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US Open, qualificazioni: Agamenone vince il derby con Marcora. Al turno decisivo anche Bonadio, Brancaccio e Cobolli, fuori Travaglia
L’italo argentino vince l’unico scontro azzurro di giornata. Brancaccio e Cobolli ad una vittoria dal main draw, così come Bonadio che annulla 5 match point

Continua con qualche inciampo ma con un bilancio costantemente positivo la campagna italiana nelle qualificazioni allo US Open. Dopo la sconfitta di Francesco Passaro e la vittoria di Riccardo Bonadio, sono arrivati i successi di Raul Brancaccio, Flavio Cobolli e Franco Agamenone. Quest’ultimo ha fatto suo al terzo set il derby con Roberto Marcora, che lascerà quindi New York così come Stefano Travaglia, sconfitto dal cinese Wu dopo essere stato avanti di un set e di un break. Impegnati nella notte Francesco Maestrelli, Matteo Arnaldi e Andreas Seppi.
[10] F. Agamenone b. R. Marcora 7-6(3) 2-6 6-1
Continua la grande stagione di Franco Agamenone, che dopo la straordinaria semifinale raggiunta ad Umago, avrà la possibilità di centrare il secondo main draw in uno Slam nel 2022. Lui che, prima di quest’anno, non aveva mai partecipato al tabellone principale di un Major, ha fatto il suo esordio assoluto da lucky loser al Roland Garros, quando è riuscito a strappare un set al numero 77 del mondo Mackenzie McDonald. Sfuma ancora, invece, la possibilità di centrare un main draw Slam per Roberto Marcora, sconfitto in un match molto più equilibrato di quanto non dica il punteggio.
L’inizio di partita è molto combattuto ma sorride a Marcora, che sfrutta le sue chance e si porta sul 4-0. Agamenone pian piano entra in partita e recupera immediatamente uno dei due break di svantaggio, ma il 32enne di Busto Arsizio è bravo a portarsi sul 5-2. A quel punto, è Agamenone a vincere quattro game consecutivi e a ribaltare totalmente l’inerzia del set, andando a servire per il set sul 6-5. Non è finita però, perché in un parziale ricco di colpi di scena, Marcora riesce a trovare un insperato controbreak e ad arrampicarsi al tiebreak, dove parte al servizio. I primi cinque punti sono tutti vinti dal giocatore in risposta, con la testa di serie numero 10 che allunga sul 5-2 grazie al servizio e, poco dopo, chiude 7-6(3).
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Berrettini non ha giocato molto bene quest’estate: arriverà il riscatto a New York? L’orizzonte è Stefanos Tsitsipas agli ottavi. Musetti, c’è subito Goffin. Nadal ha un tabellone piuttosto comodo: riuscirà a centrare lo Slam numero 23? E per quanto riguarda le donne, Giorgi e Trevisan ci regaleranno un’impresa? Al link sottostante, che indirizza alla sezione “Sottorete” del sito di Intesa Sanpaolo, si può ascoltare l’intero commento di Ubaldo Scanagatta ai tabelloni dello US Open 2022.
Clicca qui per guardare il video-commento completo di Ubaldo Scanagatta ai tabelloni dello US Open 2022 sul sito di Intesa Sanpaolo
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Anche il secondo set è incredibilmente combattuto, tant’è che soltanto nel secondo e nel settimo gioco non ci sono palle break. Esattamente come ad inizio partita Marcora parte fortissimo, sfruttando il calo del suo avversario e andando nuovamente sul 4-0. Agamenone evita un probabile bagel portando a casa un quinto game lottatissimo da 20 punti, in cui annulla cinque break point e prova ad accorciare. Nel gioco successivo avrebbe anche una chance di riprendersi uno dei due break e provare a far rivivere al numero 598 del ranking i fantasmi del primo set, ma la spreca steccando con il dritto. Marcora va così a servire per il set sul 5-2, annulla due nuove possibilità di break e con il 6-2 finale rimanda ogni verdetto al terzo set.
La partita si decide nelle fasi iniziali del parziale decisivo. Agamenone parte in vantaggio e, alla sesta opportunità, riesce a strappare un break di importanza capitale nel secondo gioco, ancora da 20 punti. È la svolta decisiva: Marcora riceve un warning per perdita di tempo e si lamenta con il giudice di sedia per l’eccessivo tempo che il suo avversario ha impiegato per rientrare in campo tra secondo e terzo set. Ceduto il servizio, il numero 598 del mondo esce dal match, capitolando rapidamente sullo 0-5. Agamenone può esultare poco dopo e, annullando l’ennesimo break point, chiude 7-6 (3) 2-6 6-1 in quasi due ore e mezza, approdando all’ultimo atto: troverà lo svizzero Alexander Ritschard, numero 185 ATP.
R. Bonadio b. B Gojo 4-6 7-6 (11) 6-2 – (A cura di Paolo Michele Pinto)
Riccardo Bonadio si qualifica per la finale delle qualificazioni dello US Open, eliminando in tre set Borna Gojo. È la gara del cuore per il giocatore nativo di Pavia, mentre resterà la sfida delle occasioni sprecate per il croato, che si è visto annullare cinque match point e si è fatto recuperare un break nel corso del set decisivo.
Il croato gioca un primo set pressoché perfetto specie al servizio, dove perde soli tre punti (uno solo con la prima). Numeri importanti, considerando anche gli otto ace serviti. Per l’italiano invece tanta sofferenza con la seconda di servizio, ma in un match che scivola via seguendo la regolarità dei servizi e senza nessuna palla break si decide tutto nel decimo game. Il numero 179 del ranking alza ancora di più il livello del suo tennis e si procura due set point. L’azzurro reagisce e le annulla bene, ma alla terza occasione cede servizio e set: 6-4 per Gojo.
Il secondo parziale è ricco di emozioni. Il tennista italiano rimane aggrappato innanzitutto alla partita e poi successivamente al Grande Slam. Scendono le percentuali alla battuta per il croato, riprova ne è quel che accade nel terzo game quando Gojo perde quattro punti in fila, più di quelli concessi nei propri turni di servizio nel primo set. Bonadio non ne approfitta e si fa controbreakkare immediatamente. Gara in equilibrio fino al 5-4, quando l’italiano deve annullare il primo match point. Non sarà l’unico punto decisivo ad essere annullato: al tie-break è gara totale, nel quale prevalgono soprattutto gli errori. Il classe 1993 sventa altri quattro match point, prima di sfruttare il terzo set point e prolungare la contesa al terzo set: 7-6 (11).
Bravo l’italiano che, però, non contiene l’immediata reazione del croato in avvio di terzo set e subisce il break in apertura. Gojo, tuttavia, continua a non sfruttare le occasioni create. Il giocatore di Pavia ne approfitta subito, costringe ai vantaggi l’avversario e poi gli toglie il servizio nel corso del quarto gioco. A questo punto il match cambia inerzia: è Bonadio a far la partita con il croato spesso in confusione e con tanti errori gratuiti commessi. Il break decisivo arriva nel corso del sesto gioco, quando l’italiano mette pressione sulla seconda titubante dell’avversario. Nella testa di Gojo continua a ripassare il treno delle occasioni perdute e a quei cinque match point che lo avrebbero portato sotto la doccia col sorriso. Invece è l’Italia del tennis ad esultare, perché alla seconda opportunità Bonadio confeziona un parziale di 6-0 che lo manda in finale alle qualificazioni dello US Open: finisce dunque 4-6, 7-6 (11), 6-2. Rimane soltanto più un altro gradino da scalare (contro Maximilian Marterer) prima di poter godere di un grandissimo risultato!
AVANTI COBOLLI E BRANCACCIO, FUORI TRAVAGLIA – (a cura di Andrea Mastronuzzi)
Il 2002 Flavio Cobolli si è guadagnato l’accesso al turno decisivo per l’ingresso nel main draw dello Slam newyorchese dominando il match con il 18enne americano Bruno Kuzuhara. Il toscano ha chiuso con il punteggio di 6-3 6-1 dopo poco più di un’ora di gioco in cui è stato perfetto al servizio con 5 ace, il 70% di prime in campo, il 90% di punti conquistati quando ha iniziato lo scambio con questo colpo e nessuna palla break concessa. Domani Flavio cercherà di ottenere la prima qualificazione a uno Slam contro Machac o Kovalik.
Anche Raul Brancaccio è a un solo match dal primo tabellone principale in un major della sua carriera. L’azzurro, classe 1997, a dire il vero, non aveva mai preso parte nemmeno alle qualificazioni di uno Slam prima di questo tentativo allo US Open. I due turni superati rappresentano quindi già un risultato assai significativo per lui. Dopo aver sconfitto Koepfer, oggi Brancaccio ha eliminato un altro tedesco, Moraing, che si è ritirato alla fine del primo set. Raul era sotto 5-3, ma ha poi messo a segno un parziale di quattro game, risultato decisivo. L’avversario nel match decisivo di domani sarà lo statunitense Christopher Eubanks, vittorioso in tre set su Barrere.
Nulla da fare invece per Stefano Travaglia, cui basta un solo minibreak per conquistare il tiebreak del primo set contro Yibing Wu. Il 30enne di Ascoli Piceno spreca una chance ghiottissima, specialmente dopo che nel secondo parziale era stato avanti 4-1. Da quel momento, però, è purtroppo iniziata la rimonta del 22enne cinese, che prima lo ha agganciato sul 4-4 e poi lo ha costretto ad un nuovo tiebreak. Qui, dal 3-2 in suo favore, l’azzurro è riuscito a conquistare soltanto uno degli ultimi sei punti e venendo costretto al terzo set, dove ha subito perso i suoi primi due turni di battuta. Avanti 4-0 e servizio Wu ha lasciato indietro uno dei due break di vantaggio, ma ha abilmente conservato il secondo fino al 6-7 (4) 7-6 (4) 6-3 finale. All’ultimo turno il cinese trova l’ostico Corentin Moutet.
Il tabellone aggiornato delle qualificazioni maschili dello US Open
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Roland Garros, Svitolina : “Sono davvero grata per la posizione che ha preso Kasatkina”
Sensazioni amare per Kasatkina che lascia Parigi con la delusione per i fischi: “Ho solo rispettato la posizione della mia avversaria di non stringere la mano. Lasciare il campo in quel modo è stata la parte peggiore della giornata”

Il potere delle rientranti. I quarti di finale del Roland Garros vedranno tra le contendenti al titolo due atlete al via con il ranking protetto, Anastasia Pavlyuchenkova ed Elina Svitolina. La tennista ucraina al rientro dalla maternità ha subito scaldato i motori, alternando tornei del circuito maggiore, al circuito ITF. Qualche match di rodaggio è stato sufficiente alla tennista ucraina, che prima ha conquistato il titolo a Strasburgo e ora si è lanciata ai quarti di finale dello Slam francese eliminando in due set la russa Kasatkina. Un torneo che Svitolina sta affrontando come una corsa a tappe: “Vivo il torneo partita per partita. Per me era importante ottenere la prima vittoria, poi ottenere la seconda. Ogni volta che scendo in campo, cerco di avere la migliore preparazione possibile e il giusto mindset. Poi basta solamente prendere una partita alla volta”.
Svitolina che sta raccogliendo il supporto del pubblico francese, orfano dei propri rappresentanti, eliminati precocemente sia nel tabellone maschile sia in quello femminile: “Non posso ancora rispondere alle domande in francese ma sin dalla prima partita giocata qui, le persone mi hanno incoraggiato e col passare del tempo sono diventati sempre di più. Era una cosa che non mi aspettavo. Già a Strasburgo ho potuto notare come il pubblico francese era dalla mia parte. Con Gael stiamo insieme da più di cinque, sposati da un paio. Sono solo grata che il pubblico sia lì per me, anche se in alcune partite ero sotto di un set, loro mi hanno incoraggiato dandomi la giusta spinta e la speranza per recuperare e vincere.”
Una prestazione al rientro che libera Svitolina da ogni pressione, nonostante sia stata un top 10 per diverso tempo: “Una delle cose che ho notato è che in questo momento non ho quella pressione che avevo prima. Ovviamente io personalmente mi metto sotto pressione perché voglio vincere uno slam. Questo è l’obiettivo finale per me, ma sicuramente non sento la pressione dall’esterno. Mi sento quasi come se avessi di nuovo 17 anni, una neo arrivata nel tour.”
Assenza per maternità che ha permesso a Svitolina di resettare la mente dalle pressioni di questo sport: “Essere un giocatore di tennis comporta molte. Hai questo bagaglio sempre con te, contenente la pressione dei media, la pressione dei tuoi connazionali, dei fan e anche dai social media. Ovviamente metti anche molta pressione su te stesso, e a volte puoi diventare troppo da sostenere. A volte giocare ogni singola settimana, stare come in una boccia per pesci tutto il tempo è molto stancante. Devi essere quasi sempre perfetto. Per me è stato positivo stare lontano dal tennis, staccare completamente. Godermi il mio tempo con la mia famiglia. Non parlare del prossimo torneo, del prossimo obiettivo, del prossimo avversario. La mia mente riposava, il mio corpo riposava. Poi, quando ho iniziato ad allenarmi a gennaio, ero estremamente motivata, come mai prima d’ora In questo periodo sto iniziando con l’esperienza che mi porto dietro e con la giusta freschezza.”
Quarto di finale che per Svitolina sarà contro la testa di serie numero 2, Aryna Sabalenka. Sfida che non cambierà nulla nella mente della tennista ucraina. “Ho giocato le ultime due partite contro tenniste russe quindi non cambierà nulla per me, sarà tutto uguale.”
Nessuna stretta di mano, ma è arrivato un cenno di intesa tra Svitolina e Kasatkina a fine match. La tennista ucraina in conferenza stampa ha speso belle parole per la tennista russa: “Sono davvero grata per la posizione che ha preso. È stata davvero una persona coraggiosa a dichiarare pubblicamente [di essere contraria alla guerra], cosa che non molti giocatori hanno fatto.”
Tennista russa che tuttavia lascia Parigi con l’amaro in bocca per la reazione del pubblico. In un tweet pubblicato Kasatkina ha manifestato la sua delusione per i fischi ricevuti. Di seguito la traduzione
“Lascio Parigi con una sensazione molto amara. In tutti questi giorni, dopo ogni partita che ho giocato, ho sempre apprezzato e ringraziato il pubblico per il supporto e per essere lì per i giocatori. Ma ieri sono stata fischiata solo per aver rispettato la posizione della mia avversaria di non stringere la mano. Io ed Elina abbiamo mostrato rispetto reciproco dopo una partita difficile, ma lasciare il campo in quel modo è stata la parte peggiore della giornata di ieri. Siate persone migliori, amatevi. Non diffondete l’odio. Provate a rendere questo mondo migliore. Amerò il Roland Garros qualunque cosa accada, sempre e per sempre. Ci vediamo l’anno prossimo”
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Roland Garros, Alcaraz: “Il gioco di Tsitsipas si adatta bene al mio”
Il match con Musetti definito dallo spagnolo “il migliore del torneo finora”. Punti spettacolari? “Mi piace rivederli sugli schermi durante la partita”

Ci si attendeva una sfida di alto livello tra Carlos Alcaraz e Lorenzo Musetti, ma la prestazione del numero 1 al mondo ha lasciato poche chance al tennista italiano, che si è arreso in tre set. Per lo spagnolo si tratta di un ritorno ai quarti di finale del torneo parigino ad un anno di distanza. Nel 2022 fu fermato da Zverev ai quarti, quest’anno troverà Tsitsipas per un posto in semifinale. Del prossimo turno contro il greco e di molto altro ha parlato il tennista spagnolo nella conferenza stampa post partita che vi riportiamo di seguito.
MODERATORE: Ben fatto, Carlitos. Ritieni che questa sia stata la tua partita migliore del torneo sino a questo momento?
CARLOS ALCARAZ: “Penso che questa sia stata la mia migliore partita del torneo fino ad ora e penso di aver giocato a un buon livello”
D. Qualche giorno fa ho visto che tu e i tuoi amici avete visitato la Torre Eiffel a Parigi e volevo chiederti com’è stata quell’esperienza, se ti ha dato qualche ispirazione e se pensi di poter dominare in questo momento dato che stai giocando così bene?
CARLOS ALCARAZ: “La Tour Eiffel è un momento iconico di Parigi e tutti vogliono vederlo. Avevo un giorno libero e ho approfittato di quel momento per visitarla. Per me è stato fantastico. Non c’è altro”
D. Riesci ad essere incredibilmente veloce in campo. Mi chiedo se, negli ultimi anni, hai fatto prove di velocità come i 60 metri o i 40 metri, e se sì, qual è stato il risultato? Che tempi hai realizzato?
CARLOS ALCARAZ: “Sto lavorando molto sulla velocità. Faccio molti sprint sulla distanza di 30, 40 metri. Ma non prendiamo il rilevamento del tempo impiegato. Quindi non so quanto tempo potrei impiegare se facessi una gara sui 30, 40 metri. Onestamente non ho una risposta ma posso dire che mi considero veloce”. (sorridendo).
D. Ti è mai capitato di effettuare un colpo durante una partita e di pensare di volerlo rivedere in video a fine match per vedere com’era effettivamente?
CARLOS ALCARAZ: “Molte volte. Alcuni dei miei colpi migliori mi piace rivederli sugli schermi durante la partita”
D. Ti è mai capitato di vedere un avversario o un altro giocatore in una partita che stai guardando effettuare un determinato colpo e pensare di voler imparare a fare quello che ha appena fatto lui?
CARLOS ALCARAZ: “Quando guardo un colpo effettuato da un avversario, non penso di volerlo imparare. Voglio solo giocare colpi migliori. Voglio mettere a segno io un hot shot (punto da highlight, ndr) e non permettere al mio avversario di farlo durante la partita.”
D. Hai Juan Carlos [Ferrero, ndr] come meraviglioso allenatore da tempo e hai iniziato presto con tuo padre. Ma potresti parlarci un po’ di Kiko Navarro? Che ruolo ha ricoperto nella tua fase di apprendimento?
CARLOS ALCARAZ: “Ovviamente è stata una persona importante per me quando ero giovane. Tuttavia, ho iniziato a giocare a tennis con mio padre. Ho avuto anche un primo allenatore di nome Carlos Santos. Da piccolo ho lavorato anche con Kiko e Carlos. Entrambi sono state persone davvero importanti per me, ho imparato molto da loro. Un giorno ho dovuto voltare pagina per poter migliorare ancora, e Juan Carlos era la persona giusta.”
D. Voglio solo sapere di più sulla tua vita da bambino. Penso che tu abbia sicuramente tanti amici d’infanzia con cui vai molto d’accordo. Al giorno d’oggi, i tennisti professionisti non vivono come una persona normale. Di quali argomenti parli con i tuoi amici d’infanzia? Come concili la vita professionale con quella di tutti i giorni?
CARLOS ALCARAZ: “Ovviamente avevo molti amici quando ero bambino, e ho ancora quegli amici. Quando ho dei giorni liberi, quando sono a casa, passo molto tempo con loro. Per me è davvero importante per distrarmi un po’. Mantengo il giusto mix nei giorni liberi tra privato e parte professionale. Devo essere concentrato sugli allenamenti, essere concentrato sul torneo. Ho un programma da seguire e i tennisti non hanno molto tempo per godersi la vita, per spegnere la mente. Avere degli amici d’infanzia con cui godermi un po’ la vita è molto importante per me.”
D. Volevo chiederti del tuo avversario al prossimo round: Tsitsipas. Hai un ottimo bilancio nei match contro di lui. Pensi in un certo senso che il suo gioco si sposi molto bene col modo che hai tu di esprimerti sul campo? Puoi parlare un po’ del tuo prossimo turno?
CARLOS ALCARAZ: “Contro Stefanos, potrebbe essere una grande partita. Abbiamo giocato grandi partite. Ho vinto ogni partita che abbiamo giocato, ma questo non significa che vincerò ogni partita che ci sarà tra noi due. Devo essere davvero concentrato. È un avversario davvero tosto, ma il suo modo di giocare mi permette di esprimermi bene.”
Q. Stavamo parlando con Novak oggi, e ci ha detto che la presenza dei suoi figli gli dà molta tranquillità ed equilibrio. Avvicinandoci verso le fasi finali del torneo, cosa fai per mantenere la giusta pace interiore ed equilibrio?
CARLOS ALCARAZ: “Ho la mia famiglia e i miei amici qui. Ovviamente anche il mio team fa parte della mia famiglia. Li considero come una famiglia. Quindi passare del tempo con loro, scherzare, andare a fare in giro, mi permette di distogliere la mia mente dal tennis. In ogni giornata è davvero importante per me avere quella pace ed equilibrio durante il torneo.
Challenger
Il Challenger di Vicenza si conclude con la vittoria di Francisco Comesana
Il 22enne argentino, dopo aver battuto in semifinale il nostro Passaro, supera in rimonta lo spagnolo Llamas Ruiz per il 3° titolo stagionale. Gakhov vince a Troisdorf

Perso in semifinale Francesco Passaro, prima testa di serie e ultimo italiano in gara, il Challenger 75 di Vicenza (terra battuta) si è concluso con una finale in tono minore tra lo spagnolo Pablo Llamas Ruiz (n.223 ATP) e l’argentino Francisco Comesana. Ha vinto quest’ultimo, davanti a spalti comunque gremiti, col punteggio di 3-6 6-2 6-2. Per il 22enne con la faccia da bambino è il terzo successo a livello Challenger dopo la straordinaria doppietta (Corrientes e Buenos Aires) dello scorso giugno. Con i 75 punti incamerati in terra veneta Francisco migliora il proprio best alla posizione n.190 ATP. Un solo posto dietro di lui si colloca lo sconfitto di giornata che migliora a sua volta il proprio record. Oltre ad aver migliorato il suo miglior risultato nel circuito Challenger, dove poteva già vantare tre semifinali, a Murcia in aprile e due volte nel 2022 a Maspalomas e Valencia.
Giusto per la cronaca si giocava anche a Troisdorf in Renania-Westfalia (Challenger 75, terra battuta) dove ha vinto il russo Ivan Andreevich Gakhov, battendo in finale il portoghese Frederico Ferreira Silva col punteggio di 6-2 5-7 6-3. Forse vi ricorderete del 26enne moscovita che a Montecarlo superò le qualificazioni e il primo turno per poi arrendersi davanti al suo idolo indiscusso Novak Djokovic. E ricorderete anche come il ragazzo si lamentasse di non avere nemmeno uno sponsor tecnico per l’abbigliamento, tanto che le magliette gliele regalava il suo amico Rublev. Adesso vediamo che gioca griffato, quindi supponiamo che almeno questo problema l’abbia risolto. Intanto mette in bacheca il secondo Challenger in carriera dopo Girona (aprile 2023) e frantuma il proprio best salendo al n.144 ATP.
Il terzo torneo della settimana si giocava sul cemento di Little Rock, in Arkansas, e la finale è stata questione tra due outsider assoluti come l’estone Mark Lajal e il kazako Beibit Zhukayev (n.325 ATP). Ha vinto il 20enne estone, originario di Tallinn, col punteggio di 6-4 7-5. Questo suo primo successo Challenger gli vale ovviamente il nuovo best ranking alla posizione n.229, di gran lunga il miglior giocatore del suo paese, visto che gli unici suoi connazionali in top 1000, Kristjan Tamm e Daniil Glinka sono rispettivamente 631 e 707.