Australian Open, preview finale femminile: Rybakina vs Sabalenka, equilibrio fra i servizi dell’Est

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Australian Open, preview finale femminile: Rybakina vs Sabalenka, equilibrio fra i servizi dell’Est

Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina, una bielorussa e una kazaka, si giocano il trofeo: la prima dovrebbe essere la favorita, ma è davvero così? 

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Elena Rybakina - Australian Open 2023 (foto Twitter @wta)
 

Uno scherzo del destino ha voluto che, nei mesi di veti (nel caso di Wimbledon) e di limitazioni (come l’oscuramento della bandiera), le tenniste russe e bielorusse abbiano quasi monopolizzato le fasi finali dei tornei del grande slam. La più eclatante affermazione è stata quella a Wimbledon di Elena Rybakina, che sì, è kazaka, ma nativa di Mosca e naturalizzata soltanto nel 2018 (come molti altri). Ma anche questo Open d’Australia ha visto, ai quarti di finale, ben sette tenniste su otto provenire dall’Europa dell’est. A contendersi la coppa a Melbourne, sabato alle 9.30 italiane, sono rimaste Elena Rybakina ed Aryna Sabalenka, simboli forse inconsapevoli di quanto, dall’invasione russa dell’Ucraina, anche la geopolitica mondiale abbia invaso e pervaso ciascun aspetto della nostra quotidianità. Anche il tennis. 

[17] E. Rybakina vs [5] A. Sabalenka 

Il numerino accanto al nome di Elena Rybakina è ingannevole, lo sa bene lei e lo sanno bene le sue avversarie. Per raggiungere la finale, ha dovuto affrontare un tabellone da numero 17, gestito tuttavia con l’autorità di un’ affermata top 10: prima Daniele Collins, la finalista dell’anno scorso, unica in grado di strapparle un set; a seguire Iga Swiatek, indiscussa numero uno, liquidata con un doppio 6-4; infine Vika Azarenka, grande campionessa che non raggiungeva una semifinale slam da due anni, giunta forse al suo canto del cigno ed anche per questo ancora più pericolosa. Al termine del torneo la kazaka entrerà dove merita di stare, in top ten, nel caso dovesse vincere approderà al numero otto. 

In quanto testa di serie numero cinque, Aryna Sabalenka ha disputato un torneo meno travagliato, tanto che nel suo percorso verso la finale ha affrontato un’unica top ten, Belinda Bencic. E come tante volte nella sua carriera, la bielorussa è chiamata a sorreggere il peso del pronostico: testa di serie numero cinque (fra poco due del mondo), quest’anno non ha ancora perso una partita, né un set. Sono dieci i successi consecutivi, venti gli immacolati parziali: è la terza a riuscirci nel ventunesimo secolo, dopo Radwanska nel 2013 e Smashnova nel 2002.  

Riuscirà Aryna a soddisfare le forti aspettative riposte nei suoi confronti? Sarebbe una novità, la prima realizzazione del suo potenziale che già l’aveva portata al numero due del mondo. Quale occasione migliore della prima finale slam, di fronte a una giocatrice che ha battuto tre volte su tre, l’ultima a Wimbledon nel 2021? 

Immaginiamo (e con noi immaginano i bookmakers: la vittoria di Sabalenka è data a 1.80 per Sisal e Bet365, 1.76 per better; quella della kazaka a 2.10 da Bet365 e Betfair, 2.07 da Better) che non sarà così semplice. Rybakina ha già disputato una finale slam, e l’ha vinta. E ha dimostrato di poter battere chiunque. Forse il fattore che romperà questo equilibrio sarà il servizio: Rybakina è la migliore battitrice del torneo, con 45 ace. Sabalenka è terza a 29, ma ha più volte dimostrato di potersi incartare col fondamentale nei momenti importanti. Rybakina è stata brekkata dieci volte, Sabalenka sei: la differenza, nella sfida fra una bielorussa e una moscovita, potrebbe stare tutta lì, in un break. 

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