US Open: Sakkari ancora K.O al primo turno, ok Muchova e Rybakina. Sul velluto Swiatek

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US Open: Sakkari ancora K.O al primo turno, ok Muchova e Rybakina. Sul velluto Swiatek

Prima giornata che vede subito la grande sorpresa dell’eliminazione di Sakkari, bene Bencic, Muchova e Azarenka. Senza pietà la N.1 del mondo su Peterson.

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[1] I. Swiatek b. R. Peterson 6-0 6-1

59 minuti. Meno di un’ora è più che sufficiente per Iga Swiatek per vincere un match in cui ha impressionato per costanza e lucidità. E per lanciare un messaggio in quanto alla sua determinazione a difendere titolo e primato nel ranking dall’assalto di Aryna Sabalenka&Co.

Da subito Swiatek è parsa entrare determinata e concentrata nel campo che l’ha vista finalista l’anno scorso con Jabeur, Iga saluta il pubblico alzando la racchetta, pochi gesti chiari e decisi di avvicinamento a un’incontro che la vede contrapporsi a un’avversaria, Rebecca Peterson, che ha incontrrato due volte. Al Roland Garros, nel 2021, col risultato di 6-1, 6-1 per la polacca e nel 2022 all’Australian Open, vincendo anche qui senza troppe fatiche per 6-2, 6-2.

Era scontato immaginare un match con poca storia. Un po’ meno forse immaginare che semplicemnete il match non si sarebbe mai realmente aperto: 6-0, 6-1 il risultato finale.

L’incontro

Dopo lo start iniziale la Swiatek attende 2 secondi. Poi sfodera un ace. È la fotografia della partita. Gioco aggressivo di rovesci e di dritto che la portano a spingere tantissimo sulle risposte di Rebecca che la portano subito avanti 40-0. Poi la ripresa Peterson su un paio di errori di Swiatek riapre il punteggio sul 40-30. Ma un rovescio in corridoio della svedese consegnerà il primo game alla numero uno al modno.

Il secondo game non ha storia. Swiatek trova nel gioco in diagonale un punto debole di Peterson e riesce a tenere a 0 il game. 2-0

A zero anche il terzo game, questa volta sul servizio di Swiatek, che trova anche un secondo e un terzo ace negli ultimi due punti.

Più combattuto sarà il quarto game, che vedrà per la prima volta in partita Peterson in vantaggio 30-15. Tuttavia diversi errori di Rebecca e la costante aggressività di Swiatek consentono a Iga di rimontare e ottenere per due volte la palla break, una delle quali ai vantaggi sarà decisiva, con un violento rovescio aggressivo a cui Rebecca non riesce a difendersi con un lob da fondocampo. Secondo break Swiatek che fissa il risultato per 4-0.

La frustrazione comincia ora a farsi sentire per Rebecca Peterson. La svedese proverà anche a trovare nuove soluzioni nel quinto game, alzando la traiettoria della palla, ma frenesia e l’impazienza le faranno perdere diverse buone occasioni con la soluzione al rovescio che continuerà invece ad essere un buon alleato per la campionessa in carica. Anche il quinto game è della numero 1 che si ritrova, dopo soli 20 minuti, ad avere l’opportunatà di fare suo il primo set. Pronti via vincente preciso per Swiatek: 0-15. Poi 0-30. Swiatek sbaglierà giusto un dritto in avanzamento dopo essere entrata ancora una volta aggressiva e rapidissima in campo. Per il resto, la campionessa fa suoi tutti i punti, conducendo facilmente il gioco e facendo sembrare tutto semplice. Il primo set si chiude sul 6-0.

Si interrompe il monologo di Swiatek sulle prime battute del secondo set. La polacca accusa un evidente calo di tensione (dovuto probabilmente al rilassamneto causato dall’ampio punteggio), che la pota al primo (e unico) doppio fallo della partita al 1° game. La perdita di concentrazione e di controllo di Swiatek la porteranno addirittura sullo 0-40, con Peterson che vede le sue prime (e ancora una volta uniche) palle break. Da qui servizio dritto Swiatek e due prime palle vincenti tra cui un ace decisivo al game point, contribuiranno ai 5 decisivi punti di fila che valgono il primo game del secondo set.

Il secondo game stabilirà il primo (e unico, di nuovo) game di Rebecca Peterson. Da qui in avanti Iga Swiatek deciderà di alzare oltre che il ritmo anche il livello tecnico per limitare il gioco della svedese che cominicava appena appena a farsi più aggressivo e fiducioso. Una palla smorzata che apre il campo a Iga sul game 3 (dopo che Peterson aveva rimontato dal 15-40) valgono il vantaggio per la numero 1, poi trasformato: 2-1. Nel quarto game, da segnalare ancora una smorzata vincente per Swiatek, che le consegna il punto del 30-0 e un doppio fallo di Peterson che consegneranno una nuova opportunità alla numero 1, subito raccolta,  altro break. Ennesimo game a 0 della giocatrice polacca, che inoltre fotocopierà il punteggio anche al quinto game senza storia, per poi ottenere un ulteriore e terzo break al game numero 6. E si che stavolta Rebecca Peterson aveva ottenuto un filo di respiro sul punteggio di 30-0 con due rare imprecisioni Swiatek. Ma dopo due punti vinti, Iga ha già una palla del break che fa suo facilmente e si ritrova, dopo soli 55 minuti a servire per il match. L’ultimo game vede subito una soluzione di servizio più dritto di Swiatek. Buono schema, cativa esecuzione: 0-15. Schema riproposto e stavolta vincente: 15-15. Un servizio efficace aiuta Swiatek che si porta sul 40-15. Subisce una buona risposta di Peterson e siamo a 40-30. A questo punto è un rovescio lungolinea efficace, dopo un breve scambio, a consegnare a Iga la vittoria del decisivo game. Gioco, partita, incontro in appena 59 minuti. Meno di un’ora di lavoro per la polacca, che affronterà ora una Saville che ha avuto ragione della statunitense Ngounoue con un comodo 2-0. Lo US Open della campionessa è appena iniziato, ma non poteva cominciare meglio.

GLI ALTRI INCONTRI – Debutto particolarmente convincente per la finalista del torneo di Cincinnati e finalista del Roland Garros, Karolina Muchova. La ceca si è sbarazzata con il punteggio di 6-4 6-0 l’australiana Storm Hunter. Dopo un primo set di assestamento nel quale ha perso due volte il servizio, la numero 10 del mondo ha vinto un secondo parziale in cui ha concesso soli 5 punti sui 29 giocati. Successo nettissimo anche per la tre volte finalista di questo torneo, Viktoria Azarenka. La bielorussa ha lasciato soli tre game alla francese Fiona Ferro, mettendo in mostra una buonissima condizione fisica: a preoccupare è una seconda di servizio ancora troppo poco incisiva e poco competitiva, ma per la tennista di Minsk era il match giusto per entrare nel torneo senza troppe difficoltà ed entrare in ritmo. Nessun problema neanche per Belinda Bencic, vincitrice per 6-2 6-4 sulla russa Kamilla Rakhimova. La svizzera ha raggiunto il miglior risultato a livello Major proprio a New York, quando raggiunse la semifinale nel 2019. Il tabellone sorride all’elvetica che può fare strada. La principale sorpresa riguarda invece il k.o. di Maria Sakkari per mano della spagnola Rebeka Masarova con un doppio 6-4. Continua il rendimento piuttosto negativo della greca nei tornei dello Slam: negli ultimi tre Major non è mai andata oltre il primo turno. La numero 8 del ranking era avanti di un break nel primo set, poi dal nono game del primo set non si è più procurata una chance per strappare il servizio alla sua avversaria. La giocatrice ateniese ha commentato amara in conferenza stampa: “Forse ho bisogno di prendermi una pausa, la mia mente non è lucida. Sto facendo un grande sforzo dal punto di vista psicologico, mi sono sentita ansiosa e nervosa durante il match“. Piuttosto intenso sul Louis Armstrong Stadium il match tra la campionessa del 2017 Sloane Stephens e la brasiliana Beatriz Haddad Maia. Tutto sembra andare liscio per la sudamericana che spesso subisce il gioco della sua avversaria, ma commette molti meno errori, giocando un match di grande solidità da fondocampo. Il passaggio a vuoto arriva alla fine del secondo set, quando la statunitense continua ad esprimere un tennis aggressivo e riesce a mettere in difficoltà l’avversaria con le sue accelerazioni. Il terzo set diventa una vera e propria battaglia, ma quando la palla conta è sempre la testa di serie numero 19 a vincere il punto e alla fine è proprio Haddad Maia a spuntarla 6-4 al set decisivo con il break vitale nel settimo gioco. Vittoria agevole anche per Elena Rybakina: 6-2 6-1 a Marta Kostyuk perdendo una sola volta il servizio e investendo l’ucraina sempre dal punto di vista del ritmo imposto nello scambio. Un altro risultato a sorpresa è il successo di Bernarda Pera per 7-5 6-4 su Veronika Kudermetova: la statunitense, al contrario di come avviene sovente, è stata molto fredda nei momenti cruciali del match, interpretandoli con maggiore coraggio rispetto alla russa.

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