Wimbledon: Kyrgios resiste un set, per Djokovic è il settimo sigillo sull'erba londinese

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Wimbledon: Kyrgios resiste un set, per Djokovic è il settimo sigillo sull’erba londinese

Novak Djokovic rimonta un set di svantaggio e conquista il quarto titolo consecutivo a Wimbledon, settimo in totale. Nick Kyrgios va in calando dopo il primo set

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Novak Djokovic - Wimbledon 2022 (foto Twitter @the_LTA)
 

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[1] N. Djokovic b. N. Kyrgios 4-6 6-3 6-4 7-6(3) (da Londra il nostro inviato)

È durato poco più di un set il sogno di Nick Kyrgios di conquistare il titolo di Wimbledon forse più improbabile della storia, ma poi Novak Djokovic ha iniziato a rispondere come (quasi) solo lui sa fare, facendo giocare sempre una palla in più al suo avversario e poco a poco ha preso il controllo della finale per conquistare il suo settimo titolo a Wimbledon e il suo 21° titolo dei tornei del Grande Slam.

Partito fortissimo e con quasi tutto il pubblico a suo favore, Kyrgios si è aggiudicato il primo set servendo in maniera apocalittica e approfittando di un game di incertezza di Djokovic. Ma quando il campione serbo ha modificato lo schema tattico del match, giocando più ad aprire il campo per far muovere Kyrgios e procurarsi le aperture per gli affondi, il match ha preso a scivolare dalla sua parte e Kyrgios non è riuscito a trovare la forza per invertire la tendenza. Decisivo, probabilmente, quel game sul 4-4 del terzo set nel quale l’australiano ha ceduto il servizio da 40-0: da lì in poi Djokovic è sempre apparso in controllo del match, nonostante la conclusione al tie-break del quarto set.

IL MATCH – Non era difficile prevedere che il pubblico sarebbe stato dalla parte di Kyrgios, ma ogni dubbio residuo veniva fugato dagli applausi fragorosi a sostegno dell’australiano sui suoi primissimi punti. Anche sulla Henman Hill, dietro al Campo n.1 dove tutti i possessori di biglietto ground si erano radunati per guardare la partita sullo schermo gigante, la divisione del pubblico era più o meno identica. Il confronto di stili tra i due non tardava a mostrare scambi decisamente insoliti: palle molto tagliate, alternate a traiettorie più alte di rovescio, inclusa anche una battuta dal basso subito nel primo turno di battuta di Kyrgios.

Il primo ad andare sotto pressione era curiosamente il più esperto dei due: nel quinto game Djokovic serviva una seconda quasi tremebonda sul 15-30 (solo 78 miglia orarie, 125 chilometri orari), e sul 30-40 consegnava il break con un doppio fallo. Da quel momento c’erano 18 punti consecutivi in favore del battitore, e Kyrgios chiudeva il primo set 6-4 in 31 minuti con due aces consecutivi.

Sull’1-1 30-30 del secondo set il primo cambiamento della partita: Djokovic, che fino a quel momento aveva perso quasi tutti gli scambi prolungati del match, iniziava a sfruttare gli scambi lenti di Kyrgios per aprirsi il campo alle accelerazioni incrociate, e metteva a segno otto punti consecutivi, strappando per la prima volta in carriera a Kyrgios grazie a un nastro vincente. Kyrgios provava subito ad aumentare la spinta sul diritto, ma sulla sua battuta Djokovic era intrattabile. Al servizio per il set, Kyrgios riusciva a issarsi sullo 0-40, ma con ottimi servizi e comandando con i colpi da fondo annullava quelle tre palle break e un’altra subito dopo per chiudere il set 6-3 in 39 minuti.

L’inerzia era tutta dalla parte di Djokovic anche all’inizio del terzo set: grande livello alla risposta che neutralizzava le prime di Kyrgios, e splendido uso del lungolinea per far muovere l’australiano dominando gli scambi da fondo. Già nel primo game c’erano due palle break per Djokovic, che Kyrgios però cancellava da par suo. Kyrgios si innervosiva per una spettatrice che gli ha parlato tra la prima e la seconda di servizio (portandolo al doppio fallo) e si faceva ammonire. “È quella che sembra abbia già bevuto 700 drink” dice Kyrgios all’arbitro Liechtenstein per indicare chi deve essere scortato all’uscita.

Sul 4-4 Kyrgios perdeva le staffe e il servizio da 40-0, infuriandosi con il suo angolo perché non si sono alzati ad ogni punto. Djokovic rimaneva impermeabile alle sfuriate del suo avversario e continuava a servire e rispondere con grande continuità, e quando l’orologio del match aveva appena segnato le due ore di gioco si portava in vantaggio per 2 set a 1.

Nel quarto set i servizi riprendevano a dominare: sei punti al ribattitore nei primi otto game, poi sul 4-4 Djokovic andava a rispondere sul 30-30 per provare l’allungo finale, ma doveva subire due prime vincenti dell’avversario. A sua volta sul 5-6 con due errori gratuiti mandava Kyrgios a due punti dal quinto set, ma una risposta steccata dell’australiano e una prima vincente portavano il set al tie-break.

Un doppio fallo iniziale e altri due minibreak subiti a causa di errori gratuiti mandavano Kyrgios sull’1-5. I primi due match point venivano cancellati dall’australiano con un diritto vincente e un ace, ma sul 6-3 un passante di rovescio di Kyrgios in rete chiudeva la contesa dopo 3 ore e 1 minuto di gioco.

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