set è stato più combattuto e sigillato dal n. 1 azzurro per9 punti a 7. Berrettini in precedenza aveva annullato una palla set con un ace (18 quelli serviti in totale nel match). Il secondo ha visto il romano comandare e arrivare al triplo match-point sul 6-3. L’allievo di Vincenzo Santopadre, in tribuna come nel corso dell’intera settimana di gare, ha messo fine al confronto al 3° matchpoint, sul 7-5: «Sono felice della mia prestazione e di essere arrivato in finale in un torneo che amo. Ho visto anche molte bandiere azzurre e tanti italiani in tribuna. Li ringrazio per il sostegno. Sapevo che sarebbe stato un incontro ostico – ha detto Matteo a caldo – perché l’avevo già affrontato in due occasioni. Otte ha servito molta bene e quando trovi un avversario così devi ottenere molto di più nei tuoi turni di battuta. Sono riuscito ad alzare il livello». Oggi troverà Andy Murray dalla parte opposta della rete. Lo scozzese, un “miracolato” dopo le due operazioni all’anca, è tornato a giocare a livelli importanti e ieri ha piegato l’irascibile Nick Kyrgios che dopo aver perso il tie-break del primo set si è sciolto nel secondo cadendo nelle solite polemiche con il mondo e nelle inevitabili conseguenze di campo, prima un warning poi un penalty point, quindi un penalty game. «Ognuno che gioca a tennis – ha detto Murray a fine match – deve combattere anche con sé stesso. A volte a Kyrgios succede e tutto diventa più difficile. Io sono felice di essere arrivato nuovamente in finale e sono pronto ad affrontare un grande avversario come Berrettini».

Nadal verso Wimbledon, Federer lavora per settembre (La Gazzetta dello Sport)

Rafael Nadal sta pensando di partecipare a Wimbledon al via il 27 giugno fino al 10 luglio. Dopo aver conquistato il 14° Roland Garros, il 22° torneo del Grande Slam, Nadal ha detto che avrebbe iniziato una terapia a base di radiofrequenze al piede sinistro che soffre da anni della sindrome di Muller-Weiss, una malattia degenerativa che porta alla deformazione di un osso. Questo trattamento dovrebbe evitargli di essere sottoposto alle punture con le quali anestetizza l’arto e, non sentendo dolore, può giocare. «Ci sarà – ha confermato lo zio Toni che lo ha allenato fino al 2017 – ne abbiamo parlato venerdì e mi ha detto che sta meglio e vuole tornare ad allenarsi dalla prossima settimana. Se ci fosse anche solo una piccola possibilità di giocare, Rafa ci sarà». Per il 36enne sarebbe la prima volta a Wimbledon dopo aver vinto sia l’Australian Open sia il Roland Garros. Una partecipazione che solletica l’idea di quel Grande Slam sfuggito a Novak Djokovlc lo scorso anno in finale all’Us Open. Anche se su questo Nadal è stato realista: «Una follia solo a parlarne – ha detto dopo Parigi – Firmerei solo per poter giocare con continuità e senza dolore, altroché Grande Slam». Nadal ha vinto due volte a Wimbledon, nel 2008 e nel 2010. Non vi partecipa dal 2019 quando uscì in semifinale contro Federer. A proposito di Federer: in un’intervista al canale svizzero Srf Sport, il 40enne ex numero 1 del mondo ha confermato che il suo obiettivo è rientrare alla Laver Cup a settembre e a Basilea a ottobre. Federer non gioca dai quarti di finale persi a Wimbledon un anno fa contro Hubert Hurkacz.


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