Wimbledon: ordinaria amministrazione per Swiatek contro Zhu, Azarenka supera Yuan

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Wimbledon: ordinaria amministrazione per Swiatek contro Zhu, Azarenka supera Yuan

Seppur con qualche inciampo, buona la prima di Iga Swiatek che liquida la cinese nonostante la sospensione per la chiusura del tetto. Ora attende Trevisan o Sorribes Tormo

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Iga Swiatek - Wimbledon 2023 (Twitter @wimbledon)
Iga Swiatek - Wimbledon 2023 (Twitter @wimbledon)
 

[1] I. Swiatek b. L. Zhu 6-1 6-3

Iga Swiatek comincia nel migliore dei modi la sua campagna sui prati londinesi, qualificandosi al 2°T dove incrocerà la vincente di Trevisan-Sorribes Tormo, sconfiggendo in poco più di un’ora e venti di gara la prima delle giocatrice fuori dalle teste di serie del draw: la n. 34 WTA Lin Zhu. La n. 2 di Cina si è infatti arresa 6-1 6-3 nonostante la tennista polacca abbia palesato alcune titubanze di tanto in tanto nel corso della sfida, che però non hanno mai intaccato in nessun modo la reale portata della prestazione di Iga. Solita ordinaria amministrazione, con il punteggio che al netto di alcuni inciampi poteva essere anche più netto. Dunque buona la prima per la tre volte campionessa al Roland Garros, opposta ad una rivale che aveva ben figurato negli eventi preparatori.

Campionessa Juniores di Wimbledon nel 2018, la n. 1 mondiale nella sue prime esperienze da Pro ha successivamente incontrato molte difficoltà nell’adattamento alla superficie erbivora. Tuttavia nel 2021 ai Championships arrivò ad un solo set dai quarti di finale, al contrario della scorsa edizione dove ha deluso parecchio uscendo di scena già al terzo turno per mano dell’ammazza-grandi Alize Cornet che interruppe così la striscia della polacca di 37 vittorie consecutive nel Tour.

In questo suo esordio nel 2023, ad aprire il programma del Day 1 sul Court numero uno, la 22enne di Varsavia ha potuto approcciare a Church Road reduce sia dai primi quarti che dalla prima semifinale su erba della carriera, traguardi tutti ottenuti al WTA 250 di Bad Homburg della scorsa settimana. Un torneo, quello tedesco, dove la vincitrice dello US Open 2022 ha centrato anche la prima vittoria sui prati ai danni di una rivale Top 50 superando la n. 39 WTA Anna Blinkova. Dopodiché si è però dovuta ritirare a causa di un’intossicazione alimentare, lasciando così sguarnita la strada per la finale a Lucia Bronzetti.

Molto positivo era stato anche il percorso di avvicinamento al terzo Slam dell’anno della 29enne asiatica, che era arrivata alla stagione su erba dopo un filotto di cinque sconfitte consecutive con l’ultimo successo giunto lo scorso marzo a Monterrey. Ma appena ha messo piede sui prati britannici, la musica per la n. 34 WTA ha cambiato totalmente sinfonia, raggiungendo prima il 2°T a Nottingham ma poi soprattutto – anche per lei – il primo quarto e la prima semi su questa superficie a Birmingham eliminando tra le altre la semifinalista all’ultimo Open d’Australia Magda Linette, polacca come Swiatek, e la fresca vincitrice – la settimana prima – del torneo che si disputa nella città natia della leggendaria figura di Robin Hood: Katie Boulter.

La classe 2001 continua la sua striscia immacolata di successi all’esordio negli Slam, non perde al 1°T da Wimbledon 2019 contro la svizzera Golubic, mentre per Zhu ancora rimandato il secondo successo all’All England Club: ha vinto soltanto un match, due anni fa con Mona Barthel.

Primo Set: Swiatek comincia con alcuni dubbi, ma poi li dissipa brutalmente

Swiatek parte con qualche titubanza, nel primo game del match serve mettendo a referto tre errori di cui due di rovescio – uno incrociato terminato in corridoio, l’altro perso in lunghezza dal centro del campo – ed un terzo di dritto: così facendo concede subito palla break in apertura a Zhu.

Tuttavia nel momento in cui il pericolo si palesa realmente, Iga innalza i giri del motore e vincendo sette punti consecutivi dapprima rimonta il proprio turno di battuta frantumando il break point offerto e intascandosi l’1-0, poi breakka a zero. In un amen, la n. 1 del mondo è ritornata brutalmente a vestire i panni della solita schiacciasassi alla quale la 22enne di Varsavia ci ha ormai piacevolmente – per lei, non certo per lo spettacolo – abituato con costanza nell’ultimo anno e mezzo. I quindici in fila della polacca non smettono la loro corsa, si arriva a quota 11: la serie si interrompe sul 3-0 “leggero” a favore della tre volte campionessa del Roland Garros.

La partita, in questo primissimo scorcio di gara, si sta sviluppando su ritmi decisamente sostenuti: inizialmente la n. 2 di Cina sembra riuscire tutto sommato a tenere lo scambio da fondo ad alta frequenza, ma successivamente con l’andare dei minuti la classe 2001 prende sempre di più il comando delle operazioni mostrando una facilità disarmante nell’aprirsi il rettangolo verde. In questo scenario tattico, devastante in senso negativo per l’asiatica, anche in quelle rare occasioni dove il punto viene impostato su spazi differenti dal palleggio forsennato – in cui prevale chi riesce a reggere maggiormente senza strafare -, Iga si esibisce pure in ottime soluzioni volanti nei pressi della rete. Ma ciò che impressiona di più, specialmente perché avviene sull’erba, è che la n. 1 WTA riesca sempre e comunque a coprire qualsiasi zolla o ciuffo del Court One mediante una straordinaria capacità di rimanere sovente in equilibrio anche con basamenti che delle volte possano apparire non così stabili come invece li fa sembrare agevolmente Swiatek.

I prati però, lo sappiamo, sono diabolicamente infidi e difatti mentre la polacca stava veleggiando spedita verso l’ennesima ciambella della sua stagione, d’improvviso sul 4-0 40-15 giunge l’imprevisto: la giocatrice vincitrice su questi stessi campi da junior indietreggiando verso il cuore del punto focale relativo alla sezione del fondamentale d’inizio gioco, apre un pò troppo il compasso degli arti inferiori smarrendo l’appoggio del piede sinistro e finendo così per terra. Per fortuna, Iga si rialza immediatamente: nulla di grave, infortunio scongiurato.

Dalla prospettiva della n. 34 del ranking, la sfida finora si è rivelata a dir poco complessa nell’interpretazione o più che altro nell’effettiva realizzazione: banalmente per fare un quindici, deve esibirsi in colpi sublimi, straordinari e di conseguenza ad alto coefficiente di errore; il che non è mai una buona cosa.

Qualcosina cambia leggermente nel sesto gioco, dove anche grazie all’ausilio di una riga benevola la 29enne Lin tira fuori dal cilindro soluzioni di grande qualità tutte insieme – infatti sinora si erano sì materializzate, ma tutte avulse da un contesto di continuità – e cancella due set point consecutivi evitando ad oltranza l’incubo del bagel.

Un attimo di distrazione per Iga, complice qualche situazione a livello strategico messa in mostra a sorpresa da parte di Zhu come lo schema smorzata-passante. Ma Swiatek ha un peso di palla troppo superiore all’avversaria, che pure si sta appoggiando bene alla potenza dei colpi polacchi, al quale unendo le sue sfavillanti abilità atletiche; alla fine le consente di passare comunque all’incasso pur con un paio di minuti di ritardo: al terzo set ball, il primo con il servizio, Iga infatti chiude la frazione 6-1 in 36 minuti di match.

Secondo Set: Swiatek completa un’opera di routine, nonostante l’interruzione per pioggia

Aver sventato il capotto ha dato una bella dose di fiducia alla tennista cinese che difatti con autorità tiene a zero la battuta, nel primo game del secondo parziale. Non contenta, vince anche tre dei primi quattro punti nel successivo game di risposta andando così a procurarsi un 15-40 che significa doppio break point consecutivo: non aveva sulla racchetta palle break addirittura dal primo gioco della partita. Bisogna però sottolineare come sia uno score viziato dallo sfortunato fallo di piede che viene chiamato ad Iga sulla seconda palla del 15-30.

Sulla prima palla break è semplicemente perfetta la polacca, ma è sulla seconda chance che deve rammaricarsi parecchio l’asiatica che spara di poco lungo un dritto comodo dal centro del campo. Sfumata la doppia occasione Swiatek torna in modalità “gas a martello”, soprattutto facendo ampio uso di uno schema che quasi mai si ha l’opportunità di ammirare nel tennis femminile: servizio esterno e siluro lungolinea di dritto nella metà campo opposta. In battuta, inoltre, la capofila del circuito sta variando a puntino ricercando sia lo slice sia la soluzione al corpo.

Al contrario, è proprio il fondamentale d’inizio gioco sinora il vero tallone d’Achille di Zhu: in particolare la prima con cui ha vinto mediamente il 40% dei punti avviati con essa, paradossalmente meno di quello che ha ottenuto con la seconda dove quantomeno riesce a stare costantemente poco sopra il 50%.

E così il break polacco non può che materializzarsi prontamente, seppur Lin lotti con quel che può cancellando due opportunità di break, sull’1-1. Tuttavia nel quarto game anche a causa del ronzio fastidioso di alcuni insetti birbantelli, Swiatek si deconcentra e inanellando tre gratuiti bimani concede gentilmente il contro-break, che questa volta la cinese alla quarta possibilità complessiva nel match non si fa sfuggire.

Si prosegue fedelmente con i servizi per altri due round fin quando sul 4-3 per Swiatek, ma senza break, una pioggerellina leggera costringe alla sospensione dell’incontro per permettere la chiusura del tetto.

Si riprende dopo una ventina di minuti, più altri cinque per il consueto warm up, ma anche con le condizioni di gioco indoor la sostanza dell’incontro è la stessa di quello che accadeva prima che arrivasse la pioggia a disturbare: Iga tiene a 15 il turno di servizio per il 5-3, poco dopo pone il punto esclamativo sulla sfida con il quinto break messo a segno nel match – il terzo nel set – al termine 1h21′ di gioco e trasformando il match point mediante un chirurgico rovescio lungoriga vincente in avanzamento.

[19] V. Azarenka b. [Q] Y. Yuan 6-4 5-7 6-4 (a cura di Matteo Beltrami)

L’ex n.1 del mondo Victoria Azarenka torna in campo a Wimbledon dopo l’esclusione dello scorso anno. La due volte finalista affronta nel suo match di primo turno la cinese Yue Yuan.

E’ un primo set molto convincente quello giocato dalla bielorussa che si affida ad un servizio che oggi gira alla grande. Il break che decide il primo parziale arriva nel settimo gioco grazie ad un errore di rovescio di Yuan che permette ad Azarenka di chiudere in scioltezza il primo set. Nella ripresa la cinese è più centrata, commette meno errori. La due volte campionessa slam invece fatica di più ad imporre il proprio gioco come testimoniato dal break subito nel quinto gioco, ma prontamente recuperato nel sesto.

Yuan adesso serve bene e si prende i giusti rischi, la bielorussa incassa e rimane attaccata al set. Nel decimo gioco la cinese ha possibilità di set point dopo un errore di dritto di Azarenka, ma la bielorussa sventa la minaccia prima con un bel rovescio vincente, e poi portando all’errore Yuan. La cinese comunque arriva nuovamente a set point sul 6-5 e stavolta è brava a rispondere profondo inducendo la due volte semifinalista di Wimbledon all’errore con il diritto. Il secondo set finisce 7-5.

Tre palle break nei primi due game della frazione finale, tutte annullate – una da Yuan e due da Azarenka -, poi la bielorussa mette il turbo e breakka sul’1-1 confermando poco dopo per il 3-1. L’ex n. 1 nel quinto gioco avrebbe la bellezza di cinque chances per ammazzare la partita, ma le manca una dopo l’altra. In seguito è lei a rischiare, prima ai vantaggi sul 3-2 e poi dovendo cancellare due break point sul 4-3, ma alla fine sul 5-3 sigilla il passaggio al round successivo pur essendo costretta a fronteggiare altre due palle break contro: il primo match ball però è quello buono, ancora 6-4 e partita conclusasi al termine di quasi tre ore di grande battaglia.

Altri match femminili del Day 1: fuori Samsonova, avanti Pegula

Cade subito la prima testa di serie del torneo femminile nei match mattutini del Day 1: sul Court 17, l’ultimo dell’impianto londinese nel quale si disputano gli incontri del tabellone, la rumena Ana Bogdan ha sorpreso la tds n. 15 Liudmila Samsonova.

L’italo-russa ha dovuto soccombere al termine di quasi due ore e mezza intensissime e due tie-break: 7-6(1) 7-6(4) a favore della n. 57 WTA, la quale ha messo a referto anche 6 aces – contro i 5 dell’avversaria – e ben 19 vincenti mitigati però dai quasi altrettanti gratuiti (20). Ma ciò che maggiormente ha fatto pendere l’ago della bilancia a sfavore della n. 15 al mondo è stato il numero spropositato di errori non forzati, a 35 vincenti hanno infatti fatto da contraltare 46 unforced.

Il Court numero due è stato invece aperto dall’interessante incrocio tutto a tinte statunitensi tra la tds n. 4 Jessica Pegula e la connazionale Lauren Davis. Prima di spuntarla, JP è stata però costretta a vivere più di qualche grattacapo: ha sì dominato i due parziali vinti, rispettivamente il primo e il terzo per 6-2 e 6-3, ma si è ritrovata in campo per oltre 2ore e venti a causa del tie-break perso nel secondo set, 10 punti a 8, dove comunque Davis aveva servito per il set sul 5-4 non riuscendo però a chiudere.

Partita per nulla brillante, come un derby che si rispetti, 31 non forzati per Pegula contro i 40 della rivale, a far la differenza nel computo totale delle statistiche i due winners in più messi a referto da Jessica (24 a 22).

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