[27]L.Sonego b. H.Gaston 7-6(4) 6-4 6-4 (da Londra, il nostro inviato)
Sul campo numero 14 di Wimbledon, proprio sotto l’edificio che ospita la sala stampa, è andato in scena un match molto divertente, giocato a viso aperto (o si dovrebbe dire a tutto braccio), fra il nostro Lorenzo Sonego (27 anni, 54 ATP) e il giovane, estroso mancino francese Hugo Gaston (21 anni, 66 ATP), che ricordiamo vincitore su Carlos Alcaraz lo scorso autunno a Parigi Bercy.
I ragazzi, detta come va detta, se le sono suonate di santa ragione, dando vita a tanti scambi spettacolari, con accelerazioni sia di dritto che di rovescio, palle corte, tocchi al volo sia smorzati che ben spinti in allungo, l’intero campionario di un bel tennis a tutto campo insomma (ricordiamo perfino un doppio “tweener” durante il primo set).
“Ho servito con molta continuità, per fortuna lui non ha una grande battuta, questo mi ha avvantaggiato”
Lorenzo ha fatto valere la sua maggior capacità di spinta e velocità di palla (Hugo non è certo un ragazzone alto), conquistandosi, ma non concretizzandole, molte occasioni di allungare nel primo set: ben 5 palle break non sfruttate (e nessuna concessa) di cui almeno un paio colpevolmente, con dritti falliti in risposta a seconde palle. Il parziale si è quindi risolto in un tie-break che poteva rivelarsi pericoloso psicologicamente, ma Sonego non ha tremato, e ha chiuso 7-4.
“Dovesse essere Nadal? Beh, è uno che qualcosina ha vinto… forse l’erba è la superficie migliore per incontrarlo, dovrei impostare una partita incredibile, e molto aggressiva col servizio e il dritto, qua difendere non conviene a nessuno. La palla salta meno, rimane ad altezza fianco, e di rovescio la preferisco così, per giocarlo piatto.
L’anno scorso ho giocato sul centrale con Federer, almeno ho un pochino di esperienza in questo”
Dopo aver lottato con tutte le sue forze (quanto corre il francese!), Gaston comprensibilmente accusa il colpo, e va subito sotto di un break, perdendo la battuta nel terzo game. Da parte sua, Lorenzo continua a martellare con servizio e dritto, concedendosi anche diverse soluzioni brillanti e di tocco, e sempre senza concedere la minima occasione all’avversario chiude anche il secondo set per 6-4, ma il punteggio avrebbe potuto essere più severo (due palle per il doppio break non convertite sul 4-2, e altre due, che erano set-point, fallite sul 5-3).
“L’evoluzione del mio gioco è arrivata quando ho capito che avendo due armi come servizio e dritto, dovevo andare a cercarmi il punto, a questo livello qua aspettare non si può, chi prende in mano il gioco per primo è troppo avvantaggiato”
Nel terzo set, fin dall’avvio, la sensazione diventa quella del conto alla rovescia in favore dell’italiano, che va in vantaggio 4-1 e servizio su un avversario palesemente scoraggiato. Una mini-reazione di Hugo gli consente di togliere la battuta a Sonego per la prima volta, per poi arrivare anche ad avere una palla del 4-4, che però Lorenzo cancella con un ace centrale. E’ l’ultimo sussulto della partita, che poco dopo, con il 6-4 conclusivo, manda Lorenzo al terzo turno, ad attendere una assai probabile sfida contro Rafa Nadal.
“Il disco? Eh, il mio migliore amico canta, è bravo a scrivere i testi, io lo sfrutto… da piccoli giocavamo a scrivere canzoni e cantarle per divertimento, ora cerchiamo di farlo una volta all’anno.
Per quanto riguarda Matteo (Berrettini), io avrei fatto lo stesso, è giusto così e lo stimo molto per questa decisione, ha tutto il mio rispetto, non tutti avrebbero fatto così”