Scanagatta a Radio Sportiva su US Open e Coppa Davis: “Djokovic fenomeno di resilienza oltre che di talento”

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Scanagatta a Radio Sportiva su US Open e Coppa Davis: “Djokovic fenomeno di resilienza oltre che di talento”

Secondo il Direttore, se avesse scelto di presenziare a Bologna quello di Sinner sarebbe stato un “bel gesto, in una situazione più complicata del previsto”

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Novak Djokovic - US Open 2023 (Twitter @usopen)
 

Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata allo US Open 2023 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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Con la conclusione dell’ultimo slam dell’anno, è tempo di bilanci. Intervistato da Radio Sportiva insieme a Gianni Ocleppo, il Direttore Scanagatta ha potuto dire la sua sulla finale di New York conclusasi poche ore prima. “Il match si è deciso nel secondo set: Medvedev ha avuto un set point che non si è giocato molto bene. Il serbo è venuto a rete in una delle quarantacinque occasioni del suo match (e di punti ne ha vinti 38, una percentuale eccezionale, alla Edberg); allora Medvedev ha giocato il passante in cross, quello che viene a lui più naturale, invece di quello lungolinea, che in quel momento era preferibile. Se fossero andati un set pari, chissà…Djokovic sembrava esausto.”

Scanagatta ha poi lodato la grande completezza di Djokovic, inserendosi nell’onnipresente dibattito su chi sia il goat (dibattito che negli ultimi tempi sta divenendo sempre più a senso unico): “Djokovic sfida le leggi della natura; da grande ribattitore si è trasformato, in occasione di questa partita, in un grande giocatore di volo. Tra l’altro, i suoi 24 slam sono distribuiti in maniera più’ omogenea rispetto a quelli di Nadal: dieci Australian Open, tre Roland Garros, sette Wimbledon e ora quattro US Open. Gioca meglio degli altri su qualsiasi superficie: è il più forte perché è il più completo.”

La discussione si è poi spostata sulle polemiche che negli ultimi giorni hanno riguardato la Coppa Davis e la decisione da parte di Sinner di non disputare il girone di Bologna: “Non si tratta di una chiamata alle armi, certo; ma sarebbe bello se chi ha avuto tanto dalla federazione, in termini di medici, logistica et cetera potesse ricambiare in qualche modo. Vista l’assenza di Berrettini e la situazione più complicata del previsto, nonostante il girone di Bologna sia comunque agevole, la partecipazione sarebbe stato un bel gesto da parte di Sinner. La tendenza dei top player a non disputare la Coppa Davis, comunque, è diffusa da anni: lo stesso Federer, una volta vinta a Lille nel 2014, non l’ha più disputata.”

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