Al Challenger di Puerto Vallarta torna alla vittoria Benoit Paire

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Al Challenger di Puerto Vallarta torna alla vittoria Benoit Paire

Il mondo del tennis saluta il ritorno del grande desaparecido francese. Vittorie anche per Marozsan, Virtanen e Dellien

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Benoit Paire vince a Puerto Vallarta - Instagram
 

Benoit Paire torna finalmente agli onori delle cronache per meriti tennistici e non per una qualche mattana delle sue. Vince il Challenger 100 di Puerto Vallarta (Messico, cemento outdoor) battendo in finale il sorprendente giapponese Yuta Shimizu (n.309 ATP) col punteggio di 3-6 6-0 6-2.

Il suo torneo è stato contrassegnato da un percorso faticoso e proprio per questo doppiamente meritorio: pur costretto quattro volte su cinque al terzo set è rimasto tranquillo, ha continuato a giocare a tennis, finendo addirittura per vincere, invece di mandare a quel paese il mondo intero. Era dal gennaio 2020 che non arrivava a disputare una finale, in quel caso fu l’ATP 250 di Auckland, dove perse dal connazionale Ugo Humbert. Poi c’è stato il Covid che per il tennista di Avignone ha avuto un impatto devastante: ‘Tanto alcol e una preparazione non all’altezza” come lui stesso ha recentemente dichiarato. Per cui negli ultimi anni abbiamo assistito a un suo progressivo precipitare in classifica oltre il 200esimo posto (lui che nel 2016 era stato n.18) e scene di campo riprovevoli o semplicemente stravaganti. Quando poi parlava con la stampa, o anche solo coi tifosi sui social, non faceva che peggiorare la situazione, cercando in ogni modo di rendersi antipatico. Il suo bel talento era diventato lo strumento di lavoro di un clown da strada, con nostro grande dispiacere. E quando il 33enne Benoit ha riconosciuto di essere malato e di aver bisogno di aiuto, sembrava purtroppo non essergli rimasto abbastanza tennis per un ultimo hurrà. Siamo personalmente molto felici che non fosse così e vederlo sollevare nuovamente un trofeo ci ha riempiti di gioia. Non sappiamo se questo Challenger (il sesto della sua carriera) possa rappresentare il primo gradino di una rinascita o rimarrà un caso fine a se stesso, ma in fin dei conti qui non è solo di tennis che parliamo. La classifica al momento dice n.169 ATP, ma anche questo per lui è sempre stato, in fin dei conti, un problema marginale.

Al Challenger 75 di Antalya (terra battuta outdoor) la vittoria va all’ungherese Fabian Marozsan che in finale prevale piuttosto nettamente sull’austriaco Sebastian Ofner (n.160 ATP e prima testa di serie del torneo) col punteggio di 7-5 6-0 in poco più di un’ora di partita. Ofner, 26enne austriaco ormai quasi naturalizzato veronese, in semifinale aveva avuto la meglio su un ottimo Gianluca Mager che è andato molto vicino a portare il tricolore all’atto conclusivo. Infatti il tennista sanremese ha avuto un set point sul 6-5 nel tie-break del primo set, e nel secondo parziale si era portato avanti 5-2, facendo sembrare inevitabile la decisione al terzo. Ma purtroppo così non è stato perché Gianluca riesciva a perdere due servizi consecutivi per essere poi inesorabilmente battuto nel tie-break. Cose che succedono quando non sei in fiducia e Mager la fiducia l’ha persa da un pezzo, tanto che lui stesso ha definito il 2022 come la peggior stagione della sua carriera. Noi rimaniamo in fiduciosa attesa che l’azzurro rivesta i panni di quel giocatore che nel novembre 2021 arrivò al n.62 ATP. Tornando però alla finale diciamo che Ofner non ha raccolto i dividendi del suo successo sull’azzurro perché l’ungherese gli ha lasciato un’unica piccola chance sul 5-5 quando ha concesso una palla break che però Ofner non ha saputo trasformare e lì praticamente è finita la sua partita. Infatti il magiaro è salito in cattedra e ha fatto valere i diritti del suo maggior talento e di una freschezza atletica invidiabile. Per il 23enne ungherese è la seconda vittoria Challenger dopo quella di Banja Luka nello scorso agosto. Vittoria che gli consegna anche il nuovo best ranking alla posizione n.134 ATP, secondo miglior ungherese in classifica. E’ da tempo che tessiamo le lodi di questo ragazzo che ci piace molto, ma pensiamo che per lui sia ormai giunto il momento di lasciare la sua comfort zone e di avventurarsi nel mare aperto dei tornei ATP, sempre che ne sia capace.

Nel Challenger 75 di Lugano (cemento indoor) è il finlandese Otto Virtanen a succedere nell’albo d’oro al nostro Luca Nardi, prevalendo in finale sul turco Cem Ilkel (n.280 ATP) col punteggio di 6-4 7-6(5). Il 21enne finnico ha dovuto lottare duramente per quasi due ore contro un avversario come al solito ostico, ma alla fine il suo maggior talento ha prevalso, senza lasciare mai una vera chance al turco. Per il vincitore è il secondo successo Challenger dopo quello di Bergamo nello scorso novembre, e per chi crede nella cabala una vittoria nel torneo orobico è sicuro presagio di una brillante carriera, come insegnano Berrettini e Sinner. Intanto migliora il proprio best salendo al n.139, secondo miglior giocatore finlandese in classifica.

Si giocava anche a Santiago del Cile (Challenger 75, terra outdoor) dove, eliminati nei quarti i nostri tre rappresentanti Gaio, Darderi ed Agamenone (con parecchi rimpianti per quest’ultimo), la finale se la sono giocata il boliviano Hugo Dellien e il brasiliano Thiago Seyboth Wild. Ha vinto il primo in rimonta col punteggio di 3-6 6-3 6-3 in quasi due ore e mezzo di partita. Per il quasi 30enne n.1 della Bolivia, che tra l’altro qui difendeva il titolo, è la nona vittoria Challenger che gli consente di risalire a ridosso della top 100, a una quarantina di posizioni dal suo best risalente allo scorso mese di agosto.

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