Stefanos Tsitsipas ha fatto parlare di sè, oggi a Torino. Vuoi per l’outfit scelto per la sfilata e le foto di rito a Piazzetta Reale, un poncho di lana beige e marroncino che ha aumentato l’aura da “dio greco” che l’ateniese si porta appresso da sempre. E anche per un presunto problema al gomito destro che, secondo quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, lo ha costretto ad interrompere l’allenamento odierno.
Sembra un po’ il ripetersi di quanto accaduto nel 2021, quando Stefanos abbandonò le Finals per andare a farsi operare allo stesso gomito, il destro. Per ora, non ci sono novità ufficiali, anzi, Tsitsipas ha regolarmente preso parte alla conferenza stampa del Media Day dopo aver sfilato davanti ai fan. “E’ un grande piacere essere di nuovo a Torino – ha detto il numero 6 del torneo -. Il tennis in Italia mi ha sempre sorpreso per l’interesse che c’è in ogni torneo che giochiamo in questo paese. Per la terza volta riesco a partecipare alle ATP Finals qui. Per me è un’opportunità per misurarmi con i migliori; ciascuno di noi ha guadagnato sul campo il diritto di essere qui. Auguro agli altri partecipanti di fare un ottimo torneo, per quanto mi riguarda spero di giocare il mio tennis ad un livello alto; spero che possiamo tutti avere una bellissima settimana in grado di regalarci tanti bei ricordi. E’ anche un torneo che ci consente di fare esperienze che non ci capita di fare tutti i giorni sul circuito. Spero di portarmi dietro un grande ricordo di questo evento che chiude la stagione 2023”.
Tsitsipas – salvo sorprese – sarà il primo avversario di Sinner nel primo match del torneo, in programma domenica pomeriggio. Così ha parlato di quello che lo aspetta: “Jannik ha avuto una grande stagione e sta crescendo molto da una stagione da una stagione all’altra. Credo che comunque tutti i giocatori qui sono molto forti proprio perché hanno saputo migliorarsi e sono molto intelligenti dentro e fuori dal campo. Io stesso in questa stagione ho riportato diverse sconfitte dolorose che devono essere utili per crescere. Penso che in alcune cose io sia migliorato dentro e fuori dal campo. La ragione per cui sono qui oggi è che mi sono conquistato tutto da solo, nessuno mi ha regalato qualcosa. E la stessa cosa vale per tutti noi. Ogni match che giocheremo qui vale una finale di un Masters 1000 e per prevalere devi oltrepassare i tuoi limiti”.