ATP Finals, Alcaraz: "Ho capito che sul cemento indoor non sono al livello di Djokovic"

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ATP Finals, Alcaraz: “Ho capito che sul cemento indoor non sono al livello di Djokovic”

“Firmerei subito per un 2024 come questo, anche con il n°2” – ha detto Alcaraz. “Avrò sbagliato 15 volte il primo colpo dopo il servizio”

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Carlos Alcaraz - ATP Finals 2023 (X @ATPTour_ES)
Carlos Alcaraz - ATP Finals 2023 (foto: X @ATPTour_ES)
 

Non è bastato a Carlos Alcaraz un grande avvio di semifinale contro Novak Djokovic, come sempre fenomenale ad azzannare la preda al primo momento di difficoltà e bravo a chiudere i conti in un’ora e mezza, concludendo per la prima volta in questa settimana una partita in due set. Si chiude dunque qui la stagione dello spangolo, che lo ha visto comunque vincere sei tornei (tre cui Wimbledon) e trascorrere quindici settimane al n°1 ATP. “Nole ha giocato allo stesso livello durante tutto il match: la qualità dei suoi colpi è incredibile, ha mantenuto sempre grande profondità. Una volta di più ha mostrato perché è il miglior giocatore al mondo” – ha esordito lo spagnolo in conferenza stampa, dov’è apparso un po’ demoralizzato.

D: Credo che il 6-3 6-2 finale sia uno dei punteggi più falsi di tutta la stagione, a tratti hai giocato davvero molto bene. Anche tu hai la stessa sensazione?

Carlos Alcaraz: “È una sconfitta difficile da metabolizzare, ma onestamente credo di non essere al livello di Djokovic sul cemento indoor. Non sono abituato ad allenarmi e a giocare indoor, devo sicuramente apprendere da questa sconfitta. A Parigi, Londra o Cincinnati non avevo questa sensazione, mentre in condizioni indoor sento di dover migliorare ancora per arrivare al suo livello. Nole ha un’esperienza incredibile: ho servizio molto bene ma non è bastato. Spesso il servizio ti aiuta a salvarti in molti momenti importanti, mentre con Novak può accadere giusto un paio di volte, ma non troppe. Credo di non aver mai messo in campo 14 prime su 14 per iniziare il match, lui ha una risposta clamorosa e ti porta al limite in ogni punto. Djokovic è Djokovic anche per questo: nel modo in cui ho servito contro un qualunque altro giocatore non so se avrei vinto, ma di sicuro avrei lottato molto di più.

D: Forse è ancora presto, ma quale pensi potrebbe essere stato un piano B per contrastare Djokovic?

Carlos Alcaraz: “Onestamente non lo so, probabilmente correre, mettere più palle in campo e giocare più scambi! Però contro un giocatore come Djokovic non è mai abbastanza, sarei dovuto riuscire ad attaccare di più ed essere più aggressivo. Devi giocare al 100% contro di lui: se non ci riesci sei morto”.

D: Penserai a questo match nei prossimi mesi? O ti ricorderai più di Wimbledon o magari Cincinnati?

Carlos Alcaraz: “Questa partita mi aiuterà molto durante la pre-season, mi ha fatto capire bene tutto ciò su cui devo lavorare e migliorare ancora per battere i migliori al mondo. Riguarderò l’incontro per studiare le mie debolezze, migliorarle e diventare un giocatore migliore. Dimenticherò tutti i match che ho giocato prima con lui e mi concentrerò solo su questa partita. Ad un certo punto è stato frustrante, ho giocato un punto incredibile, non avrei potuto giocarlo meglio ma l’ho comunque perso. Juan Carlos (Ferrero, il suo allenatore, ndr) mi diceva di stare nel match mentalmente e concentrarmi sui primi colpi. Avrò sbagliato quindici volte il primo colpo dopo il servizio, è stato difficile convivere con questa situazione”.

D: Le 400 (e oltre) settimane da n°1 di Djokovic sono per te una motivazione per il futuro?

Carlos Alcaraz: “Certo che è una motivazione, sono un ragazzo ambizioso e voglio sempre battere i migliori della storia. Voglio vincere ogni torneo che gioco, però non perderò troppo tempo a pensarci. Ciò che sta facendo Nole è incredibile, praticamente vince ogni torneo che gioca”.

D: Che analisi fai e che voto dai alla tua stagione?

Carlos Alcaraz: “Il mio 2023 è stato fantastico, di certo l’anno migliore della mia carriera. Ho fatto 2000 punti in più dell’anno scorso pur non giocando in Australia, sono tra quelli che ha partecipato a meno tornei ma anche tra coloro i quali hanno disputato più partite. Ho tante cose positive da portarmi dietro e ne vado molto felice, ma come dice giustamente Juan Carlos le stagioni di un tennista durano da gennaio a novembre. Ho un po’ accusato il finale di stagione, spero di imparare da questa situazione in futuro”.

D: Firmeresti per un 2024 come questo, in cui vinci uno Slam, fai più di 8000 punti ma concludi al n°2?

Carlos Alcaraz: “Sì, certo, dove si firma? Firmerei subito! (ride, ndr)”.

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