Wimbledon, ottavi donne: Keys rimonta Andreeva con polemica. Haddad Maia si fa male, passa Rybakina

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Wimbledon, ottavi donne: Keys rimonta Andreeva con polemica. Haddad Maia si fa male, passa Rybakina

Finisce tra le polemiche per una decisione dell’arbitro che dà un punto di penalità ad Andreeva dando il match point a Madison Keys, in ogni caso brava a rientrare sotto di un set e 1-4 nel secondo secondo. Elena Rybakina approfitta dell’infortunio di Beatriz Haddad Maia che si infortuna dopo pochi minuti

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Madison Keys – Wimbledon 2023 (foto via Twitter @Wimbledon)
 

[25] M.Keys b. [Q] M. Andreeva 3-6 7-6(4) 6-2

La seconda settimana di Wimbledon 2023 si apre sul campo 2 con la sfida tra Madison Keys, testa di serie numero 25, e la sorpresa del torneo Mirra Andreeva. La tennista russa, classe 2007, arriva agli ottavi dopo aver battuto la connazionale Anastasia Potapova (classificata 23 WTA) per 6-2 7-5. La sedicenne in rampa di lancio va avanti un set e ha la palla per il 5-1 nel secondo parziale, ma Keys riesce a girare la partita e finisce per vincerla 3-6 7-6(4) 6-2, tra l’altro (e suo malgrado) con una grossa polemica finale a causa di una decisione “pesante” dell’umpire Louise Engzell.

La partita inizia con molto equilibrio, un break ciascuno e risultato sul 3-3. Si spezza la parità con il break da parte di Andreeva, che dopo aver tenuto il suo turno di servizio chiude il set 6-3.

Il secondo set si apre con Mirra al servizio, che sull’onda dell’entusiasmo gioca un ottimo tennis e porta a casa il game. Fatica, invece, Keys che sbaglia in uscita dal servizio e in palleggio diversi e cede di nuovo la battuta. Nessun problema per la teenager che consolida il vantaggio. Madison muove il punteggio, ma il suo trentesimo unforced offre all’avversaria la palla del 5-1. Il rovescione statunitense in uscita dal servizio cancella quello che era un “quasi match point” e lì il match gira.

Keys risponde alla grande, difende, fa un numero e riporta il punteggio in parità. Nel tie-break, dopo il cambio campo, Andreeva si riprende con la risposta tra i piedi il punto perso in apertura quando il suo attacco timido era stato punito dal passante, ma poi subisce l’iniziativa di Madison che fa male con il dritto e pareggia il conto dei set.

L’inerzia della partita finale è tutta dalla parte di Keys che brekka e sale 5-2, procurandosi un primo match point in risposta nonostante uno smash fallito. Il secondo match point glielo offre l’arbitro Louise Engzell sanzionando il lancio di racchetta di Mirra come un “comportamento antisportivo”. Già aveva ricevuto un warning, così adesso è punto all’avversaria che lo trasforma scatenando il drittone. Fredda la stretta di mano di Andreeva a Keys, nessuna all’arbitro.

La polemica sulla sanzione parsa eccessiva non può non montare sui social, dove gira un filmato a velocità ridottissima, mentre in diretta la violenza del gesto non era in discussione. Che, poi, situazioni analoghe vengano quasi sempre ignorate dagli arbitri è vero, ma anche doppiamente sbagliato. Innanzitutto, perché diventa una sorta di lasciapassare, il messaggio che arriva ai giocatori è di osare anche oltre ed è a quel punto che un giudice di linea, un raccattapalle o uno spettatore rischiano di prendersi una racchettata in faccia. In secondo luogo, perché, quando sanzionate, i raffronti con i precedenti “impuniti” condannano l’arbitro a prescindere. E condannare Engzell, probabilmente non la migliore sulla sedia, è come tirare un ace quando l’avversario è ancora in panchina.

In ogni caso, Keys torna ai quarti di finale di Wimbledon otto anni dopo la sua prima volta. Nel 2015 fu sconfitta in tre set da Agnieszka Radwanska, ora attende la vincente fra Sabalenka e Alexandrova. “Non ha pressione e tira tutto” dirà Maddy dell’avversaria dopo la vittoria e, a proposito di pressione, “mentirei se dicessi che non ne avevo: non vuoi essere quella che perde da lei”.

[2] E. Rybakina b. [13] B. Haddad Maia 4-1 rit.

C’era grande attesa per il match sul Centre Court tra Elena Rybakina e Beatriz Haddad Maia, la campionessa in carica contro la brasiliana che sa giocare (anche) sull’erba. È purtroppo finito in anticipo nel peggiore dei modi, con l’infortunio di Bia nel quarto game del match. Sul 30-40, durante lo scambio, Haddad Maia sente qualcosa che non va perché pare sul punto di fermarsi dopo aver colpito un rovescio e in pratica rinuncia a giocare quello successivo. Un problama all’anca sinistra per cui riceve un trattamento medico fuori dal campo.

Al rientro, capisce subito di non poter essere minimamente competitiva e, tra le lacrime, lascia che Rybakina tenga a zero la battuta, prima di andare zoppicando ad abbracciarla. Per Elena, quarti di finale contro Ons Jabeur o Petra Kvitova

(ha collaborato Riccardo Zorzi)

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