Liyanage, data analyst di Sabalenka: "Non parlo direttamente con Aryna, ma prima con il suo coach. Bisogna evolversi in base allo status del giocatore" [ESCLUSIVA]

Australian Open

Liyanage, data analyst di Sabalenka: “Non parlo direttamente con Aryna, ma prima con il suo coach. Bisogna evolversi in base allo status del giocatore” [ESCLUSIVA]

Shane Liyanage ha svelato ai microfoni di Ubitennis alcuni segreti e curiosità sul mondo delle statistiche, che hanno portato alla grande crescita di Aryna Sabalenka e non solo

Pubblicato

il

Aryna Sabalenka - Australian Open 2023 (foto Twitter @AustralianOpen)
 

Aryna Sabalenka è certamente la giocatrice del momento. Ancora imbattutta in quasto 2023, la bielorussa ha vinto due titoli e undici match su altrettanti incontri disputati, conquistando ben 22 set su 23 (l’unico lasciato per strada è il primo parziale della finale dell’Australian Open). Per tornare al n°2 del ranking, Aryna si è affidata ad un servizio stratosferico, che tanti problemi le aveva creato in passato ma che, finalmente, è riuscita a far rendere al meglio.

Per arrivare ad essere così efficace, Sabalenka si è servita dell’aiuto di un esperto di biomeccanica, con il quale ha iniziato a lavorare dall’estate 2022. Da allora, il livello del suo gioco è ampiamente salito: oltre ai due successi in Australia, non vanno dimenticate le semifinali a Cincinnati e allo US Open e la finale alle WTA Finals. Contanto che, nei suoi primi 37 match disputati la scorsa stagione, la bielorussa aveva commesso oltre 300 doppi falli (media superiore agli otto a partita), il bilancio è decisamente positivo. Anche perché la media del 2023 si è quasi dimezzata: con 51 doppi errori negli 11 incontri finora disputati, ci si aggira a poco più di 4,6 doppi falli a match, comunque compensati da 81 ace (quasi 7,4 a partita).

Il nostro Federico Bertelli ha provato ad andare più in profondità intervistando Shane Liyanage, CEO e fondatore della società di statistiche che collabora con la n°2 del mondo. Non solo con lei a dire il vero, perché la Data Drive Sports Analytics (DDSA) segue anche Ons Jabeur, Emil Ruusuvouri e Taro Daniel. Nella sua lunga chiacchierata con Ubitennis, Liyanage ha fornito diversi interessanti spunti di riflessione, dal processo di raccolta dei dati fino al suo utilizzo vero e proprio, passando per il rapporto costruito con Sabalenka. Di seguito il video integrale dell’intervista.

Nei primi minuti si parla del gran lavoro svolto con Sabalenka e di quanto Liyanage sia fiero e felice per i risultati ottenuti (“Aryna ha lavorato davvero duro, sono molto contento per lei e per il suo team”). Viene analizzato inoltre anche lo sforzo in termini sia di raccolta dati che di produzione di servizi e report su misura per il singolo giocatore.

I dati vengono raccolti in molti modi diversi, analizzando video manuali e automatizzati, oltre agli Hawkeye data. Non esiste un modello univoco per mettere insieme le diverse statistiche, poiché ogni torneo ATP, WTA e i quattro Slam hanno un approccio diverso di condivisione dei dati, anche se tutti questi arrivano in tempo reale. Ad esempio, Tennis Australia ha ideato un’applicazione che consente ai giocatori e ai rispettivi team di ottenere l’accesso diretto a informazioni approfondite e dati grezzi forniti da occhio di falco, che triangola la posizione della palla e raccoglie dati relativi ad ogni singolo colpo di un match.

Un altro punto interessante riguarda la presentazione, l’analisi e lo studio dei vari dati, che devono poi essere trasformati in informazioni utili. Questa è probabilmente la la parte più impegnativa da un punto di vista intellettuale. Per questo motivo, nella squadra d’analisi di Liyanage è presente anche un allenatore di alto livello, che accompagna l’esperienza di Shane sia nel tennis che nell’analisi dei dati. La presenza di quest’ultima figura è fondamentale per costruire un ponte tra persone con competenze diverse.

Spostandoci invece più nello specifico, la relazione tra Sabalenka e Liyanage vede in realtà una terza persona tra i due, ossia il coach della bielorussa. Al contrario di quanto si potrebbe forse pensare, infatti, Shane non comunica direttamente con Aryna, ma è il suo allenatore a fornire le informazioni necessarie alla n°2 del mondo: L’allenatore capisce la sua giocatrice e le sue emozioni meglio di me. Lui può decidere quali informazioni sono importanti e quali meno, quali passare ad Aryna e quali no”.

Non si parla soltanto di numeri relativi alle prestazioni di Sabalenka, bensì anche a quelli delle sue avversarie: l’analisi di servizio, risposta e movimenti in campo (soltanto per citare alcuni aspetti) sono all’ordine del giorno. Per quanto riguarda Rybakina, ada esempio, Liyanage non ha voluto sbilanciarsi molto: “Non voglio dirvi troppo apertamente su quali aspetti abbiamo lavorato e quali abbiamo analizzato di più. Probabilmente dovremo affrontare Elena ancora molte volte in futuro, non voglio rivelare tutti i nostri segreti!”. L’aspetto più importante, comunque, è fare in modo che il giocatore si senta davvero consapevole delle proprie potenzialità, poiché soltanto in queste condizioni lo studio e l’analisi dei dati potranno essere efficaci al 100%.

Le relazioni tra i data experts e i team dei vari giocatori inevitabilmente variano, tanto in base al carattere del singolo tennista quanto al suo status. È normale e fisiologico, ad esempio, che tra un top10 e un junior ci siano molte differenze. Nel caso specifico di Sabalenka, la sua crescita nel corso degli ultimi tre anni è stata evidente. Questa è stata anche accompagnata da un cambiamento caratteriale, ragion per cui anche il suo allenatore ha dovuto cambiare approccio e prospettive nella comunicazione dei diversi dati.

“Negli ultimi tre anni con Aryna, così come negli ultimi quattro con Ons Jabeur, ci siamo dovuti evolvere notevolmente e in modo diverso per ogni giocatore– spiega Liyanage. “Quest’anno poi, all’Australian Open, arrivavano i dati live direttamente da occhio di falco. C’erano molti data analyst nei box dei vari tennisti: io cercavo di scovare alcuni aspetti interessanti da comunicare al coach, che poi riferiva direttamente al giocatori”.

Spostando il focus sui giocatori in rampa di lancio, con cui Shane ha alcuni rapporti, è ovviamente più complicato (se non quasi impossibile, tolti alcuni campi principali degli Slam junior) avere accesso ai dati di hawk-eye. “Di solito con i tennisti junior non si ha accesso alle statistiche fornite da occhio di falco, quindi la soluzione è prendere dati a mano, che comunque è un metodo da non sottovalutare perché anch’esso può essere molto preciso”.

Un aspetto importante da tenere in considerazione è ovviamente anche quello economico, per cui quando si lavora su un junior si fa una sorta di investimento: “È chiaro che da giovani non si hanno risorse sufficienti per potersi permettere i dati completi e specifici come invece accade con un tennista professionista. Da parte nostra si fa quindi un investimento, ma in coloro con cui scegliamo di lavorare vediamo molto potenziale e crediamo che potrà crescere molto”.

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement