Stanchi ma felici. Arrivati ormai alle ultime tappe della stagione, giocatori e allenatori non nascondono più il fatto che il serbatoio delle energie sia ormai in riserva. Non lo fanno anche perché lo si capirebbe guardando i loro volti. Eppure, sul volto di Simone Tartarini, coach di Lorenzo Musetti, a controbilanciare la stanchezza c’è il sorriso della soddisfazione che deriva dall’aver visto il proprio giocatore vincere con autorevolezza una partita che bisognava vincere. Negli ultimi mesi dell’anno, però, le partite scontate non esistono e le sconfitte di Sonego e, ancora di più, di Berrettini ne sono una dimostrazione lampante. Musetti, invece, ha reso ancora più facile rispetto al previsto il match con Zapata Miralles e Tartarini, intervistato in esclusiva dal direttore Scanagatta, non può che esserne contento. L’ottima prestazione di Lorenzo non ha di certo sorpreso Tartarini. Ecco le sue parole.

Scanagatta: Cosa ha fatto di buono oggi Musetti?

 “In questi giorni si è allenato veramente bene. Aveva delle buone sensazioni, il campo gli piace, non è un campo veloce ma lui su campi così si trova bene. Ero tranquillo. Abbiamo preparato bene la partita tatticamente e tecnicamente e lui ha fatto tutto quello che doveva fare. Nel secondo set ha dominato, ma anche nel primo set, 6-3, l’impressione era sempre che potesse andare sopra lui. A fare la differenza tra i due set è stata la percentuale dei servizi”.

Scanagatta: Come spieghi che ieri Berrettini e poi anche Sonego si sono lamentati del campo, dicendo che secondo loro era troppo lento? E’ il campo che ritroveremo anche a Malaga per la Coppa Davis. Lorenzo dovrebbe giocare anche in Davis?

Tartarini: “Quelle sono scelte del capitano, ogni giocatore ha le sue caratteristiche. Lorenzo si sta trovando bene, bisogna dire che indoor ci sono sempre più superfici così. Magari Berrettini e Sonego apprezzano di più i campi veloci perché a loro piace ottenere di più dal servizio, mentre a Lorenzo piace di più scambiare”.

SPUNTI TECNICI: Il nostro coach analizza colpo per colpo, foto per foto, Lorenzo Musetti al microscopio

Scanagatta: Ora c’è McDonald, cresce la pressione su Lorenzo, che è l’ultimo italiano rimasto?

Tartarini: “No, a lui sicuramente piace giocare davanti al pubblico italiano. Uno dei rammarichi più grossi è aver giocato Roma. Da Madrid ricordo che scappammo velocemente in volo per fare gli esami e quando capì che non poteva giocare è stato male. Per lui giocare in Italia è il top, quindi non sente pressione. McDonald è un altro tipo di giocatore, simile se vogliamo a Zapata, ma gioca un po’ più di anticipo”.

Scanagatta: un tuo commento sulle sconfitte di Sonego e Berrettini?

Tartarini: “Non ho visto nessuna delle due partite. Avevo visto Lorenzo a Sofia contro Zapata, con lui aveva vinto facilmente. Su Matteo ho letto un po’ di commenti, ho letto che Carballes era molto ordinato negli scambi, ma non ho visto la partita e non posso giudicare”.

Scanagatta: Lorenzo andrà a Napoli?

Tartarini: “Nì, siamo iscritti perché avevamo fatto una promessa al presidente del tennis club, Villari. Vedremo nei prossimi giorni. Se rimarremo tra le prime quattro teste di serie, ricevendo un bye, giocheremo più avanti. Se invece ci saranno wild card strane e Lorenzo dovrà giocare anche il primo turno le cose potrebbero cambiare”. (Nel frattempo veniva concessa a Matteo Berrettini una wild card, ndr).

Scanagatta: L’obiettivo di quest’anno?

Tartarini: “Non parliamo mai di ranking. Io vorrei che Lorenzo continuasse ad allenarsi come sta facendo ora. Sta lavorando benissimo in allenamento e speriamo che ciò che dà in allenamento coincida pienamente con quello che fa nel match”.

Scanagatta: Musetti giocherà a Milano alle Next Gen?

Tartarini: “Nì! Anche lì siamo iscritti, perché è entrato matematicamente, ma vediamo come finisce l’anno. Io sono stanco, ma è anche vero che io non conto… Lo sponsor Intesa Sanpaolo? Non snobbiamo nulla, ma sai che c’è anche la Davis e poi si riparte il 26 dicembre. Se starà bene, Lorenzo parteciperà, sperando che non sia invece troppo stanco”.

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