Parla Davydenko: "Il tennis non sta facendo molti progressi. Federer? Per me a Basilea si ritira"

ATP

Parla Davydenko: “Il tennis non sta facendo molti progressi. Federer? Per me a Basilea si ritira”

Il russo, ex n.3 del mondo, dice la sua sul tennis di oggi, sulla sua vecchia nemesi e sul nuovo che avanza

Pubblicato

il

Nikolay Davydenko alle ATP World Tour Finals 2009
 

Nikolay Davydenko, spesso sottovalutato per il suo carattere di anti-personaggio, è stato uno dei giocatori più forti della sua generazione: è stato quattro volte semifinalista slam ( 2 volte al Roland Garros, 2 allo US Open) nonché vincitore del Master di Londra nel 2009. Il magazine Clay lo ha intervistato a proposito dello stato attuale del tennis, di ex rivali, di nuove leve ma anche di un suo possibili coinvolgimento come coach. “Io come coach? Ho trascorso alcune settimane con Karen Khachanov un paio di anni fa. Mi ha chiesto se volevo viaggiare con lui a tempo pieno per la stagione, ma ho una famiglia con tre figli, proprio non ce la faccio. Gli ho detto: scusa, ma posso viaggiare solo per pochi tornei. Se non avessi una famiglia, ci penserei, perché no: vedere paesi diversi, godersi i ristoranti, è una bella vita, ma ora è impossibile”.

Alla domanda su come è cambiato il tennis rispetto ai suoi tempi risponde: “Secondo me, il tennis non sta facendo molti progressi. I giocatori che sono al top ora – non Nadal e Djokovic, ma le giovani generazioni – non sono molto bravi tecnicamente. Ne sono rimasto sorpreso. È un tennis più fisico – si vedono servizi grandi, picchiatori da fondo campo -, ma vediamo ancora che Nadal e Djokovic possono controllare tutto questo con la loro maggior qualità. Stanno ancora vincendo gli Slam battendo ragazzi che hanno dieci anni in meno di loro, il che è fantastico. Comunque, non credo che la nuova generazione stia giocando a un livello incredibile”.

Nikolay tempo fa incornò Federer il migliore della sua generazione e il più forte con cui abbia mai giocato (e perso). A distanza di tempo, il russo conferma tutto: “Federer è stato il mio avversario più duro. Come mai? Il suo dritto era estremamente veloce e il suo servizio era molto preciso, non potevo ottenere alcun tipo di controllo contro di lui”. Non a caso il borsino degli head to head è rimasto sul 19-2 per Roger. E riguardo allo svizzero ha qualcosa da dire su un suo possibile ritorno ai massimi livelli: “Se Federer tornerà competitivo? Penso che giocherà a Basilea per finire la sua carriera lì. È la mia opinione“. Soffermandosi poi sull’evoluzione fisica del gioco trova che sia stata quella a penalizzarlo maggiormente ai suoi tempi e, alla lunga, anche lo stesso Federer ha pagato dazio: “Nulla era sufficiente per battere Federer, lui ha sempre avuto il vantaggio di riuscire a giocare meglio nella fase finale del set. Era sempre la stessa storia. Quando arriva il momento cruciale della partita, la fiducia è ciò che conta. Provare tattiche diverse – colpire la palla più forte o aggiungere più effetti – non ha aiutato. Quando guardi i ragazzi che stavano vincendo contro di lui – Nadal, Djokovic, Murray – erano fisicamente più forti e più allenati di me: giocavano lunghi scambi, hanno corso per ore e ore… e alla fine gli sono stati superiori non per via del tennis ma per il fisico. Per me, è stato più difficile perché il mio corpo non poteva mantenere lo stesso livello per cinque ore“.

Il suo più grande rimpianto? “La semifinale al Roland Garros contro Mariano Puerta nel 2005. Ero 4-2 nel quinto set, ma stavo morendo in campo. Il mio allenatore (suo fratello Eduard Davydenko, ndr) mi ha detto che avrei dovuto chiedere un fisioterapista, per darmi il tempo di riprendermi per qualche minuto. Questa è stata probabilmente la più dura sconfitta della mia carriera“. In un altro passaggio dell’intervista ripercorre il suo rapporto contrastante con gli sponsor: “È stata dura, completamente uno schifo! Uno sponsor mi ha detto qualcosa del genere: “Abbiamo Federer al numero uno, vedremo quando arriverai al numero uno”. Se fossi stato americano al numero cinque del mondo, forse avrei preso il contratto con uno dei marchi top di abbigliamento, o magari se fossi stato tedesco e non russo… da dove vieni conta molto. L’unico buon contratto che avevo era con Prince ed è durato tre o quattro anni prima che cadessero in difficoltà finanziarie”. In chiusura Davydenko esprime un giudizio sul nuovo fenomeno Alcaraz. “È il nuovo Terminator! Penso che abbia una grande squadra con Juan Carlos Ferrero come suo allenatore. Se rimarrà lontano dagli infortuni, Alcaraz avrà una carriera incredibile”.

La classifica ATP aggiornata è disponibile al seguente link, che porta alla sezione “Sotto Rete” del sito web di Intesa Sanpaolo, main sponsor della manifestazione e partner di Ubitennis.

Clicca qui per leggere la classifica ATP aggiornata!

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement