Jannik Sinner 9,5 – Che hai combinato Jannik, che hai combinato. Dal barbiere, dal salumiere, in tintoria e perfino sulla Gazzetta dello Sport non si parla che di tennis. Eri un “CASO NAZIONALE”, domani potrai scendere sul Canalone Miramonti della 3-Tre di Madonna di Campiglio in sella ad una Yamaha, tanto oramai sei diventato un mix tra Tomba e Valentino Rossi, volendo anche a nuoto anche se non sei biondo come la Pellegrini. Questo ovviamente fino a sabato, perché da domenica sei tornato un perdente tedesco che, in fondo in fondo, quando conta si squaglia, un perdente di successo insomma.
Nonostante pseudo giornalisti ultras, soliti occuparsi di Barella e Lukaku, abbiano schierato 60 milioni di italiani al tuo fianco contro il nemico serbo, ti è mancato l’ultimo gradino, ma il tempo è dalla tua parte. L’algida capitale sabauda si è trasformata in Rio De Janeiro, Olè Olè Olè Olè Sinnèr Sinnèr risuonerà a lungo nelle nostre orecchie.
[bbvideo id=5694291]
Nonostante il papà cuoco tuttavia, bisogna crescere in cucina. Il biscotto danese che poteva restare indigesto ai serbi non è stato infornato: non te la prendere Jannik, sei solo un campione che ama lo sport, nel paese delle combine per molti sei un “fesso”, per noi sei un esempio. Però, sulla pastasciutta puoi migliorare: la passata Jannik, la passata, quella con i pomodorini si chiama “scarpariello”: vieni a Napoli, quartieri spagnoli (non c’è Alcaraz e nemmeno Nadal, tranquillo), te lo spieghiamo e ti facciamo “arricreare”.
Novak Djokovic 10 e lode – Inanella l’ottava stagione da numero 1 a fine anno, conquista il settimo titolo alle ATP Finals staccando Federer, chiude un’annata con tre Slam e una finale, stronca avversari di quindici anni più giovani, riesce a farsi fischiare anche nell’unico paese al mondo dove lo amano, fa tornare in auge Burioni… tutto il resto è Nole!
Ha trentasei anni e mezzo, ha vinto tutto, ha una bella moglie, dei meravigliosi figli, non ha più avversari, può anche fare il Primo Ministro in patria, dedicarsi alle energie rinnovabili o alla dieta mediterranea New-age. E invece ce lo ritroveremo contro sabato in Davis per rovinarci un altro fine settimana. E poi in Australia. E poi a Parigi. E poi, e poi, e poi…
Stefanos Tsitsipas 1,5 – Una grande delusione, da lui non ce lo saremmo mai aspettato. Tre game contro Rune senza nemmeno un toilette-break di 20 minuti! Non si fa. Mezzo voto in più per la splendida palandrana con la quale si è presentato a Torino, perfetta per il museo egizio.
Andy Rublev 3 – Il rosso è il colore di questa edizione, ed il rosso russo ha voluto omaggiare il torneo versando il suo sangue sul campo. Sei colpi precisi e via, ritornerò in ginocchio da te (ammesso che il ginocchio sia in grado di ritornare). Aggiungiamoci le lacrime contro Medvedev e l’orlo della crisi di nervi è bello che superato.
Holger Rune 5 – La cura Becker comincia a dare i suoi frutti, anche se in fondo ha portato a casa solo lo pseudo match contro Tsitsipas. Boris ha visto ben di peggio di un “ragazzaccio” danese negli ultimi tempi e la sensazione è che saprà metterlo sulla strada giusta. Lo rivedremo da queste parti con ben altre ambizioni.
Alexander Zverev 6 – Ha rischiato una caviglia, ha vinto due partite eppure se ne torna a casa con le pive nel sacco. In fondo due Masters li ha già vinti, l’obiettivo resta un torneo di due settimane, ma forse i buoi sono scappati.
Daniil Medvedev 6,5 – Si è riposato contro Alcaraz per poi perdere con Sinner squagliandosi al terzo set: tattica geniale! Se Djokovic resta di un altro pianeta, i tre giovani virgulti rischiano di passarlo a doppia velocità nel prossimo anno…
Carlos Alcaraz 6,5 – Vent’anni, semifinale alle prime Finals in carriera eppure quando Carlos non arriva in finale in un torneo non può andarsene soddisfatto. Per la Rai è Alcatraz ma da galera non è certo lui…
Hubert Hurkacz 6 – Ha vinto un set per la gioia dei torinesi. Ci sono modi più faticosi per guadagnare 150 mila dollari.