US Open, quote 7 settembre: Sinner sfavorito a 2,45 con Alcaraz

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US Open, quote 7 settembre: Sinner sfavorito a 2,45 con Alcaraz

In equilibrio Rublev-Tiafoe, partono avanti Swiatek e Sabalenka

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Jannik Sinner - US Open 2022 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

Seconda parte di quarti di finale a New York, con i riflettori puntati sul terzo incrocio stagionale fra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. Toccherà anche alle due sorprese degli ottavi Andrey Rublev e Frances Tiafoe, oltre che alla favorita del tabellone femminile Iga Swiatek, attesa da Jessica Pegula, e alle redivive Aryna Sabalenka e Karolina Pliskova.

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfidano con in palio la prima semifinale Slam delle loro rispettive giovani carriere, reduci entrambi da sofferte vittorie al quinto set, dove si sono ritrovati in svantaggio di un break: un Sinner non brillantissimo ha avuto la meglio su Ilya Ivashka, mentre Alcaraz ha saputo domare un ottimo Marin Cilic. L’azzurro si è aggiudicato le due sfide di questo 2022 con il diciannovenne spagnolo, prima negli ottavi di Wimbledon in quattro set (che potevano essere facilmente tre) e poi nella finale sul rosso di Umago, dominando con un doppio 6-1 dopo aver perso il primo parziale al tie break; Carlos si era imposto invece lo scorso anno a Parigi Bercy in due lottati set, e prima ancora, ad aprile ’19, in tre set nel Challenger di Alicante. Alcaraz è ancora in corsa per diventare numero uno ATP, e prima del match con Cilic non aveva lasciato set per strada, mentre Jannik era già partito lottando per cinque set con Daniel Altmaier, perdendo poi un altro set solo con Brandon Nakashima al terzo turno. Per Unibet il favorito del match è Alcaraz a 1,58, mentre un’affermazione di Sinner vale 2,45; un epilogo al quinto set paga 3,35.

L’altro quarto di finale doveva essere, secondo i pronostici dei bookies, un affare fra i mancini Rafa Nadal e Cameron Norrie, ma a giocarselo saranno invece Frances Tiafoe e Andrey Rublev: lo statunitense ha sfoderato una grande prova, mixando perfettamente coraggio e lucidità e approfittando di un Nadal veramente sottotono, mentre il russo, che ha concluso con un positivissimo bilancio fra vincenti ed errori non forzati, ha liquidato con un triplice 6-4 un Cameron Norrie particolarmente falloso. Per Big Foe torneo da incorniciare finora, secondo quarto Major in carriera e ora la possibilità, con un successo, di riportare un tennista statunitense in semifinale nello Slam casalingo dopo 16 anni: l’ultimo infatti è stato Andy Roddick, che nel 2006 si spinse fino alla finale, sconfitto poi da Roger Federer; bravo il moscovita a recuperare dopo la maratona vinta contro Denis Shapovalov e a ottenere il sesto quarto di finale Slam, dove però è uscito sempre sconfitto. Parità nei precedenti fra i due, con Tiafoe vincitore un anno fa proprio a Flushing Meadows al quinto e Rublev impostosi a marzo in due set a Indian Wells; parità anche nelle quote, con Betaland che offre entrambi i giocatori a 1,89 e un quinto set a 3,25.

 

La favoritissima Iga Swiatek ci ha messo un set a carburare contro Jule Niemeier, con la tedesca che ha dominato il primo parziale prima di calare alla distanza, come dimostrato dal bagel subito al terzo; ora per la polacca c’è l’ostacolo Jessica Pegula, che dal canto suo ha regolato abbastanza comodamente una Petra Kvitova apparsa svuotata dalla battaglia contro Garbine Muguruza. Quarto confronto diretto fra le due, con la statunitense impostasi tre anni fa a Washington in rimonta e poi due successi dell’attuale numero uno al mondo, ottenuti fra Miami e Roland Garros a cavallo di un’impressionante striscia di 37 vittorie di fila. Vale 2,85 per Goldbet un’impresa della tennista di Buffalo, capace quest’anno di raggiungere i quarti in tre Slam su quattro, fermandosi al terzo turno solo a Wimbledon, mentre è data a 1,43 Iga, che punta a vincere il suo terzo Major (il primo che non sia il Roland Garros), con un suo 2 a 0 che pagherebbe 1,97.

Nell’altro match di giornata andrà in scena una battaglia fra due grandi colpitrici come Aryna Sabalenka, che punta a bissare la semifinale dello scorso anno, e Karolina Pliskova, finalista cinque anni or sono. La bielorussa ha avuto la meglio in rimonta su Danielle Collins, mentre la ceca ha eliminato, sempre al terzo set, Vika Azarenka. Due pari nei precedenti, con Pliskova che si è imposta negli ultimi due (entrambi dello scorso anno, fra i quali la semifinale di Wimbledon) e Sabalenka vincitrice nei primi due, datati 2018. Entrambe sono state vicinissime all’eliminazione agli albori del torneo: per Karolina è accaduto al debutto contro Magda Linette, con la polacca in vantaggio 4-1 al terzo set, mentre a spaventare Aryna è stata la veterana Kaia Kanepi al secondo turno, incapace di chiudere il match in vantaggio di un set e 5 a 1 nel secondo, non concretizzando poi due match point. Pronostico a favore della ventiquattrenne di Minsk, data in media a 1,71, mentre un successo dell’ex numero uno al mondo di Praga è dato a 2,16.

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ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano

Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

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Frances Tiafoe - United Cup 2023 Sydney (foto Tennis Australia/ JAMES GOURLEY)

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.

In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.

La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.

 

Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.

Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

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Sinner-Alcaraz sul 4-2 del primo set, 25 prodezze, lo scambio più bello dell’anno [VIDEO]

Il punto del match, si prenota già ora come il punto del 2023. Sinner chiude il passante di rovescio dopo mille capovolgimenti

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Nel video del direttore Scanagatta lanciato a caldo pochi minuti dopo la conclusione del fantastico duello vinto da Jannik Sinner sul n1del mondo Carlos Alcaraz si invitavano i lettori di Ubitennis a guardare lo scambio più bello, più impressionante del match giocato a Miami. È stato così spettacolare da poter suscitare la ammirazione sconfinata se non la gelosia di Federer, Djokovic, Nadal, e Murray per un’intensità e una velocità di palleggi perfino superiore a quella dei loro tempi. Questi tirano più forte!

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Quando un italiano vince sul numero 1: Sinner che batte Alcaraz vale il Panatta che battè Connors? [VIDEO]

Il direttore Scanagatta, a seguito della vittoria di Sonego su Djokovic, ripercorse tutti i 7 exploit italiani contro i n.1 del mondo. Da Barazzutti a Sonego, passando per Volandri e Fognini

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Jannik Sinner – ATP Miami 2023 (foto Ubitennis)

Con la vittoria su Carlos Alcaraz, Jannik Sinner non ha solamente raggiunto la seconda finale in un Masters 1000 della carriera ma ha anche battuto il numero 1 del mondo per la prima volta (risultato che tra l’altro costa allo spagnolo la prima posizione del ranking a partire dalla prossima settimana a favore di Djokovic). Battere il primo del ranking ATP ha sempre un sapore più speciale e nella storia del tennis italiano solamente altri sei giocatori sono riusciti nell’impresa in Era Open, in ordine cronologico: Barazzutti, Panatta, Pozzi, Volandri, Fognini e Sonego, a cui si aggiunge ora anche Sinner

Tornando indietro agli anni ’60, va segnalato che Nicola Pietrangeli battè Rod Laver nella finale degli Internazionali d’Italia a Roma nel 1961 (non c’è ufficialità sulla classifica di quel periodo, anche se Laver l’anno dopo compì il Grande Slam), e sempre in quegli anni Giuseppe Merlo battè sei giocatori campioni Slam.

Il primo a farcela nell’Era Open (cioé dal 1972 in poi) è stato Corrado Barazzutti, nel 1974, ai quarti di Monaco di Baviera sulla terra rossa battendo il romeno Ilie Nastase, sconfitto 3-6 7-6 6-1 dal tennista di Udine. Successivamente fu Adriano Panatta addirittura due volte vincitore sul numero 1 del mondo. Prima nella finale di Stoccolma 1975, sul cemento con l’americano Jimmy Connors che soccombe 6-4 6-3, poi il bis del romano un paio d’anni più tardi, ancora contro Connors, battuto 6-1 7-5 al secondo turno del torneo di Houston (cemento) nel 1977.

 

Si cambia millennio per arrivare al 15 giugno del 2000, durante il terzo turno del Queen’s su erba, quando il barese Gianluca Pozzi ha sfruttato al massimo le condizioni fisiche non perfette dello statunitense Andre Agassi, il quale perso il primo set 6-4 si ritira sul vantaggio di 3-2 nel secondo set. Sette anni dopo tocca a Filippo Volandri, al terzo turno degli Internazionali di Roma: il 10 maggio del 2007 il livornese supera 6-2 6-4 Roger Federer con una partita a dir poco memorabile per la storia recente del tennis italiano.

Roma palcoscenico di un altra vittoria azzurra sul numero 1 mondiale, il 16 maggio del 2017, impresa messa a segno da Fabio Fognini che ha sconfitto al 2° turno per 6-2 6-4 lo scozzese Andy Murray. Infine torniamo alla storia recente: 30 ottobre 2020, ATP 500 di Vienna, semifinale. Un Lorenzo Sonego strepitoso batte il numero 1 del mondo Novak Djokovic lasciandogli appena tre giochi e infliggendogli la peggior sconfitta in carriera nei match giocati al meglio dei tre set a livello ATP. Un 6-2 6-1 incassato dal serbo dopo aver acquisito matematicamente la posizione in cima al ranking anche al termine di quella stagione.

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