Alexander Weis brilla al Challenger di Skopje

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Alexander Weis brilla al Challenger di Skopje

Il tennista altoatesino raggiunge i quarti di finale prima di essere eliminato da Dragos Nicolae Madaras

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Alexander Weis - Foto Angelo Boccaccini
 

Nel mondo Challenger questa settimana presentava un programma di tutto relax, con tutti i riflettori puntati sulle qualificazioni del Roland Garros dove, per inciso, sono impegnati tutti i maggiori protagonisti del circuito. Era infatti in programma il solo Challenger 75 di Skopje (Macedonia del Nord, terra battuta), tanto che, ad essere sinceri, stavamo per prenderci un momento di pausa per preparare la trasferta di Vicenza della prossima settimana. Ma i risultati che ci giungevano dalla capitale macedone ci hanno indotto a una correzione di rotta. Sarebbe stato infatti un peccato passare sotto silenzio l’ennesima ottima settimana di Alexander Weis che, partito dalle qualificazioni, ha superato due turni non banali a spese del serbo Nikola Milojevic (n.303 ATP) e dell’argentino Roman Andres Burruchaga (n.251). La sconfitta patita nei quarti di finale (6-3 6-3) dallo svedese Dragos Nicolae Madaras (n.241 e quarta testa di serie) non sminuisce la prestazione del 26enne nativo di Bolzano che conferma il suo ottimo stato di forma e che conquista il nuovo best ranking che da lunedì dovrebbe vederlo alla posizione n.320 ATP. Del resto è già dalla fine dello scorso anno che Alexander mostra una consapevolezza del tutto nuova che si era manifestata tra ottobre e novembre con un incredibile filotto di tre tornei da 15.000$ ad Antalya (Turchia, terra battuta). Adesso, grazie anche alla recente collaborazione con l’Enjoy Sporting Club, sta cercando di alzare il livello, pur consapevole di quanto sia duro il mondo dei Challenger.

Il suo bilancio stagionale recita così 21 vittorie e 18 sconfitte, certo un po’ peggio dello stratosferico 58/30 del 2022, ma con avversari di ben altro livello e con alcune gemme come la vittoria al Challenger di Roma sull’ungherese Fabian Maroszan che pochi giorni dopo avrebbe sgambettato al Foro Italico nientedimeno che Carlos Alcaraz.

L’unico altro italiano in tabellone era Giovanni Fonio, pure lui autore di un’ottima stagione (29/15), che all’esordio si sbarazzava facilmente (6-4 6-2) del 18enne Mili Poljiacak (n.685) che tutti, Djokovic compreso, definiscono un predestinato. A noi il giovane croato non ha fatto sinceramente questa gran impressione e non abbiamo potuto esimerci dal notare quanto siano eccessivi i suoi 93 kg abbondantemente spalmati su un’altezza non eccezionale (185 cm). La corsa del tennista novarese si fermava però al secondo turno, fermato dall’argentino Francisco Comesana (n.273 ATP) col punteggio di 7-6(6) 6-2.

 

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Al Challenger di Skopje è il momento di Valkusz

In un torneo di livello abbastanza modesto, vince l’ungherese Mate Valkusz che rompe così il ghiaccio

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Mate Valkusz vince a Skopje - (foto via Instagram)

Mentre il mondo del tennis si sta apprestando a celebrare il rito del Roland Garros, il circuito Challenger ha lasciato ai suoi migliori protagonisti una settimana off per poter competere nelle qualificazioni dello Slam parigino (a proposito complimenti a Cobolli, Zeppieri e Vavassori che hanno guadagnato un posto nel main draw). Così è rimasto in calendario il solo Challenger 75 di Skopje (Macedonia del Nord, terra battuta) dove le seconde linee hanno sgomitato per conquistarsi un posto al sole. C’è riuscito l’ungherese Mate Valkusz che in finale ha avuto la meglio sull’argentino Francisco Comesana col punteggio di 6-3 6-4, in un match a senso unico che non ha toccato le due ore di gioco. Buon torneo per il quasi 25enne nativo di Budapest che ha un po’ faticato nei primi turni, costretto al terzo sia da Paulson che da Nagal, per poi ingranare le marce alte e volare verso il suo primo successo a livello Challenger. In precedenza era già arrivato due volte in finale, nel 2018 a Cordenons (battuto da Paolo Lorenzi) e un mese fa a Ostrava dove aveva dovuto arrendersi a Zdenek Kolar. Con questo successo Valkusz migliora il proprio best alla posizione n.225 ATP, quarto miglior ungherese in classifica. Comesana ha invece mancato l’appuntamento con la terza vittoria Challenger, dopo le due ottenute nel 2022 (Corrientes e Buenos Aires).

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Boris Becker in visita al Trofeo Bonfiglio

Sotto lo sguardo attento del campione tedesco esce di scena l’ultimo italiano in gara, il pugliese Gabriele Vulpitta

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Boris Becker al trofeo Bonfiglio (ufficio stampa Trofeo Bonfiglio)
Boris Becker al trofeo Bonfiglio (ufficio stampa Trofeo Bonfiglio)

Venerdì è stata soprattutto la giornata di un grande ex, Boris Becker, tornato al Tennis Club Milano Alberto Bonacossa 41 anni dopo la sua apparizione al Trofeo Bonfiglio, per incontrare il suo vecchio amico Stefano Bonfiglio, lontano parente di quell’Antonio Bonfiglio a cui è intitolato il trofeo. “Ricordo bene questo bellissimo circolo – ha commentato il sei volte campione Slam – ma avevo appena 14 anni e sinceramente non ho memoria dei match che ho disputato”. Ce lo ricordiamo noi: correva l’anno 1982 e il tedesco venne sconfitto al secondo turno da un avversario più esperto, l’italiano Corrado Aprili (6-7 7-6 9-7 lo score) in una partita durata oltre quattro ore. Il successo che gli era sempre sfuggito a livello Under 18 sarebbe giunto incredibilmente solo tre anni dopo a Wimbledon, quello vero, quando a soli 17 anni, 7 mesi e 15 giorni Becker divenne il primo minorenne a trionfare ai Championships, stabilendo un record di precocità ancora oggi imbattuto. Il 55enne tedesco, sorridente e in buona forma fisica, si è intrattenuto per un’ora nel pomeriggio guardando i match in programma, concedendosi volentieri alle moltissime richieste di selfie degli appassionati e parlando persino di padel: “Ogni tanto mi diverto a giocarlo”.
Intanto, anche l’ultimo italiano in gara in singolare, Gabriele Vulpitta, ha salutato il torneo nel match dei quarti di finale andato in scena sul campo Tribuna e perso per 6-2 6-2 contro la testa di serie n.1 del torneo Rodrigo Pacheco Mendez. Partito con un evidente timore reverenziale nei confronti di un avversario che occupa la 3ª posizione del ranking mondiale, il 17enne azzurro non è riuscito a esprimere il bel gioco offensivo che lo aveva portato sino a qui. Troppo lontano dalla riga di fondo, i colpi del pugliese non lasciavano il segno, merito certo anche delle qualità di un avversario che frequenta abitualmente il circuito Challenger ed è già n.880 ATP. Dopo un primo set condizionato dai troppi errori, il livello del tarantino si è alzato nel secondo parziale, ma a quel punto l’esperienza del mancino messicano ha fatto la differenza. “Temevo il match di oggi – ha detto il 18enne che vive a Mérida, nello Yucatan – perché giocavo contro un italiano che aveva battuto tre ottimi avversari. Sapevo che sarebbe stata dura e ho cercato di iniziare subito concentrato e solido. Poi, nel secondo set, ho cominciato anche a essere un po’ stanco, ma sono riuscito a controllare il suo ritorno. Tutti sono qui per vincere il torneo e ogni punto, ogni game è importante. Ovviamente ho le mie chance di vincere il Bonfiglio, ma dovrò meritarlo”. Sabato, ad attendere il messicano in semifinale, ci sarà uno dei giocatori più interessanti di questa 63ª edizione dei Campionati Internazionali d’Italia juniores, l’austriaco Joel Schwaerzler. Nell’altra semifinale si affronteranno lo statunitense Williams e il cinese Zhou.
Da un messicano a un’americana di origine spagnola: Kaitlin Quevedo. I due ragazzi sono molto amici, tanto che il primo a bordo campo a festeggiare il successo della 17enne yankee è stato proprio Pacheco Mendez. Opposta alla 16enne bulgara Iva Ivanova (già artefice dell’eliminazione della testa di serie n.1), la giocatrice della Florida, una delle più accreditate pretendenti al titolo, ha rischiato seriamente l’eliminazione. Dopo un primo set chiuso in poco più di un quarto d’ora, il match per la 17enne, già n.526 WTA, si è complicato. “All’inizio ho giocato molto bene – ha detto – ma nel secondo set ho perso l’iniziativa e lei ha lasciato andare il braccio, così il match è diventato molto combattuto. Nel terzo set sono stata brava a resettare la mente e a tornare a essere aggressiva come nel primo parziale”. È finita 6-0 6-7 6-4 in un’ora e 52 minuti. In semifinale, la Quevedo troverà la testa di serie n.6, la giapponese Sayaka Ishii. Gli azzurrini, un po’ deludenti in singolare, si stanno invece facendo onore nel tabellone di doppio con Noemi Basiletti e Gaia Maduzzi che, battendo il duo Jandova/Oved per 6-4 6-0, hanno conquistato la finale dove troveranno la coppia Grant/Oluwadare. Finale anche per Federico Cinà che, in coppia con il giapponese Sakamoto, sfiderà Demin/Pacheco Mendez. Sabato, a partire dalle ore 11, sono in programma gli incontri di semifinale dei singolari. Nel pomeriggio anche le finali dei doppi.

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Fabio Fognini illumina il tabellone del Challenger di Perugia

Lo storico torneo umbro, come sempre organizzato da MEF, partirà il prossimo 11 giugno con una prestigiosa entry list

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Fabio Fognini - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

Sei top 100, tanti azzurri del futuro e Fabio Fognini. L’entry list dell’ottava edizione degli Internazionali di Tennis Città di Perugia promette spettacolo. La terra rossa del Tennis Club Perugia si prepara per accogliere i protagonisti del torneo ATP Challenger 125 che andrà in scena dall’11 al 18 giugno. La scorsa edizione della manifestazione si concluse con il trionfo di Jaume Munar, attuale numero 77 del mondo, che tornerà in Italia per difendere il titolo in un evento che si prospetta di primo livello. Basti pensare che la prima entry list fissa il taglio del tabellone principale alla posizione mondiale numero 196 del rumeno Nicholas David Ionel. Ma al di là delle classifiche e delle teste di serie è chiaro che sarà Fabio Fognini la principale attrazione del torneo.Il 35enne di Arma di Taggia è reduce dal terzo turno agli Internazionali BNL d’Italia, dove ha dato prova di essere ancora competitivo e soprattutto motivato. Insomma, forse non avrà più la tenuta fisica e nervosa per vincere un torneo ma è sicuramente ancora in grado di dare spettacolo con il suo tennis brillante, tutto giocato sull’anticipo.

Ma la concorrenza non starà certo a guardare, a partire dalla prima testa di serie Pedro Cachin. Solamente lo scorso anno, vincendo gli Internazionali di Tennis Città di Todi, l’argentino entrava in top 100. A meno di un anno da quel trionfo, Cachin torna in Umbria da numero 63 del mondo. Nel seeding seguono altri due top 80: gli spagnoli Albert Ramos-Vinolas (66) ed il campione in carica Jaume Munar (77). La carica dei top 100 è completata da Daniel Galan (90), Filip Krajinovic (92) e Alexandre Muller (100). Come consuetudine saranno tanti gli italiani ai nastri di partenza con ben nove azzurri nel main draw. L’attesa è soprattutto per un Matteo Arnaldi in grandissima forma e un Francesco Passaro, l’atleta di casa, che sta invece cercando di recuperare la miglior condizione. Il quadro tricolore è completato dalla partecipazione di Giulio Zeppieri, Raul Brancaccio, Flavio Cobolli, Franco Agamenone, Luciano Darderi ed Andrea Pellegrino.

A questo punto abbiamo pensato che fosse il caso di telefonare a Marcello Marchesini, lo storico patron di MEF, che ci ha risposto dalla Sardegna dove sta lavorando alla sua nuova creatura.

 

Buongiorno Marcello, innanzitutto che fai in Sardegna, sempre al mare vero?

“Ma figurati (ride, ndr). Stiamo organizzando un Challenger 100 su cemento outdoor che dovrebbe collocarsi in calendario nell’ultima settimana di settembre. Non è ancora ufficiale perché stiamo definendo gli ultimi dettagli, ma daremo l’annuncio a inizio giugno quando farò ritorno a Perugia”.

Dove, ricordiamo, avrà luogo, a partire dall’undici giugno, lo storico Challenger al Tennis Club Perugia.

“Sì, è una location cui siamo molto affezionati e quest’anno possiamo contare su un’entry list prestigiosa, con ben sei top 100 cui viene ad aggiungersi un mito del nostro tennis come Fognini”.

Come hai convinto Fognini a partecipare a un Challenger?

“In realtà non ho dovuto fare nulla (ride, ndr) perché Fabio era molto motivato di suo. Visto che non parteciperà alla stagione sull’erba, dopo il Roland Garros la sua priorità è cercare di rientrare velocemente in top 100. E i 125 punti che mette in palio il nostro torneo potrebbero tornargli molto utili”.

Un giocatore così importante accenderà molti riflettori sul torneo.

“Speriamo proprio di sì. Fabio è stato un grande campione che ancora oggi è in grado di lasciare il segno e il suo nome sarà di grande richiamo per gli appassionati e per la città”.

Accennavi a quanto seguirà dopo Perugia.

“Sì avremo come da tradizione il Challenger di Todi di cui, accogliendo una richiesta dell’ATP, abbiamo spostato la data a cavallo di Ferragosto, precisamente dal 13 al 20 agosto”.

Poi le ragazze a Parma.

“Esatto, organizzeremo un WTA 250 dal 17 al 23 settembre. E’ un torneo che, nella splendida cornice del Tennis Club Mariano, ci ha già dato molte soddisfazioni gli anni scorsi ed è stato molto apprezzato dalla WTA”.

Poi, come dicevi prima, il gran finale.

“Sì, immediatamente dopo il WTA di Parma, cioè a partire dal 24 settembre, andrà in scena un Challenger 100 ad Olbia. Sarà l’ultimo torneo della stagione su cemento outdoor e assegnerà punti importantissimi per gli ultimi appuntamenti dell’anno e per l’Australian Open”.

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