Berrettini si mette alla prova (Giammò). Volandri: "Sinner è diventato grande" (Ercoli). L'ultima volta senza Re Nole è per i principi (Azzolini).

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Berrettini si mette alla prova (Giammò). Volandri: “Sinner è diventato grande” (Ercoli). L’ultima volta senza Re Nole è per i principi (Azzolini).

La rassegna stampa di mercoledì 8 marzo 2023

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Berrettini si mette alla prova (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

Grande l’incertezza sotto il cielo della California, sede del primo Masters1000 della stagione al via oggi a Indian Wells. Nella notte è stato sorteggiato il tabellone dove non figura il nome di Novak Djokovic. il n. 1 del mondo, respinta quarantott’ore fa dal Dipartimento di sicurezza interna degli Stati Uniti la sua richiesta d’esenzione, a differenza dell’anno scorso non ha atteso l’ultimo momento per ritirarsi dal torneo. Ultimi momenti vissuti invece all’insegna dell’attenzione e della scrupolosità da alcuni dei protagonisti attesi alla vigilia. Primo fra tutti Carlos Alcaraz, chiamato nei due eventi statunitensi a difendere la semifinale e il titolo vinti nel 2022. Lo spagnolo n.2 del mondo e testa di serie n. 1 del tabellone, farà il suo esordio al secondo turno contro il vincitore del match tra l’americano Holt e uno dei qualificati. Infortunatosi alla coscia sinistra nella finale persa a Rio de Janeiro contro Norrie, il murciano è volato a Indian Wells con il suo fisioterapista nel tentativo di riassorbire il colpo e scendere in campo così da dar l’assalto alla vetta del ranking. L’insidia più grande nel suo quarto di tabellone è rappresentata da Hubert Hurkacz, ma i due si ritroverebbero solo ai quarti. L’incertezza è di casa anche sul fronte azzurro. Matteo Berrettini, testa di serie n. 20, darà il via alla sua campagna presumibilmente contro lo spagnolo Carballes Baena, atteso al primo turno da un qualificato. Ritiratosi meno di una settimana fa ai quarti ad Acapulco per un fastidio al polpaccio, gli esami medici hanno fortunatamente scongiurato il peggio consentendo all’azzurro – come da lui spiegato – di volare a Indian Wells e “provare a giocare testando li la gamba”. Il test si annuncia severo poiché già dal terzo turno il tabellone potrebbe riservargli un top-10 come Cameron Norrie per poi, eventualmente, proiettarlo al cospetto di uno tra Rublev e Shapovalov. E proprio il terzo turno potrebbe essere la cornice del secondo derby azzurro in carriera tra Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. I due azzurri esordiranno entrambi al secondo turno e, in caso di vittoria si ritroverebbero di fronte. Suggestivo l’esordio di Fabio Fognini contro il giovane Ben Shelton. Complicato si annuncia invece il cammino di Lorenzo Sonego, disseminato di teste di serie a partire dal bulgaro Dimitrov, suo avversario al secondo turno in caso di vittoria all’esordio contro Kubler. L’unico che sembra parer giovare di assenze e incertezze altrui è Daniil Medvedev. Il russo è reduce da quattordici vittorie consecutive e tre titoli – Rotterdam, Doha, Dubai – vinti nelle ultime tre settimane. Ha battuto Djokovic in due set e anziché dar cenni di stanchezza, la sua condizione andata è crescendo. Quest’anno punta al bersaglio grosso.

Volandri: “Sinner è diventato grande” (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

 

«Se Berrettini giocherà Indian Wells? Sono aggiornato sulle sue condizioni, ma non sono io a doverne parlare. Spero sia in grado di scendere in campo». Filippo Volandri, capitano dell’Italia di Coppa Davis, ha parlato del gruppo azzurro alla vigilia del main draw di Indian Wells. Il primo Masters 1000 stagionale porta tanti temi alla ribalta e oltre alla presenza di Berrettini, arrivato regolarmente in California, spicca la suggestione del possibile derby tra Sinner e Musetti al terzo turno. Lo sguardo è rivolto anche alla Coppa Davis, dove l’Italia sarà nuovamente tra le pretendenti più accreditate.

C’è grande attesa per il possibile derby. Quanto inciderebbe il differente inizio di stagione dei due?

Sinner e Musetti stanno vivendo momenti diversi della carriera. Lorenzo ha raccolto poco dalla trasferta sudamericana e vive una fase di crescita che Jannik ha già superato. Lorenzo dovrà difendere punti importanti e i conti della classifica si fanno a dicembre, ma il ranking per lui è il termine ultimo di un processo che va oltre i risultati al momento. Per arrivare in alto bisogna lavorare su una struttura ed è normale avere delle difficoltà nel cammino, capita anche a tennisti come Rafa e Nole. Se i big però hanno una struttura per riprendersi subito da questi piccoli inciampi, Lorenzo può faticare per periodi più lunghi ed è su questo che deve lavorare. Jannik invece sta molto bene e sta facendo sue le competenze aggiunte lo scorso anno. Il ritorno all’aperto lo costringerà ad adattarsi a condizioni a lui meno favorevoli di quelle indoor. Ad Indian Wells mi dicono stia facendo freddo, e vedremo quanto inciderà il vento. In generale però Sinner è un giocatore che sta iniziando ad incastrare i pezzi del puzzle.

Storicamente gli italiani non hanno mai fatto bene ad Indian Wells. Solamente un caso?

Io ad Indian Wells e Miami facevo tantissima fatica soprattutto perché ero reduce dalla terra sudamericana. Indian Wells è un paradiso ma le condizioni sono difficili perché a seconda dell’orario può fare caldissimo o freddissimo ed il rimbalzo cambia di conseguenza. Adattarsi è fondamentale ma non è facile per chi le settimane prima non ha giocato sul cemento outdoor. Se guardiamo in casa nostra: Sinner ha giocato indoor, Musetti sulla terra e Berrettini ha fatto preparazione prima di Acapulco; solo Sanego ha scelto Doha e Dubai. Vengono tutti da condizioni diverse da quelle della California e non sarà facile. Questa pero è una mia riflessione, non una legge.

Le scelte degli azzurri per la preparazione invernale sono state tema di dibattito. Rispetto a quando giocava ê diventato più difficile gestire l’off-season?

Direi di sì, ci sono meno settimane per lavorare e se arrivi in semifinale di Davis devi giocare quasi fino a inizio dicembre. Spero che l’ATP e l’ITF collaborino per trovare una soluzione sulle date di United Cup e Coppa Davis. La soluzione per i giocatori? Diventa fondamentale fare un richiamo di tre settimane durante l’anno, se no c’è il rischio di farsi male o arrivare senza energie agli appuntamenti importanti. […]

Anche quest’anno In Coppa Davis resta l’obiettivo dichiarato del titolo?

Quando siamo al completo possiamo ambire alla vittoria. Ci siamo dati qualche anno per costruire un gruppo competitivo e avendolo avuto al completo solo due volte devo dire che siamo più avanti di quanto pianificato. A fine stagione però ci sono tante incognite e non è facile per le nazionali ed i rispettivi capitani.

L’ultima volta senza Re Nole è per i principi (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Provate a pensare a un David Copperfield privato del suo più inquietante antagonista, il contorto e malvagio Uriah Heep. O al contrario, a più di venti aitanti giovani Achab che inseguono per mare il sogno di una sfida all’imprendibile capodoglio bianco, resa vana dal fatto che lui non c’è, e chissà se esiste davvero. Forse sì, anzi, esiste di sicuro. Ma non c’è. E allora, dov’è? Se la domanda ha un senso, il breve (banale?) approccio letterario evita di farci scivolare nelle pastoie di ciò che l’umanità mostra di saper fare meglio, e cioè normalizzare tutto e a tutti i costi. Il tennis, che molto di letterario addensa nella sua lunga storia, viene da tre stagioni di dolorose privazioni se è vero che a più riprese è stato spogliato dell’obiettivo più alto, la sfida al numero uno. Quali siano state le conseguenze, ora che siamo giunti agli sgoccioli dell’Era Covid, e alla vigilia degli ultimi due Masters 1000 destinati a pagare il dazio dell’assenza del più forte, lo scopriremo nel corso della stagione, se eviteremo di valutare in termini di semplice ragioneria la situazione che prenderà forma. Via un Djokovic se ne fa un altro, non è una conclusione così lungimirante, tanto più se il Djoker primario torna – come è successo agli Open d’Australia di gennaio, o alle Finals dello scorso novembre – e tutti sono costretti a reinventarsi inseguitori. La presenza o la mancanza del più forte ha in realtà una molteplice valenza: offre al gruppo che insegue motivazioni ben più alte, insegna a ognuno quali siano le strategie personali per fronteggiare le sfide più toste, esorta a crescere mostrando quale sia l’altezza dell’asticella da superare. E forse fa bene anche al Moby Dick tennista, permettendogli di risparmiare in corso d’opera quelle energie che possono tornare utili negli ultimi impegni di una stagione da sempre troppo lunga ma che le ansie da prestazione di ITF, ATP e WTA sbrodolano oltre ogni logica, al punto da ridurre della metà il mese delle ferie e della preparazione fisica. È un fatto… Novak Djokovk, nell’anno delle rinunce a Indian, Miami, Open d’Australia e US Open (2022), è tornato al successo nelle Finals di Torino dopo sei anni, mostrandosi a 35 primavere ben più fresco dei suoi accoliti ancora ventenni. […] Passando agli altri, Medvedev sempre più stempiato ma un po’ meno sciroccato dell’anno scorso, è l’unico che sia riuscito a riprendere il discorso interrotto due anni prima, dalla finale di Flushing Meadows 2021, tornando a battere Djokovic in un corpo a corpo. E successo a Dubai (semifinale), poi trasformatasi nella terza vittoria (su Rublev) di un trittico (Rotterdam contro Sinner e Doha contro Murray) che lo ripropone in questi Masters nelle vesti di possibile numero uno, l’uomo da battere. […] Indian Wells e Miami, oltre a chiudere l’Era Covid, sono chiamati anche a farsi promotori di qualche ingegnoso tramestio nella classifica, ma il discorso riguarda Carlos Alcaraz e Stefanos Tsitsipas, non altri. Il guerriero spagnolo può farcela già vincendo a Indian Wells (Djokovic ha 7120 punti, Carlitos salirebbe a 7420) ma subito dopo dovrebbe confermare la vittoria di Miami dell’anno scorso (livello di difficoltà, da uno a dieci… dodici!). E ancora più stretta appare la strada utile a Tsitsipas per garantirsi il doppio sorpasso: vittoria a Indian Wells e finale (almeno) a Miami. Livello: tredici, forse quattordici! Alcaraz viene da un problema muscolare (ha vinto a Buenos Aires, perso in finale a Rio dolorante e ha saltato Acapulco), Tsitsipas ha lamentato un guaio alla spalla (dopo aver perso da Sinner a Rotterdam), Korda è fermo dagli Australian Open, Sinner ha beccato l’influenza e Berrettini torna dopo il ritiro nei quarti di Acapulco. È un tennis da astanteria, ma non è una novità. […] La problematica inforrtuni è sempre più connessa con il tennis di questi ultimi due decenni. Matteo, come gli altri, è chiamato a ripartire senza dare troppo peso ai suoi muscoli doloranti. E speriamo bene… Avanti di un “bye”, trova un qualificato o Carballes Baena, poi Norrie, quindi Rublev e Tsitsipas. […] Sinner ha un percorso simile, un qualificato o Gasquet, poi Musetti (che viene da due stop al primo turno), quindi Rune. Fognini ha subito Shelton. Sonego se la vede con Kubler, poi Dimitrov, quindi Tiafoe, e può far bene. […] Nel torneo femminile Trevisan in rotta verso Azarenka (3′ turno), Bronzetti a contatto con Samsonova, Paolini con Kasatkina, Cocciaretto con Badosa e Giorgi con Pegula (tutte al 2° turno). E Sara Errani, appena tornata nelle top 100, s è giocata la qualificazione nella notte. Bella rappresentanza, ma possibilità di sfondare il muro, poche. 

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Roland Garros, programma lunedì 29 maggio: Sinner apre il serale sul Centrale. Alcaraz-Cobolli su Lenglen. Esordio per Djokovic e Thiem

Cocciaretto-Kvitova chiudono la giornata su Lenglen. Fognini (contro Aliassime) e Trevisan (contro Svitolina) uno dopo l’altro sul Simonne-Mathies

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Jannik Sinner - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

La seconda giornata del Roland Garros prevede l’esordio di tanti big, tra cui l’attuale numero 1 del mondo e colui che occupava quella posizione la settimana scorsa. Stiamo parlando di Carlso Alcaraz, impegnato contro il qualificato Flavio Cobolli, come terzo match sul Court Suzanne-Lenglen, alle ore 16 circa, mentre l’attuale numero 3 del mondo Novak Djokovic nel suo match di primo turno se la vedrà con Aleksandar Kovacevic alle 14 circa sul centrale. Sempre sul Court Philippe Chatrier, ma non prima delle 20:15, scenderà in campo Jannik Sinner, testa di serie numer 8, contro il francese Alexandre Muller. Tra i vari big citiamo anche il due volte finalista Dominic Thiem, programmato sul campo 6 contro l’argentino Pedro Cachin come terzo match (16 circa).

Gli altri azzurri a disputare il loro incontro di primo turno ci sono Martina Trevisan (tds numero 26) opposta alla recente vincitrice del torneo di Strasburgo, Elina Svitolina. Prima di lei, alle 13 circa, sempre sul campo Simonne-Mathieu, ci sarà Fabio Fognini contro Felix Auger-Aliassime. Cocciaretto invece chiuderà il programma sul Lenglen contro la decima favorita Kvitova. Sul court 14, anche Cecchinato è programmato come match conclusivo, non prima delle 17 contro la stellina locale Luca Van Assche. Di seguito il programma completo.

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Roland Garros: Sabalenka parte benissimo, liquidata Kostyuk in due set

Vincono facilmente Nadia Podoroska e Magdalena Frech su una Zhang inesistente

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Aryna Sabalenka – WTA Madrid 2023 (foto via Twitter @MutuaMadridOpen)

[2] A. Sabalenka b. M. Kostyuk 6-3 6-2

Inizia con il piede giusto il cammino di Aryna Sabalenka al Roland Garros 2023. Dopo alcuni game di rodaggio, infatti, la leader della WTA race batte senza patemi l’ucraina Marta Kostyuk per 6-3 6-2 in 71 minuti. La numero 39 del ranking ha trovato il tempo, insinuandosi nei classici piccoli difetti di inizio torneo delle giocatrici più forti, di chiudere alcuni punti pregevoli con i fondamentali di rimbalzo, ma non ha potuto nulla qualdo Aryna ha registrato i propri colpi. Al secondo turno per lei ci sarà il derby bielorusso contro la qualificata 25enne Iryna Shymanovich, vittoriosa in rimonta sull’ungherese Udvardy, per 6-7(6) 6-4 6-1, alla sua prima apparizone Slam in carriera.

Primo set. Problemi al servizio per entrambe, poi Sabalenka prende il largo

La favorita numero due cerca subito gli appoggi migliori per spingere con il dritto, mentre Kostyuk si difende e prova a spostare la rivale con il servizio a uscire per aprirsi poi il campo e chiudere sul lato opposto. Entrambe non vengono però supportate dal servizio e hanno i loro problemi a raccogliere i frutti del proprio forcing, soprattutto la bielorussa che cerca continuamente di offendere. Sabalenka cede la battuta sul 2-2 a zero commettendo due doppi errori e subendo una splendida palla corta di dritto dell’avversaria. Aryna si riprende subito la parità nel game successivo approfittando di un doppio fallo ma anche mettendo sotto assedio la parte di campo difesa da Kostyuk.

 

Dopo il primo quarto d’ora infatti la campionessa di Melbourne trova maggiore precisione e profondità e l’atleta Ucraina è costretta a correre per tentare di chiudere i varchi sempre più larghi in difesa. Sul punteggio di 3-3 Sabalenka vive gli ultimi imbarazzi del set: con il terzo doppio fallo del set manda il game ai vantaggi e subisce il pressing di Kostyuk, che si conquista la seconda palla-break del parziale. La bielorussa sistema le cose con il servizio finalmente efficace con continuità e acquisisce fiducia.

Nel game successivo infatti tiene costantemente il centro del campo: beneficia di un clamoroso errore con lo smash della sfidante ma poi mette a segno un passante di rovescio strettissimo e un dritto inside-out che non lasciano dubbi sulla qualità del suo momento agonistico. Il set va in archivio poco dopo per 6-3. Per Sabalenka 11 vincenti e 13 errori, molti dei quali nella prima metà della frazione. Il tutto in 38 minuti.

Secondo set. Kostyuk può solo correre, Sabalenka troppo sicura di sé

La frazione vede la tennista di Minsk perfettamente a punto nei colpi che insiste con un forcing sempre meno sostenibile dalla rivale. Kostyuk esce da un parziale di tre game a zero e ne subisce altri due, subendo il break nel primo gioco anche per un doppio errore, sicuramente condizionato dall’atteggiamento aggressivo della tigre bielorussa.

Sabalenka sale 4-1 con una certa facilità e si distrae. Commette alcune imprecisioni e sul 5-1 concede anche una palla-break, che cancella senza troppi turbamenti. La chiusura è infatti nell’aria e si materializza due game più avanti, con un 6-2 che spiega i progressivi imbarazzi di Kostyuk nel tenere il campo davanti alle iniziative della numero due del mondo. In 33 minuti 8 vincenti e otto errori per la bielorussa, 6 a 11 per l’ucraina. Nessuna stratta di mano al termine del match, come era prevedibile. Applausi ma anche fischi dalle tribune.

Altri incontri

Si rivede Nadia Podoroska. La ventiseienne argentina brillò a Parigi tre anni fa raggiungendo la semifinale dalle qualificazioni e perdendo solo dalla futura vincitrice Swiatek. Podoroska si sta ricostruendo una classifica dopo l’anno a cavallo tra 2021 e 2022 perduto per infortunio. Ora è numero 101 del ranking e ha superato oggi la francese Jessika Ponchet per 6-0 6-2; sua prossima avversaria Maria Sakkari oppure Karolina Muchova.

Magdalena Frech elimina la testa di serie numero 29, la cinese Shuai Zhang. Impietoso il risultato: 6-1 6-1. In realtà Zhang è solo alla sua seconda partita sul rosso dopo l’eliminazione a Strasburgo per mano di Friedsam e anche nell’intera stagione ha giocato piuttosto poco. Quarantanove minuti di partita con un parziale di 8 game a zero per la polacca, che ha mancato tre palle per chiudere 6-0 il secondo set. Sua prossima avversaria la russa Rakhimova o la ceca Bejlek.

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Al Forza e Costanza di Brescia prende il via l’ITF da 60.000 dollari

E’ la 14esima edizione di un torneo che ha la forza e la tradizione per reclamare una sua visibilità nonostante la concorrenza dello Slam parigino.

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CT Forza e Costanza - Brescia

Al Tennis Forza e Costanza 1911 è tutto pronto per la quattordicesima edizione degli Internazionali femminili di Brescia. La sede del Circolo, appollaiato sulle pendici del monte Cidneo, adiacente al Castello, è di una bellezza unica, coi suoi campi organizzati in senso longitudinale e obliquo, e meriterebbe una visita anche se non siete appassionati di tennis. Comunque c’è anche il tennis, ovviamente, e grazie ai 60.000 dollari di montepremi l’appuntamento lombardo è di gran lunga il più importante della settimana dopo il Roland Garros e chiama a raccolta tutte quelle tenniste che non sono riuscite a qualificarsi per lo Slam parigino. Lo conferma l’elenco delle partecipanti attese sulla terra battuta dello storico circolo bresciano, elenco in cui purtroppo manca la giovanissima Brenda Fruhvirtova (16 anni e già n.146 WTA) che ha superato le qualificazioni del Roland Garros dove se la vedrà nientedimeno che con Elena Rybakina. Stessa sorte per la svizzera Ylena In Albon (n.148) che l’anno scorso qui a Brescia raggiunse i quarti di finale. Detto questo, il tabellone rimane estremamente interessante con atlete provenienti da ogni angolo del pianeta tennistico. A partire dalla russa Polina Kudermetova (n.141 WTA), 19 anni e sorella minore della n.11 del mondo Veronika. Sarà lei la prima testa di serie, mentre la seconda è toccata alla giapponese Moyuka Uchijima (n.144), che a Parigi ha mancato il main draw per un soffio. Dietro di loro la finalista del 2022 Despina Papamichail (n.156 e seconda miglior tennista greca), che torna in Castello per completare il percorso interrotto dodici mesi fa a un passo dal traguardo per colpa della spagnola Angela Fita Boluda (n.291) pure lei in tabellone. Completano la rosa delle favorite l’argentina Julia Riera (n.148) reduce dal miglior torneo in carriera con la semifinale raggiunta a Rabat e la francese Elsa Jacquemot (n.174).

Scorrendo l’elenco delle giocatrici ammesse di diritto nel tabellone principale balza all’occhio l’assenza di tenniste italiane, che però non mancheranno grazie alle quattro wild card, tre assegnate dalla FITP a Georgia Pedone (n.612), Sofia Rocchetti (n.683) e Jennifer Ruggeri (n.831), tutte under 20, e la quarta, di competenza del direttore del torneo Alberto Paris, che è andata alla padovana Gloria Ceschi (n.856). E poi saranno tantissime le italiane in gara nelle qualificazioni, che nelle prime due giornate vedranno 32 tenniste battagliare per gli ultimi otto posti disponibili nel main draw. Iscritte Angelica Moratelli (n.382), Anna Turati (n.442), Deborah Chiesa (n.591, semifinalista in Castello nel 2019), Lisa Pigato (n.461), Dalila Spiteri (n.481) e Aurora Zantedeschi (n.579). A loro se ne uniranno altre sei: la FITP ha assegnato tre wild card a Laura Mair (n.791), Virginia Ferrara (n.928) e Camilla Gennaro, mentre gli inviti degli organizzatori sono andati ad Anastasia Piangerelli, Chiara Catini e Rachele Elisa Zingale. Lunedì mattina il via alle qualificazioni, da martedì i primi incontri dei tabelloni principali di singolare e doppio. Ingresso gratuito.

Segui su Instagram: @massimogaiba

 

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