Comprensibilmente deluso, e anche un po’ preoccupato per l’infortunio alla gamba, Lorenzo Musetti arriva davanti ai microfoni della conferenza stampa consapevole di aver comunque giocato per un’ora e mezzo una partita di alto livello, come probabilmente non gli capitava da un po’.
“Sì, onestamente, come credo si possa capire, sono molto triste e deluso per come è finita la partita. Naturalmente voglio fare i complimenti per la vittoria di Miomir, perché se li merita. Sono contento per lui, perché ha dimostrato un grande livello e una grande costanza fino alla fine. Purtroppo all’inizio del terzo set ho sentito qualcosa. Ovviamente stava avendo un impatto sul mio gioco mentalmente e fisicamente. Così ho iniziato a muovermi più lentamente e a servire più lentamente, e naturalmente Miomir ne ha approfittato. È stato piuttosto facile per lui finire la partita.”
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D. Vorrei solo sapere qual è il piano ora. Ovviamente abbiamo un match molto importante e forse una finale domani. Ma da qui all’Australia e prima degli Australian Open, qual è il programma?
LORENZO MUSETTI: Sì, ovviamente ora l’obiettivo è quello di sostenere Jannik e sperare di ottenere una vittoria e di passare al doppio, e speriamo di poter giocare la finale domani. Dopo questo evento mi prenderò sicuramente una settimana di riposo e poi inizierò la preseason a Monte-Carlo, dove vivo. Poi non so ancora quale sarà il primo torneo che giocherò, Brisbane o Hong Kong, ma sicuramente inizierò da quella settimana.
D. Lorenzo, se l’Italia arriva in finale, pensi che sarai abbastanza in forma per poter giocare?
LORENZO MUSETTI: È difficile rispondere a questa domanda in questo momento, perché non ho idea di cosa ho. Vedremo con un esame, diciamo, più approfondito nel pomeriggio di oggi, così sapremo cosa sta succedendo alla mia gamba. Nel caso in cui non ci sia nulla, darò il 100%. Quindi speriamo di essere pronti per domani, ma prima di tutto vogliamo vedere [cosa succede]. Questo è un buon punteggio al momento, ma tutti conoscono Novak (sorridendo).
LORENZO MUSETTI: All’inizio del terzo set ho sentito un po’ di fastidio quando dovevo andare in alto per spingere il servizio. Quello mi ha condizionato un po’ quando ho preso il break. All’inizio ho sentito un piccolo risentimento molto in alto, sopra il bicipite femorale, era molto scomodo giocare così, e soprattutto con un avversario che mi ha lasciato veramente poco alla fine.
LORENZO MUSETTI: Gli ultimi game sono stati complicati da giocare da un punto di vista fisico, per cui i gemiti che sono usciti sono stati naturali. Mi dispiace molto, è molto dura da mandare giù, soprattutto alla fine dell’anno dopo un’annata così. Speriamo che non sia nulla di grave però ci sono da fare i complimenti anche al mio avversario che ha giocato un’ottima partita.
D. Un’annata un po’ così, hai detto. Avevi cominciato bene a Montecarlo, battendo anche Kecmanovic e Djokovic, e poi hai finito per subire qualche sconfitta di troppo anche al primo turno. Qual è il tuo giudizio complessivo per questa annata e cosa pensi di poter fare per preparare al meglio l’annata prossima?
LORENZO MUSETTI: L’inizio di questa stagione era andato molto male, nei primi tre mesi ho vinto una sola partita, a Buenos Aires. Sono riuscito a rialzarmi bene a Montecarlo vincendo con Nole, poi ho fatto una buona stagione sulla terra. In America non è andata bene, specialmente nello Slam, è stato quello che mi ha fatto un po’ sterzare in negativo la stagione. A parte una semifinale e una bella vittoria su Khachanov a Pechino non sono mai riuscito a ribaltare l’andamento negativo. È stata una stagione di cambiamenti, la prossima sarò più esperto, ho vissuto tante esperienze che mi hanno cambiato tanto in tutti i sensi, nel 2024 ce ne saranno altre, e sono contento in un certo senso di essere a fine anno.
D. Tornando ai primi due set nei quali eri integro fisicamente: l’avevi un po’ preparata così, nel senso di metterla sul ritmo, mentre poi lui ha cominciato a insistere un po’ più sul rovescio, a fare più variazioni? E poi su quel doppio fallo, era una mosca che ti dava fastidio?
LORENZO MUSETTI: Sì era una mosca, può capitare. Mi sono fatto condizionare, il doppio fallo è arrivato in un momento nel quale non doveva arrivare. I primi due set credo siano stati giocati bene da tutte e due le parti. Lui ha iniziato molto forte soprattutto in risposta, mi rispondeva bene, nello scambio mi metteva subito sotto pressione, è riuscito fin da subito a colpire molto bene la palla, mentre io ho impiegato un po’ più di tempo a carburare. Il tie-break è stato giocato molto bene da tutti e due, peccato per il secondo set quando secondo me ero sopra, ho avuto delle chance che non sono riuscito a sfruttare, e le partite con i giocatori di livello girano per poche palle.