WTA Finals, Garcia: “Ho avuto una crisi di panico. Felicissima di aver vinto questa battaglia”

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WTA Finals, Garcia: “Ho avuto una crisi di panico. Felicissima di aver vinto questa battaglia”

Caroline Garcia analizza la vittoria sofferta contro Daria Kasatkina che vale la qualificazione per la semifinale delle WTA Finals

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Caroline Garcia - US Open 2022 (foto Twitter @usopen)
 

(a cura di Giulio Vitali)

Caroline Garcia è venuta fuori da un match tiratissimo contro Daria Kasatkina vincendo al tiebreak del terzo set e qualificandosi per le semifinali delle WTA Finals in svolgimento a Fort Worth (Stati Uniti). La francese, che affronterà Maria Sakkari in semifinale, si è presentata decisamente soddisfatta in conferenza stampa.

Moderatore: Caroline, complimenti per aver raggiunto la semifinale. È stato un match incredibile. Cosa ti è passato per la testa quando sei andata sotto di un set e come hai fatto a mantenere la calma e rimontare?

Garcia: “Sì, è stata veramente una grande partita. Ho cominciato bene il primo set, ma dopo mi sono innervosita e ho avuto una sorta di crisi di panico. Ho perso un po’ la testa perché lei era molto solida, mi faceva giocare tante palle. Poi sono riuscita a calmarmi e giocare un tennis più controllato. Il secondo set è stato molto buono e il terzo è stata una battaglia”.

D: Caroline, sul terzo set: ci sono stati diversi alti e bassi. In qualche momento sei stata più aggressiva, in altri hai tenuto più lo scambio. Come sei riuscita a trovare un equilibrio nel tuo gioco?

Garcia: “Sì, è stata una sfida difficile. Devo cercare di fare il mio gioco in ogni momento, anche se non è stato semplice perché lei è brava in difesa e appena ha una palla più corta trova degli ottimi angoli. Quindi non puoi mai accorciare. Ho perso qualche occasione, ma ho cercato sempre di andare avanti anche se è stato frustrante”.

D: Caroline, quel game sul 4-4 è durato 13 minuti e alla fine non sei riuscita a fare il break. Non è semplice riprendersi dopo un gioco del genere, ma tu ci sei riuscita. Come hai fatto a gestire quel momento?

Garcia: “Si, è stato sicuramente un momento difficile. Ho avuto le mie possibilità, non mi ricordo tutti i punti. Dopo mi sono concentrata sul mio turno di battuta e su un punto alla volta, prendendomi le dovute pause tra un quindici e l’altro. La partita va avanti e bisogna rimanere sempre sul pezzo”.

D: Cosa significa per te essere in semifinale? È la seconda volta che ci arrivi dopo cinque anni dall’ultima. Che tipo di soddisfazione di dà?

Garcia: “E’ un grande obiettivo raggiunto. Ero già orgogliosa di essere tra le prime otto e passare il girone mi rende ancor più felice. Ancora non ho realizzato che giocherò la mia semifinale domani, sono semplicemente contenta per aver raggiunto un gran risultato. È stata sicuramente una grande stagione, ho vinto tante partite, ero molto lontana dalle prime dieci del mondo. Questo dimostra che il mio stile di gioco funziona, devo continuare così”.

D: Caroline, giocherai la semifinale contro Maria Sakkari. L’hai affrontata solo due volte, ma hai sempre vinto il torneo quando l’hai trovata. L’hai vista giocare questa settimana?

Garcia: “No, non l’ho vista e sto cercando di non vedere molto tennis. Quando si è qualificata in Messico sembrava più rilassata. Ormai è da due anni che è al top ed è sempre solida nei grandi tornei, spesso ha fatto quarti, semifinale… È una grande atleta, si muove bene. Sarà un’altra sfida complicata”.

D: Come ti senti fisicamente dopo questo match?

Garcia: “Sto meglio rispetto all’immediata fine della partita. La giornata è stata un po’ pesante, ma è normale”.

D: Congratulazioni Caroline. Hai parlato di non guardare tennis nei giorni liberi. Qual è stato il tuo atteggiamento durante la settimana? Sei rimasta rilassata? Quanto stress c’è stato?

Garcia: “Ci sono state tante emozioni. Tantissimi alti e bassi che devo riuscire a gestire. Il primo match con Coco Gauff è stato davvero buono, con tanti aspetti positivi da prendere. Con Iga Swiatek ho giocato bene, ma ho perso 6-3 6-2. Sapevo di avere la possibilità di qualificarsi contro Kasatkina e quindi la pressione aumenta e non è facile controllare l’emotività”.

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