M. Frech b. [21] C. Giorgi 7-6(4) 6-1
È finita in un bagno di sangue l’undicesima apparizione a Wimbledon di Camila Giorgi. La nostra numero uno, quarti di finale qui nel 2018, è stata sconfitta all’esordio dalla polacca Magdalena Frech, attualmente rintracciabile alla novantaduesima piazza del ranking WTA. Una battuta d’arresto rumorosissima maturata in meno di due ore, dopo un primo set perso avendo avute molte chance per volgerlo a proprio favore e un secondo completamente “sciolto”, se ci si permette il ricorso al sempreverde gergo dei campi di quarta. Come nelle peggiori giornate di luna storta, Camila ha raccolto poco o nulla dal consueto rischiatutto, e alla fine, sul triste pallottoliere, abbiamo dovuto annotare quarantasei, dicasi quarantasei, errori non forzati.
Il match ha rivelato ben presto la sua natura, peraltro prevedibilissima: Giorgi all’attacco a baionetta sfoderata e Frech in difesa, disposta ad incassare i vincenti impossibili della figlia di Paròn Sergio ma anche lieta di accogliere i suoi molti regali. Il primo game, quello più lungo dell’incontro (diciotto punti totali) ha subito messo in mostra l’altalena: due le palle break offerte da Camila, comunque brava a salvarsi. La prima, grossa occasione capitata a Giorgi per far breccia nel turno di battuta avverso è capitata al sesto gioco, apparecchiata da un errore di rovescio di Frech; chance gettata insieme a una rivedibile risposta di rovescio. Ma i rimpianti grossi dovevano ancora arrivare: nell’ottavo gioco, la polacca tremebonda al servizio ha offerto sei palle break, anche queste tuttavia sfumate. Passi per le due prime vincenti imposte dalla polacca, ma i quattro errori di dritto commessi dalla Nostra gridano vendetta.
Gol mangiato e gol subito, niente di più scontato nello sport: nel gioco numero nove, puntuale è arrivato il break della polacca, la quale, nel decimo, si è persino procurata due set point, ben annullati da Camila con una gran risposta di rovescio e un ottimo dritto incrociato. La tennista da Macerata è riuscita a tirarsi fuori dalla buca e a porre le basi del tie break, possibile momento di rinascita presto tramutatosi nella pietra tombale di ogni speranza. Dei sette punti necessari a Frech per portarlo a casa, quattro sono stati omaggi non richiesti di Giorgi. E dopotutto, se le statistiche del primo set raccontavano di trentuno errori non forzati non c’è molto che si potesse fare per portarlo a casa.
La partita è finita lì, insieme all’ennesimo strafalcione con cui Camila ha concesso la prima partita all’avversaria. Perché della seconda, eccezion fatta per le doverose annotazioni circa i break subiti nel secondo, quarto e sesto game, nonché per l’aggiornamento a quarantasei del numero di non forzati, non c’è molto che valga la pena di essere scritto. Magdalena Frech, festante dopo l’ace con cui ha chiuso la pratica, al secondo turno non partirà battuta contro la vincitrice del match in corso di svolgimento tra Rebecca Peterson e Anna Karolina Schmiedlova.