ATP Montecarlo: Rublev batte Fritz e la pioggia, terza finale '1000' per Andrey

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ATP Montecarlo: Rublev batte Fritz e la pioggia, terza finale ‘1000’ per Andrey

Dopo Cincinnati e Montecarlo 2021, Andrey Rublev rimonta Taylor Fritz e centra la seconda finale del 2023, la 19esima in carriera. L’americano non riesce ad eguagliare il connazionale Krickstein, finalista nel 1992

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Andrey Rublev - Montecarlo 2023 (foto Twitter @ATPTour_ES)
 

[5] A. Rublev b. [8] T. Fritz 5-7 6-1 6-3

Partita stranissima, quella che metteva in palio un posto in finale nella parte bassa del tabellone al Rolex Monte-Carlo Open e che vedeva protagonisti sul Campo Ranieri III le teste di serie n. 5 e n. 8 del seeding: rispettivamente Andrey Rublev e Taylor Fritz, coetanei classe 1997. Particolare per l’andamento avuto, ma anche per il contesto in cui si è disputata, un Country Club situato sotto una coltre cupa e minacciosa che dava la netta percezione di essere in sessione serale quando invece era soltanto primo pomeriggio.

Uno confronto fra due grandi battitori che ha portato in dote, soprattutto per le condizioni di gioco avverse tra l’umidità e il vento sopraggiunto alla ripresa dopo la sospensione, addirittura la bellezza di 13 break su 28 game totali. Sfida che ha vissuto anche di frangenti di alternanza nel dominio dell’inerzia, senza farsi mancare neppure momenti in cui entrambi sono apparsi decisamente nervosi e su di giri sul piano dell’emotività; tuttavia con un canovaccio tattico rispettato per la stragrande maggioranza dell’incontro: tra due tennisti che fanno dell’aggressività e del martellamento da fondo un loro cavallo di battaglia irrinunciabile, si è snaturato di più l’americano che a tratti ha prodotto una fase difensiva di gran livello. Poi per il resto il match si è sviluppato prettamente sulla diagonale sinistra, con il russo ad imperversare diabolicamente cercando alla lunga di stanare l’altro e dovendo così sforzarsi di evitare di perdere la necessaria pazienza per adempiere ai suoi propositi tattici; mentre Taylor provava a contenere per costruirsi l’occasione per girarsi attorno al dritto e colpire lo sventaglio per far pagare al rivale la minore copertura del campo sul lato del rovescio.

 

Potenza a più non posso, inframmezzata da fisiologici gratuiti – come l’obolo del nocchiero dell’oltretomba Caronte per il trasporto delle anime, un prezzo da pagare per ricevere alla lunga maggiori dividendi -, che è stato il vero jolly dei protagonisti per regalare comunque spettacolo andando oltre il mattone tritato monegasco, pesantissimo nella versione odierna. Difatti i due 25enne appartengono a quella schiera di tennisti che la palla la prendono letteralmente a cazzotti, colpiscono in modo muscolare – anche Alcaraz per intenderci – e si contrappongono a quelli in possesso della frustrata liquida: Sinner ne un esempio perfetto.

Una rimonta per 5-7 6-1 6-3, maturata per Andrey dopo 2h11′ con una pausa obbligatoria per pioggia ad interrompere la corsa russa ad inizio terzo set, un primo parziale perso nonostante ripetuti vantaggi ed un secondo vinto pur dovendo affrontare tanti game ad oltranza

Il 25enne di Mosca torna così in finale a Montecarlo a due anni di distanza, nel 2021 perse da Stefanos Tsitsipas, nello stesso anno in cui aveva raggiunto l’unica altra finale ‘1000’ – prima di oggi – della carriera: a Cincinnati nel 2021, in quel caso sconfitto da Zverev; la seconda in stagione dopo il KO nel suo regno: gli ATP 500 (ne ha vinti 5, facendo finale in altri 3), a Dubai con il connazionale Medvedev (19esima nel complesso).

Per il californiano sfuma invece il primo ultimo atto sulla terra, alla quarta semifinale che disputa su questa superficie non riuscendo a dare lustro al movimento d’Oltreoceano che cercava un nuovo finalista nel Principato dopo 31 anni di digiuno: l’ultimo Aaron Krickstein nel 1992. Ciononostante quantomeno ha riportato uno statunitense in semifinale, che mancava dal 2003 quando Vincent Spadea fu sconfitto da Juan Carlos Ferrero.

Primo Set: Rublev si muove meglio, ma la difesa e la profondità di palla di Fritz sono superiori

Nei primi cinque giochi dell’incontro vanno in scena tre break: due a favore di Rublev che strappa il servizio allo statunitense nel game inaugurale della sfida e sul 2-2, riprendendosi immediatamente il vantaggio dopo averlo inizialmente perso per aver subito il contro-break avanti 2-1.

La tattica del russo è ben chiara sin dai primi scampoli del match, cercare di allungare lo scambio sempre e comunque sulla diagonale sinistra e creare così i presupposti per il braccio di ferro bimane. Entrambi i protagonisti approcciano lo scontro un po’ contratti, dopodiché via via con il passare dei minuti gli errori gratuiti lasciano spazio a vincenti di grandissima fattura.

Fritz per far partita pari contro la dirompente solidità – almeno sinora -, unita ad una potenza a limiti della sopportazione umana – anche se pure il quartofinalista di Wimbledon 2022 non è da meno – del 25enne di Mosca deve necessariamente rispolverare la prestazione sfoderata nei quarti di finale contro il bi-Principe Monegasco in carica Tsitsipas. E questo tipo di performance dell’americano non tarda a materializzarsi, Taylor da attaccante fondocampocentrico qual è inizia a mettere in mostra una difesa da cineteca, di quelle che solo i terraioli seri sono in grado di esprimere. Riprende tutto come un giungo, per poi al momento giusto lasciare andare le sportellate di dritto: questa istantanea strategica porta in dote al 25enne di San Diego il 3-3 e dunque la seconda personale riconquista della parità.

Alla vigilia della partita ci si poneva il quesito su chi dei due avrebbe preso in mano il comando delle operazioni, essendo tutti e due tennisti che amano avere il destino del punto sulla racchetta piuttosto che attendere per contro-attaccare in un secondo momento: ebbene è decisamente più Andrey quello che spinge ricercando le sue violente sbracciate per crearsi l’angolo sguarnito dove andarsi a prendere il “quindici” in questione, mentre il californiano gioca maggiormente di rimessa aspettando la palla giusta da incuneare con il drittone.

Dopo un paio di giochi in cui i pericoli ai servizi sono stati risparmiati, tra nono e decimo game, altro scambio di break con il finalista del del torneo due edizioni orsono che spreca per la terza volta un break di vantaggio: in quest’ultima circostanza addirittura mancando tale chance, non ha sfruttato l’opportunità di apporre il sigillo al primo set servendo sul 5-4. E alla fine non confermando mai in nessun caso i vantaggi accumulati, è la testa di serie n. 8 ad intascarsi la frazione: tiene alla grande, a 15, il turno di servizio per il 6-5 e poi va a breakkare per la quarta volta l’avversario: 7-5 in 48 minuti a favore di Fritz, che in questo set d’apertura della prima semifinale 2023 al Country Club si è fatto preferire per profondità di palla e capacità di reggere lo scambio in difesa mediante l’utilizzo di traiettorie più arcuate tipicamente da “rosso”. Al russo non è bastata la miglior mobilità, dovuta alla maggiore attitudine allo scivolamento su terra rispetto al n. 1 d’Oltreoceano, anche a causa di un precario rendimento della prima palla di servizio: solamente il 45% di punti vinti con la prima, all’interno di una partita dove in generale le battute hanno incontrato grande difficoltà considerando soprattutto che si sta parlando di due giocatori che fanno del fondamentale d’inizio gioco un’arma cruciale del loro arsenale tecnico; infatti anche il n. 10 del mondo è stato al di sotto dei suoi standard avendo messo in campo un comunque insufficiente – per l’importanza che il servizio ricopre nel proprio tennis – 56% di prime.

Secondo Set: entrambi continuano a fare fatica al servizio, è il dritto a dirimere la contesa. 6-1 “bugiardo” per Rublev e si va al terzo

Andrey, dopo un provvidenziale toilet-break per rimettersi apposto psicologicamente, riparte centratissimo sbagliando di meno e facendo malissimo con il contropiede di dritto. Le righe russe si intensificano, e il déjà vu è realtà: 2-0 Rublev.

Il campo continua ad essere molto pesante, la pioggerellina che cade da inizio partita con alterne interruzioni – fortunatamente – non si è mai intensificata evitando così l’eventualità che gli organizzatori mandassero i giocatori negli spogliatoi. Tuttavia, il tasso di umidità è decisamente importante: le condizioni per ciò che concerne lo spettacolo non vengono però intaccate più di tanto grazie alla grande potenza che ambedue i protagonisti possono generare con le loro esecuzioni.

Tornando allo score, a differenza di quanto accaduto nel primo set, in questo caso il n. 6 ATP non si fa riprendere sul 2-1 dove cancellando una palla break sale 3-1. Adesso il martellamento del finalista di Cincinnati 2021 è incessante, e con Fritz che smarrisce qualche riferimento il classe ’97 moscovita viaggia spedito portandosi sul 4-1 “pesante” in men che non si dica, che diventa poco dopo 5-1 nonostante tre doppi falli commessi da Andrey – uno per via di un fallo di piede sulla seconda – e due chance avute dal giocatore a stelle e strisce per dimezzare il vantaggio avversario.

Ora si sta assistendo di nuovo ad una fase del match in cui i gratuiti fanno capolino più dei winners, e nella quale dunque la qualità del gioco complessiva è decisamente calata. Per Taylor alla fine della fiera, il secondo set si conclude nel peggiore dei modi: il coetaneo gli rifila un 6-1 “bugiardo” (in 38 minuti) avendo lo statunitense perso la bellezza di 5 giochi, sui 7 del parziale, ad oltranza. Se si vuole scovare la chiave di volta dell’inerzia, di una sfida comunque molto complessa da decifrare a livello di alternanza dei momenti di dominio, è l’incisività del dritto a delineare la differenza finora: ad un primo set in cui si sono contati più vincenti dal lato destro di Fritz (11 a 3), ha fatto da contro altare un secondo dove invece è stato il russo ad avere la meglio su questa voce statistica (8 a 1).

Terzo Set: sul 3-2 senza break interruzione per pioggia di 2 ore, al rientro Rublev vince 3 game su 4 e ritorna in finale dopo il 2021

Il parziale decisivo vede scendere in campo una versione dell’americano abbastanza abbacchiata, sembrerebbe anche accusare stanchezza fisica per via del grande sforzo profuso per mettere sul campo una fase difensiva a cui non è normalmente abituato. Ma questa partita di scacchi che sta riservando costanti ribaltamenti sul fronte emotivo, mentale e tattico ci riconsegna un Harry – secondo nome all’anagrafe di Fritz – d’improvviso rigenerato e saltellante: così il campione di Indian Wells 2022 dopo aver rischiato di compromettere l’avvio della frazione finale avendo dovuto affrontare un pericoloso 30-30 sullo 0-1, ha brekkato.

Fuoco di paglia, l’ennesimo contro-break del match – in una partita tra due ottimi battitori che ha visto 12 break su 24 game finora disputatiè servito, 2-2. Poi entra in scena Giove Pluvio che dopo aver osservato l’incontro da una posizione privilegiata senza tuttavia voler interferire, ora ha deciso per il protagonismo: l’intensità delle precipitazioni aumenta e la partita, sotto un cielo cupo e minaccioso sin dall’inizio – non sembrava di assistere ad un match in sessione pomeridiana bensì tutt’al più serale – viene sospesa sul 3-2 senza break per Rublev dopo 1h49′ minuti di gioco.

Dopo quasi due ore di pausa forzata, si ricomincia con condizioni veramente dure: le folate di vento – soprattutto quelle laterali – sono ingenti e perseveranti nella loro azione, e questo provoca un ulteriore abbassamento della temperatura percepita in campo. I due ripartono da dove avevano lasciato, a prendere letteralmente a cazzotti la palla fiammeggiandola a più non posso: il terzo set riparte come quelli che l’hanno preceduto, break Rublev – l’ottavo per lui, cinque per Taylor – sublimato al termine di un punto straordinario da 34 palleggi. Il russo è rientrato molto più concentrato del suo avversario, che invece sta concedendo alcune sbavature letali: a 0 Andrey ipoteca il passaggio in finale e siamo 5-2.

Il ritorno in campo è brevissimo, troppi errori da parte di Fritz, solidissima la tds n. 5 che vince 3 game sui 4 giocati dal rientro dagli spogliatoi e chiude i conti 6-3 al quarto match point, dopo averne avuti già tre in risposta nell’ottavo gioco, con un parziale complessivo in seguito alla sospensione per pioggia di 22 punti a 11 a favore di Rublev che torna così in finale a Montecarlo a due anni di distanza.

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ATP Pechino: De Minaur vince annullando tre match point a Murray. Al secondo turno anche Etcheverry e Davidovich

Vittoria sofferta ma importante anche in ottica Race per De Minaur che si conferma bestia nera di Sir Andy

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Alex De Minaur - ATP Pechino 2023 (foto Twitter @ChinaOpen)

Dopo cinque match (tra cui quelli dei nostri Arnaldi e Sonego) si è conclusa la prima giornata di gioco – per quanto riguarda il tabellone principale – al China Open di Pechino. Non sono scese in campo teste di serie ma c’è stato comunque spazio per incontri e risultati interessanti. In particolare, a chiudere il day 1 è stata la sfida tra De Minaur e Murray, uno dei tanti primi turni prestigiosi apparecchiati dal sorteggio (tra gli altri, indubbiamente, Rune-Aliassime, Rublev-Norrie e Medvedev-Paul). Ad avere la meglio è stato l’australiano: a differenza delle ultime due sfide con lo scozzese (entrambe dominate: 6-3 6-1 al Queen’s e 6-1 6-3 a Montecarlo), però, questa volta Alex ha faticato non poco ed è stato costretto ad annullare ben tre match point. Nel parziale decisivo, Murray era infatti avanti 5-2 e sembrava in controllo, ma all’improvviso ha perso le misure del campo con il dritto e non è riuscito a contenere il nervosismo.

Oltre alla vittoria di Arnaldi su Wolf e alla sconfitta di Sonego con Humbert, si registrano poi le vittorie secondo classifica di Etcheverry su Harris e di Davidovich-Fokina sulla wild card cinese Zhou.

A. De Minaur b. A. Murray 6-3 5-7 7-6 (6)

 

Forte delle ultime nette vittorie ottenute ai danni dello scozzese, De Minaur ha avuto un avvio decisamente migliore, tenendo a zero tre dei suoi primi quattro turni di battuta e soprattutto brekkando l’avversario alla prima occasione utile. Nel secondo game, l’australiano si è infatti portato sullo 0-40 imponendo un ritmo martellante e, nonostante la rimonta di Murray, è comunque riuscito a strappargli il servizio approfittando di un suo errore in avanzamento e poi trovando grande profondità in risposta. A tratti, l’ex numero 1 del mondo è apparso impotente al cospetto dell’ottima prova di De Minaur, manifestando con una serie di urlacci tutta la sua frustrazione. Andy non si è mai avvicinato al controbreak e ha concluso il parziale con soli quattro punti racimolati nei game di risposta. Dopo 35 minuti, Alex ha quindi fatto suo il set per 6-3.

Qualcosa è poi cambiato sin dai primi punti del secondo parziale: Murray ha cercato di essere più propositivo, mentre l’australiano ha gradualmente perso un po’ di certezze. Il numero 12 del mondo ha sbagliato un rovescio a campo spalancato che gli avrebbe fornito una palla break sull’1-1 e poi ha pagato dazio subendo il break nel sesto gioco. Se in questa occasione il britannico è stato bravo ad aspettare l’errore dell’avversario, non si può dire altrettanto per il game successivo quando Andy ha commesso troppi gratuiti di dritto (accompagnando ogni errore con un lancio di racchetta) e ha quindi regalato l’immediato controbreak. Sembrava quindi che il pallino del match fosse tornato in mano all’australiano ma da quel momento la qualità del match si è notevolmente alzata, aprendosi a qualsiasi possibile esito. De Minaur ha avuto l’occasione per salire 6-5 e servizio: Murray l’ha prontamente annullata e ha poi piazzato un game di risposta sullo stile della sua epoca d’ora, prendendosi break e set.

Il livello di gioco è rimasto alto anche in apertura di parziale decisivo. Il primo ad avere palla break è stato De Minaur nel game inaugurale ma Andy si è affidato al servizio. A segnare la svolta è stato invece il quarto gioco in cui l’ex numero 1 del mondo ha confermato di aver ritrovato fiducia nel suo dritto con un paio di vincenti e altre soluzioni angolate che gli hanno permesso di neutralizzare le tre occasioni avute dall’avversario per tenere il servizio e di brekkare. Murray ha poi amministrato il vantaggio con sicurezza fino al 5-2 quando ha avuto due match point per chiudere i conti già in risposta. Il numero 12 del mondo li ha annullati con grande carattere e dopo pochi minuti ha approfittato di un turno di battuta disastroso da parte dello scozzese, tornato falloso con il dritto. L’incontro ha quindi avuto il suo epilogo al tie-break, dove Sir Andy ha continuato ad avere problemi con il dritto, sprecando con questo colpo il suo terzo match point e poi sbagliando nuovamente anche sulla prima chance in mano a De Minaur. Dopo 2 ore e 50 minuti di gioco, l’australiano ha quindi messo la parola fine su un match ricco di colpi di scena. Alex, che conquista punti importanti per la Race (dove ora è undicesimo), aspetta ora il vincente del big match Paul-Medvedev.

GLI ALTRI MATCH – Di appena due minuti più lungo rispetto a De Minaur-Murray, è stato l’incontro tra l’argentino Etcheverry e il qualificato sudafricano Harris. Nonostante la superficie sfavorevole, il numero 31 del mondo è comunque riuscito a rispettare il pronostico, sebbene non si siano certo viste le 118 posizioni di differenza tra i due nel ranking. I primi due parziali sono stati dominati dai servizi, con percentuali bulgare di realizzazione per entrambi (il dato più basso è stato il 56% di punti ottenuti con la seconda da Harris nel secondo set). Sono stati quindi i tie-break a deciderli: il primo è stato appannaggio di Harris che poi, però, ha compromesso l’esito del secondo giocando male i primi punti in battuta tanto da ritrovarsi rapidamente sotto 2-5. Il rendimento al servizio del sudafricano è calato ulteriormente nel parziale decisivo: Etcheverry si è sempre fatto trovare pronto sulle seconde dell’avversario e, dopo essere andato vicino al break già sul 2-1, ha piazzato l’allungo decisivo nel sesto game. L’argentino ha poi annullato una palla del controbreak e infine ha chiuso dopo quasi tre ore sul 6-3. Il giocatore di La Plata, che si trova virtualmente in posizione da nuovo best ranking (n. 28), affronterà Ruud o Struff al secondo turno.

Nell’altro match di giornata lo spagnolo Davidovich-Fokina non ha avuto problemi a superare la wild card di casa Yi Zhou, numero 905 del mondo al secondo main draw ATP dopo aver esordito la scorsa settimana a Zhuhai (anche lì grazie a una wild card e uscendo sconfitto in tre set da Garin). Non c’è stata storia in particolare nel primo parziale, archiviato da Davidovich con il punteggio di 6-2 in soli 25 minuti e con appena due punti persi al servizio. Il cinese ha lottato di più nel secondo ma l’esito è stato comunque identico. Il prossimo avversario dello spagnolo uscirà dall’incontro tra Zverev e Schwartzman.

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ATP Astana: Giron batte Wawrinka in tre tie-break. Bene Thiem

Gli aggiornamenti di giornata dal torneo in Kazakistan: l’americano nel match del giorno ha la meglio su Stan

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Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)
Marcos Giron - Roma 2022 (Twitter - @inteBNLditalia)

Ad Astana, nel primo turno del tabellone principale, forniscono un grande spettacolo Marcos Giron e Stan Wawrinka, in un match che sfiora le 3 ore. Dominic Thiem vince in scioltezza in due set contro il peruviano Juan Pablo Varillas.

Marcos Giron b. Stan Wawrinka 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6) (Renato Nunziante)

Nel primo set i due giocatori esprimono un tennis di alto livello, mantenendo tutti i turni di servizio senza concedere neanche una palla break. Molto bene Stan con la prima di servizio, con cui vince tutti i punti. Nel tiebreak, Marcos Giron annulla i primi due set point per lo svizzero, ma non può nulla al terzo tentativo, in cui Wawrinka piazza l’allungo, vincendo il primo set 7-6(6). Secondo set che segue il copione del primo. I due tennisti si aiutano col servizio non concedendo palle break e portando anche questo set al tiebreak. Stan Wawrinka soffre molto in questa fase del match la prima di servizio di Marcos Giron. Chiude l’americano con il punteggio di 7-6(4). Si va al terzo set. I due tennisti si concentrano totalmente sui loro turni di servizio. Lo svizzero piazza 5 ace nel terzo set (due di questi nel tiebreak), confermando il suo ottimo rendimento al servizio di oggi. Si difende al servizio, ma non riesce ad essere aggressivo in risposta, rendendo la vita molto facile a Marcos Giron, che dopo 3 ore di match chiude al terzo tiebreak dell’incontro con il punteggio finale di 6-7(6) 7-6(4) 7-6(6)

Dominic Thiem b. Juan Pablo Varillas 6-3 7-6(10) (Renato Nunziante)

Ottima partenza per Dominic Thiem che conquista il break nel primo turno di servizio del peruviano, break che riesce poi a mantenere per tutto il set, grazie ai suoi ottimi colpi, ed il suo pesante servizio. Senza concedere nessuna palla break, l’austriaco chiude 6-3 il primo set. Nel secondo set, è Varillas ad avere un’ottima partenza. Si porta sul 3-1 strappando il servizio all’austriaco, prima di perderlo il turno di servizio successivo. I due annullano diverse palle break, riportando equilibrio nel match, fino a quando l’austriaco sale in cattedra nel tiebreak, vincendo il set con il punteggio di 7-6(10). L’austriaco affronterà proprio Marcos Giron negli ottavi di finale.

GLI ALTRI MATCH – In Kazakistan prosegue l’Astana Open, torneo ATP 250 dove ad aprire il programma di giovedì è la vittoria della tds numero 6 Adrian Mannarino (numero 34 della classifica mondiale) nel derby con Arthur Rinderknech col punteggio di 7-6 (4) 6-2. Mannarino, finalista da queste parti nel 2020, ha sofferto più del previsto nel corso del primo parziale, trovandosi costretto prima a recuperare un ‘early break’ e poi ad annullare addirittura un set point nel corso del dodicesimo game, imponendosi infine al tie break. Nel secondo set è invece andato tutto liscio per il 35enne mancino, 3-0 in pochi minuti prima di chiudere 6-2 in circa due ore totali di partita.

Continua la cavalcata del bielorusso Egor Gerasimov, 30 anni, attualmente sprofondato al numero 661 della classifica ATP ed in campo grazie al ranking protetto: l’ex numero 65 (miglior classifica raggiunta nel 2020) ha sconfitto al primo turno Zapata Miralles col punteggio di 7-6 (5) 6-3. Per Gerasimov si tratta della terza vittoria nel torneo, considerando anche quelle con Bergs (numero 181) e Muller (numero 80) ottenute nei due turni di qualificazione. Al secondo turno affronterà la tds numero 4 Jiri Lehecka.

Sul Campo Centrale il qualificato austriaco Jurij Rodionov (numero 107 del mondo) ha sconfitto in rimonta Gregoire Barrere: 2-6 6-4 7-6 (5).

Rodionov dopo aver perso nettamente il primo set è riuscito a prevalere nella volata del tie break del set decisivo grazie ad un errore gratuito dell’avversario sul match point: nemmeno il challenge ha potuto salvare il 29enne francese dalla sconfitta. Terza vittoria nel torneo per Rodionov, che al secondo turno affronterà la testa di serie numero due Sebastian Baez.

Altro giro, altro qualificato. Sarà infatti il giovane russo Kachmazov l’avversario di Mannarino al secondo turno. Kachmazov ha battuto a sorpresa Corentin Moutet col punteggio di 6-3 7-6 (5) diventando inevitabilmente la storia del giorno, dopo una stagione passata a lottare nell’inferno del circuito, ovvero i tornei ITF.

Il 21enne nel corso delle qualificazioni aveva sconfitto senza perdere nemmeno un set sia Marozsan (numero 92 del mondo, diventato famoso grazie alla vittoria con Alcaraz al Foro Italico) che l’esperto Dzumhur, e oggi si è ripetuto con Moutet (24 anni, numero 119 del ranking), anche se nel secondo set ha sprecato un vantaggio di cinque giochi a due, chiudendo solamente al nono match point. (Jacopo Gadarco)

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ATP Pechino: Arnaldi perfetto, lascia le briciole a Wolf e approda al 2° turno. Out Sonego contro Humbert

Il numero 3 italiano centra un super debutto, lasciando le briciole all’americano. Ora Tsitsipas o Jarry. Il torinese perde all’esordio contro il francese Humbert

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arnaldi us open 1

U. Humbert b. L. Sonego 7-5 3-6 6-0 (Jacopo Gadarco)

Sconfitta all’esordio per Lorenzo Sonego. Il 28enne di Torino, sceso questa settimana al numero 56 del ranking dopo non aver potuto (ancora) difendere il titolo di Metz del 2022 (il torneo quest’anno è stato spostato ad inizio Novembre), è stato sconfitto da Ugo Humbert.

Il 25enne francese si è infatti imposto col punteggio di 7-5 3-6 6-0.

 

Nel primo set entrambi hanno controllato senza troppi problemi i turni di servizio nonostante una percentuale piuttosto bassa di prime palle in campo (Humbert 53%, Sonego addirittura 43%).

L’italiano ha sprecato una palla break nel corso dell’ottavo game con un brutto errore di dritto, assolutamente gratuito, per poi perdere il servizio a 15 sul 5 pari a causa di un game piuttosto sciagurato (due errori non forzati di dritto davvero insoliti per Sonego), concluso con un doppio fallo.

Al termine del primo set Sonego però chiede l’intervento del fisioterapista per un problema al collo, un fastidio fisico che potrebbe avere influito sulla prestazione al servizio di Lorenzo (2 ace e 3 doppi falli, solamente il 59% di punti vinti con la prima in campo).

Humbert (numero 36 del ranking) ne approfitta e scappa subito sul 2-0 anche nel secondo parziale, ma il francese, lo sappiamo, spesso incontra delle difficoltà nel momento di azzannare le partite ed infatti spreca immediatamente il vantaggio, e addirittura subisce un altro break nel corso dell’ottavo game (meraviglioso passante di rovescio in cross di Sonego).

6-3 Sonego, che sogna la rimonta: ma la realtà del terzo set è invece piuttosto amara.

Humbert domina dall’inizio alla fine, riuscendo a battere finalmente l’italiano dopo due sconfitte su due nel corso del 2023 (la prima delle quali con quattro match point, a Montecarlo) concedendo solamente una manciata di punti al suo avversario nel corso di tutto il parziale, e chiude la partita in 2 ore e venticinque minuti.

Al secondo turno afffronterà il vincente del match tra Rublev (5) e Norrie.

La classifica ATP aggiornata e commentata, con le prime 20 posizioni, la situazione degli italiani e la Race to Torino, è disponibile sul sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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[Q] M. Arnaldi b. [Q] J.J. Wolf 6-2 6-2

Inizia come meglio non poteva l’avventura al China Open di Pechino per Matteo Arnaldi, che dopo le due vittorie nelle qualificazioni coglie anche la prima vittoria in tabellone principale ad un ATP500. E che vittoria! Lascia solo quattro game ad un giocatore comunque esperto, anche lui qualificato, come J.J. Wolf, tutt’altro che facile da affrontare sui campi in cemento, e che sembra essere decisamente più distante delle sole 3 ufficiali posizioni in meno rispetto all’italiano nel ranking. Ranking che per Matteo continua a dare grandi notizie, e lo vedrà, con questa vittoria, almeno al n.42 al mondo da lunedì. La top 40, e il sogno di essere testa di serie all’Australian Open, sono tutt’altro che pianeti lontani. Nel frattempo Arnaldi può godersi la vittoria e il riposo, in attesa di scoprire chi affronterà in un secondo turno che già si prevede scoppiettante, tra il cileno Nicolas Jarry e il n.4 del tabellone Stefanos Tsitsipas.

Primo set

Arnaldi mette a segno il primo break della partita già nel terzo game. Inizio positivo, buon ritmo da fondo e giusta strategia nel muovere Wolf e spesso costringerlo a lasciare scoperte larghe porzioni di campo. Non positivissimo l’americano, che con due non forzati, dopo essere stato certo provato psicologicamente da un pazzesco recupero da dietro la schiena di Matteo, concede il servizio all’azzurro. Alla distanza esce la grande maturità che costantemente sta sviluppando Matteo. Wolf non trova mai occasioni in risposta, e a tratti vacilla anche al servizio, non riuscendo ad imporre il suo gioco, ma cercando di fare da parabrezza all’avversario.

E così nel settimo game, infilando un altro paio di punti di qualità, tra cui un bellissimo rovescio stretto che manda fuori tempo l’americano, il n.48 al mondo conquista il doppio break di vantaggio. Ed è preludio a un netto 6-2 che permette ad Arnaldi di conquistare un primo set in cui perde solo due punti al servizio (entrambi nell’ultimo game tra l’altro) tenendo sempre in mano lo scambio con gran solidità, così da impedire all’americano il suo gioco di accelerazioni improvvise e colpi particolari che escano fuori dal palleggio.

Secondo set

Se il primo set è giocato troppo bene da Matteo, con neanche troppi errori di Wolf, il n.51 al mondo inizia malissimo il secondo. Tre dritti in corridoio, con il suo cavallo di battaglia che non riesce a dargli quanto sperato, e uno smash lungo, regalano già nel primo gioco il break al ragazzo di Sanremo. Non sfugge una palla a quest’ultimo, che rimanda l’impossibile al “povero” JJ, che accusa la differenza sulla diagonale di destra, patrocinio di Arnaldi nella partita odierna. E infatti due non forzati di dritto di fila, quasi di frustrazione, per il non trovare contromisure né colpi che possano dare difficoltà all’italiano, regalano nel terzo gioco il doppio break al nostro, che si porta sul 3-0.

Non smarrisce neanche per un attimo la concentrazione Matteo, che costringe Wolf agli straordinari su ogni punto, attaccando in risposta e senza concedere nulla al servizio. Con un ace, coronamento di una partita senza sbavature, condotta dall’inizio alla fine, Arnaldi chiude anche il secondo parziale per 6-2. Wolf mai è arrivato ai vantaggi in risposta, mai è riuscito a creare un surplus nello scambio. Ha subito tanto sul dritto, ancor di più sul rovescio, spesso giocato stretto da Matteo trovando grandi angoli. Una prestazione da incorniciare, che anche in vista del secondo turno non pone alcun tipo di limite.

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