La giornata del Nordea Open a Bastad (Svezia) vedeva come piatto forte per gli appassionati italiani il derby tra Lorenzo Musetti e Matteo Arnaldi che non ha deluso le aspettative, concludendosi al tiebreak del terzo set in favore del carrarino. Un mercoledì che prevedeva una sessione serale decisamente interessante per tutto il pubblico di casa: il figlio d’arte Leo Borg, reduce dall’exploit nel derby contro Elias Ymer, affrontava in sessione serale Federico Coria. Match che è durato per i primi otto giochi, decisamente equilibrati, nei quali lo svedese ha spinto tantissimo con il dritto. Con il passare dei minuti è aumentata la consistenza e la solidità dell’argentino che ha messo in mostra una grande condizione fisica. Il sudamericano diventa un muro invalicabile per l’idolo locale e il match prende una piega ben definita, prima della sospensione sul 6-4 5-1 40-40, quando arriva un diluvio universale a fermare tutto.

Un altro argentino è stato protagonista e si tratta di Francisco Cerundolo che si è guadagnato con ogni probabilità lo scontro con il connazionale Coria. Il numero 20 del mondo ha battuto senza troppe difficoltà il francese Luca Van Assche con il punteggio di 6-2 6-3. Una prova di forza da parte del campione di Eastbourne che prosegue nella sua stagione davvero continua e piena di soddisfazioni. Servizio perso una sola volta, mentre ha strappato la battuta ben cinque volte al suo avversario. Cerundolo conferma di poter essere nel novero dei favoriti per questo torneo: dalla sua parte ci sono Alexander Zverev e Andrey Rublev, ma il tennista di Buenos Aires può giocarsela.
Vittoria in battaglia invece per Filip Misolic: l’austriaco, che deve difendere i punti della finale di Kitzbuhel dello scorso anno, ha prevalso per 4-6 7-6(6) 6-4 su Jozef Kovalik. Si è trovato a due punti dalla sconfitta nel tiebreak del secondo set ed ha recuperato da 2-4 nel terzo set. Bravo il numero 139 del mondo ad approfittare dell’uscita a sorpresa di Davidovich Fokina al primo turno: per lui ci sarà dopodomani la sfida a Lorenzo Musetti.