Simone Vagnozzi: "Sinner, la vittoria a Pechino concretizza il lavoro di questi 17 mesi assieme”

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Simone Vagnozzi: “Sinner, la vittoria a Pechino concretizza il lavoro di questi 17 mesi assieme”

Il coach di Ascoli Piceno è tornato sulla questione Coppa Davis: “Dopo New York Jannik aveva bisogno di staccare, di prendersi del tempo per poi poter concludere bene tutta la fase finale della stagione”

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Simone Vagnozzi - Roland Garros 2023 (foto Roberto dell'Olivo)
 

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Simone Vagnozzi è all’angolo di Jannik Sinner dal febbraio dello scorso anno. Con il tempo si sono imparati a conoscere, e oggi, assieme a Coach Cahill, sono una squadra ben rodata. A sentire Vagnozzi pare che lui sapesse fin dal principio come sarebbero andate le cose. “Penso che da quando sono entrato a lavorare con lui ho sempre avuto le idee piuttosto chiare su quello di cui avrebbe avuto bisogno per fare un ulteriore salto di qualità. Stiamo lavorando bene con tutto il team, si sta evolvendo sulla parte tecnica, sulla gestione tattica della partita. Ora bisogna continuare a lavorare, il percorso non è terminato”, ha detto Vagnozzi in un’intervista a Supertennis.

Alla fine quello che conta sono i dettagli e come si affrontano i diversi momenti della partita, sostiene Vagnozzi. “Nelle partite con Alcaraz e Medvedev sono contento di come ha gestito i momenti, ha capito quando rischiare di più e quando invece sfidarlo sullo scambio restando più solido. Questa è sempre stata la parte in cui ha fatto più fatica, invece in queste due partite è stato molto bravo”.

Vagnozzi si sofferma poi sull’apporto di Darren Cahill, il guru dei campioni, e sul lavoro svolto assieme. “In Darren ho trovato una persona fantastica, un grande professionista, ci sentiamo tutti i giorni e condividiamo il lavoro da fare. La pensiamo allo stesso modo sulle cose più importanti da migliorare. Abbiamo un ottimo rapporto che spero continui per tanto tempo”.

Spazio anche per la polemica che ha tenuto banco nel mese scorso, il vespaio Coppa Davis. “Dopo New York abbiamo parlato con Volandri, Jannik ha finito il torneo non in ottime condizioni fisiche, aveva bisogno di staccare, di prendersi del tempo per poi poter concludere bene tutta la fase finale della stagione che terminerà con le Finali di Davis a Malaga. Sapevamo di avere un’ottima squadra e quindi che le possibilità di arrivare in finale erano comunque alte”.

Adesso però non c’è spazio per adagiarsi, nemmeno per il tirare il fiato, c’è il Masters 1000 di Shanghai. “Rigiocare due giorni dopo aver vinto un torneo non è facile, dobbiamo cercare di adattarci nel più breve tempo possibile alle nuove condizioni. Giovedì si è preso un giorno di riposo, venerdì ci si allena all’impianto. L’importante è che scenda in campo con la migliore attitudine possibile”.

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