US Open, Tsitsipas: "Non è colpa del mio team. Tutto quello che succede in campo è sotto il mio controllo"

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US Open, Tsitsipas: “Non è colpa del mio team. Tutto quello che succede in campo è sotto il mio controllo”

Su Stricker: “La sua più grande arma? Il servizio”. Sulle sensazioni in campo: “Ho faticato molto con i movimenti, ero sbilanciato”

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Stefanos Tsitsipas – ATP Barcellona 2023 (foto: Roberto dell'Olivo)
 

Si chiude con una sconfitta al secondo turno dello US Open l’estate nordamericana di Stefanos Tsitsipas. Il tennista greco ha servito per il match ma ha dovuto arrendersi alla voglia di vincere del qualificato svizzero Dominik Stricker. Il tennista greco, dopo il trionfo di Los Cabos, si è fermato subito a Toronto per mano di Monfils, per poi salutare subito Cincinnati sotto i colpi di Hubert Hurkacz. Risultati non soddisfacenti che hanno portato all’ennesimo US Open complicato per il tennista di Atene. Di seguito la conferenza stampa post sconfitta con Stricker del tennista greco.

D. Sembra che sia stata una partita dura, ma è stata in generale un’estate dura. Pensi sia frutto dei cambiamenti avvenuti all’interno del tuo team?

STEFANOS TSITSIPAS:In nessun caso darei la colpa a nessuna persona o membro della mia squadra. Tutto in campo è sotto il mio controllo e frutto del mio talento. Il modo in cui posso praticare questo sport si vede in campo. Se non sono in grado di rendere bene in campo, non mi aspetto di ottenere risultati positivi. Questo è quello che è successo quest’estate. Non sono stato abbastanza bravo per ottenere buoni risultati. Non darò la colpa a nulla. Solo una serie di prestazioni scadenti dopo Los Cabos. È stata una transizione difficile quella verso Toronto, dove ho avuto a che fare con un jet lag davvero terribile. Non avevo mai vissuto un’esperienza del genere nel circuito.

È stato un match molto difficile quello contro Gael. Stavo pensando di ritirarmi dal torneo ma sono sceso in campo con la speranza di poter ottenere qualcosa. Sugli altri due risultati, compreso quello contro Stricker, non ho motivi per aggiungere nulla. Si tratta solamente di pura competizione. Il mio avversario ha espresso un tennis migliore del mio. Voglio congratularmi con lui perché mi considero un buon giocatore e non voglio essere un giocatore che può essere battuto facilmente. Cerco di rendere la sfida la più difficile possibile e se non funziona, non posso fare altro. Vado avanti con la mia vita. Spero di poter migliorare in futuro.”

D. Nonostante la sconfitta, sei comunque andato a firmare autografi con i fan. Di solito quando un giocatore perde va semplicemente dritto, avendo il diritto di farlo, eppure tu hai comunque deciso di farlo. Qual è il tuo pensiero a riguardo?

STEFANOS TSITSIPAS:Non è facile restare lì. Ho visto i bambini, i volti dei bambini e mi hanno toccato il cuore, perché una volta ero nella loro posizione, ed ero realmente lì ad attendere i giocatori come me in quelle occasioni. Mi considero una persona a cui i ragazzi guardano con ammirazione. Probabilmente non ai livelli di Roger, Rafa, Novak, ma sono da qualche parte tra i sostituti (sorride). In un certo senso dovevo farlo. L’ho fatto. È stato bello. Anche se dentro di me la prima cosa che avrei voluto fare era uscire dal campo e schiarirmi le idee, ma dovevo farlo. Spero di aver reso felici le persone con questo gesto.”

D. Come descriveresti Stricker come giocatore e cosa ha fatto oggi di particolare che ti ha dato filo da torcere?

STEFANOS TSITSIPAS: “Il suo servizio è stata una grande arma che gli ha fruttato davvero tanto. È molto sciolto al servizio. Se inizia a carburare, può effettuare degli ottimi servizi. Io ho faticato molto con i miei movimenti, e credo che questo sia stato il problema principale della mia prestazione. Il movimento non era affatto buono, anche se ci sono state già partite nel quale il mio gioco di gambe e il mio equilibrio erano solo relativamente buoni. Non sono riuscito ad essere consistente nella partita di oggi.  Ero sbilanciato, mi trovavo sempre con il piede sbagliato per la maggior parte del tempo. Il campo sembrava un po’ più veloce rispetto all’Armstrong, ma questa non è una scusa. È solo che a volte ho avuto la possibilità di colpire un po’ la palla, di provarci un po’ di più, e avevo la sensazione che la palla scivolasse sul campo un po’ più velocemente, e mi faceva perdere l’equilibrio e ho steccato il colpo un paio di volte.”

D. Volevo chiederti cosa ti è passato per la mente quando servivi per il match e poi hai perso diversi game? Hai sofferto maggiormente a livello mentale?

STEFANOS TSITSIPAS: “Non mi è mai successo prima d’ora, è la prima volta per me. Di solito sono molto più forte mentalmente e l’ho dimostrato recuperando. Anche se a volte perdo il servizio durante la partita, riesco comunque a trovare il modo di uscirne nel tie-break o nel quinto set, se mai è successo. Oggi non è stato così. Non sono riuscito a riprendermi dopo aver perso il set. Non sono stato così forte, dovrei essere più rilassato.”

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