Il tennis torna in Cina, ma la priorità per i tennisti di casa sono gli Asian Games

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Il tennis torna in Cina, ma la priorità per i tennisti di casa sono gli Asian Games

I migliori giocatori cinesi questa settimana non saranno in campo nei tornei ATP: i record di Zhang e Wu, la speranza Shang

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Zhizheng Zhang - Madrid 2023 (foto Twitter @MutuaMadridOpen)
 

Dopo quattro anni di assenza il tennis ATP è tornato in Cina, a partira dai tornei 250 di Chengdu e Zhuhai in programma questa settimana. A Chengdu guida il seeding Alexander Zverev, mentre a Zhuhai la testa di serie numero 1 è Kharen Khachanov, rientrato a New York dopo una lunga pausa per infortunio. Non vince una partita dal Roland Garros.

I più attenti avranno notato l’assenza in tabellone dei primi due giocatori cinesi: Zhizhen Zhang (numero 60 del mondo) e Yibing Wu (numero 98).

Due assenze piuttosto rumorose, se consideriamo che nel corso di questi anni hanno entrambi semplicemente scritto la storia del tennis cinese.

Zhang nell’ottobre del 2022 è diventato il primo giocatore cinese della storia ad entrare tra i primi 100 del ranking, grazie ai quarti di finale nel torneo ATP di Napoli (partendo dalle qualificazioni). Nel 2023 ha scalato ulteriormente la classifica, raggiungendo un best di ranking di numero 52.

Quello di Zhang è un tennis brillante e propositivo. Due i risultati più eclatanti: i quarti di finale nel 1000 di Madrid e la semifinale nel 500 di Amburgo.

Yibing Wu a Febbraio ha invece messo la firma su un altro traguardo storico, vincendo il torneo ATP250 di Dallas, grazie ad una serie di vittorie prestigiose: Mmoh, Shapovalov, Mannarino, Fritz e Isner. Un capolavoro. E il conseguente best ranking di numero 54. Ma questa settimana non giocheranno a livello ATP, nonostante i risultati storici e nonostante il grande ritorno del tennis in Cina dopo l’emergenza Covid.

Il motivo della loro assenza? Gli Asian Games (una specie di Olimpiade asiatica) di Hangzhou, che rappresentano una vetrina ben più prestigiosa per la Federazione Cinese.

Il torneo di tennis si svolgerà dal 24 al 30 settembre, e metterà in palio cinque medaglie d’oro, esattamente come le vere e proprie Olimpiadi.

Nell’ultima edizione (Indonesia 2018) la medaglia d’oro nel singolare maschile fu vinta dall’uzbeko Denis Istomin (ormai praticamente ritirato, best ranking 33, noi lo ricordiamo con affetto per le storiche maratone con Andreas Seppi), che sconfisse in finale proprio Wu (all’epoca appena 18enne). L’attuale numero 98 della classifica mondiale ha dichiarato di puntare a vincere l’oro sia in singolo che in doppio.

Wu è infatti l’idolo di casa, in quanto originario proprio di Hangzhou. Per questo motivo gli organizzatori gli hanno regalato la possibilità di riportare la torcia degli Asian Games nella sua città natale: è stato per la precisione l’ultimo tedoforo.

“E’ stato un onore incredibile, non tornavo qui da due anni, sempre in vaggio per i tornei, e tornare qui da tedoforo è stata una grande gioia” ha dichiarato il numero due cinese. “Siamo stati accolti e acclamati dai cittadini lungo il percorso di ogni tedoforo. È stato così toccante partecipare a un evento così grande a casa che mi e quasi mi è venuto da piangere quando ho visto tutto ciò”.

Wu rappresenta dunque il simbolo di un tennis cinese in grande crescita, dopo anni di wild card strampalate e impresentabili.

Oltre a Zhang e Wu va infatti assolutamente citato quello che attualmente è solo il numero tre, ovvero Juncheng Shang, nato a Pechino, 18 anni, numero 158 ma destinato a una carriera da top player. Un mancino dal talento purissimo.

Per lui niente Asian Games, giocherà a Zhuhai, esordio con McDonald, partita assolutamente da seguire.

Jacopo Gadarco

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