Musetti saluta Firenze (Giammò). Musetti, che peccato. La finale di Firenze resta un sogno (Lignelli). Troppo Auger-Aliassime. Musetti deve arrendersi (Franci). Il futuro è prenotato (Azzolini)

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Musetti saluta Firenze (Giammò). Musetti, che peccato. La finale di Firenze resta un sogno (Lignelli). Troppo Auger-Aliassime. Musetti deve arrendersi (Franci). Il futuro è prenotato (Azzolini)

La rassegna stampa di domenica 16 ottobre 2022

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Musetti saluta Firenze. Paolini, caccia al titolo (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

A Firenze saranno J.J. Wolf e Felix Auger-Aliassime a giocarsi la finale dell’Unicredit Open. L’americano ha liquidato con un doppio 6-4 lo svedese Mikael Ymer mentre il canadese ha battuto in due set (6-2, 6-3) Lorenzo Musetti, costretto al medical time-out in chiusura di primo parziale per un dolore all’addome che occasionalmente è tornato a fargli visita durante l’incontro tenendolo in allerta e condizionandone il rendimento. Da lunedì l’azzurro raggiungerà comunque il suo best ranking al n. 24 del mondo. A Cluj-Napoca, Jasmine Paolini affronterà oggi in finale la russa Anna Blinkova. L’italiana, già virtualmente n.68 del mondo, ha battuto ieri nella sua terza semifinale in stagione la cinese Wang in tre set (7-5, 4-6, 6-3) al termine di un match durato due ore e mezza. L’allieva di Renzo Furlan è stata brava a estrarre il massimo dalla sua battuta riuscendo spesso a leggere quella della sua rivale, condizionata da una fasciatura al ginocchio che nel terzo set ha reso ancor più prevedibili le sue traiettorie. Oggi andrà a caccia del suo secondo titolo in carriera dopo quella colto a Portorose nel 2021. Intanto a Napoli, le qualificazioni per la Tennis Cup omonima, al via domani, sono state spostate al Tennis Club Monteruscello di Pozzuoli per impraticabilità dei campi e si giocheranno a porte chiuse. «E’ un aspetto tecnico – precisa Riccardo Villani, presidente del Tennis Club Napoli – I campi devono essere perfetti come un biliardo e in alcuni punti stamattina (ieri, Ndr) non lo erano. Un problema che la Mapei, fornitrice dei materiali, dice di non avere mai avuto e che ha reso alcuni punti della superficie dei rampi più lenti, ‘abbondanti’, se possiamo dire così». […] In attesa della conferenza stampa prevista stamattina alle ore 10 presso il Tennis Club Napoli, i lpresidente Villani ha voluto scusarsi «con tutti gli appassionati per il disagio», assumendosi le «responsabilitä per quanto accaduto» e impegnandosi a rimborsare «i titolari dei biglietti venduti per le giornate di ieri e oggi».

Musetti, che peccato. La finale di Firenze resta un sogno (Matteo Lignelli, Corriere fiorentino)

In principio erano sette, ed erano forti: per questo era legittimo sognare una finale tutta azzurra in una città che abbracciava di nuovo il grande tennis dopo un’eternità. Certo, non confortava che uno dei più talentuosi, Sinner, avesse dato forfait proprio nel giorno della presentazione ufficiale dell’Unicredit Firenze Open per un infortunio alla caviglia. A compromettere le speranze di chi aveva acquistato a scatola chiusa i biglietti del weekend, poi, sono arrivate le eliminazioni al primo turno di Sonego e (soprattutto) Berrettini che non ce l’ha fatta a piegare il solido spagnolo Carballes Baena. A quel punto tutto l’amore si è spostato su Lorenzo Musetti, ventenne di Carrara eletto a tennista di casa. Le urla e gli applausi del Palazzo Wanny, dove sono potuti venire a vederlo anche la famiglia e gli amici più stretti, anziché mettergli pressione lo hanno caricato e la superficie, lenta, ha esaltato la sua classe confermando come ormai sia uno dei giocatori più eleganti da ammirare nel circuito. È arrivato in gran forma, ha mostrato miglioramenti nei colpi di inizio gioco, in particolare al servizio, risultando troppo forte per gli avversari dei primi due turni, lo spagnolo Zapata Miralles e l’americano McDonald. Ma alla fine si è arreso anche lui e così oggi, nel giorno delle finali, non ci sarà nessun italiano protagonista. Peccato perché è vero che «Lollo» affrontava la prima testa di serle, il canadese Felix Auger-Aliassime, ma l’aveva gia battuto due volte su tre tra il 2021 e il 2022. Nonostante questo il giovane rivale è riuscito a batterlo 6-2 6-3 in un’ora e 27 in quella che a conti fatti era la «vera» finale anticipata. Auger-Aliassime è partito meglio, riuscendo ad aggiudicarsi il primo set annullando i punti di forza di un Musetti più rigido del solito, a cui ha tolto il servizio sul 3-2, e che sul 5-2 ha chiesto il soccorso dei medici e si è accasciato per un dolore allo stomaco «dovuto alla tensione», ha spiegato a fine match. «Ero come bloccato — ha continuato Musetti — Ma questo non toglie nulla ai meriti dell’avversario». Andamento identico in un secondo set in cui Auger Aliassime si è confermato solido. Alle 17 si giocherà il titolo contro l’americano J.J. Wolf, che ieri ha superato 6-4 6-4 Mikael Ymer.

Troppo Auger-Aliassime. Musetti deve arrendersi (Paolo Franci, La Nazione)

Se in tribuna del PalaWanny all’improvviso decide di sedersi Murphy, quello della legge secondo la quale se una cosa dovrà andar male lo farà, allora anche per Musetti c’è davvero poco da fare. Intendiamoci, non stiamo qui a parlare di (sola) sfortuna, perché Auger-Aliassime è già di suo una montagna quasi impossibile da scalare e se poi decide di giocare come ha fatto ieri sera, beh. E se a questo sommiamo un paio di episodi molto sfortunati nel cuore del primo set, quando un possibile 3-3 diventa un 2-4 e nel game successivo due palle per il controbreak se ne vanno a farsi benedire, è dura resistere. Episodi che lanceranno AA verso il set. E, ancora: se sul 5-2 per il canadese un muscolo addominale malandrino di Lollo decide di fare i capricci, allora ditelo. Musetti ha chiuso la sua avventura fiorentina incassando un secco 6-2, 6-3, ma è del tutto evidente come l’infortunio (non grave) abbia rappresentato uno sgambetto potente, se non altro sul piano psicologico. In ogni caso, Musetti ha fatto grandi cose qui a Firenze e, soprattutto, ha mostrato di essere cresciuto molto di testa, sul servizio e con il dritto. Però va ripetuto: Auger Aliassime ha sprigionato il miglior tennis possibile per prendersi la finale di oggi contro JJ Wolf. […]

Il futuro è prenotato (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Ora che il verdetto della semifinale più attesa ha parlato nel rasposo francese del Quebec, e Lollo Musetti è stato costretto a cedere alla solidità dell’impianto tennistico di Felix Auger Aliassime – che se è stato per metà stagione tra i primi dieci della classifica, una ragione dovrà pur esserci, no? – la prima reazione è quella di ritenere esagerati i troppi complimenti fatti al ragazzo di Carrara nei giorni addietro e passare a una rapida sfilettatura del suo tennis per rimuovere i paragoni più altisonanti, neanche fossero lische tra le più infide. E invece se ne può fare a meno, di tanto scrupolo da ridimensionamento, e mantenere in piedi il castello delle buone e liete novelle su Musetti in vista dei tempi futuri, che saranno – siamo pronti a scommetterci – particolarmente in linea con tutto ciò che di buono ha mostrato il nostro più giovane davisman nelle giornate fiorentine. Anche perché se sconfitta è arrivata, quanto mai rotonda e meritata da quanto si è visto (in un’ora e 27 minuti), è giusto anche annotare come il nostro abbia mostrato che i vincenti portati contro Zapata Miralles e poi contro McDonald, sono capaci di creare guasti anche tra i tennisti da top ten, proprio come il canadese. Che abbiamo visto fulminato dal rovescio in lungo linea dell’italiano, e in ritardo nel tirare su una smorzata, proprio come lo erano stati le due vittime dei turni precedenti. Solo che uno come Aliassime offre pochi spazi per manovre tecnicamente ardite, o spericolate, e se questo è l’insegnamento che viene dalla semifinale perduta, vuol dire che Musetti dovrà ancora accumulare muscoli e sicurezze per portarsi al livello dei più forti. In più, sul 5-2 del primo set, si è aggiunto un problema addominale che certo non gli ha alleggerito il compito. Dunque si può semplicemente concludere che questa sconfitta, ci sta. E tenersi stretto il numero 24 del ranking che da domani si accompagnerà al nome di Lollo. […] L’altro finalista è Geigei Wolf, al secolo J.J. cioè Jeffrey John, detto anche Wolfie, lupacchiotto. Il giovanotto, 24 anni a dicembre, da bimbo ha girato la sua Cincinnati in lungo e in largo alla ricerca di uno sport che ne contenesse gli ardori. Nel tirarlo di qua e di là, tra un nonno dal grande passato nel basket (con i Detroit Pistons), nel baseball (Cincinnati Reds) e a fine carriera anche nel football, e un padre discreto profilo del basket a livello universitario (Rollins College), il giovane GeiGei alla fine ha scelto mammà, la signora Brooke, insegnante di tennis e buona giocatrice per i colori dell’Università di Miami. Fu l’incontro con Roger Federer a illuminarlo sui propositi futuri. «Un uomo dal grande spessore, che mi parlò chiaramente, senza pretendere di indirizzarmi da una parte o dall’altra. Mi chiese che cosa sentissi per questo sport, quanto lo amassi, e come lo avrei giocato se avessi potuto stabilire tempi e modi della mia crescita futura. Gli risposi. E lui mi replicò con grande semplicità: «Vedi che la strada l’hai già trovata da solo? Lavora perché prenda forma definitiva, il tuo futuro ce l’hai nelle tue mani». […] GeiGei si descrisse a Federer come un tennista in assetto da combattimento, più marines che tennista, e tra tutti i marines la scelta optava per uno che marines non è mai stato, John Wayne, l’eroe del giovane Lupacchiotto. E così GeiGei va in campo, pronto a qualsiasi raid, cercando di trasformare ogni palla in un colpo risolutore, con lo slancio di una truppa da sbarco e meditando propositi distruttivi. Battuto Mikael Ymer, Firenze è la prima finale per GeiGei, che viene da una stagione zeppa di tornei (13 challenger e 15 ATP Tour) che gli hanno fruttato l’attuale numero 75 in classifica. Il torneo del PalaWanni lo trasformerà da domani in un 56 in caso di sconfitta o in un 51 in caso di vittoria.

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