ATP Parigi Bercy: Djokovic non brilla ma la classe non è acqua, Griekspoor superato in tre set, ora rivincita della finale 2022 con Rune

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ATP Parigi Bercy: Djokovic non brilla ma la classe non è acqua, Griekspoor superato in tre set, ora rivincita della finale 2022 con Rune

Il campione serbo sbaglia molto ma non molla mai e raggiunge i quarti di finale per l’undicesima volta a Parigi. Ora il danese che lo sconfisse 12 mesi fa…

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[1] N. Djokovic b. T. Griekspoor 4-6 7-6(2) 6-4

Novak Djokovic supera in tre set Tallon Griekspoor con il punteggio finale di 4-6 7-6(2) 6-4 e si garantisce il posto nei quarti di finale del Rolex Paris Masters contro uno tra Rune e Altmaier.

Dopo aver superato Etcheverry 6-3 6-2, Djokovic in realtà fa un passo indietro rispetto al match d’esordio, giocando una partita discontinua e piena di errori. Non è ancora reattivo come nei giorni migliori e qua e là perde la pazienza e la scelta del colpo migliore. La classe però è intatta e lo guida fuori dalle secche, lontano dalle tagliole di cui il volonteroso Tallon dissemina il court a mezzo di risposte insidiose e discese a rete di qualità, facilitate da una seconda palla del serbo non impeccabile.

È in realtà proprio il servizio il colpo che mantiene in linea di galleggiamento il campione di tre quarti di Slam della stagione, lo guida in salvo nel tie-break del set di mezzo e lo porta nei quarti per l’undicesima volta a Parigi, di cui è risultato vincitore per sei volte. Per il settimo sigillo però probabilmente servirà altro, anche se i primi tre in classifica dopo di lui sono già altrove.

Primo set: Djokovic perfetto in apertura ma Griekspoor approfitta del suo calo per vincere la frazione

Djokovic vince il sorteggio e sceglie di servire. Il serbo appare da subito molto centrato con la prima palla di servizio e quando lo scambio ha inizio gli è sufficiente spingere per trovare un angolo, in special modo sul dritto dell’olandese, e per generare scompiglio nel campo avverso e creare così i presupposti per il punto vincente. Dalla parte opposta del court Griekspoor non riesce a contenere in risposta e appare contratto quando ha la possibilità di comandare, incappando in errori che ne segnalano la preoccupazione per come l’avversario ha saputo entrare nel match.

Nei primi tre turni alla battuta Djokovic mette a segno sette servizi vincenti e strappa già nel secondo game il servizio al rivale che non tiene lo scambio e non riceve punti facili dal proprio colpo di inizio gioco. Il numero 1 del ranking sale rapidamente 4-1 e 15-30 in risposta, ma qui Griekspoor reagisce con l’aiuto di tre buone prime e di altrettanti colpi vincenti (saranno 16 al termine della frazione). La scossa che il numero uno d’Olanda riesce a darsi si rivela decisiva: Griekspoor, approfittando anche di un calo nella precisione al servizio del serbo, prova ad aggredire la seconda palla con risultati insperati solo pochi minuti prima.

Il numero 23 del ranking recupera il break di ritardo rientrando da 2-4 e 40-15 per il rivale con un rovescio incrociato e un dritto inside-in, per poi afferrare al primo tentativo il game con un passante di dritto in tocco nei pressi della rete. Djokovic commette ora diversi errori nella misura piuttosto sorprendenti per lui e il campione finisce per perdere efficacia anche nel servizio. Sul punteggio di 4-4 manda a referto tre doppi errori: sullo 0-40 viene graziato dalla scelta dell’avversario, che sceglie l’inside-out, che incoccia nella volée di rovescio di Nole, piuttosto che lo sventaglio a rientrare, che appariva più aperto.

Con il servizio l’uomo di Belgrado ritrova la parità e anche la palla-game, ma il terzo dei double fault e soprattutto l’intraprendenza di Tallon causano il break: poco dopo l’olandese chiude il quinto game consecutivo e il set. Sedici vincenti per lui contro solo cinque per Djokovic, dodici errori per parte in 47 minuti.

Secondo set: Djokovic continua a sbagliare ma ritrova il servizio e vince il tie-break

Dopo cinque set persi nei due incontri diretti precedenti Griekspoor ha la prima soddisfazione parziale al cospetto del numero uno del mondo. Il ventisettenne di Haarlem prova a non mollare la presa e, aiutato anche da un altro doppio fallo del serbo, si costruisce magnificamente una nuova occasione per un terzo break. Djokovic non trova la prima palla ma Tallon mette malamente in rete una risposta di dritto. Novak non perdona l’indecisione e manda al destinatario due ace. Sullo slancio l’asso di Belgrado dopo il cambio di campo scappa 0-40, ma subisce clamorosamente il ritorno del rivale e la sua cinquina che impatta il set a quota uno.

Il servizio sarà il colpo cui maggiormente il serbo si appoggerà nel corso del set. Per il resto Djokovic perde la misura dei fondamentali, dimostra di avere poca pazienza e, elemento più sorprendente, non è nemmeno molto reattivo alla risposta. Il 73% di messa in campo della prima palla, ben 20 punti in più che nel primo parziale, lo soccorre spesso. Griekspoor non rischia più nulla al servizio mentre Nole deve superare un delicato esame sul 4-4, quando affonda in rete due rovesci slice consecutivi e manda il rivale sul 15-40. Tre vincenti consecutivi ricordano ai presenti, che stanno spingendo rumorosamente per il terzo set, di quanta classe disponga il vincitore di 24 Slam.

Ed eccoci al tie-break: Novak è perfetto al servizio con due servizi vincenti e quattro prime su cinque, mentre Griekspoor mette un ace ma anche un doppio fallo e in generale è più timido che nel resto della frazione. Il risultato è un 7-2 per Djokovic, che rimanda il finale al set decisivo. Nole commette dieci errori contro i nove del rivale, il tutto in 58 minuti.

Terzo set: Djokovic sale quanto basta, Griekspoor vacilla e si arrende

Il pubblico non cambia bandiera e riprende, dopo il suo toilet break, a sostenere il favorito della vigilia, forse anche per tamponare l’emorragia di protagonisti che il tabellone ha già dovuto registrare. Il serbo spende spiccioli di pazienza e umiltà per riquadrare i conti nello scambio aperto e la sua costanza viene premiata da qualche imprecisione in più dell’olandese.

Sul 2-2 30-0 Tallon accusa un passaggio a vuoto che riammette in competizione l’avversario: quattro punti in fila a favore di Djokovic, con due errori gratuiti in coda, sono il lasciapassare per il campione serbo per un nuovo break, il secondo dopo quello ottenuto nel secondo game del primo set. Griekspoor rischia il crollo di un secondo break sul 2-4, ma il servizio annulla la chance del 2-5. Si cambia campo e arriva incredibilmente il controbreak del 4-4, con l’orange capace di capitalizzare il regalo di due doppi falli ma anche coraggioso nei pressi del net (19 su 22 complessivo per lui, roba da attaccante di razza). Djokovic ha un gesto di impazienza e il pubblico lo copre di fischi: il furbacchione di Belgrado sorride e invita i parigini presenti a continuare, ottenendo una nuova salva di fischi.

La bagarre gioca a suo favore, lo esalta in risposta e intimidisce l’outsider al servizio, che cede la battuta a zero. Novak torna in risposta e invia tre servizi vincenti che mettono il match in frigo. E Djoko va, spedito, nei quarti.

H. Rune b. D. Altmaier 6-3 6-3 (Paolo Pinto)

Solido, lucido e a tratti anche divertente. Holger Rune batte Daniel Altmaier con un doppio 6-3 in un’ora e 25’. L’obiettivo del danese è duplice: difendere il titolo dello scorso anno, avanzare in tabellone per avvicinare la qualificazione nella Race per Torino. Fin qui percorso netto con due vittorie in due set e una prestazione che non si vedeva da tempo. Dall’altra parte della rete il tedesco ci ha messo del suo, sbagliando troppo con il suo dritto. Rune è stato aggressivo con la risposta e abile a sfruttare ogni palla break a disposizione.

Sugli spalti il nuovo team, con Boris Becker che gli lo carica di certezze e soprattutto lo invoca a respirare nei momenti cardine del match. Dall’altra parte della rete c’è Altmaier reduce da una stagione esaltante, specie su terra battuta. Il tedesco sbaglia tanto di dritto e non fa nulla di più per riscattare l’unico precedente tra i due a lui sfavorevole, la sconfitta in tre set al Challanger di Biella nel 2021.
Dopo un avvio dominato dai servizi, sono davvero 10’ a cambiare l’inerzia del match e a dare a Rune la certezza per rientrare a casa su per giù alla “Biancaneve” maniera, ovvero allo scoccare della mezzanotte. I dieci minuti in questione sono quelli che segnano l’intera durata del sesto gioco in cui Altmaier si procura le prime palle break del match. Ne arrivano subito due in rapida successione, la prima annullata grazie a una risposta sciagurata del tedesco, mentre sulla seconda è sempre lui a macinare gioco e a sbagliare un comodo dritto a rete, finito in corridoio. Anche sulla terza Altmaier spreca una risposta di dritto. La lotta continua e c’è differenza tra la prima di Rune che se entra regala punti facili al danese e la seconda sulla quale il tedesco si avventa con grande forza. Nel settimo gioco, invece, Rune non molla un gioco che sembrava compromesso. Il n. 54 del ranking commette un doppio fallo ed è costretto ad arrendersi ad occhio di falco che ravvisa fuori un servizio che aveva già chiuso il game. Rune rimane concentrato e strappa il servizio al suo avversario grazie anche alle solidi doti difensive mostrate. Il finale è un crescendo del danese, con Altmaier che cede il servizio anche nel nono game: il secondo setpoint chiude il primo set sul 6-3 dopo uno sciagurato smash del tedesco, il tutto dopo 45’.
Nel secondo set c’è spazio per lo spettacolo con i due giocatori che seguono il servizio a rete appena possono. Nessuno dei due vuole mollare e allora tocca a Rune andarsi a prendere il successo definitivo. Nell’ottavo game cambia la partita con il tedesco che va in difficoltà col servizio e il danese lo punisce con due risposte aggressive. La testa di serie n. 6 si procura due palle break, la prima è efficace con il tedesco che a rete su cemento dimostra di essere in difficoltà.

Ci sarà dunque la rivincita della finale 2022 contro Djokovic vinta in 3 set dal danese, che poi ha vinto anche al Foro Italico quest’anno.

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