Sinner pronto per Torino (Giammò, Azzolini). Djokovic: "Punto a tutti i record possibili" (Cocchi). Billie Jean King: "Sogno un Mondiale misto" (Sereni)

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Sinner pronto per Torino (Giammò, Azzolini). Djokovic: “Punto a tutti i record possibili” (Cocchi). Billie Jean King: “Sogno un Mondiale misto” (Sereni)

La rassegna stampa di mercoledì 7 novembre

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Sinner già in clima Torino (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)

É iniziata la settimana che porterà al via delle Atp Finals di Torino (12-19), il torneo che come di consueto metterà di fronte i migliori otto giocatori della stagione e che quest’anno vedrà al via Djokovic, Alcaraz, Medvedev, Sinner, Rublev, Tsitispas, Zverev e Rune. La cerimonia del sorteggio dei due gironi è prevista per giovedì 9 alle ore 15. Jannik Sinner, confermatosi n.4 del mondo per la quinta settimana consecutiva […] è riuscito a qualificarsi per il Masters lo scorso ottobre a Shanghai, mentre la scorsa settimana ha ottenuto a Bercy anche la certezza di prendervi parte da testa di serie n.4, assicurandosi così di affrontare solo uno tra Novak Djokovic e Carlos Alcaraz ed evitando di ritrovare nel suo girone Daniil Medvedev, battuto negli ultimi due incontri. Il n.1 azzurro è a Torino dove ieri ha svolto il suo primo allenamento al Circolo della Stampa. Oggi è però anche giornata di vigilia di Finals di Billie Jean King Cup, trofeo che a Siviglia vedrà impegnata l’Italia capitanata da Tathiana Garbin che farà domani il suo esordio nel girone contro la Francia (ore 10, diretta SuperTennis) per poi tornare in campo giovedì 9 alla stessa ora contra la Germania. «L’esperienza dell’anno scorso è stata importante. Ci permette di vivere oggi le Finals con una consapevolezza differente -ha dichiarato Garbin in presentazione – Le mie ragazze hanno fatto estremamente bene quest’anno. Sono soddisfatta e pronta per queste Finals. Ci tenevano tantissimo ad essere qui, sono molto positiva». La squadra azzurra, composta da Martina Trevisan, Elisabetta Cocciaretto, Lucia Bronzetti, Lucrezia Stefanini e Jasmine Paolini […] «Francia e Germania sono temibilissime – spiega Cocciaretto – Caroline Garcia è un’avversaria difficile, ci ho giocato tante volte […] Anche la Germania è molto ostica, ha una buona doppista che è alle Wta Finals (Laura Siegemund, ndc), ma noi lotteremo e ce la metteremo tutta». A Metz (Atp250), il campione in carica del torneo Lorenzo Sonego ha vinto all’esordio battendo in tre set l’americano Marcus Giron (n.59): 2-6 6-3 7-6(3) il punteggio finale. «Era la prima volta che lo affrontavo, lui ha disputato una grande stagione – ha dichiarato a caldo íl n.49 del mondo – Sono soddisfatto per questa vittoria, mi piace sempre molto giocare qui dove ho ricordi bellissimi» […]

Sinner favorito, ma non diteglielo (Daniele Azzolini, Tuttosport)

Gli ultimi record Jannik Sinner può fabbricarseli in casa. Un approdo alla semifinale delle Finals, per esempio. E un punteggio superiore ai sei mila punti in classifica. Saranno altri due trofei da riporre nella speciale bacheca dei ricordi, quella con la scritta “Mai italiano ha saputo fare meglio”. Il torneo dei maestri paga bene, e non solo in euro. Duecento punti a vittoria, nel Round Robin. Chi vince senza perdere un solo incontro porta a casa 1500 punti, più di un Masters 1000, meno di uno Slam […] Le Finals raramente deludono, impossibile addirittura se c’è uno dei nostri in campo, ad amplificare passioni ed emozioni. Sono lo specchio della stagione, e offrono un concreto supporto a chiunque voglia determinare quale sia lo stato del tennis. Gli otto di questa edizione […] vengono a dirci che il confronto con il passato è ancora all’ordine del giorno – e così resterà finché l’uomo da battere sarà l’ultimo dei Fab Four -, ma anche che la sfida è aperta sia con la generazione di mezzo (quattro presenze, con i 25 anni di Tsitsipas, i 26 di Rublev e Zverev e i 27 di Medvedev), sia con la Z Generation, i nati nel duemila (Alcaraz e Rune, 20 anni, Sinner 22). Ci dice che l’America forse ha accorciato le distanze (e BumbumBen Shelton promette di ridurle ancora di più) ma per il momento sta a guardare, fuori dai giochi, che sono tutti europei. Infine, che il nostro tennis ha ritrovato il proprio spazio, ed è presente all’evento per la terza volta in cinque anni: Berrettini nel 2019 e nel 2021 (nel 2020 fu riserva), Sinner nel 2023 (nel 2021 fu riserva e prese il posto di Matteo) […] Fra i protagonisti corrono differenze sottili, estremamente volatili, costruite le più solide sull’abitudine a certo tipo di gare, sullo stato di forma, sulle motivazioni e dunque sulla testa di ognuno di loro, ma le altre fondate su sostanze ben più evanescenti, quasi fossero presenti solo allo stato gassoso, come l’entusiasmo, il crederci fino in fondo, i ricordi più o meno scomodi di precedenti confronti. Eppure tutte, in qualche modo, decisive, addirittura in grado di compensarsi. Proviamo a renderle più esplicite con queste annotazioni sintetizzate da un voto all’andamento della stagione e all’attuale stato di forma. NOVAK DJOKOVIC Stagione 9,5 Momento attuale 8 Tre Slam su quattro e una finale persa al quinto set. É la quarta volta che Nole arriva a tanto, una più di Federer che vi riuscì dal 2004 al 2007. Gli anni del Djoker sono stati invece il 2011, il 2015, poi il 2021 e il 2023, l’anno che concede al serbo il crisma dell’eternità agonistica […] Ha imparato a gestirsi meglio, anche. Prende i giusti momenti di riposo e ha ancora la capacità di entrare in forma dopo quattro game. L’ha fatto anche a Parigi Bercy, vincendo il suo secondo Masters 1000 della stagione (6 complessivamente i tornei vinti) e numero 40 in assoluto […] CARLOS ALCARAZ Stagione 8,5 Momento attuale 5,5 Giura di essere al 75 per cento del proprio potenziale […] In questo 2023 Alcaraz si è confermato tennista da Slam vincendo Wimbledon, e di vertice, numero uno per 15 settimane. Dopo gli US Open (semifinale) ha avuto un calo, tra infortuni e affaticamento. Ha giocato appena 8 match perdendone 3, in una stagione però da 63 vittorie e appena 10 sconfitte (con 6 tornei vinti) . E a 20 anni di più non è giusto pretendere. DANIIL MEDVEDEV Stagione 8 Momento attuale 8,5 Le ultime due sconfitte contro Sinner contano, eccome. Fossero andati in maniera diversa, quei match, Medvedev sarebbe salito a 7 vittorie stagionali. Invece, l’ultima resta quella di Roma, lontana mesi, seppure più che importante per uno che non era mai riuscito a vincere sul rosso […] JANNIK SINNER Stagione 8,5 Momento attuale 9,5 Primo Masters 1000 (Toronto), prima volta nei Top 5, primo italiano a vincere 4 tornei in una stagione. A essere il primo Jannik si sta abituando, ma non crediate che sia facile. É un fatto di testa, la stessa che lo sta colmando di entusiasmo per queste Finals cui giunge in via diretta per la prima volta. Se l’è meritate e può fare molto bene, ora che ha scoperto come battere Medvedev (Pechino, Vienna) e si è ripetuto con Alcaraz (Pechino, 4-3 nelle sfide). È tra i favoriti a Torino, anche se è bene che non ci pensi troppo. ANDREY RUBLEV Stagione 8 Momento attuale 7 Sempre combattivo e fragile, sempre gli stessi errori, ma sempre commessi a una velocità da jet supersonico. Andrey ha vinto il primo 1000 in carriera a Montecarlo […] STEFANOS TSITSIPAS Stagione 7 Momento attuale 8,5 Lo fanno giocare troppo e non riesce più a esprimere il tennis felice di una volta. Ha rimediato un successo a Los Cabos, ma l’unico vero exploit è stata la finale di Melbourne […] ALEXANDER ZVEREV Stagione 8 Momento attuale 5 Si è ripreso con coraggio un posto nei primi dieci, sbloccandosi dal ricordo del brutto infortunio […] Ha vinto due tornei, Amburgo e Chengdu. Negli ultimi ha navigato a vista. I pensieri sono già al 2024. HOLGER RUNE Stagione 7,5 Momento attuale 5,5 Infortuni e uno stato di malessere generale hanno condizionato l’ultima parte della stagione. Ha vinto solo Monaco […] A Basilea e Bercy è apparso però in ripresa.

Djokovic: “Guardo avanti e punto a tutti i record possibili” (Federica Cocchi, Gazzetta dello Sport)

«Ho giocato tre numeri al lotto: 398, 40, 97…», musica d’altri tempi, firmata Renato Carosone, ma numeri attualissimi. Sono quelli estratti sulla ruota di Novak Djokovic, uscito dal Palais Bercy di Parigi con il 40° Masters 1000 in carriera, nonché titolo numero 97 e la conferma della vetta del ranking, che guiderà dall’alto per la settimana numero 398. Sono cifre impensabili nell’era baciata dai tre forse più grandi di sempre nel tennis: lui, Federer e Nadal. E non è detto che finisca qui […] A 36 anni e mezzo, lui stesso dice di sentirsi più giovane: «I 36 sono i nuovi 26», e allora prepariamoci a un dominio che si allungherà ancora per diverso tempo, almeno fino a quando la nuova generazione non deciderà di imporre la sua legge. A dire il vero sembra che Nole, alla vigilia delle Finals sia quello più in forma di tutti: tornato in campo dopo due mesi fuori dal circuito, tra eventi benefici con la sua fondazione, Ryder Cup, Pallone d’Oro e finale della Coppa del Mondo di rugby, non ha lasciato che le briciole […] La mentalità, la `Mamba mentality” di Kobe Bryant è la sua benzina. Lo ha detto quando ha toccato quota 24 Slam a New York citando proprio Kobe nella sua maglietta numero 24, e lo ha ripetuto a Parigi dopo la premiazione: «Fino a che sono un giocatore attivo continuerò a guardare avanti e non indietro. Ho vinto? Bene, è il momento di voltare pagina e puntare al prossimo obiettivo. Penso che sia questo l’atteggiamento giusto, o almeno è quello che va bene per me». Grazie a questa mentalità ha vinto l’Australian Open con una lesione muscolare di 3 centimetri a una coscia, ha conquistato Bercy nonostante, per sua stessa ammissione, abbia passato più tempo alla toilette che in campo per un problema gastrointestinale: «In questa fase della mia carriera – ha continuato – […] voglio puntare sempre al massimo, agli Slam e ai Masters 1000. E ogni vittoria vale doppio. Voglio tutti i record possibili. A differenza di altri (leggasi Nadal, ndr) non mi nascondo dicendo che i numeri non mi interessano». Per Nole c’è altra carne al fuoco: confermarsi numero 1 di fine anno per l’ottava volta (gli basta vincere un match a Torino) puntando dritti alle 400 settimane da leader della classifica, centrare le Finals per la settima volta superando Roger Federer fermo a quota 6 e, last but not least, regalare alla Serbia una Coppa Davis che manca dal 2010. Obiettivo, quest’ultimo, che ci tocca molto da vicino: a Malaga, nella settimana successiva alle Atp Finals, l’Italia di Sinner e la Serbia di Djokovic potrebbero incontrarsi in semifinale […] C’è Una sfida suggestiva che Sinner potrebbe già assaggiare la settimana ventura a Torino. Novak Djokovic è l’ultimo dei top 3 che gli mancano da battere in una seconda parte di stagione che l’ha visto maturare e passare da sogno a solida realtà […] Jannik, che a Bercy si è ritirato prima degli ottavi dopo aver vinto il match d’esordio alle 2.40 del mattino contro Mc Donald, è già arrivato a Torino dopo qualche giorno di riposo e ha iniziato gli allenamenti: «La settimana delle Finals e la Coppa Davis subito dopo sono appuntamenti importantissimi per me – aveva detto Jannik motivando il suo forfeit in Francia -. Non posso rischiare di farmi male per aver avuto così poco riposo tra un match e l’altro». Problema che Nole, va detto, non ha mai avuto per tutta la settimana parigina. Ma Torino è un’altra storia. Tutta da scrivere.

Intervista a Billie Jean King «Non sono stanca di lottare per i diritti delle donne. Sogno un Mondiale misto» (Andrea Sereni, Corriere della Sera)

«Bisogna essere innovativi». Un mantra, un modo di interpretare la vita. Billie Jean King si alza in piedi e allunga le braccia quando ricorda la sua età, 80 anni il 22 novembre. Non li dimostra. Ha un’energia che avvolge la videoconferenza in cui, con Conchita Martinez, presenta le finali dell’ex Fed Cup che oggi porta il suo nome (da domani al 12 novembre a Siviglia). Energia e idee, sempre proiettata al futuro: «Dobbiamo creare una Coppa del Mondo di tennis. Tutti sanno cosa è un Mondiale: i Paesi che si sfidano, è eccitante». Far leva sull’influenza del calcio: è un’idea. «Sono stata in Australia per il Mondiale femminile, allo stadio c’erano 75 mila spettatori. Le possibilità che si aprono, anche per noi, sono illimitate». Combatte per lo sport che ama da 50 anni, dalla «Battaglia dei sessi» (20 settembre `73), una donna che supera un uomo, Bobby Riggs. «Fu una svolta enorme per la popolarità del tennis. Il giorno dopo non si trovava un campo libero negli Stati Uniti. E da quel momento il montepremi dello US Open è stato uniformato». Ma Billie Jean oggi il tennis maschile ha lo stesso peso di quello femminile? «Assolutamente no. Le atlete professioniste hanno solo il 5% di spazio sui media. Se ne avessimo di più potremmo investire nei tornei. I diritti tv cambiano tutto». Solo questo? «Ci sono troppe differenze. Bisognerebbe avere lo stesso format: si gioca tutti al meglio dei 3 set o al meglio dei 5. Io preferisco partite più brevi, ma non mi piace che gli uomini abbiano match più lunghi. Bisogna viaggiare uniti, serve coraggio nelle scelte» […] Billie Jean Cup e Coppa Davis insieme, è possibile? «Certo, ho sempre voluto tornei combined. Abbiamo fatto ricerche, sondaggi: alle persone piace vederci insieme. Non è semplice assecondare tutte le richieste, trovare strutture e città giuste, ma ci stiamo lavorando con l’Itf» […] Si può migliorare nella gestione del prodotto tennis? «Dobbiamo pensare ai tifosi, a come facilitarli. Chi va a Wimbledon vede i giocatori vestiti di bianco, come fa a riconoscerli?». Quindi? «Mettiamo il nome di ogni tennista sul retro delle maglie. E anche un numero. I bambini adorano i numeri, si identificano in essi. Dobbiamo sempre ricordarci che giochiamo per far felici gli spettatori» […] Rifarebbe tutto? «La maggior parte delle cose sì, forse tutto no. Ho lottato per il professionismo, per i diritti Lgbtq+: prima le persone omosessuali erano costrette a nascondersi, ora non più. Mi hanno scelto come leader, ho fatto del mio meglio». Rimpianti? «Nessuno. Penso di essere una delle persone più fortunate al mondo»

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