A Gaibledon Sara Errani si arrende in finale a una perfetta Van Uytvanck

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A Gaibledon Sara Errani si arrende in finale a una perfetta Van Uytvanck

Match in controllo per la belga che vince il WTA 125 di Gaiba senza perdere set

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Alison Van Uytvanck – WTA 125 Gaiba (foto: Creativite)
 

Da Gaiba, il nostro inviato

[1] A. Van Uytvanck b. S. Errani 6-4 6-3

Non riesce l’ultimo passo a Sara Errani che in sessantotto minuti cede in finale a Alison Van Uytvanck, prima testa di serie, che alza la coppa senza aver perso un solo set lungo la strada del “Veneto Open Internazionali Confindustria Venezia e Rovigo”. Una strada per nulla liscia, se consideriamo la difficoltà di controllare i colpi per i rimbalzi spesso imprevedibili. “Più che colpirla, qui affetti la palla e corri in avanti ci aveva detto Alison dopo la vittoria nella semifinale su Harmony Tan in un match d’antan, quando i due contendenti si scambiavano qualche palla tagliata fino a che uno prendeva la via della rete – così, perché gli sembrava il momento –, naturalmente senza che a nessuno venisse in mente di abbandonare l’impugnatura continental dall’inizio alla fine dello scambio. I fenomeni (e anche tutti gli altri) dell’epoca ci perdoneranno per questa descrizione estremamente semplicistica, ma questa settimana sull’erba di Gaiba, in provincia di Rovigo, si è visto un tennis diverso dal solito. E, al netto di qualche momentanea arrabbiatura (“col pazzo che ci torno qui” ci è sembrato sentire forse da una tennista e forse nemmeno era pazzo, però tornaci perché, come dice Alison, “è utile allenare così tanto il serve&volley”), magari per un palla che dici “adesso le faccio un buco in pancia” e invece è la sfera gialla a prendere il buco e tu vai a vuoto, al netto di tutto ciò, dicevamo, è stato un tennis diverso che ci ha fatto piacere ammirare, per una scommessa assolutamente vinta dagli organizzatori del TC Gaiba – Gaibledon.

E da gustare è stata anche la finale di domenica, soprattutto i primi sei giochi ricchissimi di vincenti e soluzioni interessanti non esattamente alla portata di tutte (e tutti). Perché all’ultimo atto ci sono arrivate le due tenniste più versatili anche se dalle caratteristiche ben diverse: Alison, a suo agio sui prati, e Sara, tutt’altro che erbivora. Van Uytvanck, ancor più che in semifinale, è stata molto aggressiva e ha dovuto esserlo per evitare di farsi prendere il tempo dall’azzurra che in semifinale aveva annullato il (bel) tennis delle diciannovenne francese Diane Parry, praticamente mai in grado di caricare il rovescio monomane e solo raramente di incidere con il dritto. Quasi una gara a chi prendeva la rete per prima, spesso dietro alla battuta, e a fare la differenza è stato principalmente appunto il servizio (il colpo preferito della 173 cm di Vilvoorde). Ci sono poi stati diversi passanti strappa-applausi-a-malincuore di Alison, qualche volée sbagliata di Sara – parliamo di numeri piccolissimi, ma che acquistano importanza quando ogni punto vale oro – e il caso della palla contestata che avrebbe potuto riaprire il primo set e che invece l’ha definitivamente chiuso. Vittoria in ogni caso ampiamente meritata di Van Uytvanck e un’Errani che può comunque gioire per l’ottima settimana e le 48 posizioni guadagnate nel ranking.

IL MATCH – Subito prima dell’inizio dell’inizio della finale, c’è il saluto del Presidente del Senato della Repubblica Italiana Maria Elisabetta Alberti Casellati, nativa di Rovigo. Errani parte in battuta, entrambe cercano di prendere l’iniziativa presentandosi a rete su slice filanti o scodellati alla meglio a seconda della palla che si trovano a gestire. La prima in difficoltà è Van Uytvanck che al terzo gioco si ritrova 15-40, dopo che la romagnola l’ha attaccata su un paio di seconde e scavalcata con un lob, rincorso solo per onore di firma o riflesso condizionato (perché è ormai chiaro che su questi campi è impossibile recuperare un pallonetto). Alison si salva ritrovando la prima di servizio e al game successivo la situazione si capovolge; questa volta è brava Sara ad annullare quelle e altre due palle break con il necessario coraggio. Lo strappo decisivo arriva dopo sei game davvero entusiasmanti per un piccolo calo della nostra rappresentante. Un paio di giochi interlocutori, poi il momento della verità, con la n. 47 del mondo che si irrigidisce e regala lo 0-40 sbagliando tre colpi comodi dopo la battuta. Quattro colpi, secondo Errani, che lascia una palla giudicandola lunga, ma il giudice di linea e l’arbitro sono di diverso avviso. Sara si innervosisce, Alison risale e chiude 6-4.

Nel secondo set, un altro gioco imperfetto dell’azzurra vale il 2-1 per l’avversaria, ora sempre più in fiducia, che lascia andare anche i colpi coperti e sale 4-1. Dalle tribune gremite non cala l’incitazione per la tennista di casa che ci crede e mette a referto due giochi consecutivi. Il passante bimane di Van Uytvanck è però micidiale e, tenuto il servizio per il 5-3, stringe i tempi in risposta perché non si sa mai e diventa la prima vincitrice del WTA 125 di Gaiba.

LE PAROLE DI ALISON – “Volevo giocare più incontri possibile sull’erba, non mi aspettavo questi risultati” dice Van Uytvanck che veniva dai quarti del Libema Open (sconfitta al tie-break del terzo da Sabalenka) e dal successo all’ITF di Surbiton per un bilancio di 12-1. A proposito delle chiavi per mettere le mani sul trofeo in edizione unica realizzato dai Maestri Vetrai di Murano, risponde: “I campi sono difficili (tricky), quindi ho dovuto provare a prendere la rete il più possibile, servire e rispondere bene e soprattutto essere presente, sempre concentrata. Un lato del campo non era buona come l’altra e devi giocare palle basse e corte che non rimbalzavano. Sara faceva lo stesso ogni tanto. A un certo punto giocavamo più a scacchi che a tennis”. Considerando la peculiarità dei campi, Alison spiega che al prossimo torneo (il WTA 250 di Bad Homburg) “tornerò al mio solito tennis, non giocherò tanti serve&volley o chip&charge, che qui devi fare altrimenti li fa l’altra e tu sei spacciata”. Ci conferma poi che il servizio è stata una delle chiavi dell’odierna vittoria: “Ho sbagliato qualche risposta che di solito non sbaglio, ma so di servire meglio di Sara, lei forse ha colpi migliori da fondo, ma sentivo di poter sempre attaccare la sua battuta e questo ti mette mentalmente un passo avanti rispetto a lei. Ma credo che abbia fatto un torneo incredibile perché questo non è assolutamente il suo gioco”. Visto che nel discorso durante la premiazione ha ringraziato anche la sua ragazza che la segue nei tornei e confidando nel buon umore per la vittoria, non possiamo non chiederle se, quando ha visto il nome del tennis club che storpiamo in gaybledon, ha pensato ‘non posso mancare!’. “Appena arrivata, per prima cosa mi hanno detto ‘benvenuta a Gaibledon’ e io, beh, no comment”.

I numeri del torneo a cura dell’Ufficio Stampa:

  1. Quest’anno sono 8 i tornei WTA nel mondo su erba e Gaibeldon è uno di questi.
  2. E’ il primo torneo WTA125 in Italia su erba naturale.
  3. E’ il comune più piccolo del mondo ospitante un evento del calendario WTA(Women’s Tennis Association).
  4. Il Tennis Gaiba ha a disposizione sei campi in erba con misure internazionali.
  5. L’erba è mantenuta ogni giorno all’altezza di 8 mm come da storica tradizione, 100% chemical free.
  6. Sono 20.000 i mq di superficie del club, dove ci sono anche un campo in terra rossa e uno in sintetico.
  7. Il torneo ha assegnato 160 punti alla vincitrice, 95 alla finalista, 57 alle semifinaliste. Alla vincitrice è andato un montepremi di 15.000 dollari e alla finalista di 8.500 dollari.
  8. Sono state usate 2.500 palline.
  9. Per la manutenzione campi ci sono volute 6 ore di lavoro giornaliere (3 diurne e 3 notturne).
  10. I volontari che hanno contribuito a vario titolo durante la settimana sono stati oltre 50.
  11. Una 40tina i raccattapalle che si sono dati il cambio nelle diverse giornate in tutti i match messi in campo.
  12. 120 le racchette incordate.
  13. Oltre 6.000 persone come pubblico durante la settimana.
  14. Il match più lungo tra Tatiana Maria e Claire Liu terminato a favore della prima 7-6 6-7 6-3.
  15. Il match più breve quello di doppio vinto da Madison Brengle e Claire Liu contro Rebeca Pereira e Jessy Rompies 6-0 6-1.
  16. I tie-break disputati sono stati diciotto, i set giocati sono stati 105.
  17. Supervisor del torneo Roberto Ranieri, referee Massimo Morelli.
  18. Il Direttivo Tc Gaiba è composto dai consiglieri: Giacomo Papola – vicepresidente, Matteo Bizzi – responsabile comunicazione e marketing, Elisa Milani – segretaria e tesoriera del club, Giacomo Fantini responsabile staff e manutenzione.
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