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WTA Indian Wells: Swiatek domina Liu, avanzano al terzo turno anche Raducanu e Fernandez
La campagna di difesa del titolo californiano ha visto Iga Swiatek esordire perdendo un solo game contro l’americana Claire Liu. Vincono pure le due finaliste dello US Open 2021: per Emma ora ci sarà Haddad Maia, mentre per Leylah la n. 5 del tabellone Caroline Garcia

Day 4 al BNP Paribas Open per allineare i seeding al 3°T con i match della parte alta, concentrandoci sul tabellone femminile diamo conto dei risultati andati in scena nella mattinata californiana.
E. Raducanu b. [20] M. Linette 7-6(3) 6-2
Emma Raducanu ha ottenuto per la prima volta dallo scorso settembre – dove le aveva fatte registrare nel torneo di Seoul – due vittorie consecutive in Tour, avendo la meglio sulla semifinalista dell’ultimo Australian Open Magda Linette. Un successo che le ha permesso anche di pareggiare il differenziale nei WTA 1000 che adesso recita 7 partite vinte e 7 perse: fra l’altro sei di quelle vinte sono maturate in due set. Dopo l’improbabile trionfo della britannica a Flushing Meadows 2021, nei diciotto mesi successivi non si è fatto altro che distorcere continuamente le percezioni e le aspettative intorno alla figura della tennista di origini rumene.
Vedremo se il 2023 possa rappresentare il trampolino di lancio verso una nuova rinascita, dopo un 2022 chiuso con un record di 17-19 scevro di soddisfazioni e contraddistinto da una moltitudine di infortuni – anche a causa della disabitudine a reggere l’estenuante intensità fisica che richiede un intero anno di Tour, visto che nel 2021 Raducanu aveva disputato soltanto 18 match a livello WTA e soli quattro eventi maggiori fino allo US Open compreso – oltre che dal flusso di coach senza soluzione di continuità, perché dopo essere diventata a soli 19 anni la prima qualificata a vincere un Major nell’Era Open e dunque aver scalato un Everest a dir poco vertiginoso è comprensibile avvertire un senso di smarrimento nelle spedizioni future. Poi però, dopo un anno sabatico, arriva il momento di voltare definitivamente pagina altrimenti si rischia di incancrenirsi perennemente in quel limbo di mediocrità.
Emma prova quindi a dare sfoggio di una seconda vita tennistica partendo proprio dal deserto californiano, e dopo l’affermazione all’esordio contro la montenegrina Danka Kovinic ha posto un ulteriore mattoncino superando la polacca e tds n. 20 per 7-6(3) 6-2.
Tuttavia anche il 2023 non è iniziato per sfortuna della giocatrice di Sua Maestà, nel migliore dei modi a livello fisico dopo la tormentata stagione passata con l’infortunio patito alla caviglia in quel di Auckland e una pausa dalle competizioni di 50 giorni tra Melbourne e Indian Wells essendo stata costretta a ritirarsi anche dal torneo di Austin per via di una tonsillite. Infine a completamente del quadro clinico, mettiamoci pure che ha dichiarato in sala stampa nel post vittoria di primo turno che il problema al polso avvertito a fine 2022 aveva fatto nuovamente capolino in questo avvio di stagione.
“Ho avuto così poco tempo per allenarmi come avrei voluto nelle ultime settimane, che giocare questo tipo di partite in un torneo del genere è un bonus per me. Ho finalmente ritrovato il gusto del divertimento che ti dà la competizione. Penso che questa sensazione ora mi farà essere sicuramente superiore nell’approccio mentale dinanzi agli infortuni. Quindi sto davvero apprezzando tutte le volte che riesco a scendere in campo. A causa della quantità di battute d’arresto che ho avuto lo scorso anno e della quantità di tempo che ho trascorso fuori dal campo negli ultimi 18 mesi, penso che questo ti porti poi ad apprezzare sicuramente di più i momenti in campo quando sei in grado di ritornarci. Ovviamente – come sapete – ne ho avuti un paio di fila di problemi fisici, quindi sono davvero contenta di essere in campo”, queste invece le parole dopo la vittoria su Linette che la proietta alla sfida con la n. 13 del tabellone Beatriz Haddad Maia. La mancina brasiliana ha rimontato la ceca Katerina Siniakova 5-7 7-6(4) 6-3 in 2h37′. Chi vincerà dovrebbe incrociare il cammino con Swiatek. Quando invece le è stato chiesto se questo potesse essere l’inizio di un’altra corsa formidabile come quella di New York 2021, ha rifiutato categoricamente la possibilità: “Mi sento bene nel modo in cui sto lavorando con il mio team, senza essere troppo soddisfatta dei miei risultati o non esserlo. Bisogna mantenere un equilibrio. Mi sento abbastanza bene per come stanno andando le cose, ma la strada è ancora molto lunga“.
Contro Magda, quindi, né il mal di gola né il polso si sono rivelati ostacoli insormontabili.
IL MATCH – A partire meglio è stata Linette, che aprendosi bene gli angoli dal centro del campo si è portata in vantaggio sul 4-1. Ma Raducanu riesce a rimontare fino a forzare il tie-break, grazie ad ottimo rendimento del suo dritto che poi si rivela anche l’arma decisiva per chiudere il set al decing game. Nel secondo set, Emma rompe gli indugi nel quarto gioco e subito dopo cancella due break point che le permettono di prendere il definitivo comando delle operazioni. Ha infine vidimato il successo con l’ennesimo vincente di dritto a cui hanno assistito gli spettatori dello Stadium 4. Prima del match odierno, la 20enne britannica aveva convertito solamente un terzo delle opportunità di break avute sulla racchetta nel 2023. Qui ad Indian Wells finora è stata scintillante da questo punto di vista con un grandioso 10 su 14. Con Linette bene anche la trasformazione della prima, 28 punti vinti su 32.
[1] I. Swiatek b. C. Liu 6-0 6-1
Al terzo turno è approdata anche la n. 1 del mondo, nonché detentrice del BNP Paribas Open, Iga Swiatek che ha liquidato nel suo esordio senza alcun tipo di patema la statunitense Claire Liu per 6-0 6-1. Ai sedicesimi per la 21enne di Varsavia ci sarà la campionessa dello US Open 2019 Bianca Andreescu.
La prima forza del tabellone ha vinto tutti i primi 11 games disputati sullo Stadium 1, per poi andare ad incassare la quinta vittoria del 2023 in cui lascia per strada la miseria di un singolo gioco.
“Ritornare a giocare qui dopo il grande risultato ottenuto l’anno scorso è un qualcosa di nuovo. Avevo come obbiettivo prima dell’inizio del torneo, di aumentare un po’ il mio livello di energia mediante alcune sessioni specifiche di allenamento perché è la cosa più difficile da fare quando tutto va per il verso giusto. Di sicuro sono stata molto abile nel spianarmi apparentemente la strada, Claire ha infatti usato quell’unico momento in cui non ho giocato così aggressiva come avrei dovuto e questa è la dimostrazione del fatto che se non avessi messo in campo fin dall’inizio l’energia che ho messo il match si sarebbe complicato e non poco. Perciò, sono abbastanza felice di essere stata in grado di chiudere la sfida velocemente“, così si espressa Iga sul suo convincente debutto.
Ecco alcuni mastodontici numeri che rappresentano alla perfezione l’indiscusso dominio di Swiatek nel match, ma che danno anche riprova della sua eccezionale continuità prestazionale.
65 sono stati i minuti passati in campo per avviare la sua campagna di difesa del titolo.
13 è il numero di vittorie ottenute nel 2023 con il successo su Liu, tutte per due set, a fronte di soli tre KO.
2-0 il bilancio negli H2H contro Claire, vincitrice junior di Wimbledon 2017. La vittoria di Indian Wells è stata però in netto contrasto con la prima ottenuta che giunse in rimonta per 3-6 7-5 6-2 ad Auckland quattro anni fa.
6: Il bagel del primo set è stato il sesto finora messo a segno da Swiatek nel 2023.
0 il numero di palle break “non affrontate” nella partita. In effetti, ha perso solo 11 punti in sette turni di servizio.
7 è il numero di punti vinti da Liu nei 26 minuti del parziale d’apertura. Cinque di questi, nei primi due giochi: è arrivata a 30 sul servizio di Swiatek nel primo game del match, ed è stata rimontata dal 40-15 nel secondo gioco.
11: Liu ha perso i primi 11 giochi della partita prima di evitare il doppio bagel nel 12° game. L’americana, nativa Thousand Oaks in California, ha servito il suo primo ace sotto 6-0 5-0 per poi salvare un match point riuscendo finalmente a tenere un proprio turno di servizio, grazie ad un vincente di dritto incrociato che ha passato la tre volte campionessa Slam.
19 il numero totale di punti vinti da Liu nel secondo set. Nel primo gioco del parziale l’americana è stata in grado di inerpicarsi sino alla parità sul servizio avversario e ha avuto anche una palla game nel terzo gioco per tenere la battuta. Ne ha avuta un’ altra servendo sotto 3-0, dopo aver salvato due break point, ma alla fine ha comunque perso il servizio per la quinta e ultima volta.
4 il numero di vittorie ottenute con lo score di 6-0 6-1 nel 2023. In precedenza a perire di questo punteggio erano state Christina Bucsa (Australian Open), Danielle Collins e Veronika Kudermetova (Doha), Liudmila Samsonova (Dubai.)
15 il medesimo numero di vincenti messo a segno in 13 partite stagionali.
26 gli errori forzati di Liu causati da Iga. La statunitense ha infatti colpito solo nove errori non forzati nel match, a testimonianza della grande prova della polacca e più in generale di un incontro dipeso quindi esclusivamente dai meriti della giocatrice più forte.
Chiudiamo la nostra carrellata ricordando la vittoria della canadese Leylah Fernandez con lo score di 6-2 6-4 sulla wc Emma Navarro, campionessa NCAA del 2021. Per la 20enne di Montreal adesso ci sarà l’arduo ostacolo rappresentato dalla quinta favorita del tabellone Caroline Garcia, che ha superato la ripescata Dalma Galfi solo al terzo set al termine di 2h10′ di sfida: 6-1 (4)6-7 6-4.
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Scanagatta: “Alcaraz sembra molto più in forma di Djokovic ma mai sottovalutare il serbo”
“Fino al 6-2 6-1 5-2 lo spagnolo ha dominato Tsitsipas Come aveva dominato Musetti e Shapovalov. Djokovic è stato in difficoltà per un set e mezzo con Khachanov che non ha saputo approfittare della inizio incerto di Nole”
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Roland Garros: super Alcaraz stende Tsitsipas e arriva all’appuntamento con Djokovic [VIDEO-COMMENTO]
Nonostante qualche patema di troppo nel finale, Carlos Alcaraz supera in tre set Stefanos Tsitsipas. La semifinale della parte alta sarà quella più attesa

(da Parigi il nostro inviato)
[1] C. Alcaraz b. [5] S. Tsitsipas 6-2 6-1 7-6(5)

Non fosse stato per lo svarione finale nel terzo set, nel quale Carlos Alcaraz si è fatto rimontare dal 2-5 al 5-5 dopo che il match sembrava già vinto, si sarebbe potuto classificare questa prestazione del giovane spagnolo come la più incredibile della sua carriera. Un’ora e tre quarti di demolizione della testa di serie n. 5 Stefanos Tsitsipas, che sembrava una comparsa qualunque, totalmente in balia dell’avversario e incapace di trovare qualsiasi soluzione. Poi un calo di concentrazione sulla dirittura d’arrivo ha complicato oltremodo la faccenda, rischiando di riaprire un match già chiuso, ma la solida prestazione del tie-break ha messo tutto a posto e consegnato al tennis la semifinale che stava cercando.
LA PARTITA – Tsitsipas inizia molto convinto con tre ace e un rovescio vincente nel primo turno di battuta. Ma è solo un fuoco di paglia, perché il match prende ben presto una piega diversa: Alcaraz sembra in grande spolvero e Tsitsipas non appare in grado di tenere la sua velocità di crociera. Tre errori gratuiti al terzo gioco inguaiano il greco sul 15-40, ma con il servizio annulla le due palle break, e una terza poco dopo. Saranno le uniche nel set (e in quello successivo), perché un doppio fallo e un diritto vincente dello spagnolo confezionano il primo break della serata.
Carlitos sembra inarrestabile, spara vincenti da tutte le parti e Tsitsipas semplicemente non tiene il ritmo. Inizialmente Stefanos riesce a trovare qualche punto con il servizio centrale, ma è una fase che dura poco perché Alcaraz non impiega molto a trovare la misura della risposta e a fare danni anche sul servizio del suo avversario. Il secondo break della partita arriva sul 4-2 con un passante di diritto in corsa lungolinea che ha fatto fischiare le orecchie di Sampras (o Lendl, a seconda della generazione di riferimento).
Il primo set si chiude 6-2 in 30 minuti, e Alcaraz è talmente impaziente di continuare a martellare che si alza dalla sedia a metà della pausa tra i set, rischiando di farsi annaffiare dagli addetti alla manutenzione del campo, che devono scansarlo per non fargli una doccia anzitempo.
Dire che il secondo set è a senso unico sarebbe un eufemismo: 28 punti a 13, con Tsitsipas che riesce solamente a fare la metà dei punti del suo avversario nei suoi propri turni di battuta (8-16). La sequenza di vincenti di Alcaraz è impressionante: diritti, rovesci, volée, palle corte millimetriche; se fosse un match di pugilato ci sarebbero gli estremi per il K.O. tecnico. Sull’1-3 0-30 un applauso di incoraggiamento scuote un poco Tsitsipas, che però sulla palla game commette un doppio fallo (il quarto) e poi finisce per perdere ancora il servizio
Dopo 65 minuti lo spagnolo è avanti due set a zero e il pubblico comincia a rumoreggiare, forse pensando al salato biglietto pagato per assistere a questa sessione serale. Il terzo set continua sulla falsariga dei primi due: Tsitsipas si porta sul 40-15 nel secondo game, ma tre errori gratuiti e un passante incrociato di diritto di Alcaraz su una palla corta consegnano il break al murciano che poi si lancia sul 3-0 in un attimo.
Con il solo scopo di salvare quantomeno la faccia Stefanos prova a giocare in forcing, e con il sostegno del pubblico interrompe una serie di sette giochi consecutivi, salutato dal boato più assordante che questo stadio abbia prodotto negli ultimi giorni, un boato che ha probabilmente fatto male come un pugnale conficcato nel costato, nonostante le braccia alzate al cielo a festeggiare il game vinto.
Ogni errore di Alcaraz, ogni punto di Tsitsipas viene salutato da un’ovazione del pubblico che vuole vedere più tennis di quello che sembra destinato a ricevere. Sul 4-2 Alcaraz viene per la prima volta costretto al 40-40 sul proprio servizio, ma due servizi vincenti spengono ogni velleità di registrare questo game come qualcosa di più di una notazione statistica.
Sul 5-2 Tsitsipas annulla due match point, poi raccoglie due errori gratuiti che iniziano a far percepire come Alcaraz abbia tolto il piede dall’acceleratore. E infatti accade ciò che fino a qualche minuto prima sarebbe stato imponderabile: con tre errori gratuiti lo spagnolo cede la battuta per la prima volta nel match e rimette in gara Tsitsipas, il quale sospinto dal pubblico annulla con il servizio un altro match point (il terzo) sul 4-5 e pareggia.
Alcaraz prova a scuotersi con due ace, chiama il supporto della folla con un passante di diritto in corsa e tiene il servizio a zero per il 6-5. Tsitsipas raggiunge il tie-break e si carica sempre di più per provare a riaprire una partita che sembrava morta e sepolta.
Carlitos fatica a trovare la misura sulla risposta e Stefanos prova a insistere con il serve and volley, con buoni risultati, ma nel terzo punto del tie-break Alcaraz riesce a farsi spazio con diritto e tirare un vincente lungolinea dall’angolo sinistro per ottenere il minibreak che sarà decisivo. Sul 3-6 Tsitsipas annulla altri due match point, ma sulla sesta palla incontro, la prima che lo spagnolo può giocare sul proprio servizio, una volèe di rovescio chiude la contesa dopo due ore e 12 minuti di gioco.
LA SEMIFINALE PIÙ ATTESA – Si è così confezionata la semifinale che tutti volevano vedere, quella tra Carlos Alcaraz e Novak Djokovic i due tennisti che per buona parte dell’anno si sono alternati alla posizione n. 1 del ranking, e che possono a buona ragione essere considerati i più forti sulla terra battuta, e forse non solo sulla terra battuta. Un solo precedente, quella incredibile semifinale al Mutua Madrid Open dello scorso anno durata 3 ore e 36 minuti e vinta da Alcaraz per 7-5 al tie-break decisivo. Speriamo la partita di venerdì sia altrettanto bella.
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Roland Garros, Muchova: “Alla fine del 2022 ero n°200, ora il cielo è l’unico limite”
Entusiasta per la prima semifinale al Roland Garros, Muchova non si pone limiti ma resta umile: “Non penso al n°1, voglio ragionare passo dopo passo”

Per la seconda volta nella sua carriera Karolina Muchova ha raggiunto le semifinali di un torneo dello Slam. La ceca ci è riuscita dopo aver gestito 7-5 6-2 Anastasia Pavlyuchenkova, finalista al Roland Garros nel 2021. “Sono felice questa vittoria e per aver chiuso in due set” – ha esordito la prossima (almeno) n°19 WTA in conferenza stampa. Di seguito le sue dichiarazioni più interessanti.
D: Quando di sei spinta in semifinale all’Australian Open o ai quarti di Wimbledon sembrava che fossi un po’ spompata fisicamente. Come ti senti adesso a livello fisico in vista della tua prima semifinale a Parigi?
Karolina Muchova: “Paragonando questo torneo con quelli citati prima mi sento alla grande. Credo di aver giocato più match che si sono conclusi in due set, sicuramente questo mi ha aiutato a risparmiare un po’ di energia. Domani avrò un giorno di riposo, mi sento bene”.
D: Senti di essere una giocatrice diversa quest’anno sulla terra battuta? I numeri sono dalla tua parte: 9 vittorie e due sconfitte finora sul rosso, qui sei in semifinale. È successo qualcosa in particolare?
Karolina Muchova: “Anno dopo anno sto cercando di diventare una giocatrice migliore su ogni superficie. Quest’anno ho fatto molto bene a Roma, mi sono preparato bene. Anche qui ho cominciato bene e ho ottenuto molta fiducia, ora ovviamente mi sento meglio sulla terra“.
D: Oltre ad essere una grande giocatrice, so che ti piace cantare e suonare la chitarra. Quando sei sul campo da tennis come fai ad essere sicura di suonare tutte le note giuste?
Karolina Muchova: “Non credo di essere così brava, al massimo so suonare qualche accordo. Se sai suonare dai 5 ai 7 accordi riesci bene o male a cavartela con tutte le canzoni. Sicuramente mi piace, è un bell’hobby per me“
D: Hai avuto un sorteggio piuttosto duro contro Maria Sakkari. Guardandoti indietro, credi che aver avuto un primo turno così importante contro un’avversaria così tosta ti abbia aiutato?
Karolina Muchova: “Nel complesso credo che mi abbia aiutato. Battere una top10 è sempre d’aiuto, poi i primi turni sono sempre complicati. La sfida con Maria era molto dura per entrambe, sono contenta di esssere stata colei che ha lasciato il campo da vincitrice”
D: Farai un grande balzo in avanti in classifica dopo questo torneo. Dove ti vedi in futuro? Qual è il limite? Ti vedi in top10?
Karolina Muchova: “Non penso troppo a queste cose. Sono molto contenta di questo torneo e di aver migliorato un po’ la mia classifica. Alla fine dello scorso anno ero intorno al n°200 (mentre da lunedì rientrerà in top20, ndr), sicuramente questo risultato mi aiuterà nei prossimi tornei. Il cielo è l’unico limite, ma non sto pensando ad essere top5 o n°1, voglio pensare passo dopo passo. Farò il possibile per spingermi oltre i miei limiti“
D: Hai già affrontato Sabalenka nel 2019, quali impressioni hai su di lei?
Karolina Muchova: “Non ho molti pensieri su Aryna a dire il vero. Che cosa posso dire? È una grandissima giocatrice, molto aggressiva. Sarà una partita durissima: darò tutta me stessa per cercare di complicarle la vita“.