Roland Garros: Nishioka alla distanza su Seyboth Wild, ora trova Etcheverry. Cerundolo elimina Fritz in rimonta

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Roland Garros: Nishioka alla distanza su Seyboth Wild, ora trova Etcheverry. Cerundolo elimina Fritz in rimonta

Il giapponese rimonta il brasiliano, che interrompe qui la sua grande settimana. Etcheverry prevale sulla testa di serie numero quindici, Borna Coric, in tre set. Un altro argentino, Cerundolo, sorprende Fritz in quattro set

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Thomas Martin Etcheverry - Roland Garros 2023 (foto Roberto Dell'Olivo)
 

Simone Mathieu e campo 14: pubblico e appeal diversi per due battaglie che designano un altro degli ottavi di finale del Roland Garros 2023. Il primo a chiudere è Yoshihito Nishioka: il giapponese si è trovato a rincorrere Thiago Seyboth Wild per tutto il match, sotto un set a zero e poi due a uno. Grazie anche ad un miracoloso tiebreak vinto al termine del secondo parziale, tuttavia, è rimasto in gara ed ha finito per rimontare al quinto il suo talentuoso avversario, che termina qui la sua settimana da sogno. Al suo secondo ottavo slam consecutivo, Nishioka troverà Tomas Martin Etcheverry. L’argentino ha sorpreso in tre set il più quotato Borna Coric. In un match giocato punto per punto, il numero quarantanove è stato bravo a chiudere in tre set una partita che rischiava di complicarsi, dopo che nel secondo set, sprecati tre set point, il croato era stato davvero vicino a riaprire il match. Sul Suzanne Lenglen, Francisco Cerundolo elimina in rimonta la testa di serie n. 9 del torneo, Taylor Fritz. Dopo aver perso il primo parziale, l’argentino conferma la sua tenacia e mette in campo un tennis propositivo e senza paura, piegando l’avversario in quattro set.

(27) Y.Nishioka b. (Q)T.Seyboth Wild 3-6 7-6(8) 2-6 6-4 6-0 

Match ricco di emozioni, scambi lottati, bei colpi e tanta tensione. L’inizio del match è tutto per Seyboth Wild. Il qualificato brasiliano tira fuori una prestazione sontuosa nel primo set con soli quattro punti concessi sul suo servizio a Nishioka. A fare la differenza per il brasiliano, che al primo turno ha eliminato Medvedev, è stato il dritto, il suo miglior colpo. Il break che decide il set arriva nell’ottavo gioco. Nishioka commette un doppio fallo sul 15-15. A fare il resto è la pressione del brasiliano sul dritto del giapponese, che nonostante faccia giocare sempre un colpo in più all’avversario, finisce per capitolare.

Nel secondo equilibrio sovrano sino al settimo game, nel quale Seyboth Wild strappa il servizio a 15 ad un falloso Nishioka. Nell’ottavo game si arriva per la prima volta ai vantaggi sul servizio del brasiliano. Un doppio fallo sul 40-15 e un dritto giocato male offrono a Nishioka la prima vera occasione dell’incontro. Il brasiliano martella col dritto e cancella la palla break. Il giapponese è caparbio nel conquistarne una seconda e con un attacco di rovescio riporta la sfida in equilibrio. Sul 5 pari 30-30 Nishioka sbaglia un facile dritto, con il giapponese che va su tutte le furie per la chiamata out. Il numero 33 al mondo va dall’altra parte del campo chiedendo più volte all’arbitro di riverificare il segno, usando la tecnologia. Uno sfogo che costa caro al giapponese che riceve un secondo warning, dopo quello ricevuto nel primo set per una racchetta lanciata a terra, che si tramuta nel penalty point e conseguente break per Seyboth Wild. Chiamato a servire per il set il brasiliano incappa in diversi errori, concedendo chance del controbreak al nipponico. Wild annulla la prima, ma sulla seconda affonda un rovescio a rete, con tanto di racchetta distrutta a terra, che gli vale un warning. 

Il set si decide al tie-break. Seyboth scappa via sul 5-1, conquista tre set point, sciupa il primo con un doppio fallo, poi cede alla veemenza di Nishioka che si riporta sul 6-6. La battaglia continua e al terzo set point ha la meglio Yoshihito Nishioka per 10-8.

Il match vive di ondate e anche il terzo set non è da meno. Wild pasticcia un po’, trovandosi a fronteggiare una palla break. La annulla con un ace e poi sulle ali dell’entusiasmo nel game successivo strappa il servizio a Nishioka. La palla del brasiliano ritorna a viaggiare come nel primo set, mentre il giapponese è tutt’altro che sereno, visti i continui monologhi mentre è seduto in panchina al cambio campo. Wild continua a realizzare vincenti, aumentando la qualità anche dalla parte del rovescio e proprio con un rovescio incrociato in recupero strappa nuovamente il servizio per il punto che chiude il terzo set.

Con la collaborazione di Giuseppe Di Paola

Il match però non si avvia certo alle sue battute finali: un attimo, e Nishioka è già avanti di un break. Sul 3-1 il giapponese ha addirittura un’altra chance per strappare il servizio al suo avversario, ma dopo una lunga serie di Deuce e un’altra, spettacolare, voleè con la palla che torna sui suoi…rimbalzi, il brasiliano tiene il gioco e resta in vita.  

Il game successivo è un tentativo di riprendersi il break in maniera aggressiva: Thiago spinge, va a rete, con un dritto in salto alla Nick Kyrgios si procura la parità, ma la freddezza e lucidità del samurai mancino lo conducono quattro giochi a due. 

Seyboth Wild comincia a sbagliare molto, tiene a fatica il suo turno di servizio successivo e poi, con un’ultima, azzardata acrobazia, si consegna al suo avversario: è 6-4 dopo tre ore e sette minuti, si va al quinto set. 

L’inerzia del match si è ora definitivamente spostata dalla parte del giapponese: in un primo, tesisissimo game, Yoshihito ottiene tre pallebreak consecutive, successivamente un’altra, un’altra, un’altra ancora. Seyboth tiene botta in qualche modo, spingendosi spesso a rete, portando il giapponese a scaraventare una racchetta sulla terra del Mathieu, gesto che, se possibile, delinea in maniera ancora più definitiva gli schieramenti nelle tribune. Eppure al brasiliano non resta che il favore del pubblico: alla sesta palla break, Nishioka passa, e da quell’urlo liberatorio non si guarderà più indietro. Prima un break sul 2-0, poi un altro due giochi più tardi: in tre ore e quarantadue minuti, la testa di serie numero ventisette avanza, rimontando, alla seconda settimana, mentre il Mathieu dedica una standing ovation a Thiago Seyboth Wild, e alla sua settimana straordinaria. 

T Etcheverry b. [15] B.Coric 6-3 7-6 (5) 6-2 

Sul campo 14, parte fortissimo l’argentino Tomas Martin Etcheverry, giustiziere di Alex De Minaur al secondo turno. Il suo avversario, la testa di serie numero 15 Borna Coric, concede subito il suo turno di battuta: è costretto, dunque, ad inseguire fin dall’inizio. Il croato non otterrà neppure una palla break, in questo primo set: in trentaquattro minuti di gioco, Etcheverry lo porta a casa per sei giochi a tre. 

L’argentino sembra poter andare in fuga già nel secondo: Coric concede due palle break nel quinto gioco, Etcheverry ne approfitta e passa a condurre. Le occasioni sprecate dal numero quarantanove saranno tuttavia molte da qui alla fine del set: prima ha tre opportunità consecutive di andare a servire sul 5-2, ma Borna rimonta e tiene il game; poi sul 5-3, ha tre palle set, ma esce da un lungo gioco con un nulla di fatto. Chiamato dunque a servire per il set, trema e concede due palle break al suo avversario: Coric, solido e stoico, le realizza e porta il set al tiebreak. Lì si salva ancora una, due volte: prima è sotto 1-3, e recupera; poi 4-6, e annulla il primo set point sul servizio del suo avversario. Ma infine dopo ottantanove minuti di secondo set, e due ore di gioco complessivo, un suo rovescio termina largo e Etcheverry si guadagna un-possiamo dirlo-meritato secondo set.  

Coric però non si arrende: il croato prova a riaprire il match anche in apertura di terzo set, procurandosi il break sull’1-1. Sarà anche l’ultimo game vinto da Borna per lungo tempo: il game successivo, infatti, spegne le speranze della testa di serie, che dopo aver annullato tre palle break (una con una dolcissima demi volè) capitola alla quarta: è 2-2. Sono ancora quattro le palle break che l’argentino ottiene nel game successivo, e sempre alla quarta Tomas Martin Etcheverry piazza l’allungo decisivo. Dopo altri combattivi ma ormai effimeri tentativi di Coric, l’argentino, fra gli incitamenti del pubblico, gli abbracci del suo team e le lacrime dagli occhi, chiude 6-2 7-6 6-2 dopo tre ore e quattro minuti, firmando uno degli upset di giornata. 

[23] F. Cerundolo b. [9] T. Fritz 3-6 6-3 6-4 7-5 (con la collaborazione di Laura Guidobaldi)

Quando l’ombra della sera inizia a stagliarsi inesorabile sul Lenglen, fanno il loro ingresso in campo Taylor Fritz, testa di serie numero nove, e Francisco Cerundolo, la numero ventitrè: non si sono mai affrontati. Nessuno dei due appare in forma smagliante: fin da subito, commettono entrambi un consistente numero di errori gratuiti. L’americano fa tuttavia valere la classifica, e trova un break in apertura che lo porta 4-1 in vantaggio. Sul 4-2, tuttavia, Cerundolo ottiene le prime palle break della sua partita, converte la terza e sembra riaprire il parziale. Nel game successivo però il banco salta nuovamente: un sanguinoso doppio fallo, giunto a coronamento di una prestazione al servizio fin qui non certo impeccabile da parte dell’argentino, consegna un nuovo vantaggio a Fritz. 

Pur con una buonissima percentuale di punti vinti con la prima, Fritz deve faticare per chiudere: gli ci vogliono cinque deuce e quattro pallebreak annullate per portare a casa il primo parziale: è 6-3 dopo quarantatrè minuti. 

Dopo l’incertezza del primo set, Fritz poter prendere le redini del match in apertura di secondo, procurandosi tre palle break consecutive sull’1-1. Cerundolo tuttavia non demorde, le annulla tutte e rimane in partita. Scende ora, il livello del servizio dell’americano, si alza quello dell’argentino, che comincia a sbagliare meno: sul 2-1, è lui ad avere delle chance in risposta, ovverosia due opportunità di break. Dopo aver fatto correre il suo avversario, converte a rete la seconda e si ritrova avanti 3-1. Ora l’argentino gioca con più precisione e cinismo, ed in breve si invola 4-1.  

Ma questo match è fatto di momenti, ed ecco che appena cambia il vento Cerundolo ricomincia a sbagliare col dritto e concede il controbreak: 4-3. Si comincia a scambiare di più: dopo diciotto colpi (lo scambio più lungo della partita) la testa di serie numero ventitrè trova altre tre palle break: Fritz si espone, spinge e le annulla, ma pochi istanti dopo capitola alla quarta. È passata un’ora e diciotto minuti: dopo due set per niente lineari, dopo tanti break, con un 6-3 Francisco Cerundolo porta la sfida in perfetta parità. 

Il terzo set è ancora appannaggio dell’argentino. Dopo un testa a testa in totale equilibrio fino al 4-4, il nono game è decisivo per Cerundolo, che si procura tre palle break. Taylor recupera fino al 30-40 ma, alla fine, deve cedere all’avversario che si porta 5-4 e servizio. A questo punto, lo statunitense fallisce tre occasione per realizzare il controbreak. In un gioco particolarmente lungo, in cui si va quattro volte ai vantaggi, Francisco ottimizza il vantaggio chiudendo il parziale 6-4 al secondo setpoint.

Il tennista di Buenos Aires continua sulla scia positiva fino al 3-1 del quarto; Fritz però reagisce; gli strappa la battuta, pareggia per poi passare nuovamente in vantaggio sul 4-3. Ma Cerundolo non demorde, insiste a spingere e pareggia ancora. Fritz si dimostra particolarmente aggressivo avanzando ancora sul 5-4. Aggressività che, invece gli manca nel momento più caldo del set, quando ha a disposizione un setpoint e non lo sfrutta, arretrando e aspettando incautamente l’errore dell’avversario che, al contrario, nonostante la tensione, rimane attento e gioca deciso, bravo ad impattare ancora sul 5-5. Francisco si procura due palle break. La prima sfuma ma la seconda va a segno, grazie ad un ottimo dritto incrociato profondo e pesante, che induce l’americano all’errore. Ora Cerundolo ingrana di nuovo la quinta, superando Taylor e andando a servire per il match.

Coraggioso e aggressivo Cerundolo che vuole prendersi la partita, spingendo a più non posso senza paura. Sfuma il primo matchpoint ma poi ce n’è un secondo grazie ad un dritto fulmineo incrociato in contropiede che gela Fritz. Affonda ancora, deciso. Arriva l’ennesimo errore di Fritz e Francisco Cerundolo, dopo due ore 50 minuti, si getta a terra incredulo. Vince 3-6 6-3 6-4 7-5 e accede agli ottavi di finale di uno slam per la prima volta in carriera. Ora lo attende Holger Rune.

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