[2] R. Nadal b. [27] L. Sonego 6-1 6-3 6-4 (dal nostro inviato a Londra)
Anche se Lorenzo Sonego aveva già giocato una volta sul campo centrale, non aveva però mai giocato con Nadal, men che meno in un contesto così importante, e questa cosa di solito richiede che si passino le prime fasi del match ad avere a che fare con moduli F24, ovvero pagare una sorta di “tassa” alle gesta passate di questo grande campione.
Purtroppo per Sonego il pagamento richiesto è stato molto pesante, perché non solo il torinese è entrato in campo un po’ nervoso, ma Nadal non gli ha dato il tempo di ambientarsi. Il maiorchino ha preso di prepotenza le redini del match fin dall’inizio e si è costruito un enorme vantaggio prima che il giocatore italiano riuscisse ad esprimere una buona versione del proprio tennis.
Davvero un peccato che l’incertezza per il risultato sia stata rimossa molto presto in questo match, fatta eccezione per il frammento finale di match giocato sotto il tetto, perché avrebbe potuto essere una partita divertente. Tuttavia non lo è stata perché Nadal ha giocato davvero molto concentrato e determinato all’inizio, forse per evitare di dare a Sonego qualunque tipo di incoraggiamento ed evitare di mettere il match sul piano della battaglia.
IL MATCH – L’inizio del match di Nadal è stata quella di un toro alla carica: aggressione totale, ricerca del punto appena possibile, per non dare a Sonego la possibilità di entrare nella partita e calarsi nel ruolo. Inevitabile che da parte del piemontese ci fosse un po’ di nervosismo all’inizio, dato che non aveva mai affrontato Nadal ed era solo la seconda volta che scendeva sul campo centrare (dopo l’ottavo di finale con Federer lo scorso anno). Per un Rafa che era schizzato dai blocchi di partenza come uno sprinter durante la finale olimpica, c’era un Lorenzo che sembrava abbastanza incerto, sia alla risposta sia con il diritto. Tre gratuiti dalla parte destra davano il primo break, altrettanti due game più tardi confezionavano l’1-5 e il primo parziale se ne andava in soli 27 minuti durante i quali i soli due quindici ottenuti da Sonego in risposta erano stati gentilmente omaggiati da due doppi falli.
All’inizio del secondo set si è visto qualche scambio in più, ma la musica non è cambiata: Nadal ha tenuto Sonego sul rovescio, facendogli correre parecchi rischi per aggirare la palla con il diritto, e da lì sono arrivati gli errori. Il primo game per l’italiano è arrivato sullo 0-4, sottolineato da un grande boato del pubblico, di quelli che fanno più male che bene, e da quel momento Sonego sembra aver accettato la gara a sparafucile di Nadal, mettendo qualche bel colpo e perdendo il secondo set per 6-2, trovandosi sotto per due set a zero dopo appena 65 minuti.
Curiosamente tutti e 15 i giochi dei primi due parziali sono terminati a zero oppure a trenta, in una partita che probabilmente il match giocato più rapidamente da Nadal che ci sia capitato di vedere: in piedi ancora prima del “time” del giudice di sedia, ragionevolmente lesto tra un punto e l’altro, sembrava che fosse posseduto dallo spirito di Federer o Kyrgios. Sul 5-2 del secondo set una nuvola nera aveva fatto sensibilmente calare la visibilità sul Centrale, ma nonostante Sonego avesse timidamente chiesto la chiusura del tetto anche dopo la fine del primo set, si è proseguito “en plein air” anche in abbrivio di terzo set.
Un pallonetto millimetrico ha propiziato il break in avvio per Nadal, che subito dopo è sembrato fare un tentativo di inserimento del cruise control, scoraggiato però da un Sonego ancora piuttosto vispo e poco disposto a uscire dal campo senza aver dato tutto quello che aveva. Al sesto gioco per la prima volta nel match si è arrivati a 40-40. I due scambi più lunghi del match, terminati con due gratuiti di Sonego sancivano il 4-2, quando veniva decisa la chiusura del tetto per poter accendere le luci.
Dopo 10 minuti di pausa (compreso un palleggio di riscaldamento), l’ultima fiammata di Sonego ha aggiunto un po’ di pepe alla partita. Con tre splendide risposte di diritto ha strappato il servizio a zero a Nadal per il 4-4. Il maiorchino ha poi addirittura chiamato Sonego a rete per un conciliabolo probabilmente sul suo grugnito ritardato, un suo vizio abituale, ma con l’attenzione portata al massimo Nadal ha giocato magistralmente un recupero su una palla corta di Sonego (giocata molto male per la verità) conquistando il prezioso break che gli ha permesso di chiudere il match dopo 2 ore e 4 minuti.
Rafael Nadal arriva così alla seconda settimana di Wimbledon avendo speso poche energie, nonostante i set perduti, e ora dovrà affrontare l’olandese Van de Zandschulp contro il quale ha vinto l’unico precedente incontro ufficiale proprio poche settimane fa sulla terra rossa del Roland Garros.