Challenger
Da Zeppieri a Cobolli e non solo: grande risultato degli azzurri al Challenger di Zara
Quattro nostri atleti accedono ai quarti di finale nella località dalmata, mentre si fermano prematuramente negli altri tornei

Zara è italiana! Non stiamo ovviamente cedendo a nostalgie irredentiste, ma semplicemente evidenziando la grande prestazione della numerosa pattuglia azzurra (nove gli atleti in tabellone) sulla terra battuta croata. Sono ben quattro infatti gli italiani che approdano ai quarti di finale, a cominciare da Giulio Zeppieri e Flavio Cobolli che purtroppo dovranno affrontarsi in un derby che si prospetta tanto crudele quanto interessante. Zeppo nel secondo turno ha eliminato in rimonta (4-6 6-1 6-4) il cinese di Taipei Chun-Hsin Tseng (n.140 ATP e prima testa di serie del torneo. Posizione nel seeding che sarebbe toccata a Zeppieri che invece è stato costretto alle qualificazioni in quanto iscrittosi in ritardo, mentre Flavietto, ha rimontato (3-6 6-2 7-5) l’esperto Damir Dzumhur (n.195), dopo aver ridimensionato il croato Mili Poljiacak che, a dispetto della classifica ancora acerba (n.468), è ormai da tutti considerato un fenomeno, a partire da Djokovic che l’anno scorso lo richiese espressamente come sparring in quel di Wimbledon. Adesso la parola al campo per definire le gerarchie tra due dei nostri prospetti più interessanti, con Zeppieri avanti 2-1 nei precedenti.
Ovviamente come prospetto è molto interessante anche Matteo Gigante che ha fatto il suo, battendo Hamad Medjedovic (n.192), altro aspirante fenomeno, in modo talmente netto (6-1 6-2) da lasciare stupiti pubblico e addetti ai lavori, noi per primi. Gli è bastata poco più di un’ora di gioco, senza mai cedere il servizio, per ridimensionare bruscamente il 19enne serbo, prima di passare alla pratica Sebastian Ofner (n.137), indubbiamente un bel banco di prova.
A completare il quadro l’intramontabile Alessandro Giannessi che ha regolato con autorità il padrone di casa Nino Serdarusic col punteggio di 7-6(4) 6-3, tra l’altro annullando ben tre set point sul 4-5 del primo parziale. Nei quarti troverà il forte magiaro Zsombor Piros (n.185 ATP) e non partirà favorito, ma in questa stagione lo spezzino appare talmente motivato da rendere possibile qualsiasi risultato.
Al Challenger 100 di Biel (cemento indoor) erano quattro gli italiani nel tabellone delle qualificazioni. Due di loro sono approdati al main draw: Francesco Forti ed Enrico Dalla Valle, entrambi della Galimberti Tennis Academy. Eliminati invece Luca Potenza e Marcello Serafini. Nel tabellone principale il romagnolo Forti ha continuato la sua corsa battendo la wild card svizzera Jakub Paul 7-6(5) 6-4, prima di essere fermato con un doppio 6-4 dal forte austriaco Jurij Rodionov (n.131 ATP).
Eliminato invece all’esordio Dalla Valle che ha trovato disco rosso contro l’esperto Norbert Gombos (n.133 ATP), pur lottando con tutte le sue forze, come dimostra il punteggio 4-6 6-3 7-6(1).
Al Challenger 75 di Las Franquesas del Valles (cemento outdoor) c’erano Lorenzo Giustino e Andrea Arnaboldi. Subito eliminato quest’ultimo dall’australiano Max Purcell (prima testa di serie del torneo) col punteggio di 3-6 6-1 7-6(3). Il tennista napoletano supera invece un turno a spese del tedesco Rudolf Molleker (n.326), prima di essere costretto alla resa dal russo Ivan Gakhov con il punteggio di 6-2 7-5.
Si giocava anche in Francia, al Challenger 75 di Saint Brieuc (cemento indoor) dove l’azzurro Giovanni Oradini viene fermato all’esordio dal qualificato francese Lucas Poullain (n.558 ATP) col punteggio di 6-1 7-6(2). Non supera le qualificazioni il 24enne di Carate Brianza Davide Pozzi.
Challenger
Il Challenger di Vicenza si conclude con la vittoria di Francisco Comesana
Il 22enne argentino, dopo aver battuto in semifinale il nostro Passaro, supera in rimonta lo spagnolo Llamas Ruiz per il 3° titolo stagionale. Gakhov vince a Troisdorf

Perso in semifinale Francesco Passaro, prima testa di serie e ultimo italiano in gara, il Challenger 75 di Vicenza (terra battuta) si è concluso con una finale in tono minore tra lo spagnolo Pablo Llamas Ruiz (n.223 ATP) e l’argentino Francisco Comesana. Ha vinto quest’ultimo, davanti a spalti comunque gremiti, col punteggio di 3-6 6-2 6-2. Per il 22enne con la faccia da bambino è il terzo successo a livello Challenger dopo la straordinaria doppietta (Corrientes e Buenos Aires) dello scorso giugno. Con i 75 punti incamerati in terra veneta Francisco migliora il proprio best alla posizione n.190 ATP. Un solo posto dietro di lui si colloca lo sconfitto di giornata che migliora a sua volta il proprio record. Oltre ad aver migliorato il suo miglior risultato nel circuito Challenger, dove poteva già vantare tre semifinali, a Murcia in aprile e due volte nel 2022 a Maspalomas e Valencia.
Giusto per la cronaca si giocava anche a Troisdorf in Renania-Westfalia (Challenger 75, terra battuta) dove ha vinto il russo Ivan Andreevich Gakhov, battendo in finale il portoghese Frederico Ferreira Silva col punteggio di 6-2 5-7 6-3. Forse vi ricorderete del 26enne moscovita che a Montecarlo superò le qualificazioni e il primo turno per poi arrendersi davanti al suo idolo indiscusso Novak Djokovic. E ricorderete anche come il ragazzo si lamentasse di non avere nemmeno uno sponsor tecnico per l’abbigliamento, tanto che le magliette gliele regalava il suo amico Rublev. Adesso vediamo che gioca griffato, quindi supponiamo che almeno questo problema l’abbia risolto. Intanto mette in bacheca il secondo Challenger in carriera dopo Girona (aprile 2023) e frantuma il proprio best salendo al n.144 ATP.
Il terzo torneo della settimana si giocava sul cemento di Little Rock, in Arkansas, e la finale è stata questione tra due outsider assoluti come l’estone Mark Lajal e il kazako Beibit Zhukayev (n.325 ATP). Ha vinto il 20enne estone, originario di Tallinn, col punteggio di 6-4 7-5. Questo suo primo successo Challenger gli vale ovviamente il nuovo best ranking alla posizione n.229, di gran lunga il miglior giocatore del suo paese, visto che gli unici suoi connazionali in top 1000, Kristjan Tamm e Daniil Glinka sono rispettivamente 631 e 707.
Challenger
Al Challenger di Vicenza è stata la giornata di Luca Nardi
Il tennista azzurro vince una sfida drammatica contro Dalibor Svrcina davanti a un pubblico numerosissimo ed entusiasta.

La partita di Luca Nardi contro il ceco Dalibro Svrcina è stata una sorta di viaggio agli inferi con il tennista pesarese che ha avuto tutto il tempo di scavare dentro di sé alla ricerca dei propri fantasmi che poi è fortunatamente riuscito ad esorcizzare. Conoscete tutti il non ancora 20enne talento marchigiano, con la sua classe cristallina che si manifesta in una facilità di tocco che non ha eguali. La pallina esce dal suo piatto corde con una fluidità che spesso annichilisce l’avversario, purtroppo alternata a momenti di assenza che portano a svarioni inaspettati. E’ stata un po’ la storia del match di secondo turno contro Dalibor Svrcina, di un anno più grande di lui. Quanto a talento e facilità di tocco non è che il ragazzo ceco sia molto da meno, e anche quanto a distrazioni ha dato vita a una bella gara con l’azzurro. Se poi aggiungiamo che entrambi hanno avuto dei grossi problemi fisici con ripetuti interventi del fisioterapista (due volte per Nardi e una per Svrcina) avrete il quadro di come sia stata drammatica la partita che ha visto Nardi partire lento, perdere il primo set e manifestare fastidio alla coscia sinistra già abbondantemente fasciata. E anche la faccia tradiva un certo disagio, almeno fino a quando un ragazzo, che passava in motorino sulla strada adiacente, non urlava a squarciagola “Forza Nardi!!!”, strappandogli un sorriso. Poi, per quei capovolgimenti di fronte che solo il tennis sa offrire, cambiava improvvisamente lo scenario con l’italiano che cominciava a sbagliare molto meno, passando il testimone all’avversario. Il numerosissimo pubblico si rianimava e sospingeva Nardi a vincere un secondo combattutissimo set e un terzo in cui Svrcina aveva ormai alzato bandiera bianca. Così Nardi col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-2 poteva alzare le braccia al cielo dopo quasi tre ore di lotta e consegnarsi ai selfie e alla firma degli autografi.
Nei quarti gli toccherà lo spagnolo Pabro Llamas Ruiz (n.22 ATP) che ha eliminato in rimonta uno Stefano Travaglia (4-6 6-1 6-2) troppo impegnato a lamentarsi delle condizioni del campo e a battibeccare con il giudice arbitro per concedere la necessaria concentrazione a un match che si stava complicando. Male anche Franco Agamenone che spreca molto contro l’argentino Roman Andres Burruchagae e finisce per arrendersi 7-6(3) 6-2. A fine partita Franco era piuttosto sconsolato e si lamentava della sua stagione che fin qui gli ha riservato ben poche soddisfazioni. E toccandosi la testa ci diceva che il problema era tutto lì dentro. Come per tutti gli atleti, del resto, sempre alla ricerca di quella convinzione di sé così difficile da trovare e tanto facile da perdere. Adesso si giocherà l’ultima fiche sulla terra del Challenger di Perugia e poi preparerà la stagione sull’erba. Oltre a cercare un nuovo mental coach dopo la separazione da Mirta Iglesias.
Challenger
Al Challenger di Skopje è il momento di Valkusz
In un torneo di livello abbastanza modesto, vince l’ungherese Mate Valkusz che rompe così il ghiaccio

Mentre il mondo del tennis si sta apprestando a celebrare il rito del Roland Garros, il circuito Challenger ha lasciato ai suoi migliori protagonisti una settimana off per poter competere nelle qualificazioni dello Slam parigino (a proposito complimenti a Cobolli, Zeppieri e Vavassori che hanno guadagnato un posto nel main draw). Così è rimasto in calendario il solo Challenger 75 di Skopje (Macedonia del Nord, terra battuta) dove le seconde linee hanno sgomitato per conquistarsi un posto al sole. C’è riuscito l’ungherese Mate Valkusz che in finale ha avuto la meglio sull’argentino Francisco Comesana col punteggio di 6-3 6-4, in un match a senso unico che non ha toccato le due ore di gioco. Buon torneo per il quasi 25enne nativo di Budapest che ha un po’ faticato nei primi turni, costretto al terzo sia da Paulson che da Nagal, per poi ingranare le marce alte e volare verso il suo primo successo a livello Challenger. In precedenza era già arrivato due volte in finale, nel 2018 a Cordenons (battuto da Paolo Lorenzi) e un mese fa a Ostrava dove aveva dovuto arrendersi a Zdenek Kolar. Con questo successo Valkusz migliora il proprio best alla posizione n.225 ATP, quarto miglior ungherese in classifica. Comesana ha invece mancato l’appuntamento con la terza vittoria Challenger, dopo le due ottenute nel 2022 (Corrientes e Buenos Aires).