Nel circuito Challenger fanno festa Weber, Molleker, Taberner e Meza

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Nel circuito Challenger fanno festa Weber, Molleker, Taberner e Meza

Si conclude in tono minore una settimana che ha pesantemente risentito delle assenze dei migliori protagonisti

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Arthur Weber - Instagram
 

Inutile girarci attorno, se tutti i giocatori dal n.100 al 230 sono a fare le qualificazioni dello US Open, rimane ben poco a disposizione del circuito Challenger. Compresi ovviamente gli italiani che a Flushing Meadows erano in 15 e sono andati in realtà piuttosto male con il solo Stefano Travaglia promosso al tabellone principale. Tornando ai Challenger, sono stati parecchi i nomi nuovi che si sono messi in mostra, anche se l’impressione è che si tratti di poco più di una comparsata. A cominciare da Arthur Weber che vince il Challenger 50 di Zhuhai (Cina, cemento) battendo in finale il cinese di Taipei Jason Young (n.256) col punteggio di 6-3 5-7 6-3. Il mancino francese, nativo di Montpellier, a 31 anni compiuti riesce finalmente a vincere il suo primo titolo Challenger sfruttando al meglio la mancanza dei giocatori più forti e il suo ottimo stato di forma che l’aveva portato a vincere nelle ultime settimane due ITF (Nakhon e Jakarta). Al termine di questo mese di agosto, per lui trionfale, Weber migliora il proprio best ranking al n.307 ATP.

Al Challenger 50 di Praga (terra battuta) la spunta il tedesco Rudolf Molleker che un po’ a sorpresa regola in finale il francesino Gabriel Debru con un doppio 6-2. Sorpresa dovuta non tanto alla classifica dove, tutto sommato, il 22enne di origini ucraine precede Debru di un centinaio di posizioni, ma piuttosto alle aspettative che per il 17enne di Grenoble sono altissime. Peccato che Debru sia arrivato alla finale piuttosto provato da un torneo che l’ha visto costretto per ben tre volte al terzo set, e forse la prospettiva di centrare il suo primo successo Challenger l’ha anche messo un po’ in agitazione. Agitazione che evidentemente non aveva il suo avversario che un Challenger l’aveva già vinto, anche se nel lontanissimo 2018, ad Heilbron.

Ad Augsburg (Germania, terra battuta) successo dello spagnolo Carlos Taberner, autore nei quarti dell’eliminazione del nostro Jimbo Ferrari, che in finale ha avuto facilmente la meglio sul connazionale Oriol Roca Batalla (n.274) con un doppio 6-4. Per il 26enne di Valencia è il sesto titolo Challenger, che gli permette di risalire in top 300, comunque ben lontano dalla posizione n.85 che aveva raggiunto solo un anno fa.

Al Challenger 50 di Lima (Perù, terra battuta) finale a sorpresa tra il giamaicano Blaise Bicknell, 21enne n.559 ATP, e l’ecuadoregno Alvaro Guillen Meza (n.506). Se non li avete mai sentiti nominare non preoccupatevi perché siete in buona compagnia e noi personalmente non ricordiamo un Challenger che abbia messo in scena in una finale con due contendenti di così modesto lignaggio. Per la cronaca ha vinto Alvaro Guillen Meza 7-6(3) 6-1 che fa un clamoroso balzo in classifica salendo al n.384. Cosa del tutto ovvia visto che 50 punti tutti in una volta sola il 20enne originario di Guayaquil non li aveva mai visti in vita sua.

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