Marco Romagnoli, presidente TC Prato: "Tra ambizioni e difficoltà, ecco i nostri obiettivi per la Serie A" [ESCLUSIVA]

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Marco Romagnoli, presidente TC Prato: “Tra ambizioni e difficoltà, ecco i nostri obiettivi per la Serie A” [ESCLUSIVA]

Quattro chiacchiere con il presidente del circolo pratese tra Serie A e ripresa post pandemia

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Marco Romagnoli - Presidente TC Prato
Marco Romagnoli - Presidente TC Prato
 

La Serie A di tennis ha preso il via e i circoli di tutta Italia sono alle prese con quello che per loro è probabilmente l’evento principale dell’anno. Tra questi anche il TC Prato, storico circolo toscano, che ha trionfato nel massimo campionato ben cinque volte (2013, 2015, 2016, 2017, 2019) con la squadra femminile e una volta al maschile, nel 1978, con una squadra che annoverava tra i suoi membri Paolo Bertolucci e Claudio Panatta, fratello di Adriano. Attualmente il club milita in Serie A1 con la squadra maschile e in A2 con la squadra femminile. Abbiamo incontrato il presidente Marco Romagnoli per porgli qualche domanda sulla storia e sulla situazione attuale del circolo.

Quali sono le strutture di cui è dotato il circolo?

“Il circolo dall’anno di fondazione (1976) ha avuto un po’ di trasformazioni a livello di struttura, a partire dall’adeguamento della clubhouse e degli spogliatoi man mano che aumentavano i frequentatori. A livello di strutture tecniche è cambiato molto. Sono rimasti invariati i campi da tennis, nove in terra rossa e uno polifunzionale in erba sintetica. Ormai vent’anni fa abbiamo avuto la possibilità di costruire sul terreno retrostante che è passato da terreno a uso agricolo a uso sportivo e sul quale abbiamo ricollocato il campo da calcio in erba sintetica che prima si trovava all’ingresso. Abbiamo una palestra molto ampia che di recente è stata ristrutturata: da quelli che prima erano gli spogliatoi femminili abbiamo ricavato una stanza molto luminosa di quasi 200 metri quadrati che ospita i vari corsi (aerobica, pugilato, yoga, ecc.). In questo modo, essendo la palestra molto frequentata, si evita che chi frequenta la sala macchine venga disturbato dai corsi e viceversa. Molto recentemente, a marzo, abbiamo poi inaugurato i due campi da padel che hanno riscosso fin da subito un grandissimo successo. Ormai contiamo quasi 200 praticanti e stiamo valutando la possibilità di costruire altri due campi, così da poterli coprire nel periodo invernale e continuare l’attività, perché quelli attuali non possono essere coperti”.

Quanti soci avete attualmente?

“604 nuclei familiari che corrispondono a circa 2200-2300 soci. Negli ultimi anni il corpo sociale è cambiato molto e si è ringiovanito, perché molti soci più anziani che non frequentavano hanno ceduto la quota a famiglie più giovani che vivono di più il circolo. Attualmente abbiamo anche in sospeso 35-40 richieste che però non possiamo accettare”.

Come è stato l’impatto della pandemia sulla gestione del circolo?

“Io sono entrato in carica post pandemia, a fine marzo 2022, per cui non ho dovuto affrontare il periodo peggiore. Tuttavia la pandemia è stata molto pesante e il consiglio precedente l’ha gestita nel miglior modo possibile. Il circolo ha chiuso per due mesi nel periodo più critico, poi ha riaperto quando era possibile far riprendere l’attività agli atleti di interesse nazionale, senza però usare gli spogliatoi. Ora comunque siamo tornati a livelli di frequentazione forse anche migliori del periodo pre pandemia, perché dopo due anni la gente ha voglia di stare insieme, di fare attività all’aperto e anche di condividere con gli altri la vita di circolo”.

Il campo Ciardi-Focosi del TC Prato

Come commenta il momento del vostro settore agonistico?

“Quando comincia la Serie A c’è sempre molto entusiasmo, ma ci sono anche molte difficoltà. Purtroppo infatti capita in un periodo nel quale i giocatori stanno ancora svolgendo la loro attività professionistica, quindi non sappiamo mai chi potrà giocare fino a due o tre giorni prima e questo è un problema che hanno tutti i circoli. Ad esempio nella squadra di A2 femminile avremmo due giocatrici che potrebbero fare la differenza, cioè Martina Trevisan (numero 28 WTA) e Lucrezia Stefanini (numero 149 WTA), ma non sappiamo mai se saranno disponibili o meno. Chiaramente un torneo del circuito WTA per loro è più remunerativo sotto molti aspetti ed è giusto che diano la priorità a quello, ma per noi diventa anche difficile fare promozione dell’evento perché rischiamo di fare false promesse. Se invito i soci a venire dicendo che gioca Trevisan e poi non gioca, non è il massimo. Lo stesso problema si presenta anche al maschile dove i costi sono enormi, molto superiori a quelli del femminile”.

Quali sono gli obiettivi delle due squadre?

“L’obiettivo è quello di rimanere in A1 con la squadra maschile, anche se non sarà facile perché siamo capitati in un girone molto difficile. Noi abbiamo Filip Horansky (numero 332 ATP, con best ranking di numero 161, ndr) che è un buon giocatore e può fare la differenza fino a un certo punto, ma non sappiamo quanto sarà presente. Con l’A2 femminile invece gli obiettivi dipendono molto dalla presenza di Trevisan e Stefanini. Se riescono a essere presenti in maniera continuativa abbiamo le potenzialità per tentare la promozione in A1, altrimenti dovremmo comunque essere in grado di mantenere la categoria. Come dicevo prima, è un bel problema non sapere mai chi giocherà. Io non so quale possa essere la soluzione da parte della federazione, ma c’è da dire che il campionato per i circoli è un investimento che comporta costi importanti. Non biasimiamo i giocatori e le giocatrici che sono professionisti ed è giusto che seguano la loro carriera, ma per noi è molto difficile pubblicizzare le partite con tutti questi punti interrogativi”.

La politica del circolo, da qualche anno a questa parte, è comunque quella di investire molto sui giovani del vivaio piuttosto che sull’apporto di giocatori professionisti stranieri e italiani. Come sta procedendo?

“Stiamo cercando di lanciare il più possibile ragazzi del nostro vivaio. Se nascono e crescono qui, possono anche avere un appeal diverso sui soci. Magari sapere che in Serie A giocherà un ragazzo che molti conoscono personalmente e vedono giocare quotidianamente può suscitare più interesse rispetto a un giocatore più rinomato che però non viene dal circolo. A questo scopo abbiamo cercato di ringiovanire un po’ anche la scuola tennis. Dopo diciassette anni si è chiuso il rapporto con Gianluca Rossi, che era il maestro referente della scuola, e stiamo lanciando i nostri maestri più giovani per portare più entusiasmo e nuova linfa. Abbiamo fatto anche un accordo con la Horizon, l’accademia di Massimo Sartori, quest’anno. Certamente si tratta di un investimento a medio-lungo termine, ma l’obiettivo è quello di far crescere qualche giovane qui nell’ambiente pratese e magari portarlo a giocare la Serie A”.

C’è qualche nome interessante tra i più giovani?

Nel femminile abbiamo Vittoria Vignolini che ha vinto recentemente i campionati nazionali di doppio under-13 e partecipa anche ai raduni nazionali. Stiamo lavorando molto su di lei e anche su Virginia Lanzillo, che ha 14 anni ed è figlia di soci come Vignolini. Ci sarebbe poi Noemi Basiletti, classe 2006, che però ora si allena in maniera fissa all’Accademia di Nadal e quindi non sempre può prendere parte alla Serie A per esempio. Tra quelle che si allenano qui, Vignolini e Lanzillo sono quelle su cui puntiamo di più, tant’é che hanno anche fatto il loro esordio in Serie A nella prima giornata”.

Il circolo ospita ormai da quasi quarant’anni un prestigioso torneo internazionale under 18, quali sono le prospettive per la prossima edizione?

“Per il momento abbiamo confermato alla Federazione la volontà di disputare il torneo quindi, a meno di imprevisti, il torneo si giocherà come al solito nella prima settimana di maggio. Per il resto è ancora un po’ presto per pensare all’organizzazione. Chiaramente l’obiettivo è quello di continuare ad avere un bel torneo come è sempre accaduto. Abbiamo avuto la fortuna di veder passare su questi campi tanti futuri campioni (tra i vincitori figurano i nomi di Federer, Haas, Ljubicic, Murray e tra le donne Roberta Vinci e Dinara Safina. Anche Alexander Zverev, pur non vincendo, ha raggiunto la finale, ndr) e ci auguriamo che anche l’anno prossimo tra i 32 maschi e le 32 femmine del tabellone possano esserci due o tre future stelle. L’anno scorso è stato un grandissimo successo di pubblico, anche perché venivamo da due anni di inattività dovuti alla pandemia e il riscontro della città è stato fantastico. Speriamo di bissare l’anno prossimo, anche se rispetto a qualche anno fa questi tornei under 18 hanno perso un po’ di valore tecnico. Intanto ce ne sono molti di più e questo chiaramente porta a perdere la possibilità di avere alcuni giocatori internazionali, che per motivi economici preferiscono andare in posti più vicini. Poi molti tra i più bravi preferiscono giocare Futures e Challenger che sono sempre di più e danno punti ATP, oltre che soldi”.

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