All’ultimo tentativo possibile per quanto riguarda il 2023, Jack Draper è riuscito a centrare uno dei suoi obiettivi stagionali: qualificarsi alla prima finale nel circuito maggiore della carriera. È indubbio che il britannico avrebbe preferito anticipare questa prima volta, ma gli infortuni non lo hanno agevolato nel corso di questa annata. Il 2001 di Sutton sta però concludendo nel migliore dei modi una stagione difficile: dopo l’affermazione nel Challenger di Bergamo (senza perdere un set in tutto il torneo), ora Jack può provare a fare doppietta nell’ATP 250 di Sofia. L’inglese ha infatti superato in due set (6-3 6-4) il numero 3 del tabellone Struff grazie a una prova di grande maturità e cinismo. I punti decisivi sono stati praticamente tutti appannaggio di Draper che ha annullato sette delle otto palle break concesse e ha brekkato Struff tre volte nonostante quest’ultimo gli abbia lasciato solamente quattro opportunità. In caso di successo anche domani, Jack rientrerebbe tra i primi 50 del mondo (ora è virtualmente n.61 dopo un salto di 21 posizioni).
J. Draper b. [3] J. L. Struff. 6-3 6-4
Il primo set è stato inaspettatamente segnato dalle difficoltà di entrambi i contendenti nel tenere i propri turni di servizio. Le basse percentuali di prime in campo (tutti e due appena sopra il 50% a fine parziale) hanno infatti smorzato il dominio delle battute che in un campo indoor e con due giocatori come Struff e Draper avrebbero potuto essere le grandi protagoniste senza generare sorprese. Invece, le palle break e i break non sono mancati. Il primo ad allungare nel punteggio è stato il tedesco, sempre con i piedi ben dentro il campo sulle seconde dell’avversario in modo da anticipare l’effetto del kick mancino. Il controbreak è stato però immediato: Draper ha adottato anche lui un atteggiamento più aggressivo in risposta, trovando grande profondità in particolare con il rovescio.
Il britannico, da quel momento, ha preso il controllo del match: indice di questo predominio è stato l’aumento dell’utilizzo del drop shot (a volte anche eccessivo). Struff ha continuato a litigare con la prima e così ha dovuto concedere un altro break. Sul 2-4, il tedesco ha comunque avuto due possibilità per riportarsi in carreggiata: il numero 3 del seeding era infatti riuscito a riportare lo scambio da fondo sulla diagonale destra (su cui si sfidavano dritto di Jan Lennard e rovescio di Jack), ma Draper ha qui avuto l’aiuto del servizio che era mancato a Struff. Con un po’ di affanno anche sul 5-3, il classe 2001 di Sutton si è poi preso il primo set dopo 37 minuti.
Il secondo parziale si è aperto sulla stessa falsariga della fine del primo. Il britannico ha infatti continuato a soffrire nei suoi turni di battuta, mettendo a disposizione dell’avversario cinque palle break nei primi due game. Jack è stato però quasi perfetto in questi momenti di grande pressione: ha infatti potuto contare sulla prima in quattro delle cinque occasioni, cancellandone tre con gli ace e una con un dritto lungolinea giocato quasi in controbalzo. I rimpianti di Struff si sono concentrati esclusivamente nella risposta di rovescio in rete sull’unica seconda del numero 82 del mondo. Sul 2-2, allora, è stato il tedesco a rischiare in seguito a un paio di errori nei pressi della rete. Gli ace, che erano scarseggiati nel primo set, sono stati però provvidenziali anche per lui.
La sensazione che l’inerzia favorevole a Struff si fosse ormai esaurita senza un nulla di fatto è stata comunque confermata dal sempre delicato settimo gioco. Il numero 28 del mondo si era portato avanti sul 40-30 ma, dopo essere stato nuovamente impreciso a rete, non ha resistito alle bordate di dritto di Draper, tornato dominante da fondocampo. Il britannico si è così conquistato una palla break che Struff non ha potuto provare a salvare perché la sua seconda di servizio non è rimasta in campo per una questione di millimetri. Dopo una manciata di minuti, Jack ha quindi servito per chiudere la partita e non è stata una mera formalità: l’inglese ha sprecato due match point e sulla parità si è dovuto inventare un super passante di dritto per avere un’altra chance, questa volta concretizzata con un ace al centro imprendibile che ha messo fine all’incontro dopo un’ora e mezza di gioco.
[2] A. Mannarino b. P. Kotov 6-2 7-6(2)
È stata ancora più rapida la seconda semifinale del Sofia Open. In un primo set durato appena 28 minuti, Mannarino ha controllato il gioco con facilità disarmante. Dopo un paio di game interlocutori, Kotov ha iniziato a patire le risposte in anticipo del francese che ha cercato di ridurre all’osso gli scambi cercando immediatamente angoli che potessero spalancargli il campo. Il numero 2 del seeding ci è riuscito in particolare con il rovescio incrociato che si è rivelato di difficile lettura per il russo. Così Adrian, facilitato anche dall’imprecisione dell’avversario con il dritto in uscita dal servizio, si è portato in vantaggio di un break. Nei suoi turni di battuta, il classe 1988 ha lasciato le briciole a Kotov perdendo solo tre punti in quattro game. Sfruttando i suoi tagli mancini, Mannarino ha messo a segno 6 ace a cui vanno aggiunti svariati servizi vincenti da sinistra: specie con il rovescio, infatti, Kotov ha avuto enormi difficoltà ad adattarsi allo spin impresso dal francese alla pallina. Il secondo break, preludio al 6-2 che ha concluso il primo parziale, è poi arrivato per un mix di sfortuna e impazienza del giocatore di Mosca.
Kotov, comunque, non si è scoraggiato ed è rimasto mentalmente nel match. Il russo ha avuto la lucidità di capire il perché di tanta differenza nel primo set e ha quindi provato a spostare la partita sul piano dell’intensità da fondocampo. La scelta del numero 80 del mondo è stata indubbiamente giusta: Mannarino ha infatti sofferto la spinta costante ma tendenzialmente non forzata dell’avversario che è così riuscito ad amministrare i suoi turni di servizio e anche a farsi pericoloso in risposta. Sul 3-2, Kotov si è guadagnato la prima palla break della sua partita ma il francese ha trovato una gran prima sulla T del rettangolo del servizio, sorprendendo il russo che probabilmente si aspettava l’ennesima curva a uscire.
Si arriva senza sussulti a un decisivo tie-break con entrambi impeccabili al servizio ma il gioco decisivo ricalca lo squlibrio del primo parziale. Mannarino lo vince 7 punti a 2 ma ancora più sorprendentemente 7 punti su 9 sono andati contro il servizio. Per il francese si tratta della finale ATP N.15 della carriera, la quarta del 2023. Solamente 4 vinte e 10 perse nelle precedenti.