Roland Garros, Swiatek: “Io, Sabalenka e Rybakina come i Big 3”

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Roland Garros, Swiatek: “Io, Sabalenka e Rybakina come i Big 3”

Le nuove motivazioni che arrivano dalle due rivali, il numero 1 in pericolo (“Davvero?”), l’odio sui social e l’idolo Nadal assente: “Per chi tifo quest’anno?”

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Iga Swiatek – Roland Garros 2023 (foto via Twitter @rolandgarros)
 

Con i tabelloni compilati e le qualificazioni che volgono al termine, ecco che tenniste e tennisti affrontano il media day. La campionessa in carica Iga Swiatek arriva dopo il ritiro romano contro Elena Rybakina, destando qualche preoccupazione che viene subito fugata. “Per fortuna, non è successo nulla di serio, sono stata ferma un paio di giorni. Sto ancora recuperando dall’infortunio alla coscia, ma starò bene per il primo turno”. Si comincia allora a parlare del rapporto con le due più quotate inseguitrici – Aryna Sabalenka ed Elena Rybakina –, dell’assenza del suo idolo nel torneo maschile, dei tornei WTA 1000 allungati, dell’odio dilagante sui social…

D. In questa stagione, qualche guaio fisico e una competizione serrata con Aryna, Elena… Ti hanno dato motivazioni ulteriori o diverse per questo torneo?

Swiatek: “Certo, la situazione è molto differente dall’anno scorso. È bello avere qualcuno, per così dire, che ti tiene sott’occhio. Abbiamo giocato così tante volte che conosciamo bene il nostro gioco. Ma a volte troviamo anche soluzioni alternative, il che è emozionante. Come quello che hanno dovuto fare i Big 3 quando avevano giocato uno contro l’altro una trentina di match se non di più. Sono contenta di imparare cose nuove, è una motivazione extra. Però, durante la stagione non abbiamo tanto tempo per gli allenamenti, così uso questi giorni perché è la prima settimana da Indian Wells in cui ho tempo per prendere le cose con calma e concentrarmi un po’ di più sulla tecnica. Mi darà parecchia fiducia.”

D. Questo è il primo torneo da quasi un anno dove c’è la possibilità che tu perda il numero 1, ci pensi?

“Neanche lo sapevo, quindi no, nessun problema. Non cambia molto per me.”

D. Che tipo di emozioni ci sono negli incontri con Elena e Aryna dato quello che succede nel mondo, la guerra, il tuo attivismo? Condizionano i match e la relazione con loro?

“Non posso dire di avere una relazione profonda con loro, ci rispettiamo, tutto qua. In partita, non penso a quello che faccio fuori dal campo, all’avversario come persona, non aiuta e non c’è tempo per queste riflessioni.”

D. In passato, hai parlato spesso della tua ammirazione per Rafa Nadal. Cosa ne pensi del fatto che quest’anno non sia qui a giocare? Cambia il torneo?

“Non so, ancora non è cominciato. Ho sempre tifato per lui, sarà difficile trovare il mio preferito. D’altra parte. È triste e vorremmo tutti che giocasse, ma so che a volte è meglio non patire quel dolore e recuperare. Speriamo che giochi la prossima stagione e che si senta meglio. Non voglio concentrarmi su record e statistiche, la cosa più importante per me è che sia in salute e felice.”

D. Hai parlato del poco tempo da dedicare agli allenamenti e un paio di settimane fa dei 1000 da due settimane che influenzano il ritmo della tua stagione. Ti piace il nuovo formato?

“Sì, un po’ il ritmo cambia, ma anche non giocare Miami e sapere che avrei giocato tutti questi tornei di fila lo ha cambiato. Dopo Stoccarda, ho avuto due giorni per allenarmi, lo stesso tra Madrid e Roma, quindi, all’inizio di questi due tornei, avevo ancora bisogno di trovare le giuste sensazioni con i campi e le altre condizioni. L’anno scorso ho dovuto farlo solo dopo Indian Wells. È più dra perché, se arrivi in fondo a un torneo, devi pensare subito al prossimo.”

D. Il Roland Garros mette a disposizione un’app che protegge i giocatori dagli abusi sui social media. La federtennis francese mi ha detto che la tua psicologa sportiva è approva decisamente questa idea. Cosa ne pensi, la userai?

“La userò, credo sia un’ottima idea e un passo nella giusta direzione. Mi dispiace che i social media, qualcosa che avrebbe dovuto farci contenti e spingerci a socializzare, ci stiamo procurando sentimenti e pensieri negativi. Penso che quasta app ci permetterà di usarli senza doverci preoccupare troppo. Da una parte, lo sviluppo della tecnologia ci può aiutare, ma dall’altra mi pare che sia sempre più odio. Dopo ogni torneo, aveva questo rituale per cui andavo a vedere cosa pensano le persone dei miei match. Ma ora ho smesso perché, anche se su due tornei ne avevo vinto uno e fatto finale nell’altro, la gente non è contenta perché dopo l’anno scorso pensa che dovrei vincere tutto, scrive che sto peggiorando. Mi ha frustrato e ho capito che non ha senso leggere tutta quella roba.”

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