ATP Finals, Kyrgios: "Sono onesto, non vedo l'ora di tornare a casa"

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ATP Finals, Kyrgios: “Sono onesto, non vedo l’ora di tornare a casa”

Nick Kyrgios e Thanasi Kokkinakis raccontano le loro difficoltà: “La fatica che noi australiani facciamo nel Tour è sottovalutata: siamo in viaggio praticamente tutto l’anno”. Poi Nick ammette: “Siamo dei pessimi modelli per lo sport”

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Thanasi Kokkinakis e Nick Kyrgios - Australian Open 2021 (via Twitter, @AustralianOpen)
 

C’era attesa al Pala Alpitour per l’esordio alle Nitto ATP Finals di doppio della coppia australiana composta da Thanasi Kokkinakis e Nick Kyrgios, vincitori quest’anno del primo Slam stagionale all’Australian Open. Dopo il primo set vinto 7 punti a 3 al tie break, gli australiani hanno subito la rimonta ad opera di Wesley Koolhof e Neal Skupski che si sono imposti 6-4 10-5. Di seguito la conferenza stampa a Kyrgios e Kokkinakis.

D: Cosa è successo dopo il primo set: siete calati voi o sono saliti loro di rendimento?
Kokkinakis: “Ho avuto problemi al servizio dal quale non sono riuscito a raccogliere nulla di positivo. Questo onestamente mi ha seccato. Ciò è accaduto anche all’inizio del supertiebreak”.
Kyrgios: “Ci hanno surclassato giocando un gran tennis. A un certo punto ho pensato che noi non eravamo minimamente vicini a quel livello lì”.

D: Nick, a volte sei stato critico verso la superficie e sulle palle. Come trovi qui? Dall’esterno, sembra piuttosto lento.
Kokkinakis: “E’ tutto il contrario: il campo è molto veloce”.
Kyrgios: ”Superficie molto veloce con poco rimbalzo della palla”.

D: Hai raggiunto Torino direttamente dal Messico: avevi qualche problema? Sei felice di essere qui a Torino? Cosa ti aspetti dal torneo se vai avanti o meno? Se dovessi essere eliminato andrai via immediatamente?”
Kyrgios: “Penso che oggi abbiamo avuto delle opportunità per vincere la gara. Io e Thanasi siamo una coppia inaspettata rispetto a tutte le altre presenti qui. Diamo priorità ai singolari, ma sappiamo di essere un’ottima coppia in doppio e non abbiamo bisogno di settimane di preparazione. La mia forma fisica non è ideale. Ma siamo comunque competitivi e oggi avremmo potuto vincere. Se avanziamo nel torneo rimarrò un giorno in più, altrimenti andrò a casa”.

D: Com’è la vostra forma fisica dopo un anno così lungo?
Kokkinakis: “Io sto bene. Nick, invece, ha fatto un grande sforzo per essere sul campo. E’ arrivato all’una e mezza di ieri notte e poi stamattina è sceso presto in campo malgrado il lungo viaggio nelle gambe. Lo vedo dondolarsi con il caffè in mano (scherza). Ha avuto un anno importante, ma sono felice di essere qui con lui per queste Finals e sono convinto che miglioreremo nelle prossime gare”.
Kyrgios: “Per noi australiani le condizioni di viaggio non sono ideali e il tragitto da percorrere per ogni torneo è notevole. Abbiamo solo un paio di mesi a casa all’anno, mentre tutti gli altri hanno sei mesi. I miei livelli di energia sono piuttosto bassi. Non mi dispiacerebbe vedere cosa riusciamo a fare qui, ma non nego di aver voglia di tornare a casa”.

D: Com’è stata l’esperienza di doppio? Immaginavate di arrivare sino qui?
Kyrgios: “E’ stata un’esperienza entusiasmante e non immaginavamo di poterci giocare le Finals. Abbiamo sempre pensato di poter fare delle cose buone insieme e siamo arrivati alle Finals giocando sei o sette tornei. La fatica che noi australiani facciamo nel Tour è ampiamente sottovalutata: siamo stati in viaggio praticamente tutto l’anno e si fa fatica a giocare sia in singolare che in doppio. La gente mi dice che è il mio mastiere, ma i sacrifici che facciamo sono notevoli. Se non fossi in coppia con Thanasi non sarei qui, sono onesto“.
Kokkinakis: “Sì, è stata una bella esperienza. Ovviamente tutto è eccezionale qui e poi hai la fortuna di giocare con l’elité del tennis. Ero curioso di vivere questo evento a Torino, dopo averlo vissuto a Londra. I tifosi sono tutti accalcati fuori dagli alberghi e aspettano i big. Quando vedono me, ad esempio, si disperano e chiedono di Kyrgios (scherza)”.
Kyrgios: “Sei un idiota (ride)“.

Stamattina c’erano tanti giovani e bambini che ti vedono come un idolo. Come ti senti a vivere questo?
Kyrgios: “Siamo davvero dei pessimi modelli per lo sport. Nessuno ama guardarci giocare. Non siamo i preferiti della gente. Credo che la tua affermazione non sia corretta. Non ho visto molta gente a guardarci giocare”.

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