Italia potenza mondiale: 16 azzurri nelle qualificazioni degli Australian Open

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Italia potenza mondiale: 16 azzurri nelle qualificazioni degli Australian Open

La pattuglia italiana al maschile batte anche i padroni di casa dell’Australia, Stati Uniti e Francia

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Il tennis italiano maschile sta vivendo una sorta di età dell’oro: questa settimana l’Italia festeggia per la prima volta nella sua storia tre top 20 contemporaneamente con Matteo Berrettini, Jannik Sinner e Lorenzo Musetti autori di questo traguardo. Ma il momento di salute del tennis italiano non si ferma alle prime linee: si è ormai formato un movimento virtuoso che comprende la fascia di giocatori che giocano i Challenger, ossia quelli compresi approssimativamente tra la 100° e la 250° posizione, tra i quali ci sono giocatori più esperti, ma soprattutto giovani pronti ad esplodere e a crescere ulteriormente. I numeri confermano tutto ciò: ben 16 giocatori italiani sono al via del tabellone di qualificazione di questi Australian Open. Numeri da capogiro, considerando che l’Italia è il primo paese per numerosità nel tabellone cadetto: più dei 15 dell’Australia (fra cui ben 8 wild card), gli 11 degli Stati Uniti (una wild card) e i 10 di Francia e Argentina. All’interno di questi 16 troviamo giocatori di diverse attitudini ed età: tennisti più esperti come Marco Cecchinato e Gianluca Mager, giocatori arrivati tardi a livello Challenger come Franco Agamenone e Riccardo Bonadio, il tennista “part-time” Roberto Marcora, il “singolarista-doppista” Andrea Vavassori, un giocatore da qualche anno stabilmente nei Challenger come Andrea Pellegrino, giovani che hanno già avuto l’occasione di mettersi in mostra come Francesco Passaro, Matteo Arnaldi, Mattia Bellucci, Luca Nardi, Flavio Cobolli, Giulio Zeppieri e Francesco Maestrelli e l’italo-argentino Luciano Darderi, oltre all’uomo del momento Raul Brancaccio, reduce dal primo successo Challenger della carriera a Noumea, in Nuova Caledonia.

Ma da cosa dipende questo boom di tennisti italiani a questi livelli? Sicuramente i tanti Challenger che si svolgono in Italia agevolano il compito ai giovani azzurri a scalare la classifica. Diversi giocatori che ancora non hanno la classifica per giocare nel circuito Challenger riescono a guadagnarsela grazie alle wild card che la FIT elargisce alle promesse italiane. Riuscire sin da subito ad abbandonare il circuito junior e a tuffarsi nel circuito professionistico evitando di giocare troppi Itf, aiuta questi ragazzi a farsi sin da subito le ossa contro avversari di ottimo livello. Nel 2022 si sono giocati ben 29 Challenger su 184 in Italia, di cui 9 su superfici veloci e 20 sulla terra battuta. Significa offrire per praticamente due terzi della stagione tennistica tornei sul suolo italiano che hanno nel proprio campo di partecipazione diversi giocatori di casa. Da sottolineare per altro come al momento del taglio e della pubblicazione dell’entry list, il giocatore italiano tra i 16 al via delle qualificazioni con la classifica più bassa era Andrea Vavassori al numero 213 del mondo: l’ultimo giocatore ammesso è stato Peter Gojowczyk al numero 235. Significa che quasi tutti gli italiani presenti a Melbourne Park si trovano nella top 200, eccezion fatta appunto per Vavassori, Mager, Darderi e Marcora (entrato con ranking protetto). La trasferta australiana è la più dispendiosa in assoluto, ma con questi piazzamenti nel ranking ci sarebbero stati numeri simili anche negli altri tre Slam: vedremo nel resto della stagione come si evolverà la situazione in casa Italia, ma senza dubbio il momento è storico e diversi giovani sono destinati a migliorare ulteriormente e costruirsi una classifica per entrare direttamente in tabellone principale.

Il tabellone completo delle qualificazioni maschili dell’Australian Open 2023

Il tabellone completo delle qualificazioni femminili dell’Australian Open 2023

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