Il 17enne Shang sulla rottura con Rios: “È stato irrispettoso”. Completa il trio cinese

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Il 17enne Shang sulla rottura con Rios: “È stato irrispettoso”. Completa il trio cinese

Il più giovane partecipante al tabellone maschile dell’Australian Open replica alle accuse di Marcelo Rios. Tra le donne con 15 anni c’è Brenda Fruhvirtova

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Shang Juncheng - Rio 2022 (foto Twitter @RioOpen)
 

Ce l’ha fatta al primo tentativo, Juncheng “Jerry” Shang, il diciassettenne cinese di grandi speranze, ex pupillo di Marcelo Rios, che contribuisce a un risultato storico per il proprio Paese. Tante informazioni in una sola frase, quindi cerchiamo di mettere ordine.

Shang, nato a Pechino il 2 febbraio 2005, è arrivato al numero 1 del ranking junior nel luglio 2021 e ha lasciato il circuito under 18 per dedicarsi esclusivamente all’attività pro un paio di mesi dopo, con la finale boys dello US Open come ultimo match. Tempo un paio di settimane e arriva il titolo in un ITF M15 e con esso l’apparizione nel ranking ATP. Nel luglio dell’anno scorso, quando lo ritroviamo nei primi 400 del mondo, Juncheng inizia la collaborazione con un entusiasta Marcelo Rios che si spertica in lodi per il talentuoso virgulto. Ma, come ogni bella storia nata sotto l’ombrellone, con la fine dell’estate scompare come una vela all’orizzonte.

“Non mi hanno dato alcun motivo, neanche una ca**ata” si lamentava Rios con El Deportivo lo scorso settembre. “L’ho saputo dal mio agente, ‘cattive notizie, non continuerai con Jerry’. Ho detto, ‘perfetto’. Ero sull’aereo da Atlanta a Sarasota e all’arrivo ho preso di sorpresa Jerry e i genitori, non pensavano che lo sapessi già. ‘La finiamo così?’ ho domandato e il padre ha risposto sì. Ho chiesto spiegazioni, ma non capivo cosa stesse dicendo. Jerry mi risponde, ‘mio papà dice…”. E finisce lì, senza che Marcelino sappia il perché. Un segreto che appartiene al mare (e, con questa, smettiamo di saccheggiare una nota canzone di Renato Zero nel tentativo di celebrarne il quarantennale della pubblicazione).

 

“Penso sia stata una decisione del padre, non di Jerry” ha aggiunto Marcelo che solo un paio di mesi prima si diceva contento di come i genitori non interferissero. Per Rios, Juncheng era troppo pigro e da lì uno dei litigi con il padre, al quale aveva spiegato di essere “l’unico numero uno nella storia ad essere allenatore nei challenger, se lo faccio è perché voglio aiutarlo, voglio che sia tra i 10 migliori al mondo a 19 o 20 anni”. Diventa una sorta di scontro di culture: “Il tennis gli viene facile, ma non ha voglia di sbattersi. Per me un professionista si allena due ore e mezza la mattina e due ore e mezza il pomeriggio, più la parte atletica. Lui, due ore, si sveglia a mezzogiorno”. Il tutto condito da espressioni cilene – diciamo così – colorite. Di sicuro c’è che, sotto la guida di Rios, Shang ha vinto il suo primo Challenger, ha raggiunto un’altra finale ed è passato dal n. 362 al 195 della classifica.

Salto veloce in avanti e arriviamo in Australia, dove il teenager è accompagnato dal coach in prova Dante Bottini. L’allenatore argentino, che in precedenza ha lavorato con Kei Nishikori, Nicolas Jarry e Grigor Dimitrov, non ha riscontrato i problemi esposti dal predecessore: “La verità è che ci siamo allenati a doppi turni” ha raccontato a Clay. “Ha tanto voglia di lavorare. Forse era diverso prima, non so, ma con me si sta impegnando molto”. Diversamente da Rios, Bottini non si sbilancia in previsioni sul ranking, ma conferma di vedere “tanto potenziale in lui, capisce molto bene il gioco ed è piuttosto disciplinato”. Dal canto suo, Shang ha dato una spiegazione della rottura con Marcelo, pur non entrando nei particolari: “È stato irrispettoso” ha detto sempre a Clay a Melbourne. “Per me e la mia famiglia, la cosa più importante è essere una brava persona. È la prima cosa che voglio mostrare in campo e fuori. Con Marcelo, non credo uscisse il 100% delle cose che volevamo. È stato gentile con me e mi augura il meglio, ma non voglio fornire dettagli su quanto successo in realtà”.

Poi conclude: “Non c’era un feeling naturale. Abbiamo iniziato benissimo vincendo a Lexington, una grossa iniezione di fiducia. Avere un ex n. 1 è stata un’esperienza davvero speciale che purtroppo non ha funzionato”.

Se Jenchung preferisce lasciare a chi guarda il tennis il compito di decidere se sarà lui la prossima stella, sul campo si è guadagnato l’accesso al main draw dell’Australian Open, centrando l’obiettivo alla prima presenza in un tabellone cadetto di un torneo dello Slam, con Fernando Verdasco – battuto in tre set al secondo turno – vittima illustre. Shang diventa così il più giovane partecipante a questa edizione dell’Happy Slam. Solo per quanto riguarda la gara maschile, però, perché nel singolare femminile il primato spetta alla quindicenne Brenda Fruhvirtova, n. n. 16 WTA, anch’ella entrata superando le qualificazioni. Lo stesso ha fatto la ceca Sara Bejlek, 16 anni, battendo anche la favorita del seeding Alycia Parks, mentre Linda Fruhvirtova, diciassettenne sorella di Brenda è stata ammessa direttamente.

Tornando a Shang, non è il solo cinese al via: gli fanno compagnia Zhizhen Zhang e la wild card Yibing Wu. Zhang è il primo tennista della Cina ad aver sfondato il muro della top 100 ATP e ad aver passato le qualificazioni di uno Slam, primato quest’ultimo condiviso con Wu e raggiunto allo US Open 2022, dove Yibing è addirittura arrivato al terzo turno del tabellone principale. L’impresa di Shang ha fatto sì che per la prima volta nell’Era Open ci sia un trio cinese in un Major e in assoluto (quindi dal 1905) all’Australian Open. Ai microfoni di AtpTour.com, Juncheng parla dei due connazionali come di “fratelli maggiori e stanno facendo tanto per il tennis cinese. Mi forniscono tanta ispirazione e sono nel circuito da più tempo di me, così è sempre una buona esperienza allenarmi e parlare con loro”.

Al primo turno, “Jerry” se la vedrà con il n. 74 Oscar Otte per la sua prima sfida contro un top 100. Il più alto in classifica finora affrontato è stato proprio Verdasco, n. 125. A ogni modo, “in questo momento, per me si tratta solo di imparare” spiega. “Cerco solo di godermi ogni momento in campo”. Per quanto riguarda i due connazionali, Zhang cercherà la sua prima vittoria Slam contro la promessa statunitense Ben Shelton, mentre Wu ha pescato Corentin Moutet. Shan e Wu entreranno in campo in contemporanea con Jannik Sinner, mentre “Triple Z” è stato estratto nella parte bassa e giocherà martedì. Tutti confronti complicati ma non proibitivi per un trio a caccia di nuovi record.

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Credit Suisse, la grande crisi della banca elvetica minaccia la partnership con Federer

A rischio l’accordo milionario tra Federer e Credit Suisse: Roger continuerà a “salutare” i viaggiatori dell’aeroporto di Kloten?

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Da Federer al calcio, la crisi di Credit Suisse investe il mondo dello sport svizzero. Il crollo del colosso bancario svizzero crea scompiglio tra i milioni di risparmiatori e le principali discipline sportive a cominciare dal calcio. Credit Suisse è diventato title sponsor tra gli altri anche della Super League svizzera, la massima divisione del paese.

Ma non c’è solo il calcio, anzi. Il quotidiano tedesco “Blick” si chiede se Federer continuerà a essere testimonial di Credit Suisse. Uno degli sportivi più importanti della storia dello sport vantava un accordo di circa 10 milioni di euro all’anno prima di appendere la racchetta al chiodo. La cifra sarebbe rimasta la stessa con l’immagine di Federer appare all’aeroporto di Kloten, e non solo, per salutare i passeggeri in arrivo con al fianco il logo dell’istituto di credito a un passo dal fallimento. Inoltre, il legame con Federer ha portato la banca a sponsorizzare anche la Laver Cup, ideata dallo stesso ex tennista. E adesso che succede? Il quotidiano tedesco ironizza chiedendosi se Federer continuerà a salutare tutti dall’aeroporto o se il “ciao” sarà al “Credit Suisse” e basta.

La Svizzera rischia di ritirare persino la propria candidatura ad ospitare i campionati europei di calcio femminile del 2025. E la lega elvetica sembra essere tra le favorite per l’appalto. La decisione arriverà il prossimo 4 aprile, ma ora il governo e i vertici della lega stessa temono che il fallimento della Credit Suisse, partner principale, possa far perdere punti alla candidatura.

 

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ATP Miami, Arnaldi e Bellucci si fermano al primo turno delle qualificazioni

Entrambi gli azzurri eliminati nel primo turno di qualificazione al Masters 1000 di Miami

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Conto alla rovescia cominciato per l’inizio del Miami Open 2023. Il secondo Master1000 ravvicinato del mese di marzo sta per prendere il via. Campi che cominciano a riempirsi di spettatori e gare di qualificazioni che scaldano l’attesa.

Brutte notizie per il tennis azzurro: il percorso di qualificazione al tabellone principale rimane privo di italiani. Matteo Arnaldi è sconfitto in tre set da Lukas Klein 6-4, 4-6, 6-4 in 2ore e 20′ di partita. Malgrado i favori del pronostico, l’italiano non è stato cinico nei momenti decisivi della gara. Statistiche similari per entrambi al servizio e differenza fatta davvero in pochi punti. Arnaldi aveva cominciato male la gara, con lo slovacco avanti 5-1 nel primo set. Recuperati entrambi i break con un 12-2 di parziale, il ligure va a servire per restare nel set ma non riesce ad arrivare a palla game e alla sesta palla set in favore del suo avversario cede servizio e parziale. Anche l’inizio del secondo set è negativo per Arnaldi che si ritrova sotto 2-0. Il ligure è bravo a recuperare e a conquistare il secondo set in 45′. Nel terzo set, lo slovacco reagisce e sale 3-0. Arnaldi non si scompone e ottiene il controbreak nel settimo gioco. Ancora una volta il decimo gioco gli è avverso: non riesce a gestire la pressione e al secondo matchpoint va ko. Al secondo turno lo slovacco incontrerà l’americano Eubanks.

Niente da fare anche per Mattia Bellucci: perde nettamente contro Zhizhen Zhang 6-1, 6-3 in 1ora e 13′. Il cinese che ha ottenuto l’80% di punti con la prima di servizio, il 63% con la seconda. Spesso in difficoltà sul suo servizio non è riuscito a entrare in partita.

 

Tutto secondo pronostico i risultati dagli altri campi. La testa di serie n. 1. Nuno Borges batte con un doppio 6-4 Steve Johnson. Regala spettacolo Benoit Paire che batte Gijs Brouwer 6-4, 6-4. Il francese, sostenuto dal pubblico americano, sfrutta la wild card ricevuta e vince nettamente contro l’olandese. Adesso per lui l’ostacolo Thanasi Kokkinakis, reduce dal doppio 6-3 su Collarini: c’è da attendersi una gara molto spettacolare, in cui le percentuali del servizio potrebbero risultare decisive.

Vita facile per Garin che batte Uchida con un doppio 6-4 e ora attende il connazionale Tabilo per la gara di secondo turno. Quest’ultimo ha eliminato in tre set Shevchenko, reduce dalla vittoria su Berrettini a Phoenix. Niente da fare per Basilashvili che continua il suo 2023 horror: vince Meligeni Alves in tre set, 6-4, 1-6, 6-1. In rimonta, il russo Safiullin riesce ad avere la meglio sull’americano Moreno De Alboran. Bene gli australiani Thompson e O’Connell, il primo batte Olivo 6-2, 6-1, il secondo vince 7-6(4), 6-4 sul tedesco Hanfmann.

Tre tie break nella gara più combattuta di questo primo turno di qualificazioni regalano il passaggio del turno
Kovacevic che elimina il tedesco Marterer. Nel set decisivo, il n. 144 recupera un break di svantaggio, annulla quattro match point, ma perde il tie-break 7-0.

Rischia grosso, invece, Jan Lennard Struff contro il n. 784 del mondo. Learner Tien vince il primo set e costringe il tedesco a una gara di sofferenza per passare il turno. Contro il n. 426 soffre Altmaier: Damm lotta ma non riesce a passare il turno.

Nel derby australiano Vukic batte Duckworth 6-1, 7-5. Albot batte Ymer in tre set, mentre il corato Gojo supera in tre set combattutissimi Holt: finisce 6-7(4), 6-7(5), 6-7(3).

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Il tabellone maschile di Miami 2023: possibile un’altra semifinale Sinner-Alcaraz

Berrettini e Musetti hanno un bye: possibili secondi turni contro McDonald e Lehecka. Ci sono Fognini-Lestienne e Sonego-Thiem

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Carlos Alcaraz - Miami Open 2022 (foto Twitter @MiamiOpen)
Carlos Alcaraz - Miami Open 2022 (foto Twitter @MiamiOpen)

Neanche il tempo di tirare le somme del primo Master 1000 della stagione, Indian Wells, che il circuito e il Sunshine Double si spostano in Florida, nella relativamente nuova location dell’Hard Rock Stadium, casa, nel resto dell’anno, della squadra locale di football americano, i Miami Dolphins. Quello che andrà in scena a Miami sarà un master 1000 sulla falsariga di quello che abbiamo visto in California: due settimane di gara, novantasei giocatori di altissimo livello coinvolti. Come ad Indian Wells, tuttavia, le assenze si faranno sentire: non saranno al via né Rafa Nadal (out per infortunio, tornerà a Montecarlo), né Novak Djokovic, il cui forfait è stato ufficializzato qualche giorno fa per la ricorrente problematica della mancata vaccinazione del numero uno serbo. 

Presenti in ogni caso tutti gli altri top ten: a guidare il tabellone sarà Carlos Alcaraz, detentore del titolo, seguito da Stefanos Tsitsipas e Casper Ruud, finalista uscente. Poco più in basso ecco comparire Daniil Medvdedev, finalista come Alcaraz del BNP Paribas Open, indubbiamente il giocatore del momento. 

Cinque, poi, gli italiani al via: guida la pattuglia azzurra Jannik Sinner, reduce dalla grande settimana californiana. Oltre a lui presenti Matteo Berrettini (eliminato ai quarti del challenger di Phoenix), ancora alla ricerca di una degna condizione, e poi Lorenzo Musetti (anche lui in un momento di crisi), Lorenzo Sonego ed infine, come ultimo ammesso al tabellone principale, Fabio Fognini. 

 

Il tabellone – Parte Alta

Il tabellone – Parte Bassa

Ottavi teorici

(1) Alcaraz vs Paul (16)
(9) Fritz vs Rune (7)
(3) Ruud vs Zverev (13)
(10) Sinner vs Rublev (6)

(8) Hurkacz vs Norrie (11)
(15) De Minaur vs Medvedev (4)
(5) Auger-Aliassime vs Tiafoe (12)
(14) Khachanov vs Tsitsipas (2)

Primi turni degli italiani

[10] J. Sinner vs bye / 2T vs Qualificato / Djere
[19] M. Berrettini vs bye / 2T vs Galan / McDonald
[18] L. Musetti vs bye / 2T vs Coria / Lehecka
F. Fognini vs Lestienne
L. Sonego vs Thiem

Il commento del direttore Ubaldo Scanagatta

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Informazioni sul torneo 

Tabellone a 96 giocatori (32 teste di serie con un bye al primo turno) 

4 wild card 

Copertura televisiva 

Come per Indian Wells, Sky dedicherà due canali anche all’ATP di Miami: Sky Sport Uno e Sky Sport tennis. 

Calendario di gioco 

Mercoledì 22: primo turno 

Giovedi 23: primo turno 

Venerdì 24: secondo turno 

Sabato 25: secondo turno 

Domenica 26: terzo turno 

Lunedì 27: terzo turno 

Martedì 28: quarto turno 

Mercoledì 29: quarti di finale 

Giovedì 30: quarti di finale 

Venerdì 31: semifinali 

Sabato 1: finale di doppio 

Domenica 2: finale di singolo 

Punti/montepremi 

Vincitore: 1000 punti/ $ 1,262,220 

Finalista: 600 punti/ $662, 360 

Semifinalista: 360 punti/ $ 352, 635 

Quarti di finale: 180 punti/ $ 184, 465 

Ottavi di finale: 90 punti/ $ 96, 955 

Terzo turno: 45 punti/ $ 55, 770 

Secondo turno: 25 punti/ $ 30, 885 

Primo turno: 10 punti/ $ 18, 660 

Record del torneo 

Maggior numero di titoli in singolare: Andre Agassi, Novak Djokovic (6) 

Maggior numero di titoli in doppio: Bob/Mike Bryan (6) 

Campione più anziano: Roger Federer, 2019 (37 anni) 

Campione più giovane: Alcaraz, 2022 (18 anni) 

Ultimo campione casalingo: John Isner, 2018 

QUI IL LINK AL TABELLONE DEL MASTERS 1000 MIAMI

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