Il Trofeo Faip-Perrel (Challenger 75, cemento indoor), che proprio con questa edizione diventa maggiorenne, affronta da un punto di vista logistico un anno di transizione perché, abbandonato lo storico Pala Agnelli, si è provvisoriamente trasferito presso la Palestra Italcementi (850 spettatori di capienza) in attesa di trovare la sede definitiva che gli permetta di garantirsi la continuità che merita e, perché no, di salire di categoria. Non sappiamo se questo avverrà, ma il Direttore del Torneo Marco Fermi non nasconde le ambizioni e Bergamo ha sicuramente tutte le carte in regola. Intanto il torneo orobico, che vanta nel suo albo d’oro nomi come Berrettini, Sinner e Rune, si regala quest’anno un tabellone degno di un ATP con Fabio Fognini che con la sua classifica (n.123 ATP) riesce appena a garantirsi l’ottava testa di serie. Erano ben nove gli italiani ai nastri di partenza e parecchi di loro con solide ambizioni. A partire proprio da Fabio Fognini che, davanti a un pubblico da tutto esaurito, si è trovato ad affrontare al primo turno il qualificato francese Matteo Martineau (n.299 ATP) cui ha fatto subito pesare la differenza di cilindrata.
Infatti nel quarto gioco il 24enne nativo di Angers perde il servizio e nel game successivo non riesce a sfruttare due palle per l’immediato contro-break. E quando tutti s’immaginano un primo set già in saccoccia, il tennista ligure ci ricorda come con lui in campo tutto possa sempre succedere, nel bene e nel male. Infatti nel settimo game perde il servizio anche se in realtà è fortunato perché un quasi incredulo Martineau non approfitta del regalo, restituendo immediatamente il favore. Intascato un primo parziale tutto sulle montagne russe, il secondo set è decisamente più lineare, con un solo break a favore dell’azzurro nel settimo gioco. Tanto basta per portare a casa la partita col punteggio di 6-3 6-4 in un’ora e tredici minuti di gioco, davanti anche a due spettatrici d’eccezione come Flavia Pennetta e Roberta Vinci. Adesso gli tocca un altro francese: Hugo Grenier (n.183). L’avversario sembra abbordabile e forse il tennista di Arma di Taggia potrebbe cominciare a fare un pensierino alla possibilità di chiudere la stagione col botto. Ricordiamo, tanto per la cronaca, che Fognini non vince a livello Challenger dal lontano 2010 quando si impose a Santiago del Cile mettendo in bacheca il suo sesto titolo.
Esordio amaro invece per Flavio Cobolli che si è dovuto inchinare alla maggior esperienza dell’altro francese Pierre-Hugues Herbert (n.372 ATP e vincitore di questo torneo nel 2016) che a 32 anni sa risultare ancora molto insidioso. Come ha dimostrato contro il tennista romano, soprattutto nel primo set quando non gli ha concesso nemmeno una palla break per poi sfruttarne un brevissimo passaggio a vuoto nel tie-break decisivo. Il break per Herbert arriva invece nel secondo parziale quando sul 3-3 ha diverse palle break, la quarta delle quali è quella buona. E praticamente il match finisce qua perché Cobolli non ha più modo per abbozzare un tentativo di recupero e sul 3-5 perde ancora il servizio fissando il punteggio finale sul 7-6(5) 6-3 in poco meno di un’ora e mezza. Flavio rimane comunque in corsa nel tabellone di doppio, dove fa coppia proprio con Fognini, della cui scuderia “Back to Next” fa parte. Una società questa fondata da Fognini e che si propone di mettere la propria esperienza a disposizione dei giovani talenti. Per la cronaca i due hanno superato il primo turno battendo Andrea Vavassori che per l’occasione giocava col fratellino Matteo che a 19 anni sta muovendo i primi passi nel circuito professionistico. A proposito di Vavassori, quello grande ovviamente, ci fa piacere ricordare che in singolo ha battuto all’esordio Stefano Travaglia e che adesso lo aspetta la prima testa di serie, il britannico Jack Draper (n.91 ATP). E per noi è un po’ il derby del cuore perché Draper continuiamo ad illuderci di averlo scoperto noi lo scorso anno a Forlì quando fece un filotto di tre Challenger quasi consecutivi e Vavassori è un giocatore che tutti amiamo, uno degli ultimi esponenti del tennis ‘serve and volley’. E poi è davvero impossibile non voler bene ad Andrea, atleta di esemplare correttezza e persona davvero splendida.
Fognini non era l’unico ex top 10 a scendere in campo nella giornata odierna, infatti a conclusione del programma serale David Goffin (n.110 ma settimo in classifica nel 2017) ha giocato contro un’altra giovane promessa azzurra, il 22enne Francesco Passaro. Ne è scaturita una partita più intensa che bella che il 33enne belga si è aggiudicato col punteggio di 6-3 7-5. Nel secondo set in realtà l’azzurro sembrava poter invertire l’inerzia brekkando Goffin e portandosi a condurre 4-1. Ma non era sufficiente perché il più navigato avversario recuperava lo svantaggio e poi sul 5-5 approfittava di un brutto errore di rovescio del perugino per strappargli nuovamente la battuta e andare a servire per il match, chiudendo al primo match point.