Nonostante la sconfitta in tre set contro Novak Djokovic, quella di Tommy Paul all’Australian Open rimane una performance eccellente. Prima semifinale slam per lui e best ranking poiché, da lunedì, salirà alla posizione n. 19. Si tratta, inoltre, del primo scontro diretto tra i due e Tommy, nella conferenza stampa post match, sottolinea quanto sia stato difficile gestire il tennis del serbo: “Ha risposto molto bene. Dall’inizio del match, ho sentito che stava cominciando molto velocemente perché stava rispondendo molto bene. Aveva grande profondità, non mi ha permesso di organizzarmi con uno schema di gioco”.
D: Forse è una delle cose più complicate giocare contro Rafa al Roland Garros e contro Novak in Australia. Cosa si prova ad essere in campo con loro in questi tornei?
“Entrare in campo è stato bello. Giocare il match ed essere battuto così ti fa sentire travolto. Ma è fantastico vedere il livello a cui aspiro e sapere quanto bene devo giocare se voglio battere giocatori come questi. È stata una buona esperienza“.
D: Qual era il piano di gioco che intendevi mettere in atto?
“Volevo fare un po’ di serve & volley. Non l’ho fatto neanche una volta. Quando servivo la prima di servizio, lui mi rispondeva sulla linea di fondo e mi ritrovavo automaticamente in difesa. Quando ci si trovia 0-30 sul proprio turno di battuta è complicato decidere di fare il serve & volley. Volevo provare con la smorzata. Non ho avuto la possibilità di fare niente di tutto ciò perché ha risposto in modo molto profondo. Ho pensato di usare lo slice e ho sbagliato i primi tre slice del match, mi sembrava che oggi non mi funzionassero. Insomma, non mi ha lasciato fare niente perché lui faceva tutto bene.”
D: Quando sei riuscito a pareggiare sul 5-5 nel primo set, qual è stato il tuo pensiero? Pensavi di poter entrare in partita?
“Sì, più o meno. È stato peggio all’inizio, quando avevo la sensazione che la situazione mi stesse sfuggendo molto in fretta, i punti scorrevano molto veloci. Poi lui mi ha rivolto un paio di sguardi, io ho fatto un paio di punti. Mi è sembrato che fosse un po’ irritato per qualcosa. Il pubblico ha cominciato ad essere più acceso, cominciava ad essere divertente. Sono arrivato al 5-5. Non mi ricordo esattamente cosa sia successo in quel momento ma ha giocato un grande tennis“.
D: C’è stato qualcosa che ti ha sorpreso del suo gioco? Lo hai visto giocare forse centinaia di volte…
“Direi forse la sua seconda palla di servizio, era migliore di quanto pensassi. Infatti, parte del mio schema di gioco era di attaccarlo sulla sua seconda. Mi ha del tutto sorpreso. Sui punti importanti serviva grandi seconde, la velocità era sempre superiore di quanto immaginassi”.
D: Qual è il tuo obiettivo per il resto dell’anno ora che hai disputato una semifinale slam?
“Non lo so. Vorrei salire ancora nel ranking. Sarebbe bello entrare nella top 10. Mi sembra che il modo in cui ho iniziato l’anno sia la strada giusta da percorrere. Ovviamente devo vincere ancora tanti match nella stagione, spero di vincere qualche titolo, non vorrei arrivare solo in semifinale. Voglio vedere il mio nome su qualche trofeo quest’anno.