Petrone (coach Arnaldi): “Matteo ha dei margini spaventosi. Si ispira a Djokovic” [AUDIO ESCLUSIVO]

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Petrone (coach Arnaldi): “Matteo ha dei margini spaventosi. Si ispira a Djokovic” [AUDIO ESCLUSIVO]

L’intervista al coach di Arnaldi, Alessandro Petrone, a proposito del percorso fatto in questi anni: “Abbiamo scommesso su Matteo e ora arrivano le soddisfazioni”

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Matteo Arnaldi - 2022 Next Gen ATP Finals (Foto Giampiero Sposito/FIT)
 

Matteo Arnaldi è dei personaggi di queste Intesa San Paolo Next Gen Atp Finals. Il ragazzo ligure, entrato da riserva nella competizione, ha dato battaglia nel match contro Brandon Nakashima e Francesco Passaro, seppur perdendoli. All’Allianz Cloud di Milano, il coach di Arnaldi, Alessandro Petrone, è stato intervistato da Ubaldo Scanagatta.

Scanagatta: Come è nato il rapporto con Arnaldi e da quanto dura?

Petrone: “Io sono stato un giocatore di livello professionistico, sono arrivato al 390 ATP. A 30 anni ho smesso e ho deciso di dedicarmi a fare l’allenatore, prima già avevo lavorato con Laura Golarsa all’Arbour. A Sanremo ho lavorato con Edoardo Eremin e ho preso Matteo Arnaldi quando era ancora fuori dai primi 900 del mondo. Quest’anno volevamo consolidare il livello Challenger e giocare più partite possibili a quel livello”.

Scanagatta; Quali sono i sacrifici economici che deve fare un coach per seguire un giocatore a livelli non eccelsi?

Petrone: “Ho voluto investire non avendo esperienza con ragazzi a livello Atp. Ho scommesso in lui perché ho visto un potenziale immenso, la grande passione per il tennis. La scommessa ha pagato, è andata bene e stanno arrivando i guadagni importanti dal punto di vista economico. Queste Next Gen sono state importanti anche da questo punto di vista”.

Scanagatta: Nelle due sconfitte hai pensato che questo ragazzo si emoziona troppo nei momenti decisivi?

Petrone: “Siamo arrivati qui da riserva e non avevamo aspettative. Bruciano i due match persi, soprattutto il primo match. Con Nakashima ha servito benissimo, ma è incappato in tre doppi falli nei momenti importanti. Serve esperienza nel giocare questi match e gestire questi momenti. La partita con Passaro è stata strana, ha calato leggermente l’attenzione e l’intensità, ma 49 volte su 50 l’avrebbe vinta”.

Scanagatta: A chi assomiglia di più dal punto di vista tecnico Arnaldi?

Petrone: “Ci sono grandissimi margini di crescita su tanti aspetti. Non assomiglia a De Minaur perché è meno attendista e ha dei colpi con cui far male. Un giocatore a cui si ispira è Djokovic, fa bene la fase di difesa e sa attaccare bene. A rete deve ancora migliorare, ma questo verrà con il tempo”.

Scanagatta: Chi lo sponsorizza?

Petrone: “Lo sponsorizza e lo gestisce l’agenzia di Fabio Fognini”.

La speranza è quella di ritrovare Arnaldi in grandi palcoscenici: esperienze come queste sono formative nella crescita di un giovane come il sanremese.

Giulio Vitali

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