ATP Finals, la legge di Djokovic: travolto un timido Ruud. Maestro per la sesta volta, eguagliato Federer

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ATP Finals, la legge di Djokovic: travolto un timido Ruud. Maestro per la sesta volta, eguagliato Federer

Padrone assoluto in campo contro il norvegese, Nole sigla il sesto sigillo alle Finals, diventando il vincitore più anziano nel torneo di fine anno. Troppo attendista e poco incisivo, Ruud fallisce la sua terza grande finale del 2022 dopo quella del Roland Garros e dello US open

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Novak Djokovic - ATP Finals, Torino 2022 (Credits Photo Giampiero Sposito:FIT)
 

[7] N. Djokovic b. [3] C. Ruud 7-5 6-3

Faber est suae quisque fortunae” (ciascuno è artefice del proprio destino) disse il console romano Appio Claudio il Cieco. E Novak Djokovic lo sa bene. Affamato di gloria, per l’ennesima volta Nole ha dimostrato di essere il n. 1 nel saper rialzarsi, riaffermarsi e tracciare ad hoc il proprio cammino. È lui il Maestro della seconda edizione delle ATP Finals di Torino, concludendo così il suo 2022 alle stelle. Iniziato l’anno dalle “stalle” di Melbourne, nell’incubo della detenzione in un hotel per immigrati clandestini e poi espulso dal Governo australiano, ha saputo regalarsi un finale di stagione da sogno, insperato a gennaio. Grande dominatore in queste ATP Finals, conduce sempre le danze in campo, imponendo il suo tennis penetrante e martellante ad un Ruud troppo timido e non sufficientemente lucido nel cercare di cambiare gli schemi di gioco, dominandolo in due set per 7-5 6-3. Sempre indietro e in affanno, Casper subisce il gioco offensivo del serbo, non riuscendo mai a cambiare marcia e a proporre una tattica più vincente. Tuttavia il bilancio della stagione resta comunque eccellente per il n. 4 del mondo che, oltre alla finale di Torino, vanta anche le due finali del Roland Garros e dello US Open.

L’ex n. 1 del mondo si consacra Maestro dei Maestri per la sesta volta in carriera (in tre location diverse: Shanghai, Londra e Torino), raggiungendo così Roger Federer in vetta alla speciale classifica. Non solo. A 35 anni e 182 giorni, Nole diventa il più anziano vincitore al Masters (Federer aveva 30 anni e 4 mesi alla sua ultima vittoria), dopo sette anni dal suo ultimo sigillo alle Finals. Maestro sì, e per giunta imbattuto, dopo aver sbaragliato tutti gli avversari anche nel round robin. Dopo le vittorie a Roma, Wimbledon (ma senza punti), Tel Aviv e Astana, Djokovic termina la stagione 2022 nel modo più trionfale e perfetto, a soli duemila punti dal numero uno del mondo Alcaraz. E poi, con la fresca notizia del via libera di tornare in Australia, non ci poteva essere per lui un lieto fine più perfetto.

IL MATCH – Sotto lo sguardo concentrato e imperscrutabile dell’amico Zlatan Ibrahimovic, presente sugli spalti del Pala Alpitour di Torino, Djokovic comincia subito a impartire la sua lezione da fondo campo, pungendo con i rovesci lungolinea penetranti e fulminei. Ordinato e pressante, Nole si procura subito due palle break sul vantaggio dell’1-0, ma Ruud mette a segno quattro punti consecutivi e pareggia sull’1-1. Granitico Ruud nel resistere ad uno scambio estenuante, in cui Djokovic lo fa muovere a tergicristallo, per poi cercare di uscirne con la smorzata che, però, sbaglia. Una bella occasione si presenta a Casper, imponendo uno 0-30 al serbo sul suo servizio. Niente da fare. Novak è imperturbabile, quattro punti di fila anche per lui per portarsi in vantaggio 2-1. Il quarto gioco viene vinto a zero da Ruud, che poi viene superato dall’avversario sul 3-2. I due mantengono un equilibrio perfetto, con Ruud che non vuole essere da meno e vince ancora a zero il gioco del 3-3. Nonostante gli scambi ordinati e chirurgici entrambi, per ora, trovano ancora nel servizio l’arma più efficace. Dopo il 4-3 di Djokovic, lo scandinavo continua a spingere, puntando alla profondità e agli angoli. Sul 4-3 30-30 il pasticcio: Ruud decide di colpire di dritto una volé sul rovescio sparacchiandola fuori campo e concede così una palla break al serbo per il 5-3. Ma il n. 4 del mondo mantiene il sangue freddo e, ancora grazie ad un servizio vincente, recupera lo svantaggio per poi pareggiare sul 4-4.

Nel nono game, il serbo, perfetto alla battuta, è padrone assoluto del campo, sfruttandone al meglio gli angoli e la profondità e salendo così 5-4. Finora concede solo quattro punti al servizio mentre Ruud salva tre palle break. Casper lo raggiunge ancora sul 5-5 ma Novak avanza ancora 6-5, sfruttando l’eccessiva “timidezza” dell’avversario che preferisce rimanere nelle retrovie del campo invece di azzardare ulteriormente in avanzamento. A due punti dal set, sul 6-5 30-30, ecco che arriva il setpoint per Novak, che il campione serbo trasforma martellando l’avversario sul rovescio. Sempre con i piedi dentro il campo, insistendo sulla diagonale di rovescio, stordisce il norvegese che, alla fine, concede l’errore, reo di essere troppo attendista, senza osare nel cercare di comandare gli scambi. Con il punteggio di 7-5, e con dodici vincenti, il primo set va dunque all’ex n. 1 del mondo.

Il serbo continua ad essere RoboNole al servizio, aggiudicandosi a zero il gioco del 2-1 nel secondo set. Sempre più sciolto, Novak alterna il tennis monocorde del primo set con il serve & volley. La freddezza di Ruud invece sembra vacillare. Ancora troppo lontano dalla linea di fondo, incalzato dall’avversario che invece avanza sempre più, ecco che Casper concede due pericolosissime palle break. Ne basta una a Nole per scappare sul 3-1 e servizio. Sempre più maître des lieux, Nole prende il largo sul 5-3, per poi trionfare, inesorabile, per 7-5 6-3 in un’ora e 32 aminuti. Un finale di stagione da sogno per il campionissimo di Belgrado, che ora si trova a soli duemila punti dal n. 1 Carlos Alcaraz. Novak, imbattuto in questo Masters, raggiunge Roger Federer con sei sigilli alle Finals. Vincitore al Masters in tre sedi diverse – Shanghai, Londra e Torino – Nole è il più anziano ad alzare il trofeo di fine anno, dall’alto dei suoi 35 anni e 182 giorni. Grande onore tuttavia anche a Casper Ruud che, non dimentichiamolo, oltre ad issarsi nell’ultimo round del torneo dei maestri, disputa ben due finali slam, a Parigi e a New York.

LE PAROLE A CALDO – Ecco alcune battute dei protagonisti durante la premiazione in campo al Pala Alpitour, davanti al pubblico torinese divertito dalle battute di Novak Djokovic con il suo perfetto italiano.

Casper Ruud: “Grazie alla mia fidanzata, grazie per stare sempre al mio fianco, con pazienza, grazie nel sostenermi a fare ciò che amo, giocare a tennis, e grazie per tutte le ore che stai ad aspettarmi mentre mi alleno e gioco”.

Novak Djokovic: “Buonasera a tutti, inizio a parlare in inglese ma poi finirò in italiano. Ricambio le congratulazioni a Casper, so quanto lavori duro, sei un’ispirazione per me e per gli altri giocatori. Tu e il tuo team siete bellissime persone, sempre rispettose di tutti, il e il mio team possiamo dire solo cose belle su te e su di voi. So che avresti voluto vincere una delle tre finali di quest’anno, ma sei giovane e ce la farai. Ringrazio la mia famiglia e la mia squadra, quest’anno è stato molto duro, ma avete creduto in me e avete avuto fiducia in me”.

Ok, ora iniziamo in italiano. Buonasera, grazie mille per il vostro supporto a me e a Casper. L’anno scorso era il primo anno del torneo a Torino, è stato un grande successo, quest’anno lo è stato ancora di più, io sono sempre molto contento di tornare in Italia, un paese sempre vicino al mio cuore, abbiamo altri tre anni da goderci qui. Ci sono tanti bambini e tanti ragazzi, e per me, che sono un giovane padre, è bello vedere tanti giovani, penso che siate ispirati con questo torneo in Italia. A voi voglio dire: prendete la racchetta in mano e giocate a tennis! Grazie!”

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