ATP Firenze: McDonald vince il derby americano con Brooksby, Mikael Ymer ai quarti

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ATP Firenze: McDonald vince il derby americano con Brooksby, Mikael Ymer ai quarti

La cronaca dei primi incontri del Day 3 all’Unicredit Firenze Open, in attesa dell’esordio di Berrettini contro Carballes Baena

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Mikael Ymer - Winston-Salem 2021 (via Twitter, @atptour)
 

All’ATP di Firenze gli incontri del mattino/primo pomeriggio premiano McDonald, che batte Brooksby nell’ultimo incontro di primo turno che è anche il primo dei due derby americani sul centrale di oggi, e Mikael Ymer, che ha la meglio su un Karatsev acciaccato. Vediamo come sono andate le partite.

M. McDonald b. J. Brooksby 6-4 4-6 6-1

Inizio di ottimo livello, con bei colpi e scambi interessanti. Brooksby ottiene immediatamente il break, rispondendo bene e giostrando il gioco da fondo, ma McDonald subito dopo prende le giuste misure variando più che può, così da ottenere un subitaneo contro-break. Il n.79 al mondo sfrutta molto la tattica delle palle corte, così da muovere e stancare l’imponente avversario, da parte sua molto solido al servizio e da fondo, ma se non ha i giusti riferimenti può andare in difficoltà. Infatti battendo ancora su questa strada McDonald si porta avanti di un break nell’ottavo gioco, anche grazie a un Brooksby un po’ falloso, spesso in ritardo; il vantaggio però, come accaduto a ruoli invertiti nei primi due game, è di breve durata, con la tensione al momento di chiudere il set che schiaccia l’ex finalista di Washington e rimette in carreggiata la tds n.6. La storia del primo set, vinto per 6-4 con un altro break da McDonald, si riassume appunto in quest’ultimo game: lui gioca, tesse i fili e fa muovere Brooksby, in chiara difficoltà, che però se la cava tra servizio e badilate. Alla fine però, dopo 6 set point annullati, Mackenzie sale in cattedra e prima disegna il campo da fondo, per poi andarsi a prendere il set a rete con un’ottima volée alta di rovescio.

 

Nel secondo parziale però l’inizio è più sorridente a Brooksby, che riesce a gestire meglio le accelerazioni e variazioni di McDonald, da parte sua anche un po’ calato. E infatti, nel quinto gioco, le due circostanze viaggiano in parallelo per permettere al n.42 al mondo di andare avanti di un break, giostrando bene da fondo e approfittando anche di evitabili errori dell’avversario, che sta decisamente giocando meglio in risposta che al servizio. Brooskby tuttavia restituisce il break poco dopo, con Mackenzie che sale 4-4. Ma Jenson rimette la testa avanti subito dopo, con un altro break che lo porta a servire per il secondo set. Ci riesce, tenendo a zero il servizio (6-4).

Ti aspetti un terzo set combattuto ma McDonald prende il sopravvento perchè Brooksby perde la sua caratteristica principale, la solidità da fondo campo. Jenson perde due volte il servizio e il terzo set finisce a senso unico (6-1). McDonald affronterà il nostro Francesco Passaro.

(Q) M. Ymer b. [5] A. Karatsev 6-1 6-7 6-1

Continua il buon momento di Mikael Ymer, che sconfigge Karatsev in tre set; il qualificato svedese è il primo a sbarcare ai quarti di finale dell’Unicredit Firenze Open, dove potrebbe affrontare Matteo Berrettini. Ymer vince una battaglia di due ore e 28 minuti, una partita strana in cui, di fatto, c’è stata partita solo nel secondo set, finito al tie-break dopo un’ora e 21 minuti di gioco. Per il resto, nel primo e nel terzo set lo svedese passato attraverso le qualificazioni è parso in condizioni fisiche migliori rispetto a quelle del russo, che ha anche chiamato il fisioterapista per un massaggio. A fare la differenza è in fin dei conti la solidità dal fondo: sono 30 gli errori gratuiti del russo, solo nove quelli dello svedese. Un dato conseguenza del gioco offensivo e in costante spinta di Aslan, che però finisce spesso per non premiarlo quando non è al meglio della condizione psicofisica. Ymer, invece, fa valere bene le armi che ha e guadagna una vittoria per lui importante.

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ATP Houston, il tabellone: Tiafoe e Paul guidano il monopolio americano

Sei teste di serie su otto sono per giocatori di casa, ma attenzione ai sudamericani Etcheverry e Garin, campione nel 2019

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Frances Tiafoe - United Cup 2023 Sydney (foto Tennis Australia/ JAMES GOURLEY)

Dopo la parentesi sudamericana di febbraio, la terra è pronta a tornare la protagonista del circuito. Da lunedì e fino alla fine del Roland Garros, e quindi per più di due mesi, si giocherà solo sul rosso. In campo maschile si partirà con tre tornei 250 in tre continenti diversi: Estoril, Marrakech e Houston. Quest’ultimo sarà, come spesso capita, la casa dei giocatori americani, storicamente non troppo amanti della terra europea. Tre delle ultime quattro edizioni sono state vinte da rappresentanti del team USA e ci sono tutti i presupposti perché le tradizioni vengano rispettate anche quest’anno: al via ci saranno infatti almeno dieci giocatori di casa e sei di questi avranno lo status di testa di serie, lasciandone soltanto due alle altre nazioni. I favoriti per arrivare in finale sono Frances Tiafoe e Tommy Paul, ma entrambi non conservano ricordi particolarmente positivi delle loro esperienze a Houston.

In tre apparizioni Tommy ha vinto solo due partite e non è mai andato oltre gli ottavi, mentre Frances ha come miglior risultato i quarti della scorsa edizione quando si fermò al cospetto di Isner. Proprio Big John, che ha disputato tre finali in questo torneo vincendo quella del 2013, è uno degli altri due americani, insieme a Tiafoe e Paul, che approfitterà di un bye al primo turno. Il quarto e ultimo è Brandon Nakashima che, dopo il trionfo alle Next Gen di Milano, sta faticando a trovare continuità di risultati in questo avvio di stagione.

La seconda linea statunitense è poi composta da JJ Wolf, numero 5 del seeding e chiamato a un primo turno complicato contro Jordan Thompson, e da Marcos Giron (settima testa di serie). Nelle retrovie ci sono invece, oltre a Kudla e Kovacevic, le wild card Steve Johnson (vincitore qui nel 2017 e nel 2018) e Jack Sock (anche lui campione del torneo nel 2015). Un altro past champion che ha ricevuto un invito per il tabellone principale è Fernando Verdasco che contro l’australiano Kubler (testa di serie n. 8) andrà a caccia di una vittoria ATP che gli manca dallo scorso settembre.

 

Tra chi punta a spezzare il monopolio a stelle e strisce, però, ci sono soprattutto due sudamericani: il primo è Etcheverry, finalista a Santiago a febbraio, che al primo turno affronterà Juan Manuel Cerundolo (fratello di Francisco); il secondo è Garin, già capace di trionfare sulla terra di Houston nel 2019. Il cileno sfiderà all’esordio Dellien con vista su un possibile secondo turno con Nakashima.

Questo il tabellone completo del Fayez Sarofim & Co. U.S. Men’s Clay Court Championship 2023:

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ATP Miami, Sinner ha un nuovo fan. Alcaraz: “Tifo per te”

Abbraccio sincero nonostante la dura sconfitta tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner: “Forza amico”

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Non si sono risparmiati i complimenti nelle rispettive conferenze stampa Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che nella semifinale di Miami hanno dato vita ad un nuovo capitolo bellissimo della loro rivalità. Qui il video-commento del direttore sul match.
Sinner ha spiegato come ci si diverte a giocare così, ci vogliono due tennisti per fare punti così belli”, mentre lo spagnolo ancora una volta ribadisce quanto affrontare un tennista del livello di Jannik gli permetta di migliorare: “Riesco solo a pensare a come migliorare per riscire a batterlo.

Oltre a queste dichiarazioni però, i due tennisti si sono parlati anche a fine incontro durante la stretta di mano. Nonostante la delusione arrivata dopo tre ore, Carlos non ha perso il sorriso e si è complimentato con Jannk con un sincero abbraccio accompagnato da queste parole: “Vai a prendertelo. Forza amico. Tiferò per te“. Chissà se la rivalità tra questi due giovani tennisti raggiungerà mai le vette toccate con i match tra Federer e Nadal, quel ch’è certo però è che il livello di sportività e amicizia tra i due non sarà da meno.

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La rinascita del tennis francese passa anche dal 18enne Luca Van Assche: “Sinner, Alcaraz e Rune sono un riferimento” [ESCLUSIVA]

Il classe 2004 transalpino arriva da 8 vittorie consecutive, in semifinale a Sanremo non ha intenzione di fermarsi: “Voglio arrivare il più in alto possibile”

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Luca Van Assche - ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Il Challenger 125 di Sanremo ha progressivamente visto diminuire, turno dopo turno, il numero di italiani in gara. Erano ben 15 gli azzurri ai nastri di partenza, con 7 derby che si sono disputati durante il torneo. Sabato però, a partire dalle 13.30, le semifinali vedranno impegnati un francese, un ceco, un peruviano e un belga, visto che nessun rappresentante del Bel Paese è riuscito a spingersi oltre i quarti.

Sia chiaro, non è l’inizio di una barzelletta, bensì la (quasi) fine del torneo sanremese, alla sua seconda edizione consecutiva in cui è passato dalla categoria ’80’ del 2022 – con il grande successo di Holger Rune – alla attuale categoria ‘125’. Ad aprire il programma (alle 11) sarà la finale di doppio, che vedrà opposti Cornea/Skugor e Cacic/Demoliner. A seguire, non prima delle 13, nella prima semifinale di singolare si affronteranno il ceco Vit Kopriva e il talentuoso francese Luca Van Assche, che si è raccontato ai nostri microfoni dopo la vittoria di ieri nei quarti di finale. A ruota anche la seconda semifinale, che vedrà opposti Juan Pablo Varillas, peruviano e prima testa di serie, e il belga Kimmer Coppejans.

“Ieri ho giocato un gran match, sono contento di aver raggiunto la semifinale qui dopo tre buone partite” – ha dichiarato il giovane classe 2004 transalpino, prossimo ormai all’ingresso in top100. Nella classifica live, infatti, Van Assche è n°101 ATP: con una vittoria oggi entrerebbe nell’élite del tennis maschile, salendo al n°97 (arriverebbe al n°89 o n°90 in caso di titolo). “Uno dei grandi obiettivi di questa stagione era vincere nuovamente un challenger ed entrare in top100, ci ha raccontato il francese. “Al momento ne ho vinto uno – la scorsa settimana a Pau, in Francia, battendo tutte le prime 3 teste di serie, ndr – e sono molto vicino ad entrare tra i primi 100. Spero di vincere oggi in modo da riuscirci subito, ma se così non sarà è solo questione di tempo, sono sulla buona strada.

 
Luca Van Assche – ATP Challenger Sanremo 2023 (foto Tullio Bigordi)

Forte anche di una striscia aperta di 8 successi di seguito, a questo punto è probabilmente il caso di ridefinire gli obiettivi stagionali, alzando l’asticella. “Spero di giocare al meglio sulla terra, devo dire che ho iniziato piuttosto bene (sorride, ndr). Per essere il primo torneo stagionale sul rosso non posso lamentarmi, oggi gioco una semifinale importante e sono molto contento del mio percorso. Per il resto della stagione non mi pongo limiti, spero di arrivare più in alto possibile.

A 19 anni da compiere (il prossimo 11 maggio) Luca ha già vinto due challenger, diventando il primo tennista nato nel 2004 a trionfare in questo genere di tornei. Non deve certo essere semplice raccogliere l’eredità di una generazione che ha sfornato diversi top10, tra cui Simon, Tsonga, Gasquet e Monfils. Il transalpino, però, non si pone limiti: “È chiaro che non facile, in Francia sono stati molto criticati nel corso della loro carriera nonostante tutti siano stati top10. Sono delle leggende per il nostro sport, spero vivamente di poter seguire le loro orme”.

La miglior gioventù sta accumulando grandi risultati anche nel gotha del tennis mondiale, come testimoniano i continui record infranti da Carlos Alcaraz o il match straordinario vinto nella notte da Jannik Sinner contro lo spagnolo. Di recente Holger Rune ha dichiarato che gli piacerebbe poter essere un membro dei nuovi big3, insieme proprio a Carlos e Jannik. E chissà che anche Luca non possa inserirsi in questa cerchia ristretta: “Mi piacerebbe molto, anche se al momento Sinner, Alcaraz e Rune sono i migliori giovani in assoluto e il riferimento per tutti noi. Mi auguro che tra qualche tempo potrò giocare e vincere anche contro di loro”.

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